Recensione Galactic Civilizations II

Recensita la versione comprensiva di tutte le espansioni

Recensione Galactic Civilizations II
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  • In proporzione al suo valore la saga di Galactic Civilizations è incredibilmente poco conosciuta: ciò è probabilmente dovuto agli sviluppatori, gli Stardock, una compagnia relativamente piccola la quale rilasciava i propri giochi attraverso un singolo servizio online (quindi senza l'appoggio, anche e sopratutto pubblicitario, dei grandi distributori). Ciò nonostante il nome della saga è andato diffondendosi, con critiche positive provenienti pressoché da chiunque abbia provato il gioco: nel suo settore (i “4X game”) Galactic Civilizations 2 non ha nulla da invidiare al massimo esponente della categoria, Civilization, e al pari di quest'ultimo non gli mancano le espansioni rilasciate per migliorare ed espandere i contenuti di gioco; ultima di queste, Twilight of the Arnor.

    Gestire l'impero galattico

    Galactic Civilizations 2 è uno dei 4X-game, i titoli in cui il giocatore è posto alla guida di una piccola civiltà da portare al successo sopra le rivali attraverso l'esplorazione, la ricerca scientifica, la guerra e così via; un genere tipico dei Pc il cui esponente più famoso è Civilization.
    Sono quindi presenti 12 civiltà galattiche ben distinte (oltre a un certo numero di civiltà minori), tra cui l'inevitabile Alleanza Terrestre; tuttavia, caso insolito in questo genere di giochi, GC2 vanta anche una propria storia narrata attraverso la campagna principale e tutta una serie di cut-scene e riepiloghi.
    Poiché la storia è stata portata avanti dalle due espansioni rilasciate non è possibile trattare degli “sviluppi” proposti dall'ultima, Twilight of the Arnor: basti dire comunque come la trama portante di tutto GC2 è l'arrivo della razza dei Dread Lords, antichi e potentissimi distruttori, in una galassia già sull'orlo della guerra tra il “blocco” terrestre, comprendente le civiltà aliene meno spietate, e l'impero Drengin.
    La trama è ben sviluppata ed originale, evitando facilonerie da film di serie B o improbabili colpi di scena, e rappresenta la miglior motivazione per completare la campagna principale purtroppo composta di missioni relativamente banali e malfatte (se paragonate alla modalità libera); esse sono sopratutto utili per imparare il gioco, sommandosi al tutorial ufficiale basato su video di istruzioni.
    Modalità principe è, conseguentemente, la “sandbox” o libera: in essa si potrà scegliere la dimensione della mappa di gioco (la galassia) e tutta una serie di variabili come condizioni di vittoria, frequenza dei pianeti colonizzabili, altre civiltà presenti e il loro grado di intelligenza.
    La scelta della civiltà non è una mera formalità in quanto ogni razza avrà un proprio stile sia estetico (con astronavi realmente differenti l'una dall'altra) che tecnologico (con un albero della tecnologia proprio e solo parzialmente condivisibile con le altre civiltà).
    Iniziata la partita lo scenario è quello tipico dei 4x-game: si avrà a disposizione la prima base (nel caso dei terrestri, il pianeta Terra) più alcune unità semplici per cominciare la propria espansione nella galassia. Gli unici luoghi colonizzabili saranno gli eventuali pianeti in orbita attorno alle stelle nella mappa di gioco, ognuno con un proprio grado di ospitabilità da 0 (inabitabile) a 26+, cioè un paradiso; alcuni inoltre saranno colonizzabili solo ricercando speciali tecnologie.
    Dato che la conquista di un pianeta è una faccenda relativamente impegnativa, i primi turni di gioco danno un importante significato al detto “chi prima arriva meglio alloggia”, con tutte le civiltà determinate a garantirsi uno spazio di partenza. Oltre all'espansione territoriale si dovrà, naturalmente, migliorare i propri pianeti con tutta una serie di costruzioni tese a migliorare i vari parametri della colonia e dell'impero in sé: sostanzialmente le solite capacità produttive (di nuovi miglioramenti o di unità militari), di ricerca tecnologica e di reddito monetario; tutti elementi collegati fra di loro, tanto da richiedere un'attenta pianificazione.
    Dove i titoli simili si limitavano a imporre un costo di mantenimento di unità e strutture, in GC2 si paga anche la “capacità produttiva”: come dire che avere un alto numero di fabbriche è inutile se la società non ha le risorse necessarie non solo a mantenerle ma anche a pagare quello che producono.
    Fortunatamente sarà sempre possibile ridurre gli sforzi in un settore produttivo settando sia la quantità di soldi da destinare alle nuove realizzazioni, sia le cifre destinate a esercito, ricerca e società). I soldi, chiamati crediti, vengono forniti principalmente dalle tasse dei cittadini e dato che la popolazione (in seguito alle ultime espansioni) tenderà a crescere molto lentamente le prime colonie saranno notevolmente costose rallentando l'espansionismo senza limiti; sarà sempre possibile modificare il livello di tassazione ma a costo della felicità dei cittadini, elemento chiave nella loro lealtà rispetto alle altre razze o della stabilità qualora si scelga una forma di governo democratica (sono 4 i governi disponibili).
    E' da notare come il bilanciamento di tutte queste variabili, in sé, sia abbastanza semplice da apprendere e da applicare tuttavia il costante modificarsi della situazione spinge verso regolari revisioni del budget nazionale. Il denaro e la capacità produttiva sono davvero uno dei pilastri di GC2, e infatti sono avviabili tutta una serie di strutture extra-planetarie per migliorare le capacità dell'impero: in testa alla lista ci sono, naturalmente, le stazioni spaziali.
    Di base possono essere di tre tipi (militari, economiche o sociali) ognuna con benefici propri; da notare come non basterà semplicemente piazzarne una ma sarà necessario migliorarla con decine (letteralmente) di moduli extra da costruire sui pianeti e far arrivare sino alla stazione; un processo molto lento e costoso, ma inevitabile per sfruttare a pieno le stazioni o impedire che vengano distrutte alla prima guerra.
    Saranno costruibili anche stazioni particolari per lo sfruttamento delle “risorse naturali” della galassia, siano essi asteroidi o altro, oppure rotte commerciali le quali rimarranno permanentemente sulla mappa (mostrate come astronavi in viaggio tra i pianeti) formando un potenziale e facile obbiettivo per i nemici in tempo di guerra.
    Ultima risorsa prima del conflitto armato sarà, naturalmente, la diplomazia: in GC2 è stata simulata in modo sostanzialmente solido e sono davvero numerose le opzioni possibili, sia per lo sviluppo pacifico (con al centro gli scambi economici o scientifici) sia per la guerra con tutta una serie di accordi, trattati, alleanze.
    A fianco della diplomazia non mancherà una piccola modalità di spionaggio, consistente nel reclutare le spie e dividerle tra il controllo delle altre razze o la protezione dei propri pianeti. I rapporti fra le nazioni saranno pesantemente influenzati dal comportamento tenuto in precedenza come gli atteggiamenti pacifisti o militaristi, gli scambi commerciali e l'inclinazione etica: quest'ultima viene determinata in base alla reazione del giocatore ai “dilemmi morali” che il gioco presenta con una certa frequenza; le diverse inclinazioni (buoni-cattivi-neutrali) danno accesso a differenti costruzioni e tecnologie, ovviamente basate sulla filosofia seguita.

    L'editor di Astronavi e la guerra

    Per quanto si possa giocare di diplomazia, arriva sempre il momento in cui la parola passa alle armi e, data l'ambientazione, le guerre sono ovviamente tutte a base di enormi flotte spaziali. GC2 offre al giocatore un potente editor di astronavi, in cui sarà possibile determinare non solo gli elementi essenziali come motori, scudi, armi ecc ma anche l'aspetto esteriore il quale verrà poi riprodotto fedelmente dall'unità sulla mappa di gioco.
    Le possibilità di customizzazione delle navi sono in effetti tantissime, con decine di differenti componenti estetici combinabili su 15 scafi di base. L'editor di astronavi non è certo una novità creata da GC2: essi sono già stati visti nell'antichissimo Reach for the Stars o nella più recente saga di Master of Orion; in questi titoli, tuttavia, l'editor per molti giocatori era solo un incubo in cui ogni singola nave necessaria andava creata, e peggio ancora ricreata al minimo avanzamento tecnologico.
    GC2, invece, è riuscita a semplificare notevolmente il processo attraverso un sistema di selezione dei componenti semplice e un gran numero di navi pre-progettate le quali si rendono avviabili una volta raggiunte tutte le tecnologie necessarie. Piccolo tocco di classe è la possibilità di usare per la progettazione di una propria nave lo scafo, aggiunte estetiche comprese, delle navi pre-progettate unendo così al loro design ben curato le proprie preferenze in fatto di armamenti.
    Il sistema di bilanciamento degli armamenti è ottimo: esistono tre differenti percorsi tecnologici (laser, missili e mitragliatrici) ognuno con vantaggi e svantaggi personali, e ad essi corrispondono naturalmente delle difese personali (solo parzialmente funzionanti con gli altri due tipi di attacchi); avere quindi l'armamento e la difesa più adatti alla tecnologia del nemico è un grande vantaggio dando quindi un ulteriore spinta verso una progettazione personale delle proprie navi.
    Aiuterà anche la possibilità di aggiornare le navi preesistenti con la più recente tecnologia, evitando così di dover ricostruire tutte le flotte in seguito a grandi passi avanti nella ricerca, o la possibilità per il giocatore di salvare le navi create per usarle in altre partite future.
    Saranno presenti inoltre componenti extra per chi desidera spingersi ulteriormente a fondo, separando magari le flotte da difesa con quelle destinate all'invasione degli spazi nemici, aumentando le possibilità di customizzazione fino all'estremo senza negare comunque una certa efficacia di fondo al giocatore casual il quale desidera solo piazzare gli ultimi armamenti senza sottilizzare troppo.
    E' da notare come la costruzione personale delle navi non si esprime solo nell'efficacia degli armamenti o nel loro aspetto sulla mappa di gioco: quando a scontrarsi saranno due o più navi per parte, infatti, lo scontro non si risolverà istantaneamente sulla mappa ma verrà attivata una sorta di modalità cinema in cui si vedranno tutte le navi interessate combattere nello spazio utilizzando le varie combinazioni di armi che il giocatore aveva progettato; questa modalità stanca presto, naturalmente, ma quando a scontrarsi sono grandi flotte (magari in una battaglia decisiva) assistere rimane comunque un piacere).
    Le flotte saranno indispensabili per indebolire il nemico, distruggendo le sue navi e le sue basi spaziali; tuttavia esse non potranno (tranne che per un'unica civiltà) danneggiare in nessun modo i pianeti nemici; l'invasione infatti sarà riservata solo alle truppe di terra da spedire attraverso lo spazio su navi apposite.
    Il risultato dello scontro sarà calcolato automaticamente in base al numero delle truppe coinvolte e del livello di combattimento (influenzato dalle scoperte tecnologiche); sarà inoltre possibile utilizzare tutta una serie di tattiche d'invasione capaci di aumentare notevolmente la forza degli invasori ma al prezzo di molti crediti o della distruzione di parte del pianeta.

    Motore tecnico e ultimi commenti

    Data la categoria in cui si trova GC2, non è difficile intuire come la grafica sia di gran lunga uno degli elementi meno importanti del gioco; ciò nonostante gli sviluppatori hanno creato un ambiente tridimensionale su sfondo 2d ottenendo quindi una grafica pregevole pur mantenendo richieste hardware incredibilmente ridotte.
    I requisiti minimi di sistema (cpu da 1ghz, 256mb di ram, una scheda video Dx9 compatibile) permettono di far girare GC2 su pressoché qualunque Pc desktop esistente e sulla larga maggioranza dei portatili, pur mantenendo come già sottolineato una buona linea grafica.
    In particolare la già citata personalità delle navi, riprodotte in 3d sulla mappa di gioco nel modo in cui il giocatore le ha costruite fin nei più piccoli dettagli, oppure le varie schermate di gestione (delle basi, dell'impero ecc) tutte molto colorate e ben realizzate. Di buon livello, anche se ormai un po' arretrate (del resto il titolo base è uscito nel 2006) sono invece le cut-scene, realizzate in computer grafica.
    Un giudizio meno positivo spetta invece al lato sonoro: la colonna sonora, pur accettabile, non brilla in nessun modo mentre gli effetti sonori sono limitati nel numero; sostanzialmente, la musica non è il lato migliore di GC2 e si limita a svolgere il suo lavoro. Vale la pena sottolineare come la versione del gioco, seppure con confezione e manuale in Italiano, per il resto era completamente in Inglese.
    Alcuni, ultimi, commenti possono essere dedicati all'IA, al multiplayer e alle patch: la prima è divisa in ben 12 livelli differenti permettendo quindi di limitare la sfida alla propria abilità; la differenza fra i vari livelli è percepibile, ma se pur l'IA non mostra difetti generali di sorta a volte si notano comportamenti che un giocatore umano non commetterebbe mai dando un piccolo ingiusto vantaggio al giocatore umano.
    Quanto al multiplayer, esso è presente ma non in tempo reale: come molti altri giochi strategici di alto spessore si basa sulla trasmissione dei dati di fine turno (ovviamente codificati) ai vari giocatori partecipanti; un sistema sostanzialmente scomodo, ma inevitabile per i giochi 4x senza una modalità multiplayer appositamente modificata rispetto al gioco singolo.
    Infine, le patch: come accennato in apertura di recensione gli sviluppatori, gli Stardock, distribuivano il primo GC attraverso una propria piattaforma online; parte di ciò è ancora vero con GC2. Galactic Civilizations 2 è privo di DRM e non richiede né cd nel lettore né il codice seriale per essere giocato: tuttavia l'unico modo per scaricare e installare le patch rilasciate dagli Stardock è installare e far verificare il proprio codice cd, la loro piattaforma proprietaria di distribuzione “Impulse”.
    In sé decisamente un piccolissimo fastidio (può tranquillamente essere disinstallata dopo l'applicazione della patch) e l'assenza totale di DRM è un'ottima cosa, ma c'è da chiedersi cosa succederebbe se tutti gli sviluppatori seguissero questa strada.

    Galactic Civilizations II: Twilight Of The Arnor Galactic Civilizations II: Twilight Of The ArnorVersione Analizzata PCBen bilanciato, gradevole da vedere, curato e divertente. Galactic Civilizations 2 è uno dei migliori esponenti del suo genere; il migliore in assoluto, se si ama l'atmosfera spaziale. Tutto questo è confermato dall'ottima reazione di praticamente chiunque lo abbia giocato, commentatori professionisti o meno. Per gli amanti dei 4x-game questo è un titolo consigliato senza se e senza ma, per tutti gli altri almeno una prova con la demo è suggerita. Davvero un titolo eccellente, di quelli che non dovrebbero mancare nella collezione di un giocatore; peccato solo per la sostanziale assenza del multiplayer. Quanto alla versione qui descritta, essa è GC2 “Endless Universe”, contenente il gioco base e tutte le espansioni fin'ora rilasciate.

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