
Have a Nice Death Recensione: un Roguelite mortalmente bello e divertente
Siamo stati assunti dalla Death Inc. per aiutare la Morte a riprendere possesso del suo posto di CEO: è uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo!
Have A Nice Death
Recensione: PC
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Lorenzo Mango
Disponibile perPc
Switch
Terminato il periodo di accesso anticipato, Have a Nice Death si presenta al pubblico finalmente in versione definitiva: lo spirto frizzante e brioso del roguelite targato Magic Design Studios resta inalterato, così come la brillante estetica cartoon, che rimane il suo principale elemento distintivo. La formula ludica ampiamente collaudata mostra sì ancora qualche incertezza, tuttavia se siete fan del genere preparatevi a "morire" in un'esperienza tanto divertente quanto soddisfacente.
Welcome to the afterlife!
Un jingle risuona nell'ufficio della CEO della Death Inc.: "Welcome to the Afterlife!". Benvenuti all'altro mondo, un luogo, un ufficio ben più organizzato e formale di quanto vi aspettereste.
Del resto, gestire il ciclo di vita e dipartita per tutti gli abitanti del pianeta non deve essere un compito semplice. Ciascuno deve fare il suo lavoro con dedizione, a partire dalla Morte stessa, che ferma dietro una scrivania compila moduli, firma documenti e... si annoia. I tempi in cui si occupava di persona dei defunti sono lontani: da anni ha delegato il compito di mietere anime a creature spaventose da lei stessa create, le Sofferenze. Ha perso così grinta e potere, riducendosi a poco più di un'impiegata nella sua stessa azienda. L'ennesimo carico di scartoffie la risveglia però dal torpore: cosa stanno combinando le Sofferenze? Il tempo di riprendere in mano cappa e falce è finalmente giunto: i suoi dipendenti le devono qualche spiegazione. L'assurda ed eloquente premessa narrativa ci conduce dritti dritti in partita. Di base il racconto non è particolarmente esplicito, tuttavia nel corso dell'avventura potrete interagire con tutti i personaggi che incontrerete e assistere a siparietti divertenti che illustrano le regole di una s.p.a. alquanto sgangherata, in cui tutti amano "a morte" il proprio lavoro. Compresi noi giocatori, che abbiamo apprezzato ogni scelta di design su cui si fonda la Death Inc., un'azienda nella quale riecheggiano situazioni che riconducono, intelligentemente, a quelle di un cult come "The Office".
I lavoratori fedeli alla Morte sono del resto dipinti sui classici stereotipi delle commedie da ufficio, dal segretario "leccapiedi" del Boss con il sorriso "inciso" sulla faccia, fino all'informatico insicuro e assuefatto al caffè, passando per il dipendente insoddisfatto, che si rivolge alla Morte sottolineandone gli errori con laconico sarcasmo, ma senza mai esporsi del tutto.
Lo spettro di personalità che incontreremo è decisamente vario e si manifesta in maniera adeguata nell'aspetto di ciascun impiegato. Per esempio, il personal trainer della Morte è un cadavere senza pelle, quindi letteralmente "tutto muscoli", sempre su di giri. La direzione artistica ha operato insomma in modo eccellente nel creare un immaginario spassoso, semplice e comprensibile a tutti.

Sotto il velo di ironia si cela poi qualche stilettata sottile, quasi satirica, al mondo tossico del lavoro: il messaggio di avvertimento che appare prima di iniziare a giocare ne è la prova, dato che invita il giocatore a non prendere sottogamba i comportamenti inadeguati e i disagi psicologici che nel titolo sono sì rappresentati con intenti comici, ma che fin troppo spesso capitano nella quotidianità lavorativa.
Di animazione in animazione, dunque, Have a Nice Death sorprende con un curatissimo comparto grafico e artistico e una scrittura da cartone animato di fascia adulta. Le battute, l'espressività e le animazioni di ogni attore in scena sono tanto adorabili quanto caratteristiche; in particolare, i Boss e le Sofferenze sono così ben realizzati che ci verrebbe voglia di vedere una serie TV tutta dedicata a loro.

Meno brillante, rispetto al comparto visivo, è invece il sound design, che pur non stupendo riesce comunque a funzionare a dovere, grazie a tradizionali effetti sonori onomatopeici e jingle accattivanti. Dal canto suo, la colonna sonora alterna brani concitati in occasione delle "sigle" delle Sofferenze, e musiche di sottofondo più pacate mentre attraversiamo i livelli. Nel complesso, l'immersione nel fanta-ufficio è garantita in virtù di un corredo musicale mai fuori tempo.
Burnout
Nel quadro folkloristico appena descritto, trova spazio un gameplay da Roguelite intransigente. Parte del magnetismo di Have a Nice Death risiede proprio nel suo gioco di contrasti.
All'inizio avrete a disposizione due soli livelli di sfida: il primo, autoaffermazione, è consigliato a chi non è abituato alle dinamiche punitive del genere di riferimento, che costringono a ricominciare la traversata da capo dopo ogni "Burnout". La Morte, infatti, ovviamente non trapassa, ma può stressarsi a tal punto da costringersi a prendersi una pausa e tornare nel suo ufficio. Il risultato è lo stesso: perdita dei Power up accumulati e reset dei livelli generati proceduralmente. Tuttavia, se scegliete di "autoaffermarvi" i nemici saranno più clementi, i vostri danni inflitti maggiorati e vi saranno date due cure istantanee minori e una dorata molto più efficace. Altrimenti, giocando a difficoltà normale, a inizio run avrete con voi solo una pozione rigeneratrice piccola e la consapevolezza che l'esperienza sarà più dura.
Data la sua natura di roguelite, Have a Nice Death è comunque dotato di elementi di progressione che resistono alle sconfitte, come valute economiche utili per distribuire nei prossimi stage nuovi potenziamenti per il nostro mantello, oppure abilità passive e modificatori permanenti delle statistiche di Morte, che ci aiuteranno nei pellegrinaggi tra i piani della Death Inc.. Troviamo infine alcune scorciatoie con cui evitare intere sezioni, per favorire i giocatori più esperti che cercano di raggiungere uno dei finali il prima possibile.
Grazie a queste piccole accortezze, anche perdendo a ripetizione, non abbiamo mai sentito lo spettro della frustrazione. Come da tradizione per il genere, la rigiocabilità è poi elevatissima. Oltretutto, completando la campagna principale si accede a nuovi livelli di sfida dalla difficoltà crescente. Oltre a essere legato alla capacità dei singoli utenti, il tempo da trascorrere nell'azienda è connesso anche alla casualità della successione di piani e degli equipaggiamenti. Morte può usare un buon numero diverso di falci, ciascuna con moveset ed efficacia differente. Può inoltre equipaggiare fino a due armi secondarie e svariati modificatori alle sue abilità passive o attive. Il bilanciamento è più che discreto, e non abbiamo sperimentato combinazioni in grado di frantumare gli equilibri, nonostante la varietà di strumenti offensivi - come archi, pugnali, lance, bazooka, cappe e maledizioni assortite - sia altissima. Per di più, Morte vanta un attacco finale diverso per ogni falce principale o equipaggiamento secondario, utilizzabile svuotando una barra apposita.
I comandi sono responsivi e puntuali, perciò il flusso di attacchi singoli tramite le magie della cappa o combo di falce è estremamente efficace. In ogni caso, lo spam compulsivo di assalti non premia, soprattutto se stiamo cercando di raggiungere avversari volanti. Quando saltiamo e attacchiamo, infatti, Morte si ferma a mezz'aria per un po', esposta, se siamo posizionati male, a contrattacchi o proiettili vaganti. Ci è sembrata una meccanica ben inserita, sviluppata per disincentivare la pressione inattenta degli input d'attacco.
Più azione, meno esplorazione
L'assetto generale è divertente e impegnativo, in linea con quanto richiesto dagli standard dei Roguelite. Tuttavia, c'è ancora qualcosa da rifinire qua e là, nonché un paio di scelte di gameplay che non ci ha soddisfatto appieno. Anzitutto il sistema di cure e punti salute della protagonista, rimasto identico dall'early access a oggi.

Quando un avversario ci colpisce, non sempre Morte subisce quelli che potremmo definire dei veri danni. A volte, la barra della salute passerà da bianca a grigia, permettendoci di recuperarne solo una parte con oggetti di cura o effetti secondari delle armi. Ripristinare del tutto gli HP "anneriti" è molto più difficile, e fattibile solo con drop più rari o presso apposite stanze. Questa divisione tra danni momentanei e semipermanenti non ci è parsa adeguatamente virtuosa.
Infatti, il gioco non spiega quando un colpo infierirà sulla salute in modo momentaneo: l'attenzione richiesta al giocatore si alza perciò troppo nelle fasi iniziali di preparazione della build, e il timore di subire un colpo di qualunque entità inficia la godibilità dell'esperienza, spingendoci talvolta a ricominciare da capo per ripartire a salute piena. Un'altra scelta poco felice coinvolge il level design e l'avvicendarsi dei piani durante una run.
Agli estremi delle mappe sono presenti sempre due ascensori: quello di ingresso e quello di uscita. Da quest'ultimo si può scegliere di volta in volta a quale nuovo piano del dipartimento andare, tra sezioni in cui sono presenti mini Boss, altre nelle quali troviamo i negozi, o altre ancora nelle quali è presente il drop aumentato di valuta, armi e cappe. L'algoritmo procedurale genera però strutture fin troppo simili tra loro nella struttura, con una eccessiva concessione alla ridondanza. I bellissimi sfondi e lo stile delle piattaforme rendono sì unico ogni dipartimento, ma solo esteticamente. In virtù di una riuscitissima componente artistica, possiamo perdonare in parte la ripetitività strutturale, anche perché la progressione assai lineare dei piani rende evidente che il focus di Have a Nice Death sono i combattimenti, e non l'esplorazione.
Non a caso, mancano quasi del tutto momenti platform di spessore, mentre a intervalli regolari si entra in stanze più ampie e articolate, da superare sconfiggendo un gran numero di mostri. A tal proposito, la varietà del bestiario è ottima, con una notevole diversificazione sia tematica, che ludica.

Ogni dipartimento della Death Inc. è identificato da un "tipo di morte" ben riflesso negli ostacoli degli stage e nelle ricompense, il cui arsenale e colore corrispondono a quelli della Sofferenza di fine area. Se il Boss usa il veleno, quindi, tutte le zone esplorabili che lo precedono saranno avvelenate, e i nemici infliggeranno danni legati al veleno. Nulla di particolarmente innovativo e brillante, sia chiaro, eppure tutto risulta funzionale quanto basta per donare all'avventura una buona dose di carisma.
Have A Nice DeathVersione Analizzata PCHave a Nice Death è un ottimo Roguelite. Il gameplay soddisfa i palati fini, nonché quelli abituati a sfide tutt'altro che clementi. Quel che manca all'opera per spiccare davvero il salto di qualità definitivo è una diversificazione strutturale maggiore, con qualche concessione in meno alla ridondanza. Solo applausi invece per la magnifica direzione artistica e per la scrittura mortalmente divertente. Insomma, morire non è mai stato così piacevole come nell'improbabile Death Inc.
8.3
Che voto dai a: Have A Nice Death
Altri contenuti per Have A Nice Death
- Have A Nice Death, tutti pronti a impersonare la Morte: l'Indie ha una data di lancio
- Have A Nice Death: la Morte si fa bella in un Roguelite tutto da scoprire
- Have a Nice Death: il roguelike 2D disegnato a mano disponibile su Steam in Early Access
- Have A Nice Death annunciato ai TGA: il roguelike che vi mette nei panni della Morte!