Hunter's Arena Legends PS5: Recensione del Battle Royale gratis con PS Plus

Abbiamo giocato Hunter's Arena Legends, un Battle Royale dal concept interessante ma piegato da una realizzazione mediocre.

Hunter's Arena Legends
Recensione: PlayStation 5
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • PS5
  • Di Hunter's Arena Legends non se n'era parlato molto negli ultimi mesi, malgrado la produzione targata Mantisco non solo avesse già raggiunto il catalogo di Steam da un po' di tempo, ma avesse anche proposto ai giocatori PlayStation una fase di test i cui codici d'accesso erano piuttosto semplici da ottenere, probabilmente a causa dello scarso numero di adesioni.

    A portare il titolo alla ribalta ci ha pensato Sony, la quale ha incluso il particolare battle royale nella selezione dei giochi gratis di agosto 2021 per gli abbonati PlayStation Plus. Abbiamo quindi colto l'occasione per fare più di una passeggiata in giro per l'arena e provare con mano questo battle royale atipico e ricco di idee.

    A caccia di mostri ed eroi

    Quando abbiamo detto che Hunter's Arena Legends è un battle royale particolare è perché la formula di gioco unisce meccaniche provenienti da generi completamente diversi tra loro. Se la base di partenza è quella tipica di un battle royale, la struttura del titolo include anche qualcosa dei picchiaduro, dei MOBA e degli action. A proposito di battaglia royale: avete letto la nostra recensione di HyperScape

    Sulla carta l'idea degli sviluppatori è molto interessante, peccato che la realizzazione non sia stata all'altezza e il tutto si traduca nel caos più totale, ma procediamo per gradi. Dopo aver selezionato un eroe da una schermata simile a quella dei multiplayer online battle arena, visto che ciascuno dei personaggi è dotato di armi e abilità uniche, ci si ritrova da soli o in compagnia di altri due giocatori (in base alla modalità di gioco selezionata) su una piattaforma collocata in un punto randomico della mappa, e dalla quale ci si deve lanciare tramite un sistema poco intuitivo e preciso.

    Una volta a terra è ancora più evidente la presenza di elementi in stile MOBA, poiché in giro per l'arena non ci sono solo altri 29 giocatori pronti a darci la caccia, ma anche decine e decine di creature più o meno massicce controllate da un'intelligenza artificiale poco reattiva, e che fungono da carne da macello nella quasi totalità dei casi. Eliminare questi mob è fondamentale, poiché in Hunter's Arena Legends vi è un sistema di progressione interno al match e per raggiungere il podio occorre accumulare loot ed esperienza. Attraverso le uccisioni il nostro avatar diventa progressivamente più forte e può indossare una serie di pezzi d'equipaggiamento che ne alterano ulteriormente i valori di attacco e difesa. Questo significa che, a meno che non ci si trovi nelle primissime fasi del match, gettarsi tra le grinfie del nemico senza l'adeguata preparazione potrebbe tradursi in una sonora sconfitta.

    Purtroppo, però, manca una componente strategica nella fase di gestione del loot e tutto si traduce nella spasmodica pressione del grilletto destro per raccogliere tutto quello che è a terra, così che il sistema equipaggi automaticamente l'oggetto più forte senza che vi sia necessità di gestire manualmente l'inventario.

    La più grande occasione sprecata di questa produzione è però il combat system, che è un mix di elementi tipici dei picchiaduro ad altri che riprendono per certi versi i canoni dei soulslike. Le meccaniche di combattimento si fondano sia sull'utilizzo delle abilità che su due tipi di attacco e di parata il cui funzionamento ricorda il caro vecchio Ikaruga.

    Ogni attacco è efficace contro una delle parate e sta quindi al giocatore intercettare il colpo tradizionale o l'Arte Marziale per effettuare un parry con il giusto tempismo e rispondere all'avversario con una serie di sonore mazzate. Nel gioco sono presenti anche le juggle e, di conseguenza, è possibile scagliare il nemico in aria e colpirlo ripetutamente con abilità e attacchi di vario tipo.

    Per quanto sia interessante sulla carta, di fatto questo combat system non funziona a dovere e non è mai piacevole combattere con gli avversari umani a causa di una generale legnosità, di un scarsa responsività dei comandi e di una difficile leggibilità delle azioni a schermo.

    Il vero avversario di Hunter's Arena Legends è infatti la telecamera, che continua ad ostacolare il giocatore in ogni situazione, che si tratti di uno scontro con i bot, di un testa a testa col nemico o di semplici fasi di esplorazione. Non aiuta nemmeno il sistema di lock sul bersaglio, implementato male e in grado di disorientare l'utente rendendo spesso e volentieri frustrante tenere sott'occhio l'obiettivo. Qualche piccolo fastidio è legato anche all'implementazione dei grilletti adattivi del DualSense, che oppongono resistenza quando si vuole attivare la corsa o si deve interagire con un forziere.

    Oltre a non aumentare in alcun modo il coinvolgimento, questo meccanismo risulta essere scomodo e non vi è alcun modo di porvi rimedio tramite le impostazioni, le quali non includono la possibilità di disattivare questa feature. Tutti questi problemi permangono anche nel Match Tag, una terza modalità di gioco che abbandona totalmente il concetto di battle royale e trasforma il gioco in un picchiaduro tridimensionale in stile CyberConnect 2. Paradossalmente la modalità più interessante delle tre è proprio la meno tradizionale, poiché è l'unica che mette i giocatori in un contesto nel quale ci si confronta in maniera più lenta e ragionata e si ha tutto il tempo per studiare l'avversario e destreggiarsi in combo di ogni tipo.

    Per quanto interessante però, questa modalità di gioco soffre anch'essa di problematiche relative alla cattiva gestione della telecamera (soprattutto quando si viene atterrati e si passa al secondo eroe) e di una scelta poco efficace in termini di bilanciamento: in questi scontri due contro due non si passa al secondo personaggio quando uno dei giocatori finisce KO, ma nel caso in cui uno dei due contendenti dovesse sconfiggere il primo avversario senza subire danno, gli toccherà far fuori ben due lottatori per accaparrarsi il round. Ad essere parecchio discutibile è anche la gestione delle microtransazioni.

    Tra gli eroi disponibili ve ne sono diversi che possono essere sbloccati tramite carta di credito o con la valuta accumulabile completando partite e sfide giornaliere. Se con un po' di ore di gioco i personaggi extra possono essere acquistati senza particolari problemi, sono le skin e gli altri orpelli estetici a richiedere quantità di monete notevoli.

    Per quanto sia comprensibile che il supporto continuo di un prodotto simile richieda un flusso costante di denaro, si tratta pur sempre di un gioco che, PS Plus a parte, viene venduto a 19,99 euro e una simile strategia risulta essere fin troppo aggressiva.

    Un comparto tecnico sottotono

    A livello grafico il gioco propone modelli dei personaggi discretamente dettagliati ed una mappa priva di originalità o di qualsiasi tipo di interazione: non ci si può nemmeno aggrappare alle sporgenze e non esistono elementi dello scenario con i quali interagire ad eccezione dei forzieri e dei cristalli che conferiscono power-up. Oltre all'impatto visivo che nel complesso è solo sufficiente, anche le animazioni non brillano e contribuiscono a rendere il gioco lento e macchinoso non solo da giocare ma anche da vedere.

    A deludere è soprattutto la direzione artistica, la quale, ad eccezione di un paio di personaggi ben disegnati, propone un'orda di lottatori stereotipati e il cui aspetto non solo sa di già visto, ma è palesemente ispirato a razze o eroi di altre produzioni (ci riferiamo a World of Warcraft in particolare).
    La situazione non migliora quando si parla dei menu e dell'interfaccia, organizzati male e di difficile navigazione.

    Basti pensare che sui forum c'è chi ancora pensa che per uscire da un match dopo la morte si debba attendere la sua conclusione, poiché per far apparire il menu con l'opzione per il ritorno alla lobby occorre tenere premuto il tasto Options e non pigiarlo una singola volta. Nulla da eccepire per quello che riguarda bug e prestazioni, visto che al netto di qualche calo di framerate nei momenti più concitati il gioco non ci ha mai dato alcun tipo di problema.

    A chiudere il cerchio troviamo una traduzione in italiano non priva di difetti, la quale rende molto difficile muovere i primi passi nel gioco a causa di voci del menu e azioni le cui versioni italiane sono semplicemente tradotte male. Giusto per fare un esempio, così che possiate intuire la qualità della localizzazione, il titolo non parla mai di posizione in classifica ma di ‘rango', il che confonde a causa della presenza di un reale rank con tanto di classifiche globali.

    Hunter's Arena Legends Hunter's Arena LegendsVersione Analizzata PlayStation 5Hunter's Arena Legends non è altro che un'accozzaglia di elementi provenienti da generi diversi miscelati senza il giusto criterio. Sebbene il gioco abbia qualche intuizione a livello di gameplay, la realizzazione non permette di dare a tali idee di esprimersi al meglio e tutto si traduce in un selvaggio button mashing accompagnato dalla frustrazione provocata dalla pessima telecamera che fatica a seguire perfettamente l'azione che si sta svolgendo a schermo. Se poi consideriamo la scarsa attenzione riposta nella creazione dei menu, nella localizzazione, nel supporto al DualSense e nella gestione dell'economia di gioco che spinge obbligatoriamente il giocatore a ricorrere alla carta di credito per qualsiasi acquisto non riguardi nuovi personaggi, è impossibile dare a questo prodotto la sufficienza.

    5.5

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