Happy Birthdays Recensione: la magia dell'evoluzione approda su Nintendo Switch

Happy Birthdays è un sandbox peculiare attraverso cui plasmare l'ecosistema di un mondo cubico per far nascere ed evolvere la vita.

Happy Birthdays Recensione: la magia dell'evoluzione approda su Nintendo Switch
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Disponibile per
  • PS4
  • Switch
  • PS4 Pro
  • Ammettiamo d'aver sempre nutrito una passione smodata per i gestionali. Non tanto per chissà quali spiccate doti di leader da dover sfogare, quanto per la sensazione di meraviglia che quei titoli riescono sempre a regalare: plasmare, dalle fondamenta, qualcosa interamente creato noi. Un'attività "fanciullesca" che mette in moto la creatività e induce anche a ragionare mettendo in conto le possibili variabili derivanti dalle nostre azioni.
    Quante volte avete sentito l'espressione "giocare a fare Dio"? Non abbiamo cotanta presunzione ma, nel nostro piccolo, abbiamo sempre trovato grande soddisfazione nella creazione, nella gestione (e, in casi estremi, distruzione) di "qualcosa". In fondo è tutta una questione di curiosità: osservare in che modo si evolve ciò che abbiamo creato, cambiare parametri o variabili per un semplice capriccio e rimanere in attesa, per capire come va a finire. Di solito, alla fine, andava tutto a rotoli dopo poco tempo.
    Nel corso della storia videoludica sono stati molti i titoli che, almeno virtualmente, ci hanno permesso di assumere le vesti di un Deus ex machina onnipotente. Le definizioni, secondo l'incorreggibile attività umana di sussumere tutto in categorie ben delineate con tratto pesante, sono molte: "sim game", "god game", "gestionali in tempo reale" e così via. Tutti, però, ci permettono di avere tra le nostre mani il "controllo". Di cosa? Possono essere un mondo, un ecosistema, una città, un parco giochi, animali, il destino di un intero popolo, la vita e l'evoluzione di creature unicellulari...o semplicemente la quotidianità di strampalati esseri umani dal linguaggio incomprensibile. Di sicuro avrete già riconosciuto alcuni dei titoli storici a cui ci stiamo riferendo.
    Da circa un anno si è aggiunto alla lista anche un titolo molto particolare il cui autore è Yasuhiro Wada, creatore di una serie con ormai vent'anni sulle spalle: Harvest Moon. Capite bene che il game designer ce l'ha proprio nel DNA la volontà di creare opere gestionali. Yasuhiro Wada, dopo aver fondato la software house Toybox, ha iniziato lo sviluppo di Birthdays the Beginnings il cui concept, secondo lo stesso creatore, è stato meditato e coltivato per anni prima di vedere la luce. Wada ha infatti confessato che da piccolo fu letteralmente folgorato da un episodio di Doraemon in cui il gattone blu utilizzava uno strumento che permetteva di creare un mondo in miniatura nella stanza di Nobita.
    Ecco, Birthdays the Beginnings permetteva al giocatore di vivere un'esperienza molto simile attraverso la gestione della vita e dell'evoluzione in una Terra tascabile. Ora, a distanza di un anno dalla precedente release, il titolo si appresta a sbarcare anche su Switch.

    Hello World!

    Happy Birthdays è il titolo che contraddistingue la nuova versione dedicata a Nintendo Switch del gestionale creato da Wada. Rispetto alle precedenti iterazioni PlayStation 4 e PC l'offerta ludica non cambia di una virgola, tranne per il fatto che ora potrete portare il vostro mondo sempre con voi sfruttando il touch screen.
    Happy Birthdays è un gestionale sandbox in cui il giocatore può creare e gestire un intero ecosistema plasmandolo a proprio piacimento.

    Le premesse con cui il titolo ci introduce al tutorial in cui impareremo a padroneggiare le meccaniche di gioco e i comandi non sono esattamente brillanti ma risultano comunque utili per spiegare il motivo di alcune scelte di design. Il nostro alter ego ritrova casualmente una mappa all'interno di un libro e, seguendone le indicazioni, scopre una grotta nel folto del bosco. Improvvisamente, una luce intensa lo immobilizza facendogli perdere conoscenza. Al suo risveglio si trova davanti a uno strano cubo e, accanto a questo, un cubo senziente ancor più piccolo, chiamato Navi. Questa creatura incorporea diviene la nostra guida nel percorso di scoperta delle meccaniche di gioco.
    Navi ci spiega che ha bisogno del nostro aiuto per creare la vita in un mondo tutto nuovo, attraverso il misterioso cubo alieno, sino a raggiungere l'obiettivo ultimo: la nascita dell'uomo. Da questo momento ha inizio un lunghissimo tutorial che ci porta a scoprire come plasmare un mondo primordiale, in modo da veicolare la nascita della vita e l'evoluzione di tutte le creature e le piante che lo abiteranno. I primi passi sono dedicati alla meccanica principale, ovvero quella relativa alla manipolazione del terreno all'interno del cubo. Attraverso il nostro avatar possiamo innalzare e abbassare la crosta terrestre per creare montagne o mari e corsi d'acqua. Ciò non ha un impatto solamente estetico sul mondo di gioco: aumentando la superficie coperta dalle acque la temperatura si alzerà, così come l'umidità dell'aria. Al contrario, alzando catene montuose la temperatura atmosferica di abbasserà. Le nostre scelte hanno un impatto diretto sull'ecosistema. A seconda di quello che decidiamo di fare nuove specie nasceranno, adattandosi alle condizioni climatiche imposte, oppure si estingueranno lasciando campo libero a nuove forme di vita.

    Micro e Macro

    La gestione del cubo passa attraverso due sezioni differenti ma intimamente connesse. La micro gestione l'abbiamo appena vista: si sostanzia nella variazione della temperatura attraverso il lavoro di terraformazione. Non è infatti possibile agire direttamente sulla flora e sulla fauna del mondo di gioco.

    Possiamo spostare il nostro avatar liberamente nell'ambiente tridimensionale per catalogare le specie, agire sul terreno o provocare determinate condizioni ambientali. In particolare, queste attività sono legate a un farraginoso sistema di acquisto degli elementi desiderati. Ad esempio, per creare una montagna saranno necessari mille punti energia, mentre, per aumentare la fertilità del terreno cinquecento, provocare un'era glaciale ne chiede circa 25.000 e così via. Questa peculiare valuta si guadagna raccogliendo delle stelle che appariranno nel mondo di gioco. Legare l'attività principale a un tale sistema, a nostro avviso, imbriglia entro limiti troppo stringenti un'esperienza di gioco che, in realtà, dovrebbe essere libera.
    La macro gestione, invece, ci permette di osservare "dall'esterno" il cubo, facendo scorrere più o meno velocemente il tempo. Possiamo far passare migliaia di anni in un batter d'occhio, tenendo traccia dei parametri del piccolo pianeta: temperatura dell'aria e il rapporto percentuale tra forme di vita animale e vegetale. Inoltre è presente una lista delle forme di vita presenti, del numero di esemplari e, accanto al loro nome, un alert che ci avverte se le specie si stanno moltiplicando, oppure se sono prossime all'estinzione. Purtroppo la tabella non permette di evidenziare e intervenire su singole voci e capire in che modo poter lavorarci. L'evoluzione, il più delle volte, sembra essere più frutto del caso che non di un reale "intervento" del giocatore. La presenza di una vasta collezione in cui sono presenti gli esemplari scoperti con tanto di statistiche e condizioni evolutive ideali non è esattamente intelligibile.
    In fondo, non è forse la stessa evoluzione il frutto di un caso? In questo senso la scelta del team di sviluppo, ovvero di lasciare che sia direttamente il giocatore attraverso la pura e semplice sperimentazione a scoprire cosa potrà nascere dalle sue scelte, ci pare azzeccata. Il problema nasce quando il titolo richiede esplicitamente la nascita di determinate specie.

    Non essendo ancora scoperte, nella collezione queste appaiono oscurate e molto spesso si fa fatica a capire come poter raggiungere l'obiettivo richiesto.
    Oltre ai quattro scenari predefiniti, il titolo presenta altre due modalità di gioco, ben più interessanti: le Sfide e la Free Mode. Attraverso le sfide è possibile comprendere al meglio le dinamiche evolutive grazie a richieste semplici e chiare; mentre con la modalità libera il mondo è letteralmente nelle nostre mani, basta solo scegliere la grandezza del cubo e gettarsi nella sperimentazione più sfrenata.

    Un ecosistema portatile

    Happy Birthdays è un titolo che si rivolge a un pubblico di giovanissimi con l'intento di "insegnare" divertendo. Lo si evince dall'aspetto grafico cartoonesco, colorato, leggero e privo di grosse velleità, ma anche dai toni utilizzati, seri ma semplici, per proporre e spiegare l'evoluzione delle specie animali e vegetali, nonché dalla possibilità data al giocatore di sperimentare senza penalità in caso d'errore. Nel concetto di evoluzione non esiste un modo giusto o sbagliato, non trovate?

    Alla fin fine, tenendo bene a mente il pubblico a cui il titolo si rivolge, l'obbiettivo divulgativo viene comunque raggiunto, al netto di alcune imprecisioni e scelte discutibili riguardo ad alcune meccaniche di gioco.
    La versione per la console Nintendo, rispetto alle precedenti, ha due forti punti a favore. Prima di tutto il touch screen, che consente di bypassare i comandi fisici per un feedback più rapido, comodo e immediato. In secondo luogo, la portabilità. Finalmente è possibile metter mano al nostro mondo in miniatura ovunque ci troviamo. Ci piace pensare che, finalmente, il sogno di Yasuhiro Wada sia diventato realtà.

    Happy Birthdays Happy BirthdaysVersione Analizzata Nintendo SwitchHappy Birthdays non è altro che la trasposizione della versione uscita ormai un anno fa. L'offerta ludica, infatti, rimane esattamente quella già vista su PlayStation 4 e PC. L'opera di Yasuhiro Wada è un gestionale sandbox che si rivolge a un pubblico di giovanissimi e punta a offrire un'esperienza ludica che sia al tempo stesso educativa. Rispetto al passato la versione per la console Nintendo, rispetto alle precedenti, possiede principalmente due forti punti a favore. Prima di tutto il touch screen, che consente di bypassare i comandi fisici per un feedback più rapido, comodo e immediato. In secondo luogo, la portabilità: finalmente è possibile metter mano al nostro mondo in miniatura ovunque ci troviamo.

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