Recensione Heroes of Mana

Comandanti di una banda di idioti.

Recensione Heroes of Mana
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  • DS
  • Eroi del Mana

    Molti giocatori di vecchia data ricorderanno con nostalgia Secret of Mana, l’action rpg che ha appassionato ed introdotto al genere molti possessori di SNES all’epoca in cui Squaresoft sfornava i suoi prodotti di qualità solo per le piattaforme Nintendo, prima dell’avvento della Playstation Sony. Dopo un diretto sequel di questo titolo (uscito però solo in Giappone), la saga ha visto altre 2 ulteriori incarnazioni, una su Psx e l’altra su Game Boy Advance. A distanza di qualche anno, la rinnovata SquarEnix inizia un nuovo progetto, “World of Mana”, per dare nuova nuova linfa a questo brand, rilasciando a breve distanza tra loro tre nuovi titoli: Dawn of Mana, (un action rpg) per Playstation 2, Children of Mana e Heroes of Mana per Nintendo DS (rispettivamente un dungeon crawler ed uno strategico in tempo reale). Riuscirà quest’ultimo a portare alto l’onore della saga di cui è figlio?

    La rivalsa degli ufficiali sacrificabili

    La storia narrata si colloca 19 anni prima dei fatti avvenuti in Seiken Densetsu 3 (sequel di Secret of Mana, mai giunto in occidente), gettando le premesse di quella che è stata la situazione di partenza delle vicende di quest’ultimo.
    Roget, insieme al Capitano Yurchael ed ai suoi compagni Gemiere, Qucas e D’kelli è in missione di ricognizione per conto del regno di Pedda, con l’obiettivo di verificare che i beastman del regno di Ferolia stiano davvero pianificando una guerra come sembrerebbe. Ma appena giunti nel territorio, la nave da trasporto su cui viaggiano viene attaccata a sorpresa ed abbattuta dai beastman. Roget e compagni riescono a scamparla quasi illesi e, fortunatamente per loro, anche l’aeronave speciale Nightswan con cui viaggiavano è ancora funzionante. Questa è infatti in grado di evocare dal nulla fedeli creature da combattimento, formando in poco tempo e con poche risorse un’efficiente truppa di soldati. Appena ripresisi dall’attacco, i protagonisti vengono assaliti dagli stessi soldati di Pedda che credevano alleati, dai quali riescono però a difendersi grazie alla forza del Nightswan. Presto scopriranno di essere stati usati da Pedda come esca sacrificabile per distrarre Ferolia ed attaccarla a sorpresa, il tutto con l’intenzione di iniziare una serie di manovre belliche su larga scala mirate alla conquista del mondo intero, affidandosi alla potenza smisurata garantita dall’uso di un misterioso artefatto magico, lo specchio di Esina. I cinque eroi, appena traditi dai propri superiori accecati dal potere, intraprendono quindi un’impresa disperata per cercare di mettere in guardia le nazioni rimanenti e porre un freno alla forza acquisita da Pedda e ai suoi improvvisi deliri di onnipotenza.
    L’evolversi della trama è molto meno appassionante di quanto potrebbe sembrare, allo stesso modo i personaggi che vengono coinvolti sono raramente degni di nota. Comunque il tutto è sufficiente a fare da buon background alle missioni del gioco. I fan del mondo del mana però saranno già abbastanza felici al pensiero di avere ai propri comandi tutte le creature che hanno sempre caratterizzato la saga.

    I rabite non sono mai stati così utili!

    Heroes of Mana è uno dei primi giochi a portare su DS la struttura classica degli strategici in tempo reale: comandando le singole componenti delle proprie truppe bisogna raccogliere risorse, sviluppare la propria base ed infoltire le fila dei propri soldati per potersi difendere dal nemico, per poi assaltarlo e finirlo in seguito. Per una tipologia di gioco che ha imperversato quasi esclusivamente su PC per via della comodità e della precisione dei controlli via mouse, il DS non può che essere una piattaforma congeniale, data la versatilità del suo touchscreen. Durante il gioco, mentre sullo schermo superiore è mostrata la mappa del livello, con tanto di icone che segnalano i punti di raccolta delle risorse o le unità dispiegate, lo schermo inferiore offre uno sguardo, con una visuale in prospettiva isometrica, sul campo di battaglia. Interagendo direttamente su quest’ultimo col pennino è possibile impartire ordini alle proprie unità semplicemente selezionandole col tocco e puntando successivamente la destinazione da far raggiungere; premendo un’apposita icona sul lato destro dello schermo è possibile selezionare un gruppo di unità tracciando un cerchio (o anche un’altra figura di qualsiasi forma, purchè chiusa) intorno ad esse. Si riesce così fin da subito a gestire agilmente la raccolta delle risorse, assegnata ai rabite, preparando nel frattempo truppe di fanteria, arcieri o quant’altro ci sarà utile nelle manovre esplorative, difensive o d’attacco che andremo ad intraprendere successivamente. La visuale sul campo di gioco è ruotabile a scatti di 90 gradi in senso orario o antiorario con i tasti R ed L ed è direzionabile a piacimento utilizzando la croce direzionale, oppure premendo un’icona nell’angolo in alto a destra dello schermo, che inverte le schermate portando la mappa sullo schermo inferiore, e toccando il punto in cui si vuole spostare la propria attenzione. Sulla parte inferiore dello schermo è presente una serie di icone che rappresentano le proprie unità in gioco, la cui forma e colore indicano rispettivamente il tipo e lo stato di salute di ciascuna; è possibile premendo il tasto X scambiare questi indicatori con un’altra serie di icone, che serve invece a selezionare rapidamente tutte le unità di un dato tipo in proprio possesso. Infine premendo l’icona a sinistra, a forma di aeronave, veniamo portati all’interno del Nightswan; da qui selezionando uno degli 8 alloggiamenti vuoti si può costruire un nuovo edificio a propria scelta tra quelli al momento disponibili, alcuni dei quali indispensabili per produrre i soldati del proprio esercito. In caso di bisogno il Nightswan può essere spostato dalla sua posizione di partenza (allo stesso modo in cui si comandano le truppe), purchè lo si faccia agganciare ad uno dei punti di ancoraggio presenti nel livello, senza il supporto del quale non potrebbe essere pienamente operativo.
    Per quanto i protagonisti del gioco, che combattono in prima linea in veste di unità di tipo “leader”, siano abili guerrieri, la vera spina dorsale della propria potenza bellica è costituita dalle creature che l’aeronave è in grado di evocare. Fondamentali sono i raccoglitori, in grado di racimolare pietre di Gaia e bacche di Trent, necessarie per ampliare la propria base e per evocare altre creature. Le unità da combattimento si dividono invece in 4 tipi, ognuno dei quali ha punti di forza e debolezza rispetto agli altri; per esempio le unità terrestri riescono a travolgere facilmente gli arcieri, che a loro volta riescono ad abbattere con efficacia le creature volanti, le quali invece sono particolarmente abili nello sbarazzarsi delle unità pesanti, e così via. Al di fuori di questo sistema sono le unità speciali, in grado di adempiere meglio ad altri compiti specifici quali la ricognizione o il supporto alle azioni d’assalto con attacchi a lungo raggio. I leader poi, per merito delle loro attitudini da condottieri, possiedono un’aura in grado di potenziare automaticamente le capacità delle creature a loro vicine, pur potendo nel frattempo combattere insieme alle stesse.
    I nemici diverranno via via sempre più agguerriti e potenti, ma avremo dalla nostra la possibilità di evocare creature man mano sempre più forti, equipaggiare i leader con gli oggetti vinti alla fine di ogni missione e assegnar loro uno degli 8 spiriti del mana, conferendo così la capacità di lanciare un determinato incantesimo da usare in qualsiasi momento in battaglia.

    Le lunghe passeggiate del soldato impaziente

    Per quanto l’interfaccia sia intuitiva, ed i controlli semplici e funzionali, c’è da ricordare che Heroes of Mana è un gioco per piattaforma portatile, per di più uno dei primi esponenti del genere su DS. I giocatori più avvezzi a questo tipo di gioco dunque noteranno alcune semplificazioni degli aspetti più basilari. Sulla mappa (che fornisce una rappresentazione morfologica completa fin dall’inizio della missione) le zone esplorate restano sempre chiaramente visibili, rendendo evidente ogni azione e movimento dei nemici anche se non c’è nessuna delle unità alleate nei paraggi per osservarle effettivamente; non è permesso impostare dei punti di raccolta per le creature appena evocate, che continueranno ad ammassarsi attorno al Nightswan (spesso bloccando la strada ai raccoglitori mentre portano le risorse alla base), e non è possibile fare in modo che un gruppo di unità si diriga alla sua destinazione ignorando i nemici che incontra sulla strada. Tuttavia, nonostante la loro semplicità, gli elementi di gioco sono ben strutturati ed ottimamente bilanciati: ogni creatura evocabile non si distingue dalle altre dello stesso tipo solo per le caratteristiche di forza e difesa, ma anche per la capacità di poter muoversi potendo aggirare più o meno facilmente determinati ostacoli e per le proprietà dell'attacco critico, un colpo speciale che ogni unità può riuscire ad eseguire di tanto in tanto in combattimento, capace di colpire in un raggio più ampio o di alterare lo status dei nemici. Anche la scelta dei leader da portare in missione è importante, perchè ognuno di essi può fornire con la propria aura un potenziamento specifico solo a determinate unità. Le mappe, seppur non siano molto ampie nè tanto intricate, offrono comunque un minimo di complessità e varietà ponendo al giocatore, attraverso obiettivi di missione specifici ed eventi inattesi, situazioni diverse in cui mettere alla prova le proprie capacità organizzative e l’abilità nel saperle adattare ai cambiamenti improvvisi del contesto.
    Heroes of Mana sembrerebbe un ottimo titolo, ma è afflitto da pecche in grado di rovinare pesantemente l’esperienza di gioco che non vanno trascurate. Innanzitutto va precisato che il terreno di ogni mappa è strutturato come un insieme di larghe caselle contigue (lo si nota facilmente già durante i primi minuti di gioco) tra le quali le unità possono muoversi orizzontalmente o verticalmente, ma non diagonalmente. Ne risulta un sistema legnoso, non per la lentezza dello scorrere del gioco in sé, che può anzi essere accelerato accedendo al menu delle opzioni o tenendo premuto il tasto B, ma per il fatto che la rigidità dei movimenti costringe i gruppi di unità a spostarsi in maniera disordinata e ad impiegare troppo tempo per ridisporsi adeguatamente una volta raggiunta la destinazione prefissata. Inoltre in ognuna delle “caselle” può sostare una sola creatura alla volta, ostruendo nel contempo il passaggio non solo alle unità nemiche, ma anche a quelle alleate! Essendo le mappe, come già precisato, generalmente poco estese, è facile che 2 o 3 soldati possano involontariamente bloccare totalmente la strada a qualche loro compagno in cammino. Entra così in azione l’intelligenza artificiale col suo terribile sistema di pathfinding: quando una qualsiasi unità nel mezzo di un tragitto trova un passaggio bloccato, anche solo da un compagno in movimento che avrebbe liberato la via un istante dopo, cerca subito un nuovo percorso per arrivare a destinazione e vi si incammina, non curante del fatto che potrebbe impiegare il triplo del tempo, o peggio ancora che percorrerlo implicherebbe un giro quasi completo della mappa in cui si sta giocando. Capita spesso insomma che un’unità a cui sia stata precedente assegnata una destinazione si ritrovi in tutt’altro posto mentre percorre per sua scelta, sola soletta, una strada alternativa panoramica, finendo magari proprio tra le grinfie di un gruppo di soldati nemici pronti a trucidarla senza pietà. L’intelligenza artificiale svolge male il suo lavoro anche nel gestire le unità ferme, che a volte rimangono inerti anche in presenza di un nemico che attacca un alleato nelle vicinanze. Tutto questo scatena frustrazione nel giocatore non solo perchè rovina puntualmente le strategie accuratamente pianificate, ma perchè costringe ad assistere attentamente ad ogni minimo spostamento, in modo da correggere continuamente la rotta dei propri sottoposti ribelli ed iperattivi che si lanciano in iniziative balzane per ogni minimo ostacolo che incontrano, tenendo sempre d’occhio nel frattempo le truppe lasciate a difendere dei punti chiave, per assicurarsi che rispondano attivamente alle minacce dell’avversario.
    Il gioco si attesta su buoni livelli di longevità, con un sufficiente numero di missioni principali più un congruo quantitativo di “free battles”, ovvero delle missioni extra da completare nelle stesse mappe già visitate nella modalità di gioco principale, ma con obiettivi inediti. E’ supportato il multiplayer in rete locale tra 2 giocatori (senza possibilità di gamesharing), ma la mancanza di adeguate impostazioni di gioco da regolare rende poco bilanciate le sfide tra 2 persone che non sono giunti allo stesso livello in singleplayer, favorendo chi ha progredito maggiormente nel gioco con una varietà maggiore di unità disponibili. Il gioco può servirsi della Wi-Fi Connection Nintendo, ma solo per confrontare i propri punteggi ottenuti completando le free battles con quelli degli altri giocatori, all’interno di una classifica continuamente aggiornata che fornisce periodicamente degli oggetti bonus ai risultati migliori. Non è possibile alcun tipo di gioco online.

    Allegre zuffe nel mondo del Mana

    Esteticamente il titolo si mostra valido, definendo ambientazioni tridimensionali poco complesse, rese però vive, piene di colore e varie da un’ottima selezione di texture, che riescono a delineare bene paesaggi diversi che spaziano da piccoli villaggi nei pressi di una foresta a vallate che circondano le mura di un castello, da piane desertiche a caverne ghiacciate. I personaggi sono invece rappresentati con modelli bidimensionali che, fedeli allo stile della saga, raffigurano creature buffe e dall’aspetto poco ostile, con animazioni in media soddisfacenti. Ma ciò che più è gradita è in realtà la solidità del motore di gioco, che si mantiene stabile e non mostra rallentamenti fastidiosi anche durante gli scontri più agguerriti, in cui la situazione si fa concitata per il gran numero di unità coinvolte negli scontri. Gli unici dettagli che lasciano a desiderare sono gli effetti degli incantesimi, fin troppo semplici. Ad arricchire il tutto un discreto numero di sequenze animate di buona fattura.
    Abbinati alle varie azioni dei personaggi una serie di effetti sonori piatta, con una resa piuttosto scadente. Risollevano la qualità dell’accompagnamento sonoro le tracce musicali, ispirate ed orecchiabili, oltre che varie.

    Heroes of Mana Heroes of ManaVersione Analizzata Nintendo DSHeroes of Mana avrebbe potuto essere un ottimo titolo. Il metodo di controllo è intuitivo e facilissimo da assimilare ed il sistema su cui si basano le caratteristiche delle diverse unità è semplice ma perfettamente bilanciato. Purtroppo il sistema di spostamento delle truppe rigido e per nulla dinamico e la pessima intelligenza artificiale rovinano continuamente l’esperienza di gioco, lasciando il sempre più frustrato giocatore a fare i conti con soldati che al minimo intralcio intraprendono percorsi alternativi esagerati o che restano impalati di fronte al nemico che attacca. Il titolo SquarEnix può offrire comunque qualche ora di divertimento, ma solo a quei pochi che avranno la pazienza di abituarsi, per quanto assurdo possa sembrare, a pensare strategicamente anche al modo in cui far spostare le unità cercando di evitare che si avviino verso percorsi impensabili. Seppure si tratti di una buona occasione mancata, questo gioco costituisce la dimostrazione che gli strategici in tempo reale su DS possono funzionare. Non resta che aspettare che qualche altro sviluppatore proponga un nuovo titolo capace di riuscire anche la dove Heroes of Mana ha toppato malamente.

    6

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