Recensione Guitar Hero III: Legends of Rock

Less Talk More Rock

Recensione Guitar Hero III: Legends of Rock
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Different Strings

    Squadra che vince non si cambia?
    Non secondo Harmonix. La software house che ha portato alla ribalta il rhythm game a base di chitarra si è chiamata fuori dallo sviluppo del terzo episodio della serie per dedicarsi ad un progetto musicale di ben più ampio respiro: l'ambizioso Rock Band.
    Ad occuparsi di Guitar Hero III: Legends of Rock è salita sul palco Neversoft, sempre affiancata dai fedeli publisher RedOctane e Activision.
    La preoccupazione destata da questo cambio di guardia è del tutto lecita. Neversoft dopotutto non si è mai occupata di questo genere di titoli, ed inoltre la possibilità che questo seguito si rivelasse un semplice quanto costoso nuovo contenitore di canzoni (com'è successo con il recente Rock the 80's) erano piuttosto alte.
    Fortunatamente le cose sono andate meglio del previsto.

    Less Talk More Rokk!

    E' innegabile che il feeling di questo Legends of Rock sia diverso da quello dei suoi predecessori. Forse è la mancanza di Harmonix, forse sono i pregiudizi, ma risulta palpabile, specialmente durante le prime partite, una certa mancanza di pathos. Eppure sotto il punto di vista della presentazione tutto è curato all'eccesso.
    I menu ostentano come sempre stereotipi hard rock e metal come teschi, fiamme, chitarre; durante le schermate di caricamento è ancora possibile distrarsi leggendo divertenti frasette dal retrogusto immorale.
    Sembra di trovarsi di fronte alla ricostruzione perfetta di quello che ci si sarebbe aspettato da un sequel di Guitar Hero. E forse è proprio questo il problema: tutto è prevedibilmente al proprio posto.
    Il cast di base è praticamente lo stesso di Guitar Hero 2, ma i personaggi selezionabili in totale sono questa volta 13, tra cui sono nascosti tanto volti conosciuti quanto insospettabili sorprese (a patto che vi siate tenuti a debita distanza da spoiler e anteprime del gioco).
    La direzione artistica ha optato questa volta per un'impostazione un po' più ruffiana. I protagonisti sfoggiano un aspetto più aggressivo, le arene sono mediamente prevedibili (una è ambientata addirittura all'inferno). Insomma tutto va in una direzione piuttosto scontata, creando una scena montata appositamente per assicurare il favore del pubblico e metterlo a proprio agio senza osare.
    Come si dice, però, l'abito non fa il monaco, e mai come nel caso di un rhythm game bisogna evitare di lasciarsi distrare da elementi accessori, specie quando questi svolgono comunque più che decentemente il proprio lavoro.

    You can play these songs with these chords

    Il gameplay, inalterato rispetto agli altri episodi della serie, consiste nel suonare diverse canzoni seguendo una serie di cerchi colorati che scendono lungo lo schermo, una cascata di note che dovremo riprodurre utilizzando l'apposita periferica dalla forma di chitarra.
    Per fare questo, con velocità e coordinazione, dovremo premere i tasti giusti al momento giusto e seguire il ritmo con plettrate più o meno frequenti.
    Avanzando tra gli oltre settanta brani di difficoltà crescente inclusi nel titolo, ci troveremo difronte a situazioni sempre più complesse: se inizialmente dovremo limitarci a suonare poche note, ben presto occorrerà destreggiarsi tra accordi doppi e tripli e padroneggiare tecniche come l'hammer on e il pull off, indispensabili per sopravvivere ai passaggi più veloci.
    Eseguendo correttamente alcune stringhe di note, è possibile accumulare poi Star Power, caricando un'apposita barra utile a raddoppiare il moltiplicatore di punti, che crescerà gradualmente giocando senza commettere errori. Malgrado la meccanica di fondo sia la solita, va lodato l'impegno dei programmatori nello sfruttare le nuove canzoni per ricavare situazioni di gioco ancor più varie ed impegnative. Proprio l'hammer on e gli accordi tripli sono stati rivalutati all'interno dell'economia di gioco ed utilizzati in modo molto più frequente e saggio. Il risultato è un livello di difficoltà leggermente più elevato degli altri episodi ma molto omogeneo, che si traduce in una curva d'apprendimento più agevole per chi si avvicina a Guitar Hero per la prima volta.

    La portata principale del gioco è la Carriera, ora disponibile in due versioni, single e co-op, che ci vedrà impegnati in una serie di concerti nelle location più disparate.
    Questa volta, ad unire i vari capitoli attraverso cui si snoda la modalità troveremo delle brevi e simpatiche scenette animate, che racconteranno due diverse storie a seconda che si suoni con o senza l'accompagnamento di un amico al basso (o alla chitarra ritmica).
    Ne consegue che proprio questi due strumenti "secondari", introdotti per la prima volta in Guitar Hero II e facilmente bollabili come una versione "semplificata" della leading guitar, siano stati protagonisti di un notevole lavoro di cesellatura, garantendo ora un maggiore livello di sfida e ponendosi spesso sullo stesso piano dello strumento usato dal Player One.
    Anche il Career Mode in solitario ha qualche sorpresa in serbo per i giocatori più smaliziati: completando con successo alcune scalette di brani, invece di dover affrontare il classico “Bis”, ovvero una canzone che potremmo considerare l'equivalente di un boss di fine livello, verremo sfidati da alcuni chitarristi realmente esistenti in una battagli all'ultima nota. Durante questi eventi particolari il palco del nostro concerto si trasformerà in un'arena in cui dovremo sfruttare il nuovo, divertentissimo sistema di attacchi speciali studiato da Neversoft, che sostituirà la funzione dello Star Power e ci permetterà di lanciare attacchi dagli effetti più disparati (che ad esempio disabiliteranno l'uso di un tasto, renderanno le note invisibili, aumenteranno temporaneamente il livello di difficoltà) per sconfiggere l'avversario, dimostrando la nostra superiorità alla chitarra.
    Ovviamente anche la modalità sfida ha beneficiato di questa aggiunta: potremo ora suonare “contro” un amico sia giocando pulito e puntando al punteggio migliore che utilizzando l'inedito battle mode.
    Il supporto online questa volta è stato sfruttato a dovere, e permette sia di giocare singole partite cooperative o “agonistiche”. Purtroppo non è stata inclusa la possiblità di affrontare con un amico distante (ma anche con un perfetto sconosciuto) la carriera multiplayer. Sarebbe stata una scelta azzeccata, perfetta per far felici quei giocatori privi di una seconda chitarra o di conoscenti appassionati di Guitar Hero. Non è da escludere che una patch risolva questa mancanza in futuro.

    360 Sound + Vision

    I risultati raggiunti dal motore grafico di Legends of Rock non sono del tutto soddisfacenti su Xbox 360. Adagiandosi sulle comodità del progetto multipiattaforma, il team di programmatori ha realizzato un comparto visivo troppo simile a quanto visto in Guitar Hero II, un risultato tutto sommato modesto considerando che si trattava di un porting da PS2.
    Da un lato una cura maggiore è stata dedicata ai personaggi, i cui modelli sono decisamente migliori di quelli visti nelle altre incarnazioni della serie, grazie ad una dovizia di particolari notevole, un numero di poligoni superiore. Le animazioni sono ancor più naturali nella maggioranza dei casi: le uniche eccezioni degne di nota sono il lip-sync dei cantanti, a volte troppo approssimativo, e le movenze del batteristi della band che ci accompagnerà sul palco.
    Inoltre sono stati inclusi un gran numero di costumi alternativi decisamente eccentrici che potremo acquistare nell'apposito negozio assieme a brani aggiuntivi, video documentari e tanti altri extra. Anche gli strumenti sono ora più realistici e sfoggiano riflessi e cromature convincenti.
    Lasciano invece interdetti le concert hall, le meno ispirate dell'intera serie, che non lesinano texture troppo sgranate ed un pubblico certo numeroso, ma composto da pochissimi personaggi ripetuti all'infinito. Buoni invece gli effetti particellari e di luce.
    In occasione dell'utilizzo dello Star Power, il gioco scatta per un decimo di secondo in concomitanza all'apparizione di fulmini ed altri effetti speciali che da sempre contraddistinguono l'utilizzo di questa particolare mossa. Non si tratta di un difetto grave, ma potrebbe far perdere la concentrazione ai giocatori più distratti, potenzialmente causando qualche errore durante l'esecuzione degli assoli più complicati.
    Il titolo riesce comunque, malgrado i pochi problemi e la mancanza di impegno, a ricreare un'atmosfera “da live” sui nostri televisori.

    La tracklist del gioco, che conta ben 51 master (tra cui addirittura pezzi inediti, come le boss battle con Slash e Tom Morello, oppure la nuova versione di Anarchy in the UK, registrata per l'occasione dai Pistols). Le poche cover incluse nella lista di brani principale sono comunque ben realizzate, con un'attenzione particolare per le parti di chitarra e basso, che difficilmente faranno rimpiangere gli originali anche ai musicofili più esigenti.
    Tra i brani sbloccabili questa volta non ci sono solo pezzi underground o indipendenti, ma anche canzoni di gruppi di tutto rispetto come gli Hellacopters, i Rise Against o i nostrani Lacuna Coil.
    La colonna sonora dunque soddisferà appieno i gusti degli appassionati di musica più colti con ben poche riserve, regalando anche non poche sorprese (una su tutte Through the Fire and Flames), ma potrebbe lasciare indifferenti gli “ascoltatori occasionali”. La ragione di questo è una presenza preponderante di grandi esponenti del rock americano e d'altri tempi a svantaggio di artisti europei e contemporanei. L'effetto secondario di questo “difetto” è l'altissima valenza educativa di Guitar Hero III, che proprio come i suoi predecessori è anche un veicolo di diffusione di musica che, per motivi come anzianità o lontananza dai canoni pop, non passa nella maggiorparte delle radio nostrane.
    La qualità del comparto audio è dunque ottima, anche se va registrato qualche problema di equalizzazione, che sorge durante l'esecuzione in doppio (sia cooperativo che versus) di alcuni, sparuti pezzi, il cui suono risulta poco limpido: in alcuni casi vengono coperti eccessivamente dagli altri strumenti il cantato o addirittura le linee di basso e chitarra.
    Gli effetti sonori sono stati completamente rinnovati ed ancora una volta si rivelano perfetti a ricoprire ogni ruolo, dalla selezione delle opzioni nei menu agli errori durante l'esecuzione dei brani.

    Già di per se estremamente longevo, vista la quantità di canzoni ed i quattro livelli di difficoltà disponibili, Guitar Hero III diventa infinito in compagnia degli amici e giocato online. Una grande preparazione è necessaria prima di lanciarsi a capofitto nella rete, ma fortunatamente Neversoft ha mantenuto invariata la modalità Pratica, grazie a cui prendere confidenza anche con i brani più ostici. Inoltre il titolo è già massicciamente supportato da Xbox Live, su cui sono disponibili i primi pack con nuove canzoni: alcuni sono gratuiti, altri scaricabili al prezzo di 500 Microsoft Points, ed includono una raccolta di pezzi dei Velvet Revolver e dei Foo Fighters.

    Qualche parola sulla chitarra

    Legends of Rock è venduto anche in bundle con la nuova chitarra wireless Les Paul. Più ergonomica dell'X-plorer distribuita con Guitar Hero II, la Gibson Bombata vanta anche una disposizione dei tasti migliore ed una barra dell'effetto più lunga.
    Purtroppo sono anche in questo caso stati registrati anche molti casi di malfunzionamento: alcuni controller perdono colpi nelle sequenze di note più veloci, oppure fanno partire involontariamente lo Star Power a causa di una sensibilità ai movimenti eccessiva. E' decisamente sconsigliato affrontare il gioco con il pad della 360, quindi queste imprecisioni della chitarra possono effettivamente danneggiare la fruizione del gameplay.
    E' possibile che, com'è accaduto lo scorso anno con Guitar Hero II, una patch venga rilasciata per risolvere almeno alcuni di questi problemi, sperando che l'eventuale installazione non causi errori fatali nella console Microsoft come in passato.

    Guitar Hero III Guitar Hero IIIVersione Analizzata Xbox 360E' il comparto tecnico a minare la riuscita completa di questo Guitar Hero III: Legends of Rock. Neversoft ha introdotto un buon numero di novità, pur mantenendo assolutamente inalterata la meccanica di gioco che ha decretato il successo della serie. Alcuni potrebbero lamentare che quella della software house sia stata una scelta di comodo, eppure pare veramente impossibile anche solo immaginare quali innovazioni possano giovare ad un gameplay così perfetto: il rischio, rimaneggiando il materiale di base, è piuttosto di peggiorare la qualità del prodotto finito. Con un pò più di attenzione al motore grafico ed un occhio di riguardo per il pubblico europeo nella scelta della tracklist (un problema comunque risolvibile grazie al continuo supporto di Xbox-Live), avremmo probabilmente stretto tra le mani il miglior episodio della serie. Così com'è, il nuovo simulatore di chitarra Activision è un titolo sicuramente imperdibile, ma che non potrà non suscitare un agrodolce senso di incompiutezza tra gli amanti di Guitar Hero.

    7.5

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