Heaven's Vault Recensione: un viaggio di scoperta e conoscenza

Heaven's Vault racconta l'affascinante storia di Aliyah, famigerata archeologa alle prese con i grandi misteri della Terra e dello spazio.

Heaven's Vault Recensione: un viaggio di scoperta e conoscenza
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • PS4 Pro
  • Con qualche difficoltà e irrequieta titubanza, la navicella riesce finalmente ad atterrare sul pianeta prescelto da Aliyah, famigerata archeologa spaziale. Le sabbie dell'infinito deserto che si presenta di fronte a noi si alzano e vorticano, come se il pianeta stesso volesse salutarci con un atipico e asfissiante abbraccio. Per sfuggire alla calorosa invadenza del vento, Aliyah cerca riparo in una struttura vicina adocchiata durante l'atterraggio, consapevole di trovarsi sulla soglia di una nuova, pericolosa ed entusiasmante avventura.

    Giunti tra i resti di un'antica civiltà, osserviamo quella che pare un'epigrafe: sarà forse un cimitero? Solo la traduzione della lingua utilizzata ci permetterà di comprendere il ruolo di quel luogo, e il significato di quelle parole. Aliyah si avvicina, con un veloce e deciso movimento scrolla la sabbia dall'architrave, e inizia a tradurre. È tutta qui, in queste brevi descrizioni, l'esperienza offerta da Heaven's Vault: una lenta, riflessiva, complessa e incredibilmente varia quantità di ricerche, traduzioni, esplorazioni e dialoghi che si sovrappongono in decine di ore di gioco, per raccontarci un mondo immenso e una storia millenaria, da scoprire pezzo per pezzo, parola per parola.

    Libertà esplorativa

    Come anticipato in apertura, Heaven's Vault ci mette nei panni di Aliyah, un'archeologa e linguista intenzionata a scoprire il passato di un'antica civiltà, e che per farlo si incammina in un percorso irto di pericoli all'interno di un vero e proprio sistema solare, fatto di pianeti e lune, nebulose e stazioni di rifornimento. Nell'ultima fatica di Inkle, già noti per lo splendido 80 days (recuperate la nostra recensione di 80 Days), la natura fortemente narrativa dell'esperienza lascia ampio spazio alle decisioni dei giocatori: potremo fare di Aliyah un'esploratrice decisamente ligia al dovere e rispettosa delle regole, o magari vestire i panni di un'eroina pronta a sacrificare tutto, anche l'etica, per placare la sua sete di conoscenza.

    Nell'avventura, si incontrano anche decine di personaggi diversissimi e caratterialmente sfumati, così come situazioni alquanto complesse da decifrare, e dovrete compiere delle scelte dall'impatto narrativo enorme, che si ripercuoteranno sulle decine di ore necessarie per comprendere le parti più importanti del racconto. In un sistema in cui missioni principali e secondarie vengono costantemente sovrapposte, e all'interno del quale le scelte sui tempi, i ritmi e le modalità d'indagine conducono a conseguenze a volte persino più grandi di quelle innescate con i dialoghi, la rigiocabilità, la ricchezza narrativa e la libertà decisionale del giocatore vengono esaltate in maniera sorprendente, anche in virtù dell'estrema complessità del sistema di traduzione.

    Durante la storia, ad esempio, potremmo visitare lo stesso luogo nelle prime dieci ore di gioco, nelle ultime dieci o magari non visitarlo mai. Il medesimo luogo ci offrirà dei testi che, in base a quando visto prima, potrebbero diventare un pezzo fondamentale del "grande enigma", oppure apparirci come l'ennesimo reperto senza grande importanza. Di base, la linea temporale di questo universo narrativo comprende una storia di circa 4000 anni, e nel corso dell'esperienza scopriremo qualcosa su ogni diverso periodo, finendo per ricostruire le vicende di un intero sistema solare. Nel corso delle nostre ricerche potremmo persino ritrovarci, anche a fine gioco, con teorie in aperta contraddizione, esattamente come accade anche nella realtà quando le nuove scoperte degli studiosi finiscono con invalidare le vecchie convinzioni.

    Non è un caso se il New game Plus ci permette di ripetere l'esperienza mantenendo tutto il vocabolario già ottenuto, per facilitare e snellire la progressione, e al contempo ampliare la nostra conoscenza del mondo. Una reattività incredibile, permessa dallo strepitoso Ink Engine, e che offre al giocatore più smaliziato una libertà davvero difficile da ritrovare in qualsiasi produzione, che si parli di grossi calibri o di piccoli sviluppatori indipendenti. Per uno studio di sette persone, non è proprio una banalità.

    Viaggiare, tradurre, riflettere

    Se da un lato il gameplay ruota principalmente intorno alla meccanica delle scelte di dialogo, costantemente memorizzate ed elaborate dal già citato Ink Engine (che tra l'altro è open source), dall'altro il tema della traduzione e dell'analisi linguistica prende forma grazie a una scelta di design coraggiosissima e rischiosa, ma che delinea una coerenza artistica decisamente preziosa.

    Infatti, all'interno di Heaven's Vault è stata ricostruita una vera e propria forma di scrittura, con tanto di alfabeto, accenti e formule espressive, che dovremo interamente ricostruire e comprendere per poter venire a capo non solo dell'immenso enigma che funge da pretesto esplorativo, ma anche per scoprire le miriadi di racconti presenti nel vasto sistema solare del gioco.

    A seconda del luogo, dell'avanzamento narrativo e delle capacità del giocatore, miglioreremo sempre di più la nostra conoscenza delle formule espressive e delle abitudini di quella lingua, imparando quindi a comprendere meglio il mondo di gioco, i vari pianeti e le strutture da studiare. Il processo è molto, molto complesso, e richiede molta pazienza e tempo, anche perché, un po' come con Return of the Obra Dinn, non accade praticamente mai che il gioco ci dica "questa è la risposta giusta", ma potremo solo fare diverse ipotesi, sperando col tempo di raggiungere una conoscenza esaustiva della lingua.

    Infine, oltre alla traduzione e alle scelte multiple, esiste un altro tipo di interazione, più banale e semplice ma assolutamente fondamentale: viaggiare.

    Infatti, una volta che avremo deciso di abbandonare temporaneamente un luogo per proseguire nella scoperta, dovremo percorrere intere zone di "vuoto spaziale", che nel mondo di Heaven's Vault è descritto magnificamente da veri e propri "fiumi", correnti che portano da un pianeta all'altro a seconda della scelta, e che presentano bivi, diramazioni e zone più turbolente. Il viaggio è lento, ma permette di scoprire piccoli luoghi con segreti nascosti, e di approfondire la conoscenza della protagonista, del mondo e dei suoi eventuali aiutanti. Tra l'altro, dopo poche settimane dal lancio gli sviluppatori hanno aggiunto una modalità di fast travel, permettendo di saltare queste parti - obiettivamente più ripetitive delle altre - che restano comunque imprescindibili per vivere in modo più profondo anche i ritmi che spezzano il flusso delle scoperte. Movimenti lenti, solo casualmente più repentini a seconda della corrente, accompagnati da musiche splendide: perfetti per farci riflettere su quanto appreso e scoperto fino a poco prima.

    Meno eroina, più archeologa

    Lara Croft, Nathan Drake, Indiana Jones: nel corso del tempo, abbiamo incontrato varie personalità e figure del mondo dell'archeologia, alcune delle quali sono diventate vere e proprie icone della cultura popolare e videoludica. Difficilmente però questi personaggi sono diventati tali in virtù delle loro competenze squisitamente accademiche, quasi sempre in secondo piano rispetto all'utilizzo della forza e delle loro abilità combattive.

    Al contrario, come visto prima, in Heaven's Vault è proprio da queste capacità che si sviluppano sia il racconto che il gameplay: di conseguenza, il genere ludico di riferimento e la tipologia della narrazione sfuggono a definizioni nette ed esaustive. Se dunque per alcuni l'esperienza potrebbe sembrare estremamente carente sul lato meramente "ludico", questa mancanza rappresenta in realtà una scelta, una volontà chiara e netta di raccontare un'avventura meno diretta e fisica.

    Inoltre, una direzione artistica clamorosamente fresca e originale stupisce e coinvolge il giocatore, che si ritrova a vagare per un sistema solare esteticamente simile ai mercati mediorientali e indiani, con architetture che incrociano stili diversi ma al contempo coerenti, a seconda della cultura di riferimento che incontreremo. A tal proposito, ci troveremo di fronte culture, abitudini e società profondamente diverse tra loro e in costante evoluzione, sia conflittuale che collaborativa, e potremo scoprire passo passo non solo la civilità del passato, ma anche quelle del presente. Un percorso archeologico e antropologico parallelo a quello principale, che arricchisce ulteriormente il particolare fascino dellesperienza.

    Heaven's Vault Heaven's VaultVersione Analizzata PCCon Heaven's Vault Inkle ci offre un'altra avventura straordinariamente confezionata, capace di concentrarsi su pochissimi elementi ludici, decorati da straripanti qualità estetiche e artistiche. Tale semplicità potrebbe allontanare ovviamente tantissimi potenziali acquirenti, ma esalta al massimo l'esperienza per chi si ritrova totalmente negli obiettivi creativi del team, che punta a far sentire il giocatore davvero libero di scegliere ed esplorare, e al contempo capace di apprendere con costanza, impegno e dedizione un nuovo linguaggio, e grazie a esso nuove culture.

    9

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