Recensione GTA 4: Episodes from Liberty City

Due nuove storie per un'unica immensa Liberty City!

Recensione GTA 4: Episodes from Liberty City
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • A distanza di sei mesi, giunge su PC il bundle che comprende i due episodi stand-alone basati sul motore di GTA4. The Lost and Damned e Ballad of Gay Tony sono due spin-off del titolo originale che hanno fatto piuttosto discutere alla loro uscita. Microsoft infatti pagò Rockstar per avere in esclusiva questi due prodotti sulla sola Xbox 360, esclusiva che dunque si è rivelata temporanea per la gioia degli utenti PC e PS3. Due storie pulp da vivere ancora una volta a Liberty City quindi, e che sfiorano Nico Bellic in più di un'occasione: saremo bikers senza scrupoli in The Lost and Damned, nella storia forse più violenta mai orchestrata dai ragazzacci Rockstar, e poi re incontrastati della fauna notturna di Liberty City in The Ballad of Gay Tony, reggenti di un impero sull'orlo del collasso a causa di scelte azzardate per arrivare al successo.

    The Lost and Damned

    "Senza peli sulla lingua". Questa la frase che ci viene in mente giocando alla prima parte di questo corposo prodotto suddiviso in due. The Lost and Damned narra le vicissitudini di una banda di bikers che ha trovato un equilibrio grazie alla gestione oculata del protagonista Johnny Klebitz, vicepresidente del club, che ha allontanato i ragazzi dalla spirale di violenza e droghe da quando il boss era stato pizzicato. Ora il presidente in persona è uscito di galera e le cose cambieranno. E non per il meglio. L'incontenibile frenesia per un'anarchismo volto al sesso e alla violenza colpirà i Lost, il nome della banda, nel momento in cui le redini torneranno al leader all'inizio del gioco. Ci troveremo di fronte quindi a un gruppo di emerginati sociali combattuti tra il sostenere una vita senza problemi e l'affermazione dell'orgoglio del club, retaggio dei vecchi tempi. La regia è magistrale e le atmosfere sono ben diverse da GTA 4. La volontà di affermazione sociale di Nico Bellic lascia spazio ad una disilussione nei valori più basilari della vita contemporanea, in una narrazione molto più adulta e cruda, dove dovremo per forza di cose assistere e interpretare in prima persona personaggi disperati, che troveranno solo nella violenza la risposta alla mancata affermazione sociale. Non ci sarà mai dunque spazio per la normalità o per i buoni sentimenti e da protagonisti non potremo fare altro che pestare le mani a nocche dure: Rockstar ha dato luce ad uno dei personaggi più cupi della sua lunga serie.
    Per quanto riguarda il gameplay, Lost and Damned rinfresca quello classico della serie introducendo una dinamica di gruppo con cui affrontare le varie missioni. Non saremo più soli contro tutti, ma avremo il club alle nostre spalle (o quanto ne rimane). Durante ogni partita infatti per gli scontri a fuoco, a piedi o su due ruote, avremo dei wingmen appartenenti al club che potremo equipaggiare come più ci aggrada e che acquisiranno esperienza col proseguire delle ore di gioco. Se uno di essi morirà, un altro membro del club prenderà il suo posto partendo da zero come esperienza. Tutto viene gestito insieme a nuovi minigiochi e al garage direttamente alla sede principale del club. The Lost and the Damned porta un pò di aria fresca e alterna i momenti più tipici delle cutscene di gioco a battaglie su strada davvero enormi, a causa del maggior numero di partecipanti, rendendo il tutto ancora più frenetico e violento. Questo fatto però rende a nostro avviso anche un pò più asettico il coinvolgimento che deriva dall'affezionarsi ai propri compagni e ai protagonisti, tipico di un'avventura in stile cinematogrtafico come questa. Il vero difetto di questo titolo sta quindi non nella splendida trama o nelle apocalittiche sparatorie, ma proprio nella commistione dei due elementi che purtroppo sembrano quasi slegati tra loro a tratti. In ogni caso per tutti gli appassionati questo capitolo nella saga Rockstar riconferma che in quegli studi sanno il fatto loro: la pulsante Liberty City offre di nuovo uno spaccato di vita estremo e agonizzante, ancora più senza speranza e degno di essere vissuto in prima persona.

    Controlli o Controller?

    I due titoli sono stati concepiti per essere giocati su console e dunque ottimizzati al meglio per essere usati insieme al controller Microsoft, pienamente supportato. Dobbiamo però rilevare che, provando i controlli mouse e tastiera, non ci siamo trovati affatto a disagio nel compiere le azioni frenetiche dei protagonisti di Liberty City. La mappatura, completamente personalizzabile, svolge bene il suo dovere e con un pò di abitudine non troverete alcun problema ad adattarvici. In ogni caso la naturalezza delle levette analogiche rimane imbattibile e consigliamo per questo di giocare a Episodes dotati di joypad.

    The Ballad of Gay Tony

    Anthony "Gay Tony" Prince è il re indiscusso della vita notturna a Liberty City. Tutti passano da lui: è il fulcro dei divertimenti fuori di testa che offre questa metropoli. Per reggere questo impero di locali, serate ed eccessi servono soldi però. Tanti soldi. Per questo Gay Tony è spalleggiato dal vero protagonista del gioco che noi impersoneremo, Luis Lopez. Affronteremo i problemi del re della notte e faremo di tutto per proteggere il suo impero e difendere l'amicizia che lega i due personaggi principali, in un'infernale progressione narrativa dalla vorticosa discesa nel cocito di Liberty City, pacchianamente densa di pathos agli estremi. Anche in questo caso la metropoli creata da Rockstar ributta realtà urbane e vive di vita propria affascinandoci fin dalle prime battute come sempre ha fatto grazie alla sua immensa e ben caratterizzata stigmatizzazione. Meno brutale di Lost and Damned ma più emozionale di entrambi i due capitoli precedenti, Ballad of Gay Tony è un vero e proprio waltzer: le missioni eclettiche e fuori dagli schemi sempre e comunque fanno riflettere, trattando temi che tutti noi abbiamo qualche volta toccato con mano. Allo splendido storyboard si aggiunge un gameplay perfezionato, con missioni e subquest meglio concepite e più legate fra loro, raggiungimento di una maturità del prodotto ineccepibile. Giocando a questa parte di Episodes vivremo la città nella più ampia accezione del termine. Sensazione di cui fa un gran piacere fare parte.
    Al contrario di Lost and Damned il gameplay rimane più fedele all'originale, per dare più respiro a tutti i comprimari e alla splendida trama che supera sè stessa in più di un frangente ed è degna dei migliori film pulp di tarantiniana memoria. L'unica vera novità in questo senso sono i nuovi minigiochi che si svolgono all'interno del locale che saremo chiamati a gestire da Gay Tony in persona, dove potremo ballare e svolgere diverse attività tipicamente discotecare, buona pausa dalle 20 missioni che saremo chiamati a svolgere. Ballad of Gay Tony è infine non il primo e rocambolesco vagito di un immigrato che aspira al sogno americano, non la brutale e inevitabile crudezza di una banda di disperati motociclisti alla ricerca di sè stessi, ma il canto del cigno di un'amicizia vera e semplice, avviluppatasi contorta ad ogni tipo di delinquenza e che pulsa di eccessi, senza mai dimenticare i valori fondamentali su cui si basa.

    Vecchio engine, nuova patch

    Con l'uscita dell'espansione doppia, Rockstar ha pubblicato una bella patch per il motore che muove GTA4 e che risolve numerosi bug. Purtroppo però cambia anche le carte in tavola per chi ha sviluppato su PC tutti quei bellissimi mod e addon che andavano a modificarne il gameplay. A questo proposito, è doveroso dire che il motore non è cambiato neanche di una virgola con relativi pregi e difetti, ma perlomeno è quasi del tutto privo di bug. L'assenza di anti-aliasing, davvero irritante per l'utenza PC, non può in questo caso essere risolta da terzi dato che la nuova patch impedisce l'uso del mod che la implementava. Nemmeno forzando l'effetto dai vari pannelli di controllo si risolve granchè. Sconsigliamo a tutti comunque l'uso delle mod che usavate in precedenza, grafiche o di gameplay, dato che anche quelle supposte compatibili ci hanno dato parecchi grattacapi, introducendo numerosi bug grafici o d'altra natura. Citiamo invece i comandi di testo (in gergo CVAR) che suggeriamo di inserire nella stringa del collegamento sul vostro desktop al launcher di GTA4 e che sono rimasti gli stessi - li trovate nel box accanto. In ogni caso il motore di gioco, per il comparto grafico, è in generale nella media delle uscite concorrenti. A parte il FSAA infatti, vi è solo un unico vero difetto molto fastidioso e che già affliggeva il primo titolo: il pop-up. Svoltando un angolo, proseguendo su una lunghissima strada perfettamente diritta, facendo una spericolata inversione a U su un'autostrada, ovvero ogniqualvolta cambieremo bruscamente visuale, ci scontreremo con un calo di framerate e col caricamento ritardato di texture e poligoni della nuova schermata. Questo bug in realtà, strano a dirsi, va migliorando man mano che alzate il dettaglio grafico nelle opzioni, per cui per una volta sconsigliamo del tutto di impostare un livello basso di dettaglio anche a costo di sacrificare qualche frame. I suddetti cali infine si avvertono comunque solo se la vostra macchina fatica a far girare il titolo, altrimenti sono comunque presenti ma almeno Episodes rimane giocabile, dato che in generale i frame sono di più. Il comparto puramente stilsitico invece è quanto di meglio possiamo trovare sul mercato, con una regia, in entrambi i casi, superba e animazioni e sincronizzazione del parlato perfette. L'audio di gioco introduce colonne sonore appropriate per i due stili di vita così differenti che andremo ad interpretare e introduce tracce degne di nota e nuovi ed esilaranti commenti dei DJ che ascolteremo sulle frequenze delle stazioni radio. Da segnalare anche Independence FM, una radio fittizia tramite la quale potremo caricare le tracce mp3 o wav che preferiamo per ascoltarcele direttamente in-game. In definitiva, su un computer di fascia medio-alta Episodes from Liberty Cities girerà quasi al massimo, scendendo magari a compromessi con qualche effetto di illuminazione o di riflessione, mentre ne sconsigliamo l'acquisto a chi ha un PC datato, in questo caso paragonabile alle specifiche minime presenti sulla scatola di gioco, seguite da un laconico quanto microscopico "Nei sistemi più potenti, la performance sarà superiore". Diciamo pure dire che "sarà giocabile".

    CVAR mon amour

    Questi comandi vi aiuteranno ad ottimizzare le performance del vostro PC per giocare a GTA4 e a trovare più agevolmente un vostro equilibrio grafico data la pesantezza dell'engine dovuta al porting. Andiamo quindi nella directory principale dove avete installato il gioco e clicchiamo col tasto destro su file di esecuzione "LaunchEFLC.exe". Nel menu a tendina andiamo su "Invia a" > "Desktop", creando un nuovo collegamento. Andiamo poi sul Desktop, tasto destro sul collegamento appena creato e selezioniamo "Proprietà". Nella finestra che appare, alla fine della voce "Destinazione", inseriremo le nostre CVAR. Ve ne consigliamo tre, indispensabili:

    -norestriction questo comando permette di ignorare il fastidioso cap di memoria che impedisce di superare le impostazioni consigliate del sistema. Implementandolo potrete impostare come meglio credete tute le impostazioni di gioco, anche fuori specifica.

    -nomemrestrict questo comando permnette al gioco di andare oltre l'uso della memoria rilevata dal gioco stesso, che spesso è inferiore a quanto effettivamente disponete. Attivandolo permetterete a Episodes di sfruttare tutta la memoria di sistema.

    -availablevidmem x questo comando invece, permette di impostare il quantitativo di memoria della vostra scheda video, per avere un punto di riferimento reale per i vostri settaggi. Alla "x" dovrete sostituire il doppio del quantitativo della vostra memoria video. Ad esempio se disponete di 1Gb di memoria sulla vostra scheda il comando corretto sarà -availablevidmem 2; mentre se disponete di 816 Mb sarà -availablevidmem 1.7 e così via.

    Ricapitolando, una corretta stringa alla voce "destinazione" somiglierà alla seguente: [ "C:...EFLCLaunchEFLC.exe" -norestriction -nomemrestrict -availablevidmem x ] dove il percorso del file e il drive del disco cambiano a seconda di dove avete installato Episodes.

    Grand Theft Auto 4: Episodes From Liberty City Grand Theft Auto 4: Episodes From Liberty CityVersione Analizzata PCJohnny Klebitz e Luis Lopez raccontano spaccati di vita differenti, agli antipodi, e ritrovarli nella stessa confezione sembra quasi fuori luogo. Il filo conduttore delle due storie è sicuramente la ricostruzione meglio riuscita in assoluto di una città moderna, Liberty City, che rigurgita storie, problemi, personaggi e reietti, gioie e brutalità e chi più ne ha più ne metta. Episodes from Liberty City è un prodotto che fa riflettere per la maturità dei temi trattati e per come vengono affrontati e per questo motivo lo consigliamo caldamente a chiunque. Il fatto che non serva avere GTA 4 per giocarci e il prezzo decisamente contenuto, rendono ancora più appetitoso questo prodotto dalla longevità piuttosto elevata considerato anche il comparto online che offre nuove modalità e nuove sfide. E' impossibile non riconsocere la portata di queste realizzazioni i siamo ben lieti di annunciarvi: welcome back to Liberty City!

    9

    Che voto dai a: Grand Theft Auto 4: Episodes From Liberty City

    Media Voto Utenti
    Voti: 329
    8
    nd