Recensione Halo The Master Chief Collection: un sogno per tutti i fan dello Spartan

343 Industries regala un sogno ai fan dello Spartan

Halo: The Master Chief Collection
Recensione: Xbox One
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  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • 343 Industries coglie l’occasione del decennale di Halo 2 per fare un regalo imperdibile ai fan della saga, e trasportare tutta la serie di Master Chief su Xbox One. Con Halo: The Master Chief Collection l'obiettivo è insomma quello di recuperare i quattro capitoli che vedono protagonista assoluto il Capo, e mettere insieme una storia raccontata in oltre 10 anni: su un unica piattaforma, in un titolo letteralmente straripante di contenuti.
    Si tratta anche di un modo per preparare l’utenza ad Halo 5: Guardians, e fare il punto su una trama che -cresciuta negli anni grazie a Spin Off, romanzi, fumetti, cartoni animati e persino anime- rischia seriamente di confondere anche il più appassionato dei sostenitori.
    Infine, l'uscita di questa smisurata raccolta è l’occasione per rimettere Halo al centro della scena che una volta dominava: quella degli FPS online competitivi, ora ampiamente in mano a Call of Duty e Battlefield, con Destiny che cerca di raccoglierne l’eredità.
    La beta multiplayer di Halo 5: Guardians, infatti, sarà accessibile solo tramite la Collection: aprirà i server l’ultima settimana di dicembre e durerà 3 settimane, segnando un appuntamento imperdibile per chi vuole scoprire con un po' di anticipo quale sarà la direzione che il team di Seattle vuole prendere, traghettando la saga in questa next-gen.
    Insomma, l'importanza di The Master Chief Collection va ben oltre l'intento puramente "celebrativo", e lo dimostra - tra le altre cose - l'impegno produttivo letteralmente sconfinato che sigla una delle esclusive più importanti di Xbox One.

    Campagna, Multiplayer, Playlist, Opzioni ed Extra

    Halo: The Master Chief Collection impressiona fin dal primo contatto: giunti nel menù iniziale si viene letteralmente investiti da una mole fuori scala di opzioni e contenuti.
    Per gli amanti del Single Player, l'opzione "Campagne" permette di lanciare uno qualsiasi dei quattro episodi principali del franchise. Qui si può scegliere una missione qualsiasi tra quelle disponibili (sono tutte sbloccate sin dall'inizio), definendo sia la difficoltà base che quali teschi attivare. I teschi sono i famosi modificatori che agiscono su vari aspetti del gameplay, influenzando in maniera diretta la difficoltà e l'intelligenza artificiale: sono da sempre considerati un perfetto sistema per aumentare la complessità del titolo e incentivare il replay value.
    Non manca all'appello la modalità co-op in locale: lo schermo viene diviso in due in orizzontale, occupando tutto lo schermo a 16:9 (in passato il gioco partiva in 4:3). Il motore di gioco in questo caso arranca spesso ed il frame rate si stabilizza intorno ai 30 frame per secondo con numerosi cali. Vista la struttura molto particolare di questa collection, che permette insomma di muoversi liberamente da un capitolo all'altro oppure di seguire una campagna dall'inizio alla fine, il team ha ben pensato di inserire una serie di "Playlist", novità assoluta per una raccolta. Si tratta di elenchi partita assemblati con missioni tematiche, che permettono di giocare ad esempio tutti e quattro i finali in sequenza, oppure tutte le missioni n cui ci troviamo a bordo di veicoli.
    Il team aggiornerà periodicamente la lista seguendo anche i consigli della community, ma il punto è che la presenza di queste opzioni identifica in maniera abbastanza precisa la finalità principale della raccolta: quella cioè di proporsi come un immenso "parco giochi" per gli appassionati di lungo corso, lasciandoli liberi di avvicinarsi nella maniera che più ritengono opportuna all'universo costruito da Bungie e passato nelle mani di 343 Industries. Halo: The Master Chief Collection si colloca insomma a metà fra l'operazione-nostalgia ed un'enciclopedia interattiva, risultando molto di più che una semplice collection.

    Tornando al nostro menù, non poteva mancare l'opzione Multiplayer, che permette di accedere all’altro pezzo forte della raccolta: è presente qui il reparto online di ogni singolo titolo, con tutte le mappe incluse nei quattro capitoli (comprese quelle pubblicate come DLC e quelle realizzate per le conversioni PC di Halo ed Halo 2). In totale stiamo parlando di ben oltre 100 playground. La particolarità di questa collection sta nel fatto che una volta lanciato il Matchmaking, a seconda della mappa che verrà selezionata dagli utenti (o dal caso), si giocherà con il gameplay del titolo originale in cui era stata inizialmente pubblicata. Per ogni Playslist sarà implementato il famoso sistema di progressione dei livelli (da 0 a 50) basato su quello di Halo 2, ed i giocatori avranno anche la possibilità di filtrare le mappe, in modo da poter selezionare solamente quelle di un un capitolo particolarmente gradito.
    In questo menù è possibile anche organizzare partite personalizzate, modificare o creare nuove mappe tramite la fucina, modificata e migliorata, e rivedere le ultime partite nella modalità Cinema (qui è anche possibile salvare video ed immagini da condividere).

    Poiché al momento in cui scriviamo il Multiplayer online non è ancora giocabile, rimandiamo ad un futuro articolo l’analisi e le nostre impressioni, nonché una valutazione complessiva della Collection. Per il momento vi ricordiamo che il gioco avrà finalmente i server dedicati: un vero sogno per tutti gli amanti del reparto online di Halo.

    Downloading...

    Se avete comprato l’edizione digitale, potrete iniziare a giocare appena raggiunto il 18% del download (45 GB in totale, più la patch di 15 GB che contiene le mappe per multiplayer online ed alcuni aggiustamenti finali), anche se in questa maniera sarà presente solo la campagna di Halo 4. Gli altri contenuti verranno resi disponibili man mano che il download proseguirà. Se avete comprato l’edizione su disco del gioco, per accedere al multiplayer online dovrete comunque scaricare ed installare la patch.

    Halo CE ed Halo 2: Anniversary

    Se ancora non l’aveste capito, The Master Chief Collection non è una semplice “collezione in HD” come le altre. Soprattutto se guardiamo ai primi due capitoli, non si tratta si un semplice remake con aumento di risoluzione o frame rate, ma di una riscrittura integrale del comparto tecnico e del look, nel riuscito tentativo di ammodernare il colpo d'occhio più che le meccaniche di gioco.
    Halo Combat Evolved ed Halo 2, insomma, hanno subito quello che il team definisce il "trattamento Anniversary”, già visto nell’edizione del decennale del capostipite. Entrambi i giochi sono stati portati alla risoluzione di 1080p ed alla frequenza di 60 fps. Completamente rifatti dal punto di vista grafico e sonoro, restano però identici nel gameplay: nuovi sono il sistema di illuminazione, gli shader, i particellari e gli effetti speciali, mentre identici agli originali sono comparto animazioni, la fisica ed il feeling generale, gestiti dal motore di gioco originale che gira in background e che riproduce fedelmente il gameplay, mentre quello inedito renderizza i nuovi assets grafici.
    E’ possibile in qualsiasi momento passare dal motore 3D dell’epoca a quello moderno (il Saber 3D Engine, sviluppato dalla software house omonima Saber Interactive, che si è occupata della produzione delle riedizioni Anniversary), e -vedere i progressi fatti dal team di sviluppo. Ed è una cosa che -vi assicuriamo- farete spesso, ogni volta provando un forte senso di meraviglia.
    Alcuni modelli 3D sono stati riutilizzati o adattati da quelli presenti in Halo 3 o Reach, e quando non esisteva un corrispettivo analogo è stato necessario ricrearlo da zero, sotto la supervisione dell’art director, Ben Cammarano, che ha definito le linee guida dell’immaginario visivo per i due remake.

    Parte integrante di questo rifacimento è il “nuovo” accompagnamento sonoro: tutte le tracce originali sono state ri-registrate in collaborazione con i Pyramind Studios, utilizzando i 75 membri della Skywalker Symphony Orchestra ed il coro Chanticleer.
    Vi scoprirete emozionati nel riascoltare le canzoni che hanno definito parte del successo di questa saga (ad opera del grande Martin O’Donnel), e che oggi come allora sottolineano in modo perfetto i vari momenti di gioco.
    Anche tutti gli effetti sonori delle armi sono stati rifatti, mentre i dialoghi non sono cambiati. Il doppiaggio originale italiano dell’epoca, purtroppo, oscilla qualitativamente ma raramente supera la sufficienza: si salva solo la voce e l’interpretazione di Cortana, mentre quella di Master Chief è totalmente fuori parte, per quanto la voce sia quella di un doppiatore professionista molto noto in Italia. Per nostra fortuna (e per la prima volta) su Xbox One basta cambiare la lingua della console per cambiare quella del gioco. Se non siete spaventati dall'inglese, insomma, questa è l'occasione perfetta per ascoltare finalmente l'interpretazione degli attori originali.

    Halo Combat Evolved Anniversary Edition
    Il primo Halo è stato senza mezzi termini un capolavoro epocale, una pietra miliare dell’industria videoludica. Di fatto, ha mantenuto in piedi l’intero brand Xbox per tutta la (breve) vita della prima console Microsoft, ponendo le basi per il successo di Xbox 360 esploso poi con Gears of War ed Halo 3. All’epoca, ridefinì non solo gli standard grafici e sonori di un FPS su console, ma riscrisse anche le regole del gameplay, ponendo le basi per l’invasione del genere anche lontano da mouse e tastiera.
    Ciò detto, bisogna ammettere che il peso dei suoi 13 anni, nonostante il Lifting grafico e sonoro ereditato dalla riedizione del 2011, è evidente. Alcuni "difetti" sono strutturali, in particolare il riciclo di parte dei livelli e la conseguente ripetitività di alcune sezioni del gioco, ma anche il gameplay è un po' invecchiato. Master Chief salta e si muove in modo poco naturale, la sua andatura e le traiettorie dei salti sono abbastanza ingessati.
    Gran parte del gunplay si basa sull'utilizzo alla micidiale pistola ed all’Assault Rifle, ma la mancanza del Battle Rifle introdotto nel secondo capitolo smussa in maniera consistente la profondità degli scontri.
    In ogni caso negli spazi aperti, nelle sessioni più concitate contro molti nemici e nelle sequenze a bordo dei veicoli, il divertimento non manca. Se si aggiunge che storia e sceneggiatura sono le migliori della saga (compreso un bellissimo colpo di scena a metà della storia), i motivi per rigiocarlo non mancano. Per incentivare i giocatori che hanno già spolpato il titolo all'epoca, citiamo anche l’introduzione di nuovi terminali, visibili solo giocando con la grafica “moderna”, e accedendo ai quali potremo osservare scene inedite in computer grafica che forniranno nuovi dettagli sulla trama o sui personaggi.
    Graficamente parlando bisogna comunque considerare che Halo Combat Evolved Anniversary Edition ha già 3 anni sulle spalle, e che anche al lancio su Xbox 360 la grafica non faceva gridare al miracolo. Visto nell’ottica di riedizione/remake è uno dei lavori più completi mai visti, considerando che di solito le software house si limitano a ritoccare qualche texture ed alzare la risoluzione. Resta il fatto che l’impatto visivo viaggia è appena discreto, anche complice una "nuova" direzione artistica non ispiratissima e tutto il comparto animazioni fermo a 13 anni fa.
    Missioni preferite: Halo, Silent Catographer, 343 Guilty Spark, La biblioteca (!), Fauci

    Halo 2: Anniversary Edition
    Dopo l’incredibile successo di critica e pubblico del primo episodio, la pressione su Bungie fu veramente enorme: le aspettative per Halo 2 erano totalmente fuori parametro, tanto che gli sviluppatori finirono per esagerare. Le reazioni della sala durante la presentazione del gioco all’E3 2003 non solo sottolineano il livello di esaltazione e attesa quasi mistica nei confronti del titolo, ma accompagnano di fatto una sequenza dal colpo d'occhio incredibile, che non arrivò mai nel gioco finale. Nel 2010 Chris Butcher (ingegnere capo per l’Engine di Halo 2, oggi responsabile di Destiny) dichiarò che l'engine grafico usato per la presentazione fu abbandonato integralmente al ritorno dall'E3. “Non avremmo mai potuto creare un gioco su Xbox usando quel motore: abbiamo dovuto passare le pene dell’inferno per creare una demo di 5 minuti e farla girare dignitosamente, ma quando tornammo dall'evento dovemmo ammettere che quell’engine non avrebbe mai funzionato. Interi livelli già finiti per essere utilizzati in Halo 2 furono messi da parte e solo parzialmente riclicati per il gioco finale. Ricominciammo da zero”.
    Questa intervista, a distanza di molti anni dall'effettiva pubblicazione del titolo, spiega come mai Halo sia diventato una trilogia, e perchè il titolo sia di fatto privo di un vero finale (è questo, ancora oggi, il suo unico vero difetto).
    In ogni caso, l’introduzione del Battle Rifle e della Spada Covenant, le migliorie al sistema di controllo, la possibilità di abbordare ed utilizzare i mezzi alieni, le sezioni con l’arbiter, ma soprattutto la nuova e più epica dimensione degli scontri (con decine di nemici sul campo di battaglia) sono alcuni dei motivi che, oggi come allora, rendono Halo 2 un grande gioco. Anche la qualità del racconto continua a fare la sua parte, sebbene il continuo riferimento a fatti accaduti nel primo capitolo e le numerose deviazioni della trama, necessitino di una buona dose di attenzione e di un'ampia conoscenza pregressa del franchise.

    Anche Halo 2 ha subito lo stesso trattamento di riscrittura del primo episodio, ma se secondo i Saber interactive Halo CE: Anniversary, è stato sviluppato in appena 12 mesi, è lecito supporre che il tempo dedicato al remake di Halo 2 Anniversary sia stato superiore. Sebbene i due giochi condividano una direzione artistica ispirata solo vagamente al materiale originale (tanto da risultare irriconoscibili, se confrontati con i capostipiti alla pressione del tasto back) la riedizione del secondo capitolo è graficamente migliore rispetto a quella di Halo Anniversary. I modelli tridimensionali sono più definiti, arricchiti da texture più varie ed ispirate. Gli effetti particellari sono persino di ottimo livello. Nel complesso ci troviamo di fronte ad un risultato più che discreto, e tenendo sempre a mente la qualità media dei remake in HD si può essere più che soddisfatti.
    Un’altra delle chicche di questa riedizione sono le nuove “scene di intermezzo” non più affidate al motore di gioco, ma completamente rifatte in computer grafica dal talentuoso Blur Studio. Uno sforzo produttivo non da poco, vista la qualità cinematografica dei 56 minuti di filmati presenti in Halo 2 Anniversary. I fan apprezzeranno enormemente, e vale la pena di rigiocarlo anche solo per gustarsi quelle che a conti fatti è un vero e proprio mini-film.
    Missioni preferite: Metropoli,Delta Halo, Gravemind, L’Arbiter, Alta Opera

    Halo 3

    Halo 3 fu presentato con la tagline “Finish the Fight”, ed è idealmente la conclusione della saga di Master Chief. Almeno nelle intenzioni di Bungie. Il gioco si esalta grazie ad un gameplay perfettamente oliato, diretta evoluzione di quello presente in Halo 2, ma cesellato di fino. Rivisti peso, velocità e fisicità del Capo, e confermato il Battle Rifle come arma d’eccellenza per ogni Spartan che si rispetti, furono introdotte alcune nuove armi molto divertenti da utilizzare, come il Martello gravitazionale, il lancia-granate Brute o il Laser Spartan. Arrivarono inoltre i "gadget", a rendere il gameplay più vario e vivace. Un altra novità marginale fu la possibilità di utilizzare le armi pesanti quali torrette, lanciamissili a ricerca e lancia fiamme, staccandole dalle loro basi d’appoggio e girando lentamente per il livello con la telecamera che si spostava in terza persona.
    Così come accaduto in seguito per Halo: Reach e Halo 4, le aggiunte al gameplay sotto forma di equipaggiamento o nuove capacità degli Spartan hanno avuto un ruolo minore nel rinnovare le dinamiche di gioco della campagna, risultando invece decisivi nel multiplayer.
    Halo 3 non si discosta molto dai precedenti capitoli ma si conferma ancor una volta uno dei pochi FPS capaci di passare senza soluzione di continuità da scontri frenetici in spazi angusti, a battaglie epiche di proporzioni e scala vastissime, introducendo al momento giusto divertenti sezioni sui veicoli che aggiungono un pizzico di libertà ad una struttura altrimenti abbastanza lineare.
    Se il gioco non delude a livello di gameplay, si blocca proprio dal lato del racconto. Le scene d’intermezzo, uno dei maggiori punti di forza dei primi due capitoli, sono buone fino al momento in cui entrano in scena i personaggi 3D, i cui volti e animazioni sono realizzati malamente anche anche per gli standard del 2007.
    L’intera campagna di Halo 3 sembra il finale tagliato del secondo capitolo diluito in 8 ore di gioco. Per la prima volta è la sceneggiatura un po' banale a sostegno un intreccio a tratti fumoso, a deludere. Per fortuna con la Master Chief Collection sarà possibile giocare tutti e tre i giochi in sequenza e magari apprezzare meglio i vari collegamenti narrativi: la storia, in ogni caso, si salva con una chiusura prevedibile ma d’effetto, ma realizzata anche questa volta in fretta e furia.

    A livello tecnico, citiamo che il porting del terzo e quarto capitolo sono stati sviluppati in collaborazione con Ruffian Games. I due giochi hanno subito solo miglioramenti marginali (i più evidenti sono degli shader migliori su alcuni modelli) ma girano fluidamente a risoluzione Full Hd a 60 frame per secondo, con rari cali che coincidono quasi sempre con i caricamenti.
    Esteticamente parlando Halo 3 beneficia decisamente dell’aumento di risoluzione, passata da 1152x640 a 1920x1080, risolvendo così i problemi di aliasing che un po' affliggevano l’originale. Musiche e doppiaggio non sono stati alterati: ancora ottime ed evocative le musiche a cura di Martin O’Donnel.
    Missioni preferite: La tempesta, L'Autostrada di Tsavo,I Covenant

    Halo 4

    Halo 4 è il primo gioco della serie non realizzato da Bungie. Ad occuparsene è stata direttamente 343 Industries, la software house creata da Microsoft per gestire l’intero franchise di Halo e creare una nuova trilogia. La storia prende il via alcuni anni dopo la fine di Halo 3. Cortana “scongela” Master Chief dal suo sonno criogenico e lo scaraventa di nuovo sul campo di battaglia, quando la sua nave viene assalita da un gruppo di Covenant ribelli accompagnati da una nuova razza, i Prometeici.
    Il processo di marginale rinnovamento del gameplay passa attraverso l'introduzione di nuove armi, nemici e abilità, ma dipende anche da una parziale riscrittura della mobilità del protagonista e dei ritmi di gioco.
    Nonostante l’armamentario risulti decisamente ampliato, e anche al netto dai potenziamenti dell'armatura (che includono invisibilità, scudi energetici, boost temporanei alla velocità), il sapore complessivo dell'esperienza di Halo 4 è fondamentalmente molto simile (per fortuna?) a quello dei vecchi capitoli. Nonostante questo discreto classicismo, il gioco funziona e fila liscio per circa 7 ore, sostenuto anche dagli altissimi valori produttivi delle cut scene e da un una nuova storyline potenzialmente interessante. Va detto però che gli eventi narrati in Halo 4 fanno troppo spesso riferimento a personaggi, situazioni e storie narrate nei romanzi, e non avendoli letti potreste trovarvi perplessi in qualche situazione.
    Il tono del racconto in Halo 4, poi, è totalmente diverso rispetto alla trilogia originale. Cortana è in fin di vita (la sua vita artificiale è progettata per durare solo alcuni anni) e Master Chief deve affrontare una uova minaccia per la terra: il racconto si fa cupo, i dialoghi più taglienti o lo spazio per le battute tra Master Chief e Cortana, siparietti divertenti che scioglievano la tensione nei precedenti capitoli, si è ridotto al lumicino.

    Halo 4 era davvero spettacolare su Xbox 360 ed è ancora meglio su Xbox One. Non può essere definito un titolo “next gen”, in quanto la complessità poligonale dei modelli, il numero di oggetti a schermo, le tecniche di rendering e la qualità di texture e shader sono ancorata alla generazione Xbox 360. Eppure, nonostante qualche sbavatura (sopratutto nelle texture a volte poco definite) il gioco regge ampiamente il confronto con molti titoli cross-gen usciti in tempi recenti, ed è in grado di stupire il giocatore in più di un occasione. 343 ha trovato una nuova cifra stilistica per il franchise ed ha tra le sue fila alcuni tra i migliori artisti in circolazione: ne è dimostrazione la qualità delle scene di intermezzo in tempo reale, che su Xbox One, lasciano veramente stupiti.
    Sebbene la qualità del doppiaggio di questo capitolo sia molto superiore a quella dei titoli precedenti, il parlato risulta spesso fuori sincrono. Per per fare giustizia alla buona recitazione degli attori digitali e migliorare il coinvolgimento nella storia, vi consigliamo anche in questo caso di giocare in inglese, magari con i sottotitoli in italiano.
    Il main theme musicale, nonostante il cambio di compositore (ora è Neil Davidge) è molto evocativo, ispirato al passato ma con sonorità totalmente nuove: un "istante classic" per la nuova trilogia di Master Chief.
    Missioni Preferite: Infinity ,Reclaimer, Midnight

    Halo: The Master Chief Collection Halo: The Master Chief CollectionVersione Analizzata Xbox OneHalo: The Master Chief Collection non è una raccolta come le altre, e noi abbiamo voluto raccontarvi la sua componente single player in maniera un po' diversa dal solito. In questa lunga recensione abbiamo infilato ricordi e nostalgie, gli stessi che sembrano incastrati nelle linee di codice di un titolo francamente smisurato. 343 Industries, a conti fatti, non vuole solo ripercorrere la storia della saga, ma cerca di celebrarne l'importanza storica e ludica, consegnando a vecchi e nuovi fan una vera e propria enciclopedia giocabile e interattiva, tutta da "sfogliare", con metodo oppure rapsodicamente, schizzando da un capitolo all'altro senza soluzione di continuità. Il completo remake dei primi due capitoli è un ottimo incentivo per non fermarsi di fronte alla grafica ormai datata degli originali ed alle loro dinamiche in parte superate (ma sempre belle da ritrovare con spirito "filologico"), mentre le migliorie e le ottimizzazioni dei due episodi più recenti rappresentano un bel valore aggiunto. Considerando la possibilità di immergersi allo smisurato universo del franchise nella maniera che si preferisce, magari anche solo per riscoprire le dinamiche del multi dello storico secondo capitolo o dello smisurato Halo 3, il gioco è davvero una manna dal cielo per i fan. Proprio l'assenza del multiplayer online nelle copie consegnate alla stampa, tuttavia, ci impone di prendere qualche altro giorno di tempo prima di formulare un giudizio definitivo. Con il voto finale ci vediamo la prossima settimana: nel frattempo, plausi a 343 Industries per aver allestito questo pacchetto densissimo, straripante, ben confezionato e caratterizzato da valori produttivi francamente inarrivabili per qualsiasi altra collection.

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