Recensione Fortune Winds: Ancient Trader

Un classico Board Game sui nostri PC

Recensione Fortune Winds: Ancient Trader
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • C'era un tempo in cui mercanti ed avventurieri partivano per mare verso lidi sconosciuti; un tempo in cui le acque erano infestate da mostri fantastici, che mostravano i loro profili squamosi emergendo dalle onde, e di cui si sentiva parlare nei racconti urlati nelle taverne e sulle navi. Era il tempo dei pionieri. Per sopravvivere ed avere fortuna bisognava essere intraprendenti e scaltri, oltre che abili marinai. Se quest'atmosfera vi incuriosisce, forse dovreste dare un'occhiata a Fortune Winds: Ancient Trader, seguito di un fortunato titolo Indie (Ancient Trader) sviluppato da Legendo Entertainment. Delizioso nello stile e non certo comune nelle dinamiche di gioco, questo prodotto si propone di portare sui nostri PC meccaniche riprese dai classici Board Game di un tempo, risultando in ultima analisi uno strategico molto particolare, con alcune frecce nel suo arco e fiaccato parzialmente da qualche debolezza.

    Così cominciò la mia avventura in mare

    All'avvio del gioco ci troveremo davanti uno menù principale molto spartano, in cui potremo avviare o caricare una "spedizione": è questo il nome dato alla sessione di gioco in Fortune Winds, giusto per chiarire che l'atmosfera “picaresca” è importantissima, nella visione del team di sviluppo. Scelto il livello di difficoltà ed una delle tre mappe di gioco (di grandezza variabile), arriveremo al momento di scegliere il nostro personaggio. La selezione non comporta assolutamente nessuna variazione del gameplay: solo una variante estetica, fra vecchi pirati rugosi ed abili esploratori nati e cresciuti sulla superficie crespa del mare.
    Selezionato il nostro viaggiatore saremo immediatamente catapultati in gioco. L'estrema velocità con cui comincia una partita tradisce un'impostazione molto asciutta del titolo: non ci sono condizioni di vittoria, né opzioni avanzate di gioco, e la finalità di ogni partita è solo una: la cattura del mitologico Kraken, un leggendario mostro marino la cui uccisione ci farà guadagnare fortuna e gloria eterne.
    Fin dall'inizio dunque Fortune Winds si propone come un vero e proprio Board Game digitalizzato, da giocare turno dopo turno, contro avversari virtuali o altri utenti con cui alternarsi di fronte alla tastiera.
    Il nostro viaggio verso la vittoria procederà però per gradi, dal momento che al momento di salpare avremo una nave tutt'altro che adatta alla battaglia, ed un messaggio ci specificherà subito che per raggiungere l'obiettivo dovremo recuperare tre oggetti: il sestante, il giornale di bordo e la bussola. Scopriremo allora di dover lavorare un bel po': il nostro vascello si muove molto timidamente sulla splendida mappa di gioco (assolutamente fantastica da vedere), esaurendo ben presto i punti movimento e terminando quindi velocemente i suoi primi turni.

    L'interfaccia sulla sinistra della schermata di gioco ci darà comunque tutte le informazioni necessarie per orientarsi fin dai primi momenti, mentre un comodo tutorial in-game ci illustrerà al meglio i semplici meccanismi che stanno dietro a Fortune Winds. Come nella più titolata serie Port Royale, al comando del nostro vascello saremo chiamati a spostarci in lungo ed in largo, muovendosi nelle caselle in cui la mappa è suddivisa, alla ricerca di sempre nuovi porti con cui entrare in contatto. Una volta attraccati presso uno dei tanti porti disponibili avremo la possibilità di acquistare e vendere merci, operazione necessaria per mettere su il quantitativo di denaro utile per potenziare la nostra nave o le nostre carte d'attacco, che regolano -come vedremo- il sistema di combattimento a turni.
    Le merci disponibili saranno di tre tipi (spezie, tè e frutta), ma il sistema economico, anche se estremamente semplice, sarà comunque dinamico, il che renderà i prezzi dei vari prodotti non fissi, ma basati su quelli che saranno i nostri acquisti, le nostre vendite e quelle che faranno i nostri avversari. Non saremo infatti soli, ma in (cattiva) compagnia: altri avventurieri e mercanti popoleranno il mondo di gioco, in competizione con noi nella caccia al Kraken ed alle ricchezze che i mari nascondono.
    I porti non saranno però semplici magazzini pieni di merci da acquistare o rivendere. Nelle città portuali saranno infatti presenti molti cantieri e parecchi committenti pronti ad assegnarci qualche quest. I primi ci permetteranno di potenziare la nave, aumentandone ad esempio la velocità o la capienza della sua stiva (fondamentale per trasportare molti più beni e guadagnare oro più in fretta). In altri cantieri potremo invece potenziare le carte d'attacco, per essere pronti agli assalti: l'esplorazione è un elemento fondamentale di Fortune Winds, e navigare costantemente alla ricerca del porto più adatto alle nostre necessità sarà un vero e proprio imperativo. Come ogni buon board game che si rispetti l'elemento di casualità non può mancare: sono le quest ad essere casuali. A volte ci verrà chiesto di trasportare una persona da porto a porto, altre di rifornire una città dei beni che le mancano. Nulla di trascendentale, insomma: si tratterà di eseguire le classiche missioni da "fattorino" che da sempre popolano il mondo dei videogiochi. Sarà questo però un modo in più per accumulare il denaro necessario per mettere in piedi una nave da guerra di tutto rispetto. E questo obiettivo andrà raggiunto il prima possibile, dato che Fortune Winds non è un gioco che va per il sottile, ma anzi punta diritto al sodo. Già dopo pochi turni, che si esauriranno al termina dei nostri “punti movimento”, ci capiterà di essere attaccati dai nostri sfidanti oppure da orrendi e pericolosi mostri marini. Non dovremo quindi farci trovare impreparati: una sconfitta segnerà la perdita di denaro e del nostro carico, con grave danno per le nostre finanze.

    Fuoco alle polveri

    Abbiamo spesso nominato le carte di attacco, e quindi è venuto finalmente il momento di parlare di come vengono gestiti i combattimenti in Fortune Winds. Quando due navi (oppure una nave una creatura marina) si troveranno sulla stessa casella, scatterà la schermata di combattimento. Le nostre carte simboleggeranno tre diversi tipi di attacco: all'arma bianca (carta blu), attacco coi cannoni (carta verde), attacco con le pistole (carta rossa). Non sarà però la tipologia di arma utilizzata a decretare la forza dell'assalto, bensì un il sistema assimilabile all'intramontabile carta-forbice-sasso, che rende in questo caso un colore superiore ad un altro, ma inferiore ad un terzo. Detto più chiaramente la carta rossa avrà un vantaggio di due punti attacco sulla verde, che a sua volta avanzerà sulla blu, che per chiudere il cerchio primeggerà sulla rossa. Il bonus dell'attacco andrà sommato alla forza della carta in questione, che sarà calcolata sulla base dei potenziamenti comprati presso i cantieri navali sparsi per la mappa di gioco. Questo rapporto di forze tra i vari colori dovrà essere tenuto bene a mente in ogni momento della battaglia, che si giocherà a “carte scoperte”. Purtroppo questo aspetto rende certi scontri meno interessanti del previsto, visto che sapremo praticamente in anticipo se potremo giocarcela oppure no. Nel caso in cui dovessimo capire che la sconfitta è assicurata, saremo comunque costretti a perdere turno dopo turno, dal momento che non c'è modo di "fuggire" dalla battaglia. Riteniamo che il sistema di combattimento potesse essere meglio implementato, visto che il suo funzionamento alla lunga risulterà piuttosto noioso e semplicistico. Delle carte ben potenziate ci renderanno quasi imbattibili, mentre i bonus che i vari colori hanno l'uno sull'altro non ci permetteranno di mettere in piedi delle vere e proprie strategie di attacco, se non dopo il primo turno, quando vedremo quali carte sono ancora in mano dell'avversario e quali in mano nostra. Ma a quel punto lo scontro sarà sul punto di terminare, visto che i turni sono ridotti a tre per il combattimento, come il numero delle carte disponibili.

    Viene così fuori la natura reale di questo Fortune Winds, quasi un titolo "casual", adatto maggiormente ad una partita saltuaria per passare qualche ora, piuttosto che ad un approccio metodico e continuativo. L'estrema rapidità nel raggiungere il massimo livello di sviluppo della nave e delle carte tradisce questa impostazione, così come la breve longevità e l'assenza di possibilità di personalizzazione della partita (l'unica opzione riguarda la grandezza della mappa): tutti aspetti che inficiano la profondità del prodotto.
    Sarebbe però un errore considerare questo Fortune Winds un titolo alla stregua di un Port Royale o Patrician con qualche mostro marino. In realtà Ancient Trader è ben altro: è un board-game, semplice e immediato, trasportato su PC, magari da giocare con amici, anche sullo stesso computer grazie alla modalità Hotseat. E allora la velocità delle partite acquisterà un senso tutto nuovo.

    Abraham Ortelius

    Abraham Ortelius fu un cartografo fiammingo. Nato nel 1527 e morto nel 1598 è riconosciuto come il creatore del primo atlante della storia, il Theatrum Orbis Terrarum, contenente nel complesso 53 mappe. L'aspetto grafico di Fortune Winds deve moltissimo a quest'uomo. Tutte le mappe di gioco sono realizzate ispirandosi alle sue illustrazioni, con uno stile che sembrerà uscito direttamente da un prezioso tomo del XVI secolo. Ogni tratto, sia delle mappe che delle navi che di tutti gli elementi a schermo, vanta un grande dettaglio grafico, una precisione nel disegno invidiabile. Per gli occhi sarà una gioia buttarsi a capofitto in questo ambiente così particolare e curato fin nei minimi dettagli, come nelle illustrazioni stilizzate di animali e vegetazione presenti su ogni isola che incontreremo. Certamente un punto a favore di questo titolo.

    Fortune Winds: Ancient Trader Fortune Winds: Ancient TraderVersione Analizzata PCFortune Winds è un gioco che va preso per quello che realmente è. Se giocato in singolo va sfruttato come un casual game a cui approcciarsi di tanto in tanto e solo per qualche turno, visto che il prodotto non riesce a mantenere l'attenzione del giocatore per troppo tempo. Al contrario con qualche amico (anche uno soltanto) la situazione si farà ben diversa, ed il seguito di Ancient Trader risulterà un passatempo molto divertente: merito anche in questo caso della velocità del gameplay, e di un approccio disimpegnato, adeguato per animare, così come fanno i Board-Game, le serate in compagnia. Menzione d'onore per l'ottima veste grafica, veramente accattivante e ispirata, che riesce a calarci nell'atmosfera avventurosa di un viaggio per mare.

    7.3

    Che voto dai a: Fortune Winds: Ancient Trader

    Media Voto Utenti
    Voti: 11
    6.3
    nd