Hollow Knight: Recensione della versione per Nintendo Switch

Dopo aver riscosso un notevole successo su PC e console, Hollow Knight approda anche su Nintendo Switch, pubblicato a sorpresa alla fine del Direct E3.

Hollow Knight: Recensione della versione per Nintendo Switch
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Arrivato in ambito PC dopo una fortunatissima campagna Kickstarter, Hollow Knight è stato uno dei maggiori successi della scena indie nel 2017. Frutto degli sforzi del piccolissimo studio australiano Team Cherry - sono soltanto in tre! - questo metroidvania ha raccolto consensi unanimi da parte di critica e pubblico. Nei mesi successivi alla release sugli scaffali digitali di Steam, in tantissimi hanno pregato i developer australiani di pubblicare anche una versione console, richiesta che è stata accolta in occasione del Nintendo Direct dell'E3 2018. A seguito di tale trasmissione, infatti, il colosso di Kyoto si è potuto fregiare della prima versione extra-pc dell'eccezionale gioco firmato da Ari Gibson e William Pellen. Abbiamo spero diverse ore nei corridoi di Nidosacro - il gioco è completamente sottotitolato in italiano - ritrovando un prodotto interessantissimo, per quanto non privo di piccoli difetti. Come si sarà comportato Hollow Knight sull'ibrida di Nintendo?

    Alveare metropolitano

    C'è stato un tempo in cui Nidosacro strabordava di vita. Attirati dalla ricchezza dei suoi giacimenti minerari, in centinaia si sono riversati negli stretti corridoi e gli angusti cunicoli che davano forma a questo immenso agglomerato urbano sotterraneo. Non è dato sapere, al piccolo protagonista di Hollow Knight, quale sia stato il cataclisma, l'evento che abbia portato Nidosacro al completo abbandono, trasformando quella città buia ma brulicante di vita in un enorme alveare, un luogo tetro e malsano abitato solo da insetti-zombie e pochi, sparuti sopravvissuti, che tirano a campare mentre al centro della tortuosa mappa è apparso un edificio sigillato sulla cui porta tre maschere dal volto umanoide sembrano interrogare i visitatori.

    Il racconto imbastito da Team Cherry non è dei più allegri o speranzosi, così come la fruizione dello stesso non scorre lungo binari dritti e facili da seguire. Per arrivare ad uno dei diversi finali disponibili prima dei titoli di coda di Hollow Knight, ci sarà da esplorare, combattere, interrogare i passanti e interpretare i segnali, seguendo la scia del percorso inaugurato da Hidetaka Miyazaki con i suoi Souls. Se l'aspetto narrativo così come la linea estetica squisitamente gotica e fortemente identitaria - e non solo questi, ma tempo al tempo - si ispirano ai capolavori di From Software, ciò che concerne il gameplay e il level design guarda nuovamente al Sol Levante, in particolare agli uffici di Konami e Nintendo.
    Hollow Knight è un metroidvania, vale a dire quel particolare sottogenere nato dall'incontro fra gli action e i platform a due dimensioni che, dopo essere quasi scomparso in seguito all'introduzione del 3D nei videogiochi, sta riscoprendo in questi anni una seconda giovinezza, in modo particolare all'interno del circuito indie.

    Molti di questi stessi indie si solo limitati a seguire pedissequamente la lezione impartita dai due capisaldi del genere, rimanendo così ancorati alle formule ludiche introdotte da Castlevania e Metroid. Hollow Knight ha il coraggio di osare maggiormente, pur non reinventando la ruota.
    Si esplorano corridoi e si accoppano nemici più o meno gradi, com'è da prassi per il genere, ma con qualche variazione sul tema. Partiamo dall'esplorazione: i primi minuti in compagnia del silenzioso cavaliere protagonista di Hollow Knight sono particolarmente stranianti. Si viene calati nei corridoi di Nidosacro senza avere la benché minima idea di cosa ci sia attorno a noi, sensazione di smarrimento rafforzata dalla mancanza di una mappa. Questa sarà acquistabile solo se riusciremo a trovare, nei diversi settori e quartieri di Nidosacro, un simpatico cartografo avidamente interessato alla tasca dell'eroe. Le mappe che acquisteremo in cambio di sonanti Geo, ovvero sia la valuta corrente di Nidosacro, non sono complete. Per poter avere una visione d'insieme dell'area che ci circonda, dovremo addentrarci in ogni angolo della mappa al fine di trovare le panchine, palese rimando ai falò di Dark Souls e le lanterne di Bloodborne. Tali check-point hanno diverse funzioni: sedersi a riposare garantisce innanzitutto la possibilità di recuperare punti vita, così come il pronto salvataggio della partita. Le panchine, inoltre, servono a schiarire il disegno della porzione di world map in nostro possesso, rendendo così più facile capire dove intrufolarsi per proseguire nell'esplorazione. Le panchine, poi, tornano decisamente utili quando si tratta di fare a botte. Hollow Knight sviluppa il proprio combat system quasi interamente attorno all'idea dello scontro corpo a corpo. Armato inizialmente del Vecchio Aculeo, lama tanto sottile quanto letale, il silenzioso protagonista avrà modo di migliorare abilità ed equipaggiamento con il proseguire dell'avventura. Ciò non vi tragga in inganno: è molto facile uscire sconfitti dagli scontri di Hollow Knight, anche dopo aver recuperato abilità e Amuleti, costosi pezzi di equipaggiamento in grado di modificare le abilità e le caratteristiche dell'avatar.

    Nel caso in cui le abilità da guerriero del giocatore risultino carenti, incorrere nel game over comporterà dover ripartire dall'ultima panchina visitata. In linea con quanto accade nei Souls, sarà necessario ritornare sul luogo della propria dipartita. Qui infatti ci attenderà un fantasma con le fattezze del nostro avatar, da sconfiggere in maniera perentoria al fine di recuperare i Geo in nostro possesso prima della sconfitta e, cosa ancora più importante, riportare alla sua interezza l'ampolla che contiene le Anime. Tali Anime costituiscono di fatto il mana di Hollow Knight, l'energia magica fondamentale per poter completare determinati attacchi e recuperare punti vita tramite la Concentrazione, incantesimo in grado di sanare le ferite dell'eroe. Ci sono poche panchine a Nidosacro, perciò bisognerà tenere sempre alta l'attenzione per evitare di dover tornare sui propri passi per recuperare soldi ed energia magica. A tal proposito...

    Mondi tascabili

    Una delle caratteristiche peculiari dei metroidvania è il back tracking, ovvero il ritorno su sentieri già battuti. Com'è prassi nel genere da oltre vent'anni, nei titoli come Hollow Knight non è raro imbattersi in porte e percorsi apparentemente inaccessibili, se non dopo aver ottenuto particolari oggetti o abilità. Hollow Knight sembra abusare leggermente di tale meccanica in più di un'occasione. Innanzi tutto, c'è la questione dello spaesamento dovuto alla mancanza della mappa. Nelle prime battute del gioco (così come in frangenti più avanzati), è difficile orientarsi e capire quale sia la direzione, complice una mappa enorme, quasi ai livelli di Super Metroid per espansione e presenza di tesori nascosti.

    C'è poi la questione del dover ritornare sul luogo della propria morte: in tali occasioni, molto spesso capita che il fantasma si sposti, andandosi a posizionare vicino a nemici decisamente infami, rendendo quindi parecchio ostico il combattimento. Oltre alle difficoltà dovute allo scontro, dover recuperare il proprio fantasma allontana ulteriormente dal giusto percorso, rendendo sempre più confusionaria l'esplorazione. La natura ibrida di Switch non sembra aiutare in tal senso, anzi. Hollow Knight è un titolo che richiede impegno e dedizione, caratteristiche che mal si sposano con le sessioni di gioco mordi-e-fuggi sui sediolini del tram. Per poter godere pienamente dell'esperienza Hollow Knight avrete bisogno della TV di casa, di un divano comodo e di tutta la concentrazione possibile, da spendere anche per poter godere dell'eccezionale motore grafico (ogni elemento a schermo è disegnato e animato a mano) e dell'ottimo montaggio sonoro, in grado di trasmettere le giuste sensazioni di smarrimento e solitudine.

    Hollow Knight Hollow KnightVersione Analizzata Nintendo SwitchHollow Knight arriva su console dopo i successi riscossi in ambito PC lo scorso anno. Nato grazie alla campagna Kickstarter avviata dal piccolissimo studio australiano Team Cherry, il metroidvania che decide di esordire su Switch nel suo passaggio su console si riconferma uno dei migliori esponenti di questo genere tornato di moda negli ultimi anni. Arricchito da una direzione artistica ispirata come poche, Hollow Knight garantisce ai propri acquirenti almeno quindici ore di sfida e intrattenimento. Se saprete superare le prime difficoltà del titolo, fra cui il senso di smarrimento e la mancanza apparente di un reale obiettivo, il gioco di Team Cherry saprà offrire un’esperienza di gioco gratificante, realizzata con tutto l’amore verso un genere che non merita di scomparire. Non lasciatevelo sfuggire.

    8.5

    Che voto dai a: Hollow Knight

    Media Voto Utenti
    Voti: 113
    8.7
    nd