Guardians of the Galaxy A Talltale Series Episodio 2: Under Pressure Recensione

Under Pressure è il secondo episodio della serie Telltale dedicata ai Guardiani della Galassia: eccovi le nostre impressioni...

Guardians of the Galaxy A Talltale Series Episodio 2: Under Pressure Recensione
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  • A seguito di un capitolo d'esordio non proprio entusiasmante, spetta ad Under Pressure l'arduo compito di mettere in mostra i tratti distintivi della nuova serie "made in Telltale" dedicata ai Guardiani della Galassia: l'obiettivo - parliamoci chiaro - è soprattutto quello di far cessare le "malelingue" che da un po' di tempo si susseguono nella fanbase, convinte che la bulimica software house abbia iniziato a prediligere l'accumulo seriale a scapito della qualità delle sue produzioni. Purtroppo, Under Pressure, invece di troncare di netto i pettegolezzi, finisce per dar loro maggior adito: questo secondo episodio è, infatti, un concentrato di prevedibile manierismo narrativo e ludico che, a scanso di qualche sequenza piuttosto gradevole, resta schiacciato dalla "pressione" delle aspettative.

    Voglia di tenerezza

    Sebbene gli sceneggiatori di Telltale siano solitamente dei veri e propri "paladini" del cliffhanger, quello che ha chiuso il precedente Tangled Up in Blue non era certo dei più rimarchevoli: miracolosamente "risvegliato" dal potere della Forgia dell'Eternità, Peter Quill decide di partire insieme alla sua ciurmaglia per scoprire quali misteri si celano dietro l'antico artefatto, preso di mira dal popolo dei Kree e dalla pericolosissima Hala.

    Under Pressure riprende le fila del racconto da dove si era concluso il predecessore, ma lo fa sia senza particolare verve, sia senza un solido crescendo emozionale. Il problema principale di Under Pressure gravita tutto intorno all'incapacità di incatenare tra di loro eventi che possano in qualche modo coinvolgere, turbare o sorprendere il giocatore: nelle circa due ore che occorrono per vedere i titoli di coda, l'andamento è reso soporifero ed inerziale, incapace di trasmetterci la convinzione di star davvero plasmando, con le nostre scelte, il prosieguo della trama. Le velleità "intime" e psicologiche cui Telltale ci ha sempre abituati mal si sposano nel contesto scanzonato e divertito tipico dei Guardiani della Galassia: è chiaro sin dalle prime battute che il team abbia voluto far leva sul passato di Star-Lord e sul suo rapporto con la madre per costruire una storyline che possa rivelarsi, a tratti, anche un tantino commovente. Ma l'insieme è didascalico e finanche stucchevole, a causa di un tentativo troppo marcato, e non molto elegante, di indurre un certo grado di partecipazione emotiva nel giocatore/spettatore.

    Il cammino verso la "tenerezza" forzata si evince palesemente anche in una lunga sequenza introspettiva dedicata a Rocket, costretto ad affrontare il senso del lutto, il sentimento d'abbandono ed il dolore della perdita: si tratta di momenti abbastanza deboli e stereotipati, pensati per lo più per dare al procione un lato più "umano" e meno monodimensionale, senza risultare però sufficientemente incisivi ed approfonditi. È anche in situazioni di tal genere che si evince come ad Under Pressure manchi una scrittura in grado di sorreggere le sue (pur limitate) ambizioni narrative: l'andirivieni di dialoghi più "seriosi" e di battute al fulmicotone non conosce quindi un bilanciamento adeguato, ed il tono della narrazione oscilla costantemente in un precario equilibrio tra il dramma ed il faceto. Il tema portante dell'episodio (e forse, in base alle premesse, anche quello dell'intera serie) ruota intorno al concetto di "famiglia" e di "legame". Lo si intuisce dal grande focus riposto nel rapporto tra Peter e la madre, tra Rocket e la sua amata, tra Gamora e Nebula, alla ricerca della quale sarà, inoltre, dedicata gran parte di questa seconda avventura. Purtroppo, anche l'aggressiva figlia di Thanos possiede una caratterizzazione molto manichea, con cui è difficile riuscire ad empatizzare fino in fondo. Allo stesso modo, l'impatto delle decisioni sull'andamento narrativo è vacuo ed evanescente: la colpa è di un sistema dialogico fondato per lo più su scelte "polarizzate", di cui è facilissimo intuire le conseguenze. L'aver selezionato un percorso invece di un altro, del resto, non modifica in modo sostanziale la progressione, ma ritarda l'inevitabile continuazione del canovaccio base, andando ad intaccare solo leggermente i rapporti con gli altri membri della crew. Insomma, non si avverte quasi mai l'impressione di poter plasmare davvero a nostro piacimento il fluire del plot, ma soltanto di deviarlo lievemente dai suoi percorsi predefiniti. Anche gli aspetti caratteriali e comportamentali di Quill - in apparenza a nostra totale discrezione - dispongono di una tripartizione troppo marcata tra il bulletto smargiasso, il saggio eroe ed il capitano accondiscendente, con minime sfumature tra le varie personalità che concorrono a comporre un profilo rigido e poco malleabile. Allo stesso modo delle conversazioni, la sequenza di stampo "investigativo" - al pari di quella del primo episodio - risulta ancora troppo guidata, incapace di impegnare in alcun modo la materia grigia dell'utente. Eppure, mentre sembrava affogare in un marasma di mediocrità, Under Pressure riesce a mantenersi a galla grazie ad un paio di tocchi di classe in pieno stile Telltale.

    Anzitutto, ci lascia ben sperare per il futuro della serie l'introduzione (inevitabile) di un personaggio assai carismatico come Yondu (che dopo il Vol.2 cinematografico è ormai assurto a figura mitologica); in secondo luogo, infine, il comparto audio-visivo compie un significativo passo in avanti rispetto a Tangled Up in Blue. Pur al netto di qualche rallentamento e glitch visivo durante i caricamenti, Under Pressure propone un accompagnamento musicale indubbiamente accattivante, in cui le sonorità si sposano con notevole maestria all'azione a schermo, molto più di quanto non avesse fatto lo scorso capitolo: il tutto è coronato poi da un senso per il dinamismo "action" piuttosto indovinato, con il quale il team è stato in grado di inscenare uno scontro virtuoso e divertente al punto giusto, in cui i numerosi QTE seguono una partitura ottimamente ritmata ed acquisiscono finalmente una propria ragion d'essere.

    Guardians of the Galaxy Telltale Series Guardians of the Galaxy Telltale SeriesVersione Analizzata PlayStation 4Under Pressure è il classico, pigro capitolo di transizione: dopo aver gettato le non certo solidissime basi ludo-narrative di questa nuova serie, Telltale si focalizza in special modo sullo scavo intimo e psicologico dei protagonisti, ognuno dei quali è alla ricerca di un “legame” con il proprio passato. La storia, insomma, si mantiene su binari rodati e tipificati, in attesa - o almeno si spera - di decollare definitivamente nei prossimi tre episodi. Al momento, Guardians of the Galaxy persevera nell'incapacità di fornire uno script degno delle controparti filmiche e fumettistiche, presentandoci invece sezioni alquanto tediose e dialoghi in cui si avverte, concretamente, l'assenza di scelte decisionali davvero rilevanti. A convincere, di contro, pur con qualche riserva di natura tecnica, è il corredo visivo e sonoro, abilissimo nel riprodurre il respiro fresco e spigliato del materiale originale. Se si esclude qualche sporadico guizzo artistico, tuttavia, Guardians of the Galaxy, nell'universo delle opere Telltale, resta attualmente confinato in una “nebulosa” d'incertezza.

    6

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