Harry Potter e l'Ordine della Fenice: recensione della versione DS

Prendi in mano lo stilo magico e lancia i tuoi incantesimi!

Harry Potter e l'Ordine della Fenice: recensione della versione DS
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  • PS2
  • Gba
  • DS
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  • Wii
  • PS3
  • Apple
  • Pc
  • Psp
  • Invasione Potteriana!

    Harry Potter e i suoi compagni di scuola di magia sono pronti a tornare a riempire il nostro immaginario con le loro avventure. Il quinto anno a Hogwarts si preannuncia ricco di insidie. Da leggere, nel libro che dà il là ai passi fantasiosi del maghetto con gli occhiali, da vedere, nel film recentemente proiettato nelle sale cinematografiche italiane, e da giocare, nel videogame su licenze di Electronic Arts: intrattenimento per tutti i gusti e i canali, sullo sfondo di lotte a suon di incantesimi. Come ogni tie-in che si rispetti, il buon Potter arriva sui nostri scaffali disponibile per tutte le piattaforme, cercando di sfruttare le caratteristiche peculiari di ciascuna di esse. Scopriamo insieme come si articola questa dedizione degli sviluppatori sul portatile Nintendo!

    Il quinto anno di scuola...gli esami si fanno seri!

    Il gioco ricalca ovviamente la trama del libro e, soprattutto, quella del film. Pertanto, ri-vivremo i momenti chiave della pellicola, dall’attacco del Dissennatore a Little Whinging alla feroce battaglia al Ministero della Magia, ripercorrendo gli stessi ambienti visti sul grande schermo, costruiti basandosi fedelmente sulle tecniche sfruttate per la realizzazione del set. Anche la colonna sonora che accompagna l'azione del gioco è la medesima della pellicola. Potremo impersonare non solo il protagonista, l'occhialuto Harry Potter, ma anche altri personaggi importanti, ripercorrendo le vicissitudini del mondo creato dalla fantasia della Rowling da altri punti di vista. Vestiremo così i panni di Sirius Black, con il compito di proteggere Harry durante il suo scontro con Bellatrix Lestrange, oppure di Luciud Malfoy nel Ministero della Magia, o ancora di Silente nel suo cruciale scontro finale con Voldemort. Vagando per i corridoi del castello, potremo trovare e reclutare i membri dell'esercito di Silente, e sarà possibile interagire con numerosi oggetti (magici e non) sparsi negli ambienti di gioco, con particolare attenzione ai famosi ritratti parlanti.
    Insomma, l’obiettivo finale degli sviluppatori è quello di raggiungere il target dei fan del maghetto, calandoli all’interno di una realtà a loro cara e familiare, per la prima volta realmente interattiva ed esplorabile. Già, perché la vera novità del titolo è proprio legata alla sua struttura di indagine e peregrinazione, che anche su Nintendo DS mantiene i crismi di un free-roaming game come sulle altre piattaforme, pur in maniera leggermente ridotta, per venire incontro alle esigenze di una console portatile.

    Gita a tappe

    Lo scheletro di gioco ci vedrà quindi impegnati nello scorrazzare allegramente per i corridoi, le stanze e le aule di Hogwarts, alla costante ricerca di qualcosa da fare. Ben presto però l'allegria e la curiosità per l'esplorazione lascerà spazio alla noia: le lunghe sessioni dedicate alla perlustrazione delle nuove aree e al back tracking vengono rese tedianti dalla lentezza degli spostamenti e dalla sensazione di vuoto che pervade molti ambienti. Contribuisce a creare questa sensazione di dispersione la scelta di mostrare su entrambi gli schermi di gioco gli scenari tridimensionali, sicuramente ben ricostruiti, ma che a lungo andare tradiscono diversi punti deboli: presto ci si rende conto che nello schermo superiore compaiono solo gli scarni soffitti delle location, mentre l’intera azione si svolge sempre e solo sul touch screen sottostante. Un peccato, perché in altre circostanze le caratteristiche della console portatile a due schermi sono invece state sfruttate alla grande, mentre nelle fasi di collante tra una quest e l’altra il tutto si riduce a una semplice visuale doppia, peraltro accompagnata da un uso inesistente delle proprietà tattili, visto che i movimenti dei nostri personaggi vengono gestiti con la croce direzionale mentre l'esecuzione delle azioni di base è affidato alla pressione dei tasti. Anche solo per rendere meno scontata e noiosa la gita per le stanze del castello, sarebbe stata auspicabile la presenza di un sistema di controllo più adatto al DS, basato sull'uso del pennino sia per gli spostamenti che per l'interazione con gli oggetti ed i personaggi.

    Lezioni, minigiochi e quest: il DS sale in cattedra!

    Se la struttura di gioco e l’implementazione delle caratteristiche del DS non appaiono particolarmente convincenti durante le fasi di esplorazione, lo stesso non accade nel momento in cui siamo chiamati in causa attivamente. Difatti, i passaggi tra le missioni o i minigiochi appaiono ancor più scialbi se paragonati ai momenti di gioco vero e proprio, in cui potremo interagire in tanti modi diversi, tutti molto originali o coinvolgenti. Innanzitutto, spesso durante le missioni sparse per il castello, potremo utilizzare uno dei numerosi incantesimi acquisiti; in queste occasioni dovremo utilizzare il pennino per disegnare sul touch screen la forma corrispondente all’incantesimo corretto, mostrata sullo schermo superiore. Fatto ciò, entreremo in una fase che potremmo definire Quick Time Event, in cui saremo chiamati a colpire determinate aree dello schermo con lo stilo, in una modalità che sembra quasi richiamare il rhythm game Ouendan (o se preferite Elite Beat Agents). Il tutto risulta perfettamente implementato, con un sistema di riconoscimento della scrittura e del tocco molto sensibile, nonchè capace di trasmettere una buona sensazione di coinvolgimento dato il ritmo sostenuto della prova. Al di là di queste fasi, che caratterizzano la maggior parte delle missioni, potremo anche affrontare tutta una serie di minigiochi più o meno contestualizzati all’interno della trama. Tra questi vale la pena segnalare i duelli, che si svolgono coinvolgendo entrambi gli schermi del DS tenuto per l’occasione come un libro (à la Brain Training), mostrando i nemici sullo schermo superiore (sinistro) e i protagonisti in quello inferiore (destro). O, ancora, le lezioni dei professori della scuola, indispendabili per raggiungere le votazione G.U.F.O.; tra queste risultano particolarmente divertenti gli esami di Piton: nello schermo in alto avremo le indicazioni degli ingredienti da inserire nel calderone per creare le pozioni, mentre in quello in basso dovremo occuparci di aggiungere le diverse componenti per poi mescolare con lo stilo, stando attenti alla temperatura del fuoco, che andrà alimentato con il soffio, percepito dal microfono del DS. Tra le dinamiche interattive fini a se stesse, invece, possiamo annoverare i minigiochi nei quali possiamo cimentarsi nel corso del titolo, come ad esempio il Quidditch, che appare piuttosto mal confezionato e privo di mordente, o le Gobbiglie, sicuramente più convincenti: dovremo in questo caso usare il touch screen per lanciare queste piccole sfere il più vicino possibile a un buco posto nel pavimento, senza cadere al suo interno e scacciando contemporaneamente (come nelle boccie) le palline del nostro avversario. Le interazioni sono numerose e relativamente varie, ma soprattutto sfruttano a fondo le caratteristiche del portatile Nintendo in modo preciso e divertente. Se lo scheletro alla free-roaming che tiene insieme queste mini-avventure fosse stato altrettanto frizzante, originale e divertente, ora saremmo qui a parlare di uno dei migliori action adventure disponibili per DS; purtroppo, invece, queste componenti di intrattenimento perfettamente riuscite sono mal integrate tra loro, contribuendo alla creazione di una storia sfilacciata sotto il profilo prettamente ludico.

    Grafica e Tecnica

    Nonostante il NDS non sia forse la macchina più indicata per la realizzazione di un vasto ambiente tridimensionale popolato da modelli poligonali complessi, il titolo risulta relativamente gradevole alla vista. Certo, la “pesantezza” dei fondali, con numerosi dettagli atti e ricreare le atmosfere degli ambienti del film, appaiono un po’ grezzi, proprio perchè troppo ricolmi di informazioni visive. Sarebbe forse stato ausicabile optare per una realizzazione meno complessa dal punto di vista poligonale, in modo da preservarte un livello di pulizia grafica migliore, senza dover ricorrere a quegli escamotage presenti sullo schermo superiore, tanto fastidiosi, nella loro evidente necessità rappresentativa.
    Nel complesso, però, il gioco non sembra mal costruito, dato che presenta pochi rallentamenti e, soprattutto, pochissime incertezze nell’implementazione del touch screen e del microfono, aspetto sempre fondamentale nei giochi destinati alla piattaforma portatile Nintendo.

    Harry Potter e l'Ordine della Fenice Harry Potter e l'Ordine della FeniceVersione Analizzata Nintendo DSUn prodotto che presenta una discreta realizzazione tecnica, sia a livello grafico che di implementazione delle feature del DS, e ottimi spunti di interesse nello sfruttamento delle caratteristiche del portatile a livello ludico. Purtroppo, questi momenti di divertimento e coinvolgimento si presentano dispersi all’interno di una struttura di esplorazione poco riuscita, sia per l’estrema lentezza e ripetitività degli spostamenti, che per la mancanza di originalità. Un esperimento non completamente riuscito, ma capace di offrire piccoli elementi di grande intrattenimento, sicuramente de preservare e ri-presentare all’interno di un contesto più dinamico e meno scontato.

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