God of War, lo spartano arriva anche in Europa: la recensione

Lo Spartano dei Santa Monica propone le sue gesta in versione PAL

God of War, lo spartano arriva anche in Europa: la recensione
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  • God of War è un'odissea malata, una visione della mitologia greca distorta da un caleidoscopio rosso sangue. Ma l'Ulisse di questa storia è morto, dato che la vicenda si apre con il titanico Kratos, protagonista del gioco, che tenta il suicidio buttandosi dalla cima più alta dell'Ellade, nelle acque del Pireo. Il motivo? Sta al giocatore scoprirlo. Un attimo prima dell'impatto fatale con le acque, la narrazione torna indietro di tre settimane, a bordo di una nave alla deriva nella tempesta, dove l'eroico spartano sta per dare inizio ad una carneficina per conto degli Dei.
    Così, in veste di mercenario dell'Olimpo, Kratos dovrà staccare ali ad arpie, fare a pezzi scheletri, tagliare teste di idre e affrontare tutti i mostri classici del mito Greco. Il tutto con inaspettata disinvoltura, merito in primo luogo di un sistema di controllo gratificante e ben calibrato. Oltre ai canonici attacchi deboli ma veloci e forti ma lenti, il giocatore ha a disposizione una sorta di ‘fatality' contestuale al tipo di avversario affrontato. Una volta stordito un nemico si può decidere se dargli una morte "semplice", oppure se spargerne in maniera cruenta le membra per lo scenario. Ciascun avversario è dotato di sequenze di morte differenti, che spesso donano preziosi bonus al protagonista. Per i nemici più impegnativi e voluminosi, queste fatality si trasformano in mini giochi, parenti stretti dei quick time event già visti in Shen mue, in cui la pressione ritmica e appropriata di una sequenza di tasti assicura il coreografico decesso del mostro di turno.


    Dopo pochi minuti di gioco, ci si trova in balia del sistema di controllo, intenti a far vorticare gli sfortunati nemici in un turbine di sangue, miscelando l'azione classica con gli spettacolari colpi di grazia. C'è sempre il tempo di staccare le braccia a questo o di ficcare e girare bene le lame nella carne di quello, senza per questo pregiudicare il ritmo del titolo.
    Le particolari armi con cui Kratos inizia la sua avventura sono due spade ben saldate a due catene, a loro volta conficcate nelle braccia del colosso di Sparta; di fatto due mortali ed inconsuete fruste nelle mani del giocatore. Oltre a questo originale strumento di distruzione, l'eroico spartano ha a disposizione una spada dalle dimensioni imbarazzanti e vari poteri divini che non mancheranno di aiutarlo nello spensierato compito dello sterminio della minaccia di Marte. Il figlioletto di Zeus, il Dio della Guerra, s'è stufato di stare sotto il giogo, e ha deciso di riversare sulla terra le sue armate come primo gesto della sua rivolta, mettendo sotto assedio Atene, città protetta dalla sua divina sorella.

    Oltre all'abbondanza di viscere e teschi aperti come cocomeri, God Of War non si fa scrupoli ad offrire uno spettacolo visivo difficilmente immaginabile sull'ormai anziano hardware Sony. Anche se non si può parlare di frame rate costante a 60 frame al secondo (nelle situazioni più caotiche - leggi: un esercito su schermo - il motore tentenna) la cosmesi grafica mostrata da GoW resta di prim'ordine, con ambientazioni molto ispirate ed eccellenti effetti di luce. A dimostrazione che le apparenze ingannano, le animazioni fanno assomigliare lo spartano tatuato ad un brutale ballerino di flamenco piuttosto che ad un gladiatore della tradizione classica, come era lecito attendersi dal protagonista di questo gioco.
    Protagonista che è un piacere da controllare. Prendere confidenza con i comandi è semplice e immediato, e sicuramente portare al termine il gioco non richiede sforzi immani come già visto in Ninja Gaiden. Fa comunque piacere vedere che se si cerca un minimo di profondità tattica o semplicemente ci si sente orfani delle acrobazie "stylish" del sommo poeta dalla chioma platino di Capcom, il titolo Sony Santa Monica Studios ha comunque carne da mettere sul fuoco. Ognuna delle magie e delle armi è potenziabile fino a 3 livelli spendendo le ormai inflazionate "orbs" rilasciate falciando i nemici, fatta eccezione per l'arma principale, che invece ha ben 5 gradi di potenza, ciascuno corrispondente ad un nuovo un set di mosse. Ottenuta la piena potenza di tutto l'arsenale utilizzabile da Kratos, è facile perdersi nell'azione di gioco con un senso di soddisfazione e di onnipotenza impareggiabile. Senso di onnipotenza che verrà a mancare solo dopo i titoli di coda, e ad alcuni l'avventura di Kratos potrebbe sembrare di breve durata, nonostante la longevità sia più che adatta ad un action game (una decina di ore per i più smaliziati del genere).


    God Of War non annoia mai, riesce a risultare sempre stimolante nel suo continuo tritare creature leggendarie della cultura classica in versione hollywoodiana. Ogni tanto la carneficina rallenterà per dare al giocatore il tempo di risolvere qualche elementare enigma; tutte cose semplici che rientrano nel "quotidiano", come buttare giù un'enorme statua a mani nude, o sfondare portoni a colpi di balestra. Alla fine la vera sfida in God Of War risiede nella sopravvivenza in mezzo ad orde di creature demoniache, ma gli enigmi riescono a risultare gradevolmente integrati nel gameplay non tanto per la semplice natura della loro risoluzione quanto per la loro componente scenica che riesce ad arricchire l'esperienza di gioco.
    Altro motivo che comunque terrà incollati al joypad è l'evolversi della trama, che per quanto lineare, nella sua visione violenta ed epica delle vicende del pantheon greco,offre ugualmente motivo d'interesse. Certo, alcune "licenze poetiche" potrebbero far storcere il naso a chi conosce perfettamente poemi omerici e teologia della Grecia antica, ma nel complesso si può affermare che sia più fedele alle tradizioni GoW che "Il Gladiatore" di R. Scott.


    La colonna sonora del titolo Sony non ha nulla da invidiare ai blockbuster più quotati di Hollywood. Epico, incalzante e mai fuori luogo, l'accompagnamento sonoro è spettacolare, e contribuisce a conferire alle situazioni di gioco quel qualcosa in più che rende l'esperienza simile ad un grande film d'azione. Anche la regia, o per meglio dire, il posizionamento delle telecamere conferisce al gioco un taglio cinematografico. Al giocatore infatti non è dato intervenire sull'inquadratura: l'azione è seguita da immaginarie cineprese gestite automaticamente dal gioco. Questa soluzione ha permesso agli sviluppatori di ottimizzare le performance del motore grafico e di accompagnare il giocatore con scorci di rara bellezza sulle meraviglie della Grecia omerica. Per fortuna le telecamere fisse risultano funzionali e mai fastidiose, riprendendo sempre in maniera ottimale gli scenari e l'azione.

    La versione Pal non gode, purtroppo, della modalità a 60 hz, pecca che sarebbe risultata grave senza una certosina ottimizzazione del gioco. Come accaduto in titoli del calibro di Zone of the enders 2 e Gran turismo 4, il lavoro del team di sviluppo ha permesso di mantenere il ritmo elevato delle versioni NTSC pur con un aggiornamento su schermo inferiore a quel formato. La possibilità di godere del gioco in 16:9 e dell'audio in Dolby Digital completano un comparto tecnico di prim'ordine. Numerosi i contenuti speciali sbloccabili nel corso del gioco, che spaziano da documentari ad art work a costumi aggiuntivi per l'eroico Kratos, una testimonianza tangibile della cura certosina con cui è stato sviluppato il titolo ed un incentivo alla sua rigiocabilità.

    God of War God of WarVersione Analizzata PlayStation 2Un capolavoro; l’action game di punta su Ps2. Rivaleggia tranquillamente con capisaldi del genere come Ninja Gaiden o il primo Devil May Cry, uscendo a testa alta dal confronto con entrambi; risultato di non poco conto per un gioco di cui praticamente non si aveva notizia prima dell’E3 2004. Che siate amanti della new wave di beat ‘em up a scorrimento o semplicemente possessori di una Ps2, questo gioco deve far parte della vostra softeca. Capolavoro assoluto? Ci va molto vicino. Se Devil May Cry creò lo “Stylish Hardcore Action Game” e Ninja Gaiden riuscì con la sua difficoltà a farci sentire dei provetti ninja, God Of War merita un posto nell’olimpo videoludico per averci fatto assaggiare, senza falsi pudori, la gioia (ed il divertimento) dell’abbandonarsi ad una furia sanguinaria.

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