Hearthstone La Discesa dei Draghi: Recensione della nuova espansione

L'Anno del Drago di Hearthstone giunge a conclusione con un'espansione interamente dedicata agli esseri più potenti di Azeroth.

Hearthstone La Discesa dei Draghi: Recensione della nuova espansione
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  • Con l'espansione La Discesa dei Draghi, annunciata come di consueto durante la cerimonia d'apertura della BlizzCon, l'anno di Hearthstone giunge alla fine. Nelle intenzioni del team di sviluppo c'era la forte volontà di cambiare rotta per risollevare le sorti di un titolo che, nel corso del ciclo precedente, ha vissuto momenti non proprio esaltanti, complici anche alcune importanti defezioni e contenuti non sempre ispirati o in grado di proporre ai giocatori quel "quid" in più per distoglierli dai molteplici competitor presenti sul mercato.

    I contenuti aggiuntivi che si sono susseguiti nel corso di questo 2019, oltre a ribaltare alcune scelte scriteriate operate durante l'Anno del Corvo, hanno dunque cercato di tessere un racconto unico e coerente, sostenuto da un unico filo conduttore: la lotta tra i difensori del bene e la legione del M.A.L.E.. L'avventura è iniziata poco meno di un anno fa e si è sviluppata attraverso le due espansioni - ovvero L'Ascesa delle Ombre e Salvatori di Uldum - che hanno segnato una rottura piuttosto netta rispetto al modello a "compartimenti stagni" adottato per i contenuti aggiuntivi degli anni precedenti.

    Tenendo saldamente le vele spiegate verso un'unica direzione, il team di sviluppo ha potuto così concentrarsi sullo studio e l'implementazione di meccaniche di gioco più coerenti e omogenee. Ora, per concludere l'Anno del Drago in bellezza, gli sviluppatori hanno deciso di far scendere in campo gli esseri più potenti di Azeroth: proprio quei draghi a cui è dedicato questo 2019. Le novità introdotte con l'ultimo set dell'Anno saranno quindi riuscite a far dimenticare le defaillance passate e avranno il potenziale per far tornare chi ha lasciato?

    Una storia lunga un Anno

    La Discesa dei Draghi, come abbiamo anticipato, espande il canovaccio narrativo sviluppato con l'Ascesa delle Ombre e I Salvatori di Uldum, e lo sfrutta come pretesto per introdurre 135 nuove carte, nuove meccaniche di gioco e una inedita avventura che arriverà a gennaio (con trenta carte in più).

    Si riparte, dunque, da dove ci eravamo lasciati qualche mese fa: il piano dell'Arcicattivo Rafaam sta finalmente per compiersi, nonostante gli sforzi della Lega degli Esploratori e dei difensori del bene. Ora la battaglia tra il bene e il M.A.L.E., oltre a spostarsi nei cieli di Azeroth, ha portato al risveglio di un essere tanto antico quanto letale: il progenitore di tutta la stirpe draconica, Galakrond.
    Gettare nella mischia un essere tanto potente - soprattutto se paragonato ai contenuti delle due precedenti espansioni - rappresenta chiaramente un grosso rischio, soprattutto considerando gli equilibri precari del card game targato Blizzard. Per questo gli sviluppatori, a una settimana dal lancio del contenuto, hanno già annunciato (forse si tratta dell'intervento correttivo più tempestivo della storia del titolo) di essere al lavoro per frenare strategie e composizioni fortemente dominanti.
    Prime fra tutte quelle legate all'archetipo Galakrond Shaman: devastante a causa di un grido di battaglia molto efficace rispetto alle altre classi (specialmente se sfruttato con il Ciciazampa), soprattutto in combinazione con una delle nuove meccaniche di gioco che vedremo tra poco.

    Ad ogni modo, il proto-dragone (che tutti riceveranno gratuitamente non appena faranno il login) rappresenta l'unico, vero fulcro attorno al quale ruota l'intera offerta dell'espansione dedicata ai draghi. Galakrond si manifesta attraverso cinque nuove carte, spalmate sulle classi che identificano gli araldi della Legione del M.A.L.E.: warlock, warrior, rogue, priest e - come anticipato - lo shaman.

    Ma non temete, perché anche le altre classi hanno goduto di aggiunte interessanti e, al momento, gli archetipi face hunter e holy wrath paladin sembrano esser quelli più popolari nei matchup e nel win rate. Dobbiamo comunque attendere i nerf annunciati e l'evoluzione del meta per capire dove l'espansione andrà ad assestarsi.

    Galakrond, io ti invoco!

    Trascorrendo qualche ora in compagnia de La Discesa dei Draghi appare evidente che il team di sviluppo, pur cercando di arricchire l'offerta ludica con qualcosa di nuovo, non abbia voluto rischiare (come accaduto l'anno scorso) con aggiunte eclettiche e spericolate. Piuttosto, la sensazione è che si sia voluto riprendere ciò che ha funzionato in passato e rielaborarlo, in modo da proporlo con una chiave di lettura rinnovata. In questo senso, ad esempio, avere a che fare con Galakrond ci ha fatto pensare a un curioso mix tra i Cavalieri della Morte e C'thun.

    Il proto-drago può anzitutto beneficiare della nuova keyword contenuta in alcune carte dell'espansione: Invocazione. Questo funge essenzialmente come un potenziamento che aumenta il potere di Galakrond indipendentemente che sia nel mazzo, in mano o sulla board.

    Il drago, se evocato, va a sostituire l'eroe e il relativo potere, fornisce Armatura e contestualmente attiva il grido di battaglia associato alla sua forma. Le cinque classi beneficiano, infatti, di cinque gridi di battaglia diversi ed è per questo che sin dai primi giorni è emersa con forza la predominanza di quello relativo allo shaman. Invocando Galakrond due volte passerà dalla sua forma base a "Galakrond, l'Apocalisse". Invocandolo altre due volte, esso passerà al suo stadio finale.
    Il passaggio a una forma superiore raddoppia l'effetto del grido di battaglia di Galakrond e giocando il proto-drago nella sua forma finale si equipaggia un'arma: un Artiglio, con 5 punti attacco e 2 di resistenza.

    Le classi che non possono contare su questa imponente aggiunta alla collezione, chiaramente, necessitavano di qualche novità che potesse bilanciare tale mancanza. Il team, dunque, ha pensato di introdurre le cosiddette "missioni secondarie" e nuove magie profilate sui draghi. Per quanto riguarda le prime, esse funzionano esattamente come le quest principali, solo che presentano obbiettivi molto più semplici e rapidi da portare a termine. Inoltre, possono essere giocate più missioni secondarie nel corso di uno stesso match. Le magie "Soffio del Drago", invece, sono carte che ottengono un effetto bonus se il giocatore ha almeno un drago nella propria mano. Ad esempio, il "Soffio Corrosivo" dell'hunter, che di base infligge tre danni a un servitore, con il bonus va a portare danno anche all'eroe nemico.

    Alcune carte da craftare, in questo momento

    Avete un po' di polvere arcana, vi manca qualche carta e volete crearvela? Ecco alcune opzioni che potrebbero rendervi la vita più facile.

    Certo, il meta si sta ancora assestando ma, come vi abbiamo anticipato, vi sono alcuni archetipi che stanno emergendo con forza. Prima di tutto, se non l'avete ancora nella vostra collezione, Alexstrasza - nonostante non sia esattamente economica in termini di mana, ben nove cristalli - potrebbe rappresentare il migliore modo per spendere un po' di polvere arcana accumulata, a patto che venga utilizzata in archetipi "highlander".
    Come potete vedere, il grido di battaglia di questa leggendaria regina dei draghi - neutrale, quindi utilizzabile da ogni classe - vi mette in mano due draghi casuali e azzera il loro costo di mana. Un'altra leggendaria neutrale da avere assolutamente se volete portare avanti gli archetipi basati sui draghi è Frizz Kindleroost, un servitore da quattro mana che può coadiuvarvi con un grido di battaglia di tutto rispetto: diminuisce il costo di mana di tutti i draghi del deck di due cristalli.

    Se, invece, volete rompere le scatole all'avversario con un archetipo Warrior Pirate (presente anche nella Discesa dei Draghi), vi consigliamo l'arma leggendaria Ancora Piratesca: con tre cristalli di mana consente - dopo che l'eroe ha attaccato - di pescare un pirata dal mazzo. La resistenza dell'arma permette solo tre pescate, certo, ma con l'inserimento di Predatrice dei Tesori è possibile riequipaggiare un'arma distrutta.

    Infine, sempre tenendo come punto fermo l'archetipo drago, Malygos è un'altra scelta perfetta nel caso vogliate utilizzare un mage. Il grido di battaglia di questa leggendaria vi permette, finché avete un drago in mano, di scoprire una magia del mago e potenziarla.

    Nel campo di battaglia

    Il team di sviluppo, come abbiamo già avuto modo di raccontarvi, per concludere in bellezza il 2019 ha voluto gettarsi nella mischia degli Autobattler, fenomeno videoludico dell'anno, per riplasmarlo secondo le dinamiche del card game. Battlegrounds (o Battaglia) è una modalità multiplayer per otto giocatori in cui questi non hanno alcun mazzo da costruire, bensì un tabellone ricolmo di servitori reclutati secondo la strategia prescelta. Ogni round completato ricompensa i giocatori con nuovo oro da spendere negli intermezzi o, meglio, nella Locanda per reclutare servitori.

    Tra un round e l'altro possiamo infatti far visita al Locandiere Bob (un po' come già accaduto nelle recenti avventure di Hearthstone). Quest'ultimo propone un ventaglio di servitori tra cui scegliere, per attivare nuove sinergie sul tabellone di gioco. È possibile aumentare il livello della proposta, per avere servitori più potenti, potenziarli manualmente acquistando tre carte uguali e così via.

    Battlegrounds, insomma, ricalca esattamente le dinamiche di un qualsiasi autobattler che si rispetti. Il team di sviluppo ci ha sicuramente solleticato con una gran bella novità, divertente quanto basta da intrattenerci a lungo, al di là dell'esperienza di gioco principale. Il problema, come spesso accade con Hearthstone, è che dopo un po' manca l'incentivo a restare. Vedremo se, con futuri aggiornamenti (e una volta che la modalità uscirà dalla fase beta), cambierà qualcosa.

    Hearthstone La Discesa dei Draghi Hearthstone La Discesa dei DraghiVersione Analizzata PCAbbiamo trascorso diverse ore in compagnia delle novità introdotte dall'espansione che chiude - tutto sommato con un bilancio positivo - l'Anno del Drago. Abbiamo osservato l'evoluzione del meta (tutt'ora in pieno fermento) per poter avere un'idea più precisa del trend dominante. Va detto che, con l'introduzione del proto-drago Galakrond e della meccanica Invocazione, non abbiamo dovuto attendere poi molto per assistere all'emersione di un archetipo devastante dello shaman. Persino gli sviluppatori, a tempo di record, hanno annunciato di essere al lavoro sulla prossima patch che cercherà di riportare la situazione alla normalità. Le nuove aggiunte, quasi interamente dedicate al tipo Drago e benché non aggiungano nulla di realmente inedito, le abbiamo trovate finalmente divertenti da testare. Ora non ci resta che aspettare i nerf annunciati per vedere se ci saranno dei cambiamenti sostanziali. Nel mentre, se non amate il competitivo, potete comunque provare la nuova modalità Battaglia che si rifà al fenomeno Autobattler) e ovviamente attendere l'arrivo di una nuova avventura single player.

    7.5

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