GTFO Recensione: uno shooter cooperativo cattivo, difficile, appagante

GFTO è uno shooter cooperativo impegnativo ed appagante, che al netto dei suoi difetti si dimostra in grado di offrire un'esperienza unica nel suo genere.

GTFO Recensione: uno shooter cooperativo cattivo, difficile, appagante
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  • È passato ormai qualche tempo dalla pubblicazione della versione 1.0 di GTFO, il brutale shooter cooperativo (a quattro giocatori) sviluppato dagli svedesi di 10 Chambers, team con base a Stoccolma composto da diversi veterani di Overkill Software, gli autori di PayDay 2 (per approfondire, ecco la recensione di PayDay 2 Crimewave Edition). Le settimane trascorse dall'uscita del gioco dalla fase di accesso anticipato ci hanno permesso di farci un'idea più precisa sul valore della produzione, che mette in campo un catalogo di meccaniche pensate per mettere a dura prova i nervi e le capacità dei giocatori, trascinati nel cuore di una struttura sotterranea irta di orripilanti creature trasformarli in un cumulo di frattaglie martoriate. Sì, GTFO può farvi un sacco male, ma questo fa parte del suo fascino.

    Nei meandri del Complesso

    Come vi abbiamo raccontato nella nostra prima prova di GTFO, pubblicata in occasione dell'uscita del gioco dall'accesso anticipato, il titolo di 10 Chambers pone al centro del gameplay una rielaborazione fieramente hardcore delle meccaniche tipiche degli shooter cooperativi, che diventano i tasselli di una proposta ludica tanto impietosa quanto gratificante.

    L'opera dello studio svedese si dimostra adamantina nel pretendere dai giocatori un impegno costante, una coordinazione impeccabile che di fatto rende assolutamente necessaria la comunicazione fra i diversi membri di un team, sia in fase di pianificazione che durante gli scontri. Ogni azione, dall'apertura di una porta all'uccisione silenziosa dei nemici, impone infatti di misurare con attenzione le sinergie dell'intero gruppo, pena il totale annientamento. Un'evenienza che in GTFO è tutt'altro che rara, anche affrontando le spedizioni meno impegnative di ciascuna Perlustrazione: in alcuni frangenti basta davvero un nonnulla per ritrovarsi con le spalle al muro, prossimi ad accogliere con un moto di frustrazione la conclusione fallimentare di una missione, magari dopo due ore di meticolosa collaborazione. Malgrado tutto, però, non si ha mai la sensazione di aver subito una sconfitta totalmente immeritata, né che il gioco abbia "barato" adulterando il livello di sfida, tanto per ostentare la sua difficoltà. D'altronde, dopo aver passato un buon quantitativo d'ore nelle profondità del Complesso, possiamo testimoniare che il titolo di 10 Chambers garantisce ai giocatori tutti gli strumenti necessari per affrontare le insidie del gameplay: l'interfaccia favorisce la concertazione di strategie condivise, la dotazione dei personaggi propone un buon assortimento di armi e strumenti per tutte le occasioni, e nessuna delle componenti ludiche della formula (stealth, shooting, movimento) mostra criticità evidenti.

    GTFO è semplicemente un prodotto pensato per una specifica nicchia di pubblico, popolata dagli estimatori delle esperienze tattiche senza compromessi, prive di molte delle facilitazioni che nel tempo hanno scandito l'evoluzione del medium. La gestione degli obiettivi visualizzati sulla mappa ci offre un chiaro esempio di questa filosofia radicale: per tracciare la posizione di un punto di interesse sul percorso di avanzamento di una spedizione, dovremo avvalerci dei terminali distribuiti in giro per la zona, dotati di un sistema operativo in stile DOS che ci chiederà di inserire le giuste stringhe di comando.

    A quel punto starà a noi identificare la strada migliore per raggiungere la prossima tappa della missione, cercando al contempo di esplorare ogni anfratto alla ricerca di preziosi oggetti di supporto (cure, lightstick, munizioni e consumabili di vario genere). Strada facendo, dovremo valutare attentamente se e come fronteggiare il nemico, scegliere in anticipo la strategia da mettere in atto e fare il possibile per mantenere un basso profilo. Nella gran parte dei casi, infatti, il modo migliore per procedere sarà quello di muoversi silenziosamente - e al buio - per cogliere di sorpresa gli avversari in stato di quiescenza, approfittando del loro intorpidimento per assestare un bel colpo caricato con una delle armi bianche presenti nell'arsenale.

    Le manovre d'avvicinamento, rigorosamente sincronizzate, dovranno accordarsi col ritmo degli spasmi delle creature in agguato nelle varie stanze del Complesso, orrenda manifestazione del loro livello di vigilanza. Non sempre sarà possibile eliminare tutti i nemici in un'unica soluzione, e in questi frangenti dovremo essere pronti ad accogliere a suon di piombo tutti gli abomini destati dal nostro assalto coordinato.

    In alcune situazioni lo scontro armato sarà del tutto inevitabile, ma anche in questi casi - specialmente dopo qualche tentativo - saremo chiamati a giocare d'anticipo posizionandoci nel modo giusto (il fuoco amico può risultare letale), disponendo sul campo una selezione ponderata di dispositivi di supporto (torrette automatiche, mine e quant'altro) e cercando di sfruttare al meglio le nostre abilità, il tutto senza sperperare troppe munizioni. Preso atto di tutte queste variabili, e dei notevoli requisiti per il buon esito di ogni spedizione, è chiaro come riuscire nell'intento regala sempre massicce dosi di appagamento, oltre a fornire ai compagni in armi un bel tesoretto di memorie guerresche, figlie di una narrazione emergente fatta di momenti di grande tensione, gloriosi successi e clamorose disfatte. Per quel che riguarda la storia in sé, GTFO delega la gestione del racconto alla voce del Guardiano, che nel corso dei nostri pellegrinaggi ci offrirà scampoli di lore a diversi livelli di ermetismo. Quanto basta per alimentare l'aura di mistero e le cupe atmosfere della produzione, che per le sue caratteristiche solo di rado fa sentire la mancanza di una narrazione più esplicita e articolata.

    Soffocante, intenso, imperfetto

    Malgrado i suoi indiscutibili pregi, però, GTFO è un titolo tutt'altro che perfetto. Per quanto ben congegnato e funzionale in termini strutturali, il level design mostra a volte una qualità estetica altalenante, a fronte di una varietà complessiva non particolarmente generosa. Un discorso che possiamo estendere anche alla modellazione e alla diversità delle bestie dissennate che incontreremo lungo il cammino, sì spaventose ma nel complesso prive di grandi guizzi stilistici.

    A renderle terrificanti è soprattutto il costante senso di minaccia trasmesso dal gameplay, con la complicità dell'assetto ansiogeno e soffocante delle ambientazioni. Sebbene la formula messa a punto da 10 Chambers risulti pregevole e ben studiata, nei limiti definiti dal suo spietato concept, dopo qualche ora si comincia ad avvertire anche una certa ripetitività nelle sfide proposte dal comparto ludico: si tratti in effetti di un tratto comune a molti congeneri, e c'è da dire che il supporto post lancio progettato dallo studio svedese potrebbe arginare notevolmente il problema.

    Ogni nuovo grande aggiornamento coincide infatti con l'esordio di una Perlustrazione nuova di pacca, che sostituisce la precedente offrendo al pubblico nuove spedizioni in cui cimentarsi, scenari inediti e aggiunge all'equipaggiamento a disposizione dei giocatori. Vale la pena di precisare che al momento è ancora difficile valutare la tenuta di questo sistema, ma i trascorsi del titolo nella fase di early access ci fanno ben sperare.

    A maggior ragione considerando la dedizione dimostrata dal team nell'intercettare ed elaborare il feedback offerto dalla community, che nel tempo ha contribuito attivamente al miglioramento dell'offerta di GTFO.

    Di contro, c'è da dire che al gioco mancano alcuni elementi di spessore, da tempo nella "lista delle cose da fare". Primo tra tutti un sistema di progressione propriamente detto, sviluppato per soddisfare le particolari esigenze del prodotto e alimentare il coinvolgimento dei giocatori. Anche l'infrastruttura online non ha ancora raggiunto la sua forma ottimale: sebbene sia possibile unirsi ad un terzetto di amici o rinfoltire le file del proprio gruppo con utenti casuali (un'opzione alquanto rischiosa), al momento il sistema non permette a team incompleti di colmare gli slot vacanti tramite matchmaking, mentre l'occasionale instabilità del netcode può condurre ad una prematura interruzione della partita. I checkpoint introdotti con la versione 1.0 possono rendere questi incidenti molto meno dolorosi, ma si tratta comunque di un inciampo di non poco conto.

    Ci teniamo a sottolineare che il supporto offerto dai bot non è mai una soluzione davvero efficace in caso di carenze nell'organico, visto che la complessità del gameplay rende sostanzialmente insostituibili i giocatori in carne ed ossa. Seppur piacevole e tendenzialmente solido, anche il gunplay manifesta ancora qualche piccola asperità, con hitbox non sempre precisissime. Parlando del comparto tecnico, GTFO sfrutta lo Unity Engine con risultati generalmente molto apprezzabili, in particolar modo per quel che riguarda il sistema d'illuminazione e l'effettistica.

    La modellazione poligonale e le animazioni non risultano altrettanto convincenti, ma la resa complessiva dell'insieme si attesta comunque su buoni livelli, assolutamente in linea con la natura indipendente del progetto e le sue ambizioni ludiche. Ottimo il comparto sonoro, perfettamente in grado di valorizzare le sfumature più angoscianti dell'offerta, che peraltro può contare su un buon livello di ottimizzazione.

    GTFO GTFOVersione Analizzata PCGTFO è un concentrato di amore e cattiveria, l’impietosa manifestazione di un concept tanto inflessibile quanto realizzato con cura e dedizione. Sebbene non tutti i tasselli della proposta di 10 Chambers siano ancora stati limati alla perfezione, il titolo non manca di offrire ai suoi utenti un’esperienza cooperativa ricca di personalità, fieramente hardcore e stimolante nel senso più infame del termine. Non si tratta certamente di un prodotto per tutti i palati, ed è senz’altro vero che lo studio svedese ha ancora del lavoro da fare, ma già ora GTFO è perfettamente in grado di offrire agli amanti degli shooter cooperativi ad alto tasso di difficoltà un pregevole mix di ansia e fomento, alimentato da una formula ludica inflessibile ma capace di regalare grandi dosi di appagamento.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: i9 10900K
    • RAM: 32 GB DDR4
    • GPU: RTX 2080 Super
    7.8

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