Recensione Hamtaro Cuore Batticuore (Ham-Ham Heartbreak)

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Il ritorno degli Ham-Hams

Ritornano sul nostro piccolo schermo del GBA (a meno che non disponiate del GB Player) gli adorabili criceti resi celebri da una seguitissima serie di cartoni animati.
Dopo il primo episodio, “Hamtaro Ham-Hams Unite” uscito per GBC lo scorso dicembre, la serie fa finalmente il suo esordio sul GBA ed i miglioramenti grafici che ne conseguono sono apprezzabili.
Il merito maggiore di questa serie, comunque, rimane quello di aver aperto la strada nel nostro paese ad una tipologia di giochi “demenzial/kawaii” decisamente atipica, almeno per gli standard degli importatori nostrani, Nintendo compresa visto che non ha avuto il “coraggio” di far approdare sui nostri lidi un prodotto innovativo come il celebrato “Animal Crossing” perché ritenuto, a priori ed ingiustificatamente, non adatto all'utenza europea.
E' molto difficile descrivere correttamente in cosa consista esattamente questo Hamtaro Cuore Batticuore (traduzione nostrana dell'originale “Ham-Ham Heartbreak”), che ricorda tanto le vecchie avventure “punta e clicca” per pc, per risolvere le quali era necessario esplorare col cursore del mouse ogni elemento dello sfondo ed interagire con quelli attivabili: naturalmente in questo caso non avrete a che fare con cursori di nessun genere, ma dovrete piuttosto muovere il vostro criceto su e giù per lo schermo, cercando di farlo interagire con i vari personaggi e con tutti gli oggetti che troverete: esplorazione ed interazione sono gli elementi essenziali di questo prodotto.

Nessuna innovazione

Chi ha giocato al precedente titolo per GBC, ritroverà una meccanica di gioco ed un ricorrere di situazioni praticamente identiche.
Questa volta non dovremo riunire gli Ham-Hams ma, piuttosto, impegnarci a contrastare i piani del malefico Birbo, criceto con tanto di cornetti e forcone infernali, il cui intento è quello di rovinare i rapporti di amore o amicizia che uniscono i vari criceti: per fortuna questa volta non agiremo da soli, ma saremo accompagnati dalla dolce Bijou che ci darà una mano a venire a capo della situazione.
Ancora una volta ci troveremo ad aver a ce fare con la cosiddetta Ham-Chat: per poter compiere una qualsiasi azione, i nostri criceti devono, letteralmente, pronunciarla e mimarla e, per poterlo fare, occorre che qualcuno gli e le insegni. Alle quattro parole base iniziali (“Hamha” per conversare, “Sif-sif” per raccogliere oggetti, “RuoTAck” per attaccare, “GratGrat” per scavare), se ne aggiungeranno molte altre (in totale le parole sono un'ottantina, anche se ne bastano molto meno per terminare il gioco) che ci verranno insegnate nel corso dell'avventura.
Come nel precedente episodio dovremo esplorare le diverse ambientazioni distribuite sulla mappa: alcune saranno accessibili sin da subito, altre le raggiungeremo in seguito.
Gli enigmi da risolvere non sono mai eccessivamente complessi, di solito basta aver imparato l'Ham-Chat giusta per poter proseguire: questa scelta, però, rende il gioco parecchio dispersivo, soprattutto nei livelli più avanzati, quando, per risolvere un enigma, occorre sbloccare una Ham-Chat situata in una locazione diversa e ci si trova a girovagare senza indicazioni alla sua ricerca.

Il lato tecnico

La grafica di gioco è solare e coloratissima, con fondali allegri e vivaci; i criceti sono tenerissimi e simpatici, come quelli visti in televisione! La scelta di adottare una colorazione a pastello rende alla perfezione l'idea “tenerosa” del mondo in cui si muovono gli Ham-Hams ed il motore grafico, pur non facendo certo gridare al miracolo, si concede zoom e rotazioni di ottima fattura.
Il sonoro è composto da tante musichette carine e quasi ipnotiche che difficilmente vi stancheranno, mentre gli effetti sonori si adattano alla perfezione allo spirito tenero e demenziale del gioco.
Demenzialità e ironia tipicamente nipponici sono profusi a piene mani nei dialoghi, nelle varie situazioni, nelle buffissime espressioni assunte dai criceti, rendendo l'esperienza di gioco quanto mai piacevole.
Il titolo risulta inaspettatamente longevo, tenuto presente la giovane età del pubblico a cui è chiaramente rivolto e sono sicuro che anche i più esperti tra voi impiegheranno almeno una decina di ore per portarlo a termine.
L'avventura principale, inoltre, è arricchita da tutta una serie di sottogiochi pensati apposta per i fanatici collezionisti: pur non trattandosi di attività essenziali per portare a compimento il gioco, potrete comunque divertirvi cercare tutte le pietre preziose sparse nei vari livelli, a comprare tutti i buffi capi d'abbigliamento con cui abbellire i vostri criceti per farli fotografare, comporre musichette coreografarle col ballo di Hamtaro e Bijou, collezionare tutte le parole della Ham-Chat...

Conclusioni

In sostanza Hamtaro Cuore Batticuore non è altro che la versione potenziata del precedente “Hamtaro Ham-Hams Unite” uscito per GBC; certo, grazie alle maggiori capacità dell'Advance grafica e sonoro appaiono migliorati, i criceti sono ancora più teneri ed adorabili, gli enigmi da risolvere sono aumentati, così come i bonus da raccogliere e collezionare, ma a qualcuno potrebbe anche non giustificare un nuovo esborso...
Il titolo è chiaramente indirizzato ad una fascia d'utenza giovane, anche se non troppo, e che conosca le vicende del gruppo degli Ham-Hams: enigmi a volte poco immediati ed una certa dispersività insita nel titolo potrebbero però mettere a dura prova la pazienza dei giocatori più giovani.
Rimane comunque un titolo molto valido, piacevole da giocare, ricco di umorismo e demenzialità prettamente nipponiche e realizzato con la cura e la passione a cui Nintendo ci ha abituato da sempre...