Recensione Harvest Moon: Magical Melody

Un tuffo nella vita di campagna su Nintendo Wii

Recensione Harvest Moon: Magical Melody
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Wii
  • NGC
  • Bucolico

    Quando, nel 1996, l’allora Victor Interactive Software (acquistata poi da Marvelous Interactive nel 2002) fece uscire per Super Nintendo [b]Harvest Moon[/b], simulazione di vita bucolica, in pochi avrebbero pensato che sarebbe diventato solo il primo capitolo di una serie che negli anni ha incontrato il gradimento di una parte sempre maggiore di giocatori. Prima di Animal Crossing, prima ancora di The Sims, Harvest Moon offriva la possibilità di vivere una nuova vita in prima persona, stringendo relazioni con innumerevoli personaggi, corteggiando ed infine sposando una ragazza scelta da una sempre più nutrita schiera di ammiratrici: il tutto sullo sfondo di campi da coltivare, bestie da allevare, boschi dove fare la legna per i recinti ed in previsione dell’ampliamento della propria magione. Dopo il distacco da parte di A Wonderful Life dalla serie originale, avvenuto proponendo un gameplay incentrato quasi esclusivamente sulle relazioni con gli abitanti e sull’allevamento, Magical Melody arrivò a risistemare le cose sui Gamecube di tutto il mondo nel...2005. Avete capito bene. Solo dopo tre anni di lunga attesa è infine giunta la conversione di questo episodio, rimandata più e più volte e trasferita dall’ormai defunta cubica console Nintendo al bianco Wii.

    Voglio andare a vivere in campagna

    Programma agricolo: no, non è un testo unico di leggi, ma semplicemente la scusa che vi porterà a giungere, inesperti fattori, nel placido Villaggio Bocciolo. Appena arrivati il sindaco, Theodore, vi porrà di fronte alla prima scelta fondamentale del gioco: dove costruire la propria casa. Si tratta di una primizia, dal momento che per la prima volta nella seria non ci si vede assegnata una classica fattoria in disuso; non che quella che sceglierete sia già pronta ad impiantare un’attività agricola subito fruttifera, il lavoro iniziale da fare è, come sempre, tanto. Le possibilità di scelta saranno ben tre: una proprietà in vicino al mare, molto vasta ma con un suolo poco fertile; un appezzamento di terra sul fiume, comodo per pescare, dal terreno molto fertile ma abbastanza angusto; un lotto nel centro del Villaggio Bocciolo, comodo per raggiungere subito i negozi e per spostarsi, ma molto lontano da altre interessanti località. La scelta del terreno va ponderata (non eccessivamente, dovrete iniziare a giocare prima o poi - e inoltre se sarete insoddisfatti della vostra proprietà potrete sempre trasferirvi o comprarne altre), dal momento che influenza notevolmente lo stile di gioco: in una proprietà vasta potrete subito costruire pollai, stalle e quant’altro vi risulti necessario per allevare gli animali, in una molto fertile ricaverete prodotti della terra assai migliori di quelli ottenibili da un terreno normale (salvo l’uso in quest’ultimo di dispendiosi - dal punto di vista economico e temporale - fertilizzanti).
    Nelle sequenze iniziali vi verrà illustratoo anche un particolare avvenimento: la Dea del Raccolto, a causa della poca considerazione degli abitanti del villaggio, si tramuterà in pietra. Sarà vostro compito, dopo essere stato incaricato da piccoli folletti, aiutarla, tramite il recupero di alcune magiche note musicali. Solo raccogliendone cinquanta (ma ve ne son ben cento in totale), potrete comporre la Melodia che la riporterà alle originali sembianze. La collezione delle note è un elemento che, se dapprima possa sembrare marginale, regala molte soddisfazioni ed invoglia il giocatore a sperimentare cose nuove. Otterrete nuove note, infatti, per le cose più disparate: comprare animali, abbattere alberi, lavorare fino allo sfinimento e persino lavorando senza parlare con nessuno per pochi giorni, assicurando quindi una varietà non indifferente.
    Per iniziare il percorso di vita agreste avrete pochi ed essenziali oggetti: una zappa, un falcetto, un martello, un’ascia, una canna da pesca ed un innaffiatoio. Iniziare a sviluppare la propria attività agricola sarà cosa non facile, soprattutto a causa della fatica che spesso attanaglierà il nostro contadino nelle fasi iniziali: la sua resistenza è difatti ridotta al minimo, e gli oggetti hanno un basso grado di efficienza (abbattere un albero con l’ascia di ferro richiederà un numero incredibile di colpi). Sarà obbligatorio quindi fare poche cose per volta, e farle bene: studiare un sistema efficace per piantare il proprio raccolto, usare il tempo libero per raccogliere frutti in giro per i boschi, pescare e poi cucinare su un falò (azione particolarmente graziosa da compiere e da vedere) un gustoso pesce appena preso. Col tempo si migliorerà in tutto: aumenterete la vostra resistenza grazie a particolari frutti (che dovrete naturalmente ottenere con sforzo), gli oggetti saranno sempre più efficaci, il poco abitato villaggio si popolerà sempre di più. Purtroppo un brutto bug rovina parzialmente questo aspetto: se proverete a migliorare i vostri oggetti presso il fabbro il gioco si pianterà irrimediabilmente.
    Superati i classici (e giustissimi) insulti a chi di dovere però, niente paura: settando la lingua inglese questo problema non si presenterà affatto, quindi potrete mettere da parte tutti gli oggetti da migliorare e farlo in un’unica breve sessione angolofona. Scomodo? Nessun problema comunque, gli oggetti già migliorati sono acquistabili presso il rigattiere (con il vantaggio non da poco di dover utilizzare un attrezzo più e più volte per portarlo al livello richiesto per la miglioria).
    Come detto il Villaggio Bocciolo non è popoloso fin da subito. Toccherà a voi farlo migliorare, spingendo nuovi buffi personaggi ad abitarlo, in molteplici modi: spedendo oggetti particolari, presenziando ai vari festival, facendosi amici i cittadini iniziali. E tra i nuovi personaggi saranno presenti naturalmente nuove ragazze, da impalmare dopo lunghi e costanti corteggiamenti.

    There was somethin’ in the city that he said he couldn't breathe...

    Leviamoci subito il dente: tecnicamente Harvest Moon Magical Melody è un gioco del 2005. Non ci sono strabilianti effetti di luce, strutture poligonali particolarmente complesse e texture ad alta risoluzione. Il tutto però è reso da uno stile cosi efficace, cosi pulito e particolare che fa comunque del simulatore agreste un gioco bello da guardare. Niente mascelle spalancate, certo, ma più e più volte le buffe espressioni dei personaggi ed addirittura la loro sola resa visiva ci strapperanno un sorriso, cosa certamente molto più funzionale al gioco in sé di una grafica da urlo. Il comparto audio è nella norma: i dialoghi tra i personaggi non sono doppiati, ma accompagnati ogni tanto da qualche simpatica vocina campionata, la colonna sonora presenta pochi brani (uno a stagione, più altri per gli eventi, i negozi, i festival e quant’altro) ma apprezzabili, e soprattutto non ripetitivi (cosa che affligge molti giochi della serie). Menzione speciale va alle cutscene: riescono sempre a caratterizzare con semplice efficacia i personaggi coinvolti, e vederne una nuova è sempre motivo di piccola gioia per il giocatore. Infine il sistema di controllo e praticamente uguale a quello della versione Gamecube, con la piccola aggiunta del sensore di movimento per utilizzare gli attrezzi: si scuote il Wiimote ed ecco partire l’azione. Un’aggiunta da poco (il movimento da fare è sempre lo stesso), starà ai gusti del giocatore usufruirne o meno. Graditi sarebbero stati magari i 60hz, e due bande nere di meno, cosi come la possibilità di giocare anche con un personaggio femminile: quello che non ci dovrebbe essere c’è, quello che ci dovrebbe essere no: i misteri della localizzazione.

    ...somethin’ in the country, that he said he couldn’t leave

    Vedere la propria fattoria crescere passo dopo passo sarà un motivo di grande soddisfazione. All’inizio si coltiveranno ed innaffieranno poche coltivazioni alla volta, poi interi campi. Ed intanto costruiremo un pollaio, le galline ogni giorni faranno un uovo che potremo decidere di spedire o di mettere nell’incubatrice, per aggiungere un altro abitante al nostro ranch. La prima mucca sarà l’inizio di una fase ancora più impegnativa, fatta di latte da mungere e di ingenti quantità di fieno da mettere da parte: e quando quella mucca non produrrà più latte, faremo in modo che l'arrivo provvidenziale di un vitellino risvegli i suoi istinti materni. Già che ci siamo, perché non aggiungere una belante pecora alla propria stalla? Naturalmente dovremo comprare anche la macchinetta per tosarla...E perché limitarci a spedire il latte quando con un po’ di sforzo possiamo ottenere formaggio e burro? Intanto fuori i raccolti crescono, gli alberi piantati anni prima continuano a produrre frutti, i personaggi che prima ci guardavano con sospetto ora sono i nostri migliori amici. Una passeggiata romantica sulla collina delle stelle o una serata passata in osteria scaldano il cuore come e più di prima, e quando si vorrà star un po’ soli non ci sarà niente di meglio che farsi un giro la sera per il bosco sul lago.
    La magia della vita di campagna, che si rinnova ancora una volta.

    Harvest Moon: Magical Melody Harvest Moon: Magical MelodyVersione Analizzata Nintendo WiiBasta con il dire che Harvest Moon è un gioco di nicchia, un gioco adatto a pochi. La serie ha più di dodici anni di vita, ogni episodio (dieci quelli usciti da noi, senza contare edizioni speciali e spin-off), a parte rare eccezioni, riesce ad introdurre gradite novità, ed ha bacino di utenza estremamente eterogeneo. L’attesa dei fan europei è stata ripagata: insieme allo storico capostipite per Super Nintendo ed ai due episodi paralleli per Playstation e Nintendo 64, Magical Melody è il migliore esponente della serie. Il comparto tecnico antiquato (ma mai brutto a vedersi) ed una localizzazione approssimativa, non riescono in nessun modo ad intaccarne la genuinità. La votazione numerica è funzionale all’oggettività recensoria, ma chi sa apprezzare Harvest Moon butterà via quei numeracci e si lascerà ancora avvolgere dalla sua magia.

    7.5

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