Recensione Gear Up

Assembla e distruggi.

Gear Up
Trailer: PC
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Disponibile per
  • Pc
  • In un mercato fertile e prolifico come quello indipendente è sempre più difficile riuscire a distinguere le piccole perle videoludiche dal foltissimo gregge di titoli mediocri. La ricerca diventa ancora più faticosa nel momento in cui il videogioco indipendente abbraccia un’altra categoria estremamente diffusa sul mercato: il Free to Play. Fortunatamente, sulla cresta di questa ondata prorompente di titoli gratuiti o sedicenti tali, veleggiano anche giochi diretti ed immediati che meritano qualche ora del tempo degli affaccendatissimi giocatori. Tra questi, siamo rimasti piacevolmente colpiti da Gear Up, uno stravagante combat racing pubblicato sulla piattaforma Valve il 28 gennaio scorso. Nell'arena di Gear Up si danno battaglia carri armati personalizzati, assemblati pezzo a pezzo dai giocatori e muniti delle armi più varie e letali. Ci teniamo a sottolineare, come spesso accade per altri titoli indipendenti, che il team di sviluppo, Doctor Entertainment, è composto da appena 5 elementi, dando maggior valore ad un titolo davvero interessante, soprattutto considerando che stiamo pur sempre parlando di un mercato spietato come quello dei F2P, dove affermarsi è veramente un compito arduo.

    ATTREZZATE I VOSTRI TANK

    All’avvio del gioco ci verrà fornito un tank base, con cui scendere immediatamente sul campo di battaglia per cominciare non solo a massacrare avversari, ma anche per avviare un percorso di crescita improntato sulla raccolta di punti esperienza, necessari a sbloccare nuove attrezzature per il nostro veicolo. In battaglia, affidandoci ad una visuale costantemente in terza persona, dovremo controllare il tank con l'accoppiata mouse e tastiera: il control scheme non è semplicissimo da metabolizzare, sebbene i tasti Q ed E, deputati allo strafe laterale, siano piuttosto utili. Gear Up richiede per lo meno un po' di attenzione e voglia di imparare, mettendo in difficoltà l'utente con i movimenti non proprio elegantissimi dei tank. Le prime battaglie potrebbero essere frustranti e concludersi con un tragico bilancio di uccisioni e morti, senza contare le ingloriose statistiche sulla precisione dei colpi. Dopo alcuni match di adattamento arrivano però le prime soddisfazioni, e insomma riuscendo a superare le prime asperità si avrà accesso a quello che rappresenta il fulcro dell'intera produzione: l’assemblaggio del proprio tank. Sono sbloccabili ben 161 pezzi, divisi in 6 semplici categorie: scafi, torrette, sospensioni, armi principali, armi secondarie e decorazioni. Il tutto per un totale, a detta degli sviluppatori, di oltre 1 milione di combinazioni.

    Ogni oggetto fornirà dei bonus alle statistiche principali del nostro mezzo e influirà sulla sua maneggevolezza e velocità. Montando una corazza pesante avremo sì un maggior numero di punti armatura, ma saremo più ingombranti (letteralmente!) e quindi più semplici da colpire. Con delle sospensioni più compatte avremo dalla nostra la velocità, sacrificando però il controllo del mezzo. Gli armamentari sono molto vari, passando dai classici cannoni a colpo singolo fino alle armi più "esotiche". Le torrette, invece, dall'estetica sicuramente strampalata, forniranno slot per equipaggiare gadget (tra cui citiamo lo stealth o il jet-pack) o armi secondarie (che spaziano tra mini-gun e laser-beam).
    Il risultato di ogni singolo assemblaggio ci costringerà ad adottare uno stile di combattimento consono alle potenzialità del mezzo creato. Veicoli veloci e con armi a corta gittata ci spingeranno ad una schermaglia più concitata, mentre mezzi più lenti e con armi di precisione ci permetteranno di affrontare la battaglia in maniera più ragionata, fornendo supporto dalla distanza o da alcuni punti strategici sparsi per le mappe. Sarà facile trovare sul campo veicoli con zampe a ventosa in grado di scalare gli edifici e “cecchinare” dai tetti oppure mezzi forniti di turbine in grado di muoversi sull'acqua. Insomma, la varietà non manca e lo stimolo a sperimentare nuove composizioni è sempre presente. Parlando di bilanciamento, non esiste una combinazione di pezzi da ritenersi in assoluto "la migliore": ogni giocatore è tenuto a trovare da sé i giusti accorgimenti per far convivere il proprio stile di combattimento con i mezzi forniti dal gioco, evitando ovviamente di realizzare tank troppo sbilanciati in attacco o difesa e quindi troppo carenti nelle altre caratteristiche fondamentali.


    Modalità e matchmaking

    Gear Up offre 6 diverse mappe (alcune presentano anche la rispettiva variante notturna), generalmente ben realizzate dal punto di vista del design, perfette per mettere alla prova l'abilità alla guida dei giocatori. Potremo battagliare in 3 semplici modalità: Conquista (in cui catturare i punti di controllo per la propria squadra), Deathmatch, e Deathmatch a squadre. Forse un po' poco, in termini di varietà e originalità: un'offerta però commisurata alle proporzioni del progetto, che può fungere da base per futuri sviluppi. Il matchmaking tiene conto del livello medio dei giocatori in combattimento, evitando quindi di schieravi faccia a faccia con avversari troppo esperti. Le dimensioni del campo di battaglia sono volutamente contenute per favorire gli scontri diretti e per non allentare troppo i ritmi della partita: e del resto i tempi di respawn limitatissimi confermano che il team di sviluppo vuole proporre scontri ben serrati.
    Il level design non è particolarmente complesso, ma comunque ben caratterizzato, con strutture verticali, ponti, rampe e cunicoli per accerchiare l’avversario. Sono ovviamente presenti anche distese d’acqua e spazi aperti in cui si rischia di diventare facili bersagli per gli avversari. Non mancano naturalmente i classici power up per recuperare salute e munizioni, presenti in grandi quantità lungo tutta la mappa di gioco.

    Sotto il profilo tecnico, grazie ad un engine proprietario, Gear Up offre una fisica credibile in grado di restituire un feedback ben differenziato a seconda delle sospensioni montate sul tank. La grafica è stilizzata e pulita, senza particolari accorgimenti per quanto riguarda i dettagli delle ambientazioni, ma comunque in grado di regalare un feeling piacevole che non distrae dal vivo dell'azione. Purtroppo, vanno sottolineati alcuni difetti dal punto di vista dell’ottimizzazione, con eccessivo riscaldamento della scheda video o inspiegabili mini-freeze nei menù e durante le partite. Siamo sicuri che questi difetti verranno corretti ben presto tramite i continui aggiornamenti che il gioco riceve.
    Infine vogliamo sottolineare che esiste anche la possibilità di aggiornare il proprio account free acquistando le versioni basic e premium (vendute rispettivamente a 7 e 13 euro): la basic permette di rimuovere il limite al numero di pezzi che si possono tenere in inventario e offre la possibilità di creare fino a 3 diversi loadout, mentre la versione premium offre tutte le caratteristiche della versione basic ed il ben più importante sblocco istantaneo di tutti i 161 pezzi offerti dal gioco (comunque ottenibili anche nella versione gratuita). Onestamente sconsigliamo l'acquisto del premium in quanto rovinerebbe tutta la progressione offerta dal gioco e minerebbe seriamente la sua longevità, già non entusiasmante viste le poche modalità PVP.

    Gear Up Gear UpVersione Analizzata PCGear Up è senza dubbio un free to play arcade interessante, immediato e adrenalinico, complice un interessante e bizzarro sistema di assemblaggio del proprio tank e un gameplay non troppo complesso ma capace di valorizzare soprattutto l'abilità del giocatore. Buone le prestazioni del comparto tecnico, che vanta una buonissima fisica e una grafica stilizzata ma comunque ben realizzata, cornice di un level design delle mappe in grado di favorire vari approcci alla battaglia e scontri sempre serrati. Virtuosa è poi la strada intrapresa dal team di sviluppo, che propone un free-to-play gratuito per davvero, senza microtransazioni invasive o fasi di grinding spietato (anzi: la progressione è ben bilanciata e sempre stimolante). Sono bastate cinque persone per mettere i bastoni fra le ruote di Robocraft, insomma. Per il momento un grosso limite è riscontrabile nel numero di mappe modalità, tutt'altro che lusinghiero (ma proporzionato agli sforzi produttivi di un gruppo di cinque persone): ci sarà da lavorare per ampliare l'offerta, altrimenti il rischio che Gear Up si "spenga" in fretta è più che tangibile.

    7

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