Recensione Frontline: Fields of Thunder

I cannoni fischiano sui campi della seconda guerra mondiale.

Recensione Frontline: Fields of Thunder
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  • Pc
  • La guerra è una cosa seria

    Come Incipit a questa recensione è necessario premettere che Frontline: Fields of Thunder è un gioco che non lascia spazio ad approssimazione: è necessaria tecnica, passione e pazienza per portare a termine tutte le venti missioni (divise tra esercito russo e tedesco) ambientate in quel di Kursk, un importantissimo avamposto strategico dislocato nella campagna Russa. Non a caso Frontline è stato sviluppato da Nival, genitrice dei più famosi Blitzkrieg 1 e 2: seguendo la falsariga di questo brand il gioco propone un’accurata ricostruzione storica del periodo (II Guerra Mondiale, naturalmente) e una difficoltà generale livellata piuttosto in alto.

    Patente per carri armati?

    Proprio seguendo l'insegnamento del titolo citato anche Frontline si “appoggia” nel suo gameplay da tipico RTS all’uso smodato di mezzi corazzati in tutte le salse, spalleggiati da carri di supporto, artiglieria anticarro, supporto aereo e fanteria appiedata, sovrastato da cotanta profusione di metallo. L’interfaccia è quella di uno strategico classico (visuale isometrica compresa), sullo stile del celebre Command & Conquer, tuttavia qui il nostro contingente bellico sarà fissato all’inizio della missione dal Pc e non avremo l’opportunità di costruire basi per sfornare mezzi a ripetizione: dovremo quindi attuare un’oculata gestione delle battaglie per preservare i nostri preziosi mezzi da combattimento. Durante le battaglie comunque, tra un obiettivo e l’altro, sono previsti invii di rifornimenti di carri anche se la quantità non sarà mai così abbondante da permetterci di trascurare l’aspetto tattico.
    A questo punto il feeling con il sistema di movimento dei carri diventa fondamentale, sia perché questi rappresentano il nostro unico tramite per giungere alla vittoria, sia perché il loro numero scarso e la facilità con cui vengono distrutti li rende così preziosi da non permetterci di perderne troppi, pena la sicura sconfitta a causa di una IA decisamente aggressiva. Dato il sistema di controllo in realtà non è che sia a noi lasciato chissà quale margine di intervento. L’efficacia con cui le unità si muoveranno sul campo è in effetti una questione deputata alla IA e in questo caso dobbiamo dire che è stato fatto un lavoro non più che sufficiente nel pathfinding (il sistema con cui i mezzi percorrono il tracciato dal punto di partenza a quello da noi indicato): i tank a volte si incastreranno uno contro l’altro o contro qualche ostacolo invisibile, lasciandoci non troppo tranquilli di spostare la visuale su di un’altra porzione di mappa, considerato il timore che nel frattempo si possa essere creato un ingorgo pronto a mandare in fumo il nostro attacco coordinato, oppure che la fanteria sia avanzata allo scoperto senza la copertura dei carri. Questo fenomeno fortunatamente non accade così spesso da rendere frustrante l’azione di gioco, e fortuntamente l'avanzata dei carri è agevolata dal fatto che diversi elementi dello scenario sono distruttibili, e per questo non rappresentano un ostacolo per il raggiungimento del punto prestabilito. Sarebbe comunque stato lecito aspettarsi una maggiore cura nell’implementazione di tale caratteristica, fondamentale per il gameplay. Citiamo, a tal proposito, l'opportunità di rallentare o velocizzare il tempo di gioco, con i tasti + e -: funzione apprezzata e utile, in particolare nelle fasi di spostamento o di battaglia furiosa, in cui dilatare o comprimere il tempo si rivela determinante per "aggirare" i problemi appena descritti.

    All’attacco!!

    Si scende in campo e Frontline, fin dalla prima missione, mostra subito il suo carattere difficile e arcigno. Per portare a termine un'assegnamento raramente sarà sufficiente un solo tentativo.
    Conoscere i propri mezzi è fondamentale per riuscire a vincere e già questo rivela la natura simulativa e puntigliosa del gioco, che probabilmente gli appassionati di storia e strategici puri apprezzeranno moltissimo. Un approccio del genere, tuttavia, non si sposa così bene con il resto della comunità videoludica, che troverà un ostacolo non indifferente nel padroneggiare con la proprietà necessaria la gamma di unità a disposizione. La varietà di carri è notevole ed ognuno di essi possiede, ben descritte con dovizia di particolari, caratteristiche peculiari che lo rendono più adatto contro una certa tipologia di mezzo piuttosto che un’altra.
    Diventa fondamentale quindi capire quale mezzo portare all’attacco contro un tank medio o contro un veicolo corazzato. I problemi che spesso conducono ad un prematuro game over sono però a monte delle velleità strategiche: sopratutto riguardano la mole di carri contemporaneamente presenti sul campo: tante sono le unità schierate ch a volte, nella frenesia della battaglia, risulta difficile manovrare in fretta e agevolmente tutti i mezzi, e si finisce per condurre un assalto stile “tutti contro tutti”, un po’ come potrebbe accadere in uno strategico in tempo reale senza velleità simulative (chi ha detto ancora C&C?). D’altra parte l'IA è veramente molto aggressiva e manovra i carri apparentemente in modo più agevole, facendo si che spesso le battaglie si risolvano nello spazio di poche decine di secondi e spesso con una nostra sconfitta. Paradossalmente per un titolo che si propone una linea d’approccio votata ad un marcato tatticismo ci si ritrova troppo spesso a comandare una confusa armata brancaleone che cerca di colpire tutto quello che capita a tiro senza criterio. Il ritmo di gioco è frenetico, troppo per impostare e portare a termine una qualsiasi tattica, inoltre i mezzi, essendo dotati mediamente di una corta gittata, non favoriscono un combattimento a lunga distanza, più tattico e “riposato”, costringendoci invece a manovrare molto (con la confusione che questo crea) per portarci in prossimità dei carri nemici: a questo punto giungere alla vittoria è quasi più una questione di fortuna che non di abilità. A poco serve la possibilità, che tuttavia rende giustizia all’impronta tattica di Frontline, di occupare gli edifici con la fanteria o di richiedere in alcuni momenti il supporto aereo, e l'azione risulterà quasi sempre mal concertata.
    Avrebbe aiutato la possibilità che le armate si organizzassero in formazione autonomamente, guidate dall'IA, in modo da offrire il meno possibile il fianco debole ai proiettili nemici.

    A riprova della frenesia che pervade tutta l’azione di gioco è sintomatico il ”problema” degli obiettivi all’interno di una stessa missione: questi si susseguono senza soluzione di continuità durante la partita e molto spesso sono male introdotti dalle schermate esplicative, pertanto può capitare anche che prima di capire cosa fare la situazione sia ormai compromessa, soprattutto quando si è chiamati alla difesa di qualche avamposto.

    Ma il tuo carro armato di che cilindrata è?

    Il comparto grafico si segnala per una buona realizzazione: ai tank descritti con tanta dovizia di particolari nella monumentale enciclopedia corrisponde una resa grafica piuttosto minuziosa e dettagliata. Molta cura è stata riposta anche negli aerei, sia nella loro costruzione che nel loro movimento. Discrete le ombre che si proiettano sul campo, gli scenari sono ben costruiti con numerosi edifici, ricchi di particolari e abbastanza vari, e mostrano una ricca vegetazione a fare da cornice al nostro guerreggiare. Le aree di gioco sono quindi mediamente ampie e ben caratterizzate, ma soprattutto sono state rese molto bene nella piccola mappa strategica in basso a sinistra sullo schermo, che consente una facile visualizzazione d’insieme di tutti gli elementi presenti in campo. La visuale di gioco è piuttosto ampia e dettagliata, peccato per i pochissimi livelli di zoom (che non permette di osservare a fondo la buona qualità dei modelli) e per l'assenza della possibilità di ruotare la visuale in modo da avere più angoli a disposizione per osservare la battaglia.
    Il layout grafico dell’interfaccia e dei menu è un po’ scarno, ma tutto sommato si adatta bene allo stile generale.


    Frontline: Fields of Thunder Frontline: Fields of ThunderVersione Analizzata PCIn conclusione Frontline: Fields of Thunder è un titolo che per accuratezza storica e bilanciamento dei mezzi si propone come un ottimo simulatore bellico, con una marcata attitudine strategica e che per certi versi centra in pieno il colpo: in effetti la difficoltà è sopra la media, per primeggiare è necessario conoscere molto bene i propri mezzi e non si possono compiere mosse avventate, pena la sicura sconfitta. Peccato che, nonostante questo, il titolo risulta spesso frustrante, sia per la complessità delle manovre che coinvolgono uno spropositato numero di unità, sia per un ritmo troppo incalzante. In definitiva Frontline è un gioco che sicuramente non scende sotto la sufficienza, tuttavia ha bisogno di due punti di vista diversi per essere giudicato: gli amanti del genere simulativo lo troveranno sicuramente affascinante nonostante la curva di difficoltà ripida e i difetti del caso. Chi invece cerca qualcosa di più user-friendly dovrebbe rivolgersi altrove, data la difficoltà e l’approccio non immediato.

    7

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