Recensione Geometry Wars: Galaxies

Siete proprio sicuri che la geometria non faccia male a nessuno?

Recensione Geometry Wars: Galaxies
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  • DS
  • Wii
  • Una guerra sempre in accrescimento.

    Galaxies, non esce fuori dal nulla, non è un esperimento gettato sul mercato un po’ allo sbaraglio per vedere se possa avere un futuro o meno. No, ci sono già state altre occasioni per vedere quanto terreno fertile avesse un titolo pensato in questi termini. E a ben vedere Geometry Wars, ha attraversato allo scoperto le fasi di perfezionamento e allargamento del concetto. La guerra, difatti, nasce come un simpatico diversivo tra una corsa e un’altra in Project Gotham Racing 2, uscito nel 2003 sulla prima console targata Microsoft. In molti, evidentemente, devono aver apprezzato il minigioco ed ecco perché Bizarre Creations, due anni dopo, decide di riproporlo con il sottotitolo Retro Evolved disponibile per tutti i possessori di una 360 sull’ Xbox Live Arcade per pochi euro. Ma la saga non si ferma qui e continua la sua conquista di piattaforme. Geometry Wars: Evolved esce su telefoni cellulari e su Steam invadendo anche i PC di tutto il mondo. Torna, poi, ad assumere il ruolo di guest star nella quarta edizione del gioco automobilistico di Bizarre con il capitolo denominato Waves.
    Arriviamo così ai giorni nostri. La sperimentazione sembra ora del tutto completata e Geometry Wars è abbastanza cresciuto per disfarsi di tutti quegli appellativi, come “economico” e “minigioco”, che lo facevano apparire piccolo e non propriamente autosufficiente. Ecco allora Galaxies che pur uscendo sulle due console più contenute del mercato (Wii e DS), per dimensioni e costi di sviluppo, espande come mai prima d’ora gli orizzonti e le ambizioni della saga.
    Pur facendo la voce grossa, tuttavia, questo capitolo merita davvero l’esborso di una cifra ben superiore a quella che richiedeva il suo predecessore uscito su XBLA? Merita davvero una cartuccia tutta sua, piuttosto che una manciata di mega byte da salvare sul proprio disco rigido?

    Spara, raccogli, scappa e spara di nuovo.

    Il modo più coinciso possibile per descrivere Geometry Wars: Galaxies è ricondurlo e accostarlo al suo più prossimo parente: Asteroids. Immaginate, dunque, di controllare una navicella spaziale a forma di artiglio all’interno di un'area di gioco rettangolare. Ora pensate che questa astronave possa sparare a trecentosessanta gradi. Inserite, infine, tutta una serie di nemici di varie forme e colori che hanno come unico scopo quello di schiantarsi contro il vostro velivolo e avrete grosso modo il gameplay alla base della saga. Come potete intuire abbiamo a che fare con uno shooter 2D dove tra un'ondata di nemici e l'altra il nostro unico scopo sarà sopravvivere, aumentando al tempo stesso il più possibile il proprio highscore. Un gioco vecchio stampo insomma, dove non c’è scampo, non c’è salvezza: la morte del protagonista è inevitabile. Allegoria della vita reale, quella della vostra astronave è destinata a terminare senza lieto fine, possibile solo al videogiocatore capace di non affezionarsi troppo al suo avatar virtuale, ma capace di trarre il massimo della soddisfazione per aver battuto per l’ennesima volta il suo record personale.
    Galaxies non fa altro che riprodurre e ampliare ciò che già in Asteroids, ciò che già nei suoi predecessori, era presente. Tanto per cominciare introduce una sorta di modalità storia, denominata “Galassie”. Qui verrete portati a spasso per tutta una serie di sistemi planetari per un totale di 64 livelli-pianeti. Questi si differenziano l’un l’altro per la dimensione e la forma del campo di battaglia andando così a sostituire il classico rettangolo situato in un imprecisato spaccato di universo. Vi capiterà così di ritrovarvi a combattere in un’arena di dimensioni ridottissime, oppure in una divisa in stretti corridoi, con bordi regolari oppure zigzagati e così via. Non mancano neanche i livelli che presentano delle zone a gravità differente: avvicinandovi a queste depressioni gravitazionali vi capiterà di esserne maggiormente attratti o, al contrario, fortemente respinti e dovrete dosare con particolare perizia la direzione da imprimere alla vostra navicella. Su queste arene spaziali dovrete fronteggiare una miriade infinita nemici, tutti dotati di specifiche forme che strizzano l’occhio, per l’appunto, alle forme geometriche. Fortunatamente, in questa edizione, non potrete fare affidamento alla sola nave-artiglio capace di sparare in tutte le direzioni in qualsiasi istante: in vostro aiuto giunge una piccola navicella aggiuntiva. Prima dell’inizio del livello potrete selezionarne il comportamento e la funzione che essa avrà. Si va dal classico comando di attacco, che non ha bisogno di spiegazioni, a quello definito “tornado”, dove il vostro piccolo pod ruoterà vorticosamente intorno all’astronave difendendola, così, dagli attacchi kamikaze dei nemici. Di settaggi ce ne sono abbastanza per venire incontro ai gusti di ognuno ma, soprattutto, aggiungono un pizzico di tattica al tutto. Sarà infatti consigliabile scegliere il giusto atteggiamento del pod in relazione all’arena di battaglia. A ben vedere, tuttavia, non mancano le situazioni in cui la piccola navicella se ne andrà a spasso per i fatti suoi lasciandovi completamente soli e senza il suo prezioso aiuto. Questa piccola sbavatura, fortunatamente, non intacca più di tanto la qualità del titolo. Inoltre, non tutti gli atteggiamenti del pod saranno disponibili sin da subito: alcuni andranno sbloccati spendendo una certa somma di Geom.
    Questi, necessari anche per potenziare l’astronave ausiliaria e per acquistare nuovi sistemi planetari e livelli, dovranno essere catturati dopo aver fatto esplodere un qualsiasi nemico. Inoltre fungono da moltiplicatori del punteggio: più ne raccoglierete, più velocemente incrementerete il vostro highscore. Questa semplice introduzione si rivela azzeccatissima nell’ecosistema di Geometry Wars, arricchendone a dismisura il ritmo di gioco. I veterani della saga già ben sanno che a mano a mano che il numero di avversari aumenta, mentre la frequenza del loro respawn si fa sempre più serrata, il videogiocatore, ammaliato da uno splendido quanto letale scintillio di forme geometriche e esplosioni , viene spinto in un vortice di frenesia sempre crescente. L’introduzione dei Geom non fa altro che acutizzare il tutto. Il paradigma fuga-distruzione dei nemici, viene qui ampliato con l’inserimento di un terzo termine: la raccolta. Ciò dunque si traduce in un perpetuo movimento orizzontale (o verticale o obliquo): indietro (fuga e distruzione), avanti (raccolta) e ancora indietro. Le fasi di pericolo vengono così elevate mentre trattenersi dal mettere a repentaglio la propria astronave per l’ennesimo Geom è quasi impossibile: del resto Galaxies è un gioco in cui l’highscore è tutto e tutto si fa in sua funzione.

    L’universo non basta.

    Visitare tutti i 64 pianeti e collezionare in ognuno di essi la medaglia d’oro, ottenibile dopo il raggiungimento di un determinato punteggio, non sarà certo questione di due pomeriggi. Tuttavia, se ciò non vi bastasse, Kuju ha pensato ad altre interessanti modalità per intrattenere il videogiocatore. La prima vi proporrà una versione perfettamente emulata di Retro Evolved. Dimenticatevi pod, Geom, gran parte dei nuovi nemici e, soprattutto, livelli e arene di varie dimensioni e forme: qui siete solo voi, forme geometriche con manie suicide e un campo rettangolare nel quale muovervi per schivare e distruggere. Questa versione più classica di Geometry Wars ne risulta certamente ridimensionata se paragonata alla modalità “Galassie”, ma anche in questo caso si può star certi che la sindrome da “Ultimapartitaepoibasta” (che causa il 35% degli esaurimenti nervosi in tutto l’Occidente) vi colpirà anche “accontentandosi” del caro vecchio Retro Evolved. A completare il quadro ci pensa la possibilità di sfidarsi o collaborare in partite in multiplayer. Non è supportato l’on-line in questo senso, che serve solo per la registrazione dei propri risultati in rete, ma il game-sharing sì. Dovrete scegliere attentamente il vostro amico perché Galaxies non è certo adatto a chi mastica poco di videogiochi a causa del suo ritmo serratissimo. Ad ogni modo se riuscirete a venire a patti con alcuni eccessivi cali di frame rate e frangenti di caoticità eccessiva, anche questa modalità promette di tenervi impegnati per qualche tempo.
    A fronte delle opzioni presenti e della natura stessa del titolo, insomma, la longevità non è proprio un problema. Ovviamente dovete amare questo genere di giochi, privi di trama e scopo oltre a quello di raggiungere il punteggio più alto possibile, altrimenti stancarsi di Galaxies sarà inevitabile.

    Quando lo psichedelismo va a braccetto con l’intelligibilità.

    Geometry Wars: Galaxies, se ci fosse ancora bisogno di ripeterlo, è un gioco molto frenetico e caotico. La causa principale di ciò deve ricercarsi nello stile grafico adottato. Ancora una volta citando Asteroids, il prodotto di Kuju ripropone la vetusta grafica vettoriale. Tutto, se si escludono le stelle sullo sfondo riprodotte con semplici puntini di luce bianca, altro non è se non formato da segmenti di varia lunghezza e colore. I vostri proiettili, le esplosioni, tutto si riduce ad un’orgia di linee e concatenazioni di angoli. Eppure, salvo rarissimi casi, non si può parlare di confusione. Un game over non sarà mai causato da un nemico non visto o perché si sarà perso il contatto visivo con l’astronave-artiglio. Del resto il connubio tra lo psichedelismo e la perfetta intelligibilità è confermato, sottolineato e prolungato anche all’aspetto sonoro. Dove musiche martellanti e ripetitive vi spingerebbero sul burrone della follia, gli ottimi effetti sonori vi avvertiranno sempre con estrema precisione la tipologia di nemico che sta per attaccarvi. La confusione, dunque, non è che un aspetto ingannevole del titolo, non è che l’apparenza per il neofita: giusto il tempo di qualche partita è il tutto vi apparirà chiaro.
    Legato all’aspetto grafico, tuttavia, non è possibile non menzionare qualche calo del frame rate di troppo. Questi episodi molto spesso beneficeranno il videogiocatore garantendogli il tempo per difficili manovre elusive, ma, seppur di piccola entità, il difetto rimane e a volte si fa sentire un po’ troppo.
    Un grande plauso, infine, vanno ai sistemi di controllo selezionabili. Chiunque troverà quello che preferisce dal momento che sarà possibile sia utilizzare il D-pad in collaborazione con i tasti A,B,X,Y creando, così, una configurazione che ricorda vagamente le due leve analogiche usate sull’Xbox, sia uno dei due quartetti di tasti più il pennino. Scegliendo questa modalità di input potrete poi scegliere se affidare al touch-screen la direzione in cui muovere la navicella e ai bottoni la direzione in cui fare fuoco o vice versa. Qualunque sia la vostra scelta sappiate che la pratica rende perfetti anche se, non potendo contare su due leve analogiche, avrete sempre un nanosecondo di imbarazzo nel caso di traiettorie oblique.

    Geometry Wars: Galaxies Geometry Wars: GalaxiesVersione Analizzata Nintendo DSGalaxies, riprendendo la domanda a inizio articolo, merita davvero una cartuccia tutta sua. Le modalità di gioco gli garantiscono un'ottima durata e il gameplay è solido e convincente sin dalla prima partita. Sonoro e grafica pur non rappresentando dei picchi nel loro genere e pur soffrendo di qualche piccola pecca assurgono al loro compito in modo eccellente evitando di far scadere il titolo nel caos incontrollato. Peccato per la mancanza di una vera modalità on-line, ma almeno il game-sharing salva di non poco la situazione. Insomma se siete alla ricerca di uno shooter vecchio stile la vostra ricerca è giunta al termine. Contando poi il formato portatile del titolo, Galaxies promette di tiranneggiare ogni vostra attesa alla fermata dell’autobus e ogni vostra sosta al bagno. Attenzione però: può provocare assuefazione. Non dite che non vi avevamo avvertiti.

    7.5

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