Recensione Freelancer

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Recensione Freelancer
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  • Pc
  • Introduzione

    Freelancer é un gioco d'azione e volo spaziale distribuito da Microsoft e prodotto in collaborazione con Digital Anvil. La Public Release esaminata si presenta su di un unico CD-ROM. Testo del gioco e voci sono nell'originale Inglese.

    Curvatura uno, attivare

    Freelancer è il seguito ideale di Starlancer (uscito nel 2000 a cura dei medesimi realizzatori), anche se la sua storyline è completamente diversa: dopo aver perduto il conflitto con la Coalizione e il controllo del Sistema Solare, l'Alleanza ha lanciato diverse astronavi-colonia verso il Settore Sirio allo scopo di sfuggire alla dominazione da parte del nemico e ridare una speranza all'Umanità. Le astronavi, con a bordo milioni di coloni ibernati, arrivano a destinazione sfuggendo al blocco navale della Coalizione e, secoli dopo, nel Settore di Sirio esiste una fiorente presenza umana dove il commercio tra colonie di diverse culture terrestri prospera sotto la protezione delle Forze Armate. Okay, non è Dune ma i Frank Herbert non nascono ogni decennio e non lavorano per le Software House.

    Edison Trent, il personaggio che interpretiamo, è un contrabbandiere spaziale che ha appena avuto una brutta giornata: qualcuno ha attaccato e distrutto il porto spaziale dove aveva attraccato la sua nave cargo, e come conseguenza Trent si trova abbandonato sul pianeta Manhattan, senza soldi e senza trasporto.
    Fortunatamente per Trent, c'è molto lavoro da fare nel Settore di Sirio e una capatina al bar e quattro chiacchiere con la persona giusta lo vedranno in possesso di un'astronave nuova di zecca e con una missione sulle spalle.

    La missione del caso può essere considerata il tutorial del gioco, sebbene abbia importanza nello svolgersi della storia, perché è in questa occasione che abbiamo la possibilità di sperimentare le manovre (aggancio, volo in formazione, crociera, combattimento) che dovremo conoscere per avanzare. Si può giocare in terza persona (dietro la nave) o in prima (dal cockpit) e i comandi sono gestiti interamente attraverso mouse e tastiera; questo arrangiamento potrà far storcere il naso ai patiti della simulazione che opterebbero più volentieri per un joystick analogico, ma Freelancer è un gioco d'azione innanzitutto e la combinazione mouse-tastiera si rivela ben presto comoda ed efficace.

    L'interfaccia di gioco è talmente semplice che più di così è quasi impossibile: i comandi da tastiera sono completamente configurabili e non c'è bisogno di consultare manuali da 500 pagine per entrare subito nel vivo del gioco, la cui meccanica è altrettanto intuitiva. Su ogni pianeta o avamposto è possibile cercare lavoro sotto forma di missioni, acquistare informazioni, riparare ed equipaggiare la propria nave oppure rivenderla e comprarne una nuova. E' anche possibile acquistare del cargo (se la nave è abbastanza grande) da rivendere nei vari porti; infatti la campagna di Freelancer che vi vede impegnati contro nemici inizialmente non identificati (ma sono loro che hanno distrutto la vostra prima nave e relativo cargo, quindi un po' di sana ritorsione non fa mai male) non è obbligatoria e potete andarvene ad esplorare i 40 e più sistemi stellari e i loro pianeti, facendo la vita del libero commerciante (leggi: contrabbandiere) ed evitando di giocarvi la pelle quando non è strettamente necessario.

    Cittadino della Galassia

    Freelancer ricorda molto da vicino un classico dell'era degli 8-bit molto amati da chi ha qualche anno sulle spalle e abbastanza capelli bianchi: Elite di David Braben, uscito quasi 20 anni fa (nel 1984) per BBC Micro (e più tardi per Apple ][, C64, Amstrad, Spectrum e tutte le mitiche macchine dell'epoca). Per chi sa di cosa sto parlando, è un gran complimento anche perché ovviamente Freelancer include tutte le raffinatezze grafiche e sonore ora possibili; i patiti della Fantascienza si ritroveranno immediatamente nell'ambientazione e riconosceranno tanti piccoli dettagli come i "cancelli" iperspaziali (presi a prestito da Babylon 5) e finezze come un campo di iceberg che ricorda una sequenza memorabile da Titan AE. Parte dell'interesse del gioco è proprio la possibilità di andarsene a zonzo per il Settore di Sirio solo per vedere le "attrazioni turistiche" di questo tipo. I fan degli RPG (anche se Freelancer non è un RPG) si potranno divertire a migliorare le astronavi mentre chi è interessato a qualche sana battaglia spaziale può tranquillamente giocare la campagna.

    Non ci si ritrova "persi" in Freelancer perché, semplicemente non c'è abbastanza spazio (battuta involontaria): nonostante tutte le visuali, le dozzine di pianeti da visitare e le cose da fare, la meccanica del gioco non è esattamente profonda. Si arriva su un pianeta, si va a parlare con qualcuno al bar e si intavola una conversazione assolutamente non pilotabile: l'unica scelta è tra un "si" o "no" finale (acquistare informazioni, accettare missione, eccetera); oppure si vendono e si comprano dei beni, e si migliora o ripara la nave, e poi si riparte verso il prossimo pianeta dove si fanno esattamente le stesse cose. Scordatevi di interagire veramente con gli abitanti, o di esplorare strani nuovi mondi alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà e tutto il resto: quello che c'è, c'è e tutto sommato non è poco. Dimenticatevi anche avventurose fughe da pianeti in rivolta o sparatorie nei bar o cose del genere: la vita di Edison Trent non ha nulla di così romantico. Non è Han Solo o Curtis Newton.

    L'Universo non è abbastanza grande

    Freelancer è descritto come "gioco d'azione e simulatore". Personalmente, sono d'accordo solo con la prima parte, anche perché nessuno ha finora affrontato un combattimento spaziale e in ogni cosa le leggi della Fisica all'interno del gioco sono violate con la stessa disinvoltura usata da George Lucas. Si può descriverlo come un gioco d'azione spaziale con elementi RPG, ma anche questa definizione è da prendere con le molle perché non c'è un vero sviluppo del personaggio, a parte la crescita di livello dopo le missioni e questo non basta a qualificarlo come RPG.

    La miglior definizione di Freelancer è "gioco di combattimento spaziale con qualcosa in più", che consiste nell'elemento "commerciale": si può giocare la campagna e poi decidere che per un po' è meglio dedicarsi a del sano contrabbando così da poter tornare ad affrontare le future missioni con una nave migliore e meglio equipaggiata, o alternarsi tra le due attività. Se poi decidete che volete prendervi un po' di vacanza, potete fare il tour del Settore di Sirio e scattare foto come un bravo turista (si, c'è anche la funzione di salvataggio della schermata). C'è abbastanza libertà d'azione da concedere un po' di respiro al giocatore, ma non troppa da farlo smarrire.

    Freelancer è caldamente raccomandato a tutti gli appassionati di giochi di combattimento spaziale, specie se non amano troppe complicazioni. Chi cerca di più in tema di profondità di gioco dovrebbe continuare a cercare.

    Freelancer supporta il multiplayer via LAN o Internet.

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