Recensione I Griffin: Ritorno al Multiverso

Un tie-in poco convincente per i dissacranti Griffin

Recensione I Griffin: Ritorno al Multiverso
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Non è raro, nel mondo videoludico, vedere collaborazioni, spin-off, tie-in e chi più ne ha più ne metta da anime, cartoni animati e film (a livello televisivo come cinematografico). Non c'è da stupirsi dunque nell'osservare l'ennesimo videogame dedicato ad una delle serie -assieme ai Simpson- più amate ed allo stesso tempo criticate d'america: Family Guy (conosciuto in Italia come I Griffin). La dissacrante e spesso offensiva parodia della famigliola media americana ritorna dunque nei tray delle nostre console casalinghe, ma lo fa con una produzione assolutamente mediocre. Quello de I Griffin Ritorno al Multiverso è un third person shooter con pochissima personalità, caratterizzato da meccaniche di gioco trite e ritrite, un'elevata ripetitività unita al piattissimo level design dei quadri ed una realizzazione tecnica mediocre. Non salva una produzione destinata al dimenticatoio nemmeno la classica carica d'umorismo caustico che contraddistingue l'opera di Seth McFarlane, ricontestualizzata però qui in maniera poco convincente e dunque eccessivamente offensiva. Il titolo Activision è disponibile per Playstation 3 ed Xbox 360 dal 30 Novembre.

    Molti universi, poco carattere

    Dal punto di vista narrativo, come facilmente immaginabile, quella de I Griffin Ritorno al Multiverso è una vicenda senza particolari velleità, scritta giusto per dare un certo qualsenso all'azione a schermo. Bertram (il "gemello" di Stewie) è tornato da un Universo parallelo per distruggere il rivale e tutto il suo Mondo; Stewie e Brian, utilizzando uno dei tanti marchingegni del primo, dovranno ripercorrerne i passi nel Multiverso, per impedirgli di armarsi e compiere la sua malvagia impresa. Gironzolando per questa o quella realtà parallela, i nostri eroi si troveranno alle prese con strambi avversari da sconfiggere, divertenti missioni da compiere e tutta una serie di personaggi collaterali da assecondare per ottenere appoggio incondizionato nella loro impresa. Le premesse, sin dai primi istanti, appaiono scontate e poco interessanti, ma se non altro assolutametne divertenti ed in linea con il cartone animato. Purtroppo basteranno le prime ore di gioco per capire che quella di Ritorno al Multiverso non è una produzione in grado di andare a braccetto con la serie televisiva. La caratterizzazione dei personaggi risulta impoverita, le situazioni sin troppo semplici e ripetitive; ma quel che è peggio, lo humor completamente decontestualizzato e sin troppo votato alla continua ricerca della volgarità. Soltanto nelle prime due missioni, tanto per fare un esempio, sentiremo una Lois ubriaca sbraitare "Chi di voi ha schizzato sulla cicatrice del mio cesareo?" o "Ormai non posso più avere figli: che aspettate a riempirmi ragazzi?". Ci ritroveremo ad affrontare personaggi che insisteranno chiamandoci "gay" ad ogni buona occasione o esasperando battutine a sfondo sessuale ogni qual volta avranno occasione di aprir bocca. E, ben più grave, incontreremo costanti ed apparentemente gratuiti siparietti canzonatori riguardo ad Ebrei, Amish, disabili e chi più ne ha più ne metta. Una tendenza all'esagerazione inizialmente anche divertente, ma alla lunga stancante ed assolutamente di cattivo gusto. Il tutto contornato da una sinfonia di rutti e peti da dare sinceramente il voltastomaco.

    Passando al gameplay le cose non migliorano poi molto. Il titolo ci metterà di fronte ad una serie di dieci stage durante i quali saremo chiamati, in singolo o in cooperativa, a compiere una serie di incarichi per passare al livello successivo. Per quanto si vada dall'organizzazione di una festa per nerd sino all'incendiare le riserve di legname degli Amish, il modus operandi rimarrà sempre il medesimo: passare dal punto A al punto B (recuperando/distruggendo un oggetto o parlando con qualcuno) eliminando tutti i nemici che si frapporrano a noi nel mentre. Una soluzione ludica lineare, che si rivela con l'andare dell'avventura anche piuttosto ripetitiva e poco stimolante, dato soprattutto il design piuttosto monocorde degli scenari. Per quanto riprendano spezzoni diversi di ambientazioni già viste nella saga animata, questi non sono in grado di offrire vere e proprie alternative al semplice "corridoio", e neppure di mostrare efficacemente le differenze tra i vari Universi che avrebbero dovuto inserire un minimo di brio narrativo.
    L'unico aspetto a rendere lievemente interessante il gameplay è la grande quantità d'armi convenzionali o meno disponibile ai nostri eroi, da intervallare con un semplice click qualora si giocasse in single player.

    "La caratterizzazione dei personaggi risulta impoverita, le situazioni sin troppo semplici e ripetitive; ma quel che è peggio, lo humor completamente decontestualizzato e sin troppo votato alla continua ricerca della volgarità"

    Stewie avrà a disposizione tutto l'arsenale di bocche da fuoco futuristiche ispirato alle invenzioni viste nei cartoni animati, dalla pistola disintegratrice al lanciarazzi; Brian, di contro, si affiderà ad una serie di bocche da fuoco molto più canoniche, dalla pistola classica allo shootgun, passando per un potente fucile da cecchino. Molto più interessante la dotazione secondaria, che vedrà per il piccolo Stewie dei pannolini sporchi da lanciare al posto delle granate e per Brian bombe molotov costruite con bottoglie di Jack Daniels; bottiglie che ritornano -frantumate- per gli attacchi melee, eseguiti invece dal macchiavellico neonato sfruttando alcuni dei suoi giocattoli. Una caratterizzazione abbastanza riuscita, da questo punto di vista, che vedrà la ciliegina sulla torta con gli attacchi speciali. Sparsi per i vari quadri troveremo diversi oggetti da raccogliere, in maniera da avere a disposizioni delle vere e proprie armi di distruzione di massa. Trovando le uova dorate potremo contare su Ernie il Pollo Gigante (la mascotte impegnata in più puntate in epiche scazzottate con Peter), in grado di tenere sotto scacco innumerevoli avversari con le sue doti combattive. Recuperando le bottiglie di Sciroppo di Ipecac potremo tenere occupati gli avversari (a vomitare) mentre li attacchiamo. Pupazzi gonfiabili e tante altre amenità del genere chiuderanno un comparto dotazione piuttosto vasto e dagli utilizzi sempre divertenti.
    Peccato questa "varietà" non sia supportata in primis da una degna caratterizzazione degli avversari, identici quadro per quadro, né tantomeno da un sistema di controlli all'altezza. Input lag, sistema di mira spreciso ed impossibilità di scorrere "al volo" tra le varie armi sono i principali difetti di un'implementazione non allienata ad una produzione sulla carta veloce ed altamente accessibile. Fa da contraltare -e non è certo un bene- un'intelligenza artificiale inesistente, con nemici a piombarvi addosso senza cognizione di causa, tanto per venire massacrati. Poco mordente persino nelle boss fight che, tuttavia, rappresentano forse il livello più alto nella categoria humor. Affrontare il combattimento finale della sfida al college con uno studente iper-pompato che scola barili di birra per curarsi, tanto per portare uno degli esempi più rappresentativi, risulta a dir poco esilarante. Peccato tutto si consumi in pochi istanti e l'aspetto cooperativo, che poteva essere soprattutto in queste fasi meglio sfruttato, si perda nel semplice sveltimento delle operazioni d'epurazione.
    Di valore pressoché inesistente il comparto multiplayer competitivo, relegato alla sola componente locale e caratterizzato da sfide player vs. player dall'impatto ludico nullo.

    L'aspetto estetico de I Griffin Ritorno al Multiverso supera appena la sufficenza. La modellazione dei personaggi appare abbastanza convincente in relazione al cartone animato ma la qualità generale del cell shading utilizzato appare di qualche gradino inferiore allo standard raggiunto dalle ultime produzioni arrecanti tale tecnologia. Povere ed ossessivamente ripetute le animazioni dei personaggi a schermo; scarsamente caratterizzate e povere di particolari le ambientazioni, nelle quali sottolineiamo ancora una volta l'assenza di un degno studio di level design, osservabile soprattutto nella disposizione puerile degli extra, sin troppo facilmente recuperabili. Qualche effetto particellare abbastanza ben caratterizzato contribuisce a movimentare la scena, che presenta a conti fatti un colpo d'occhio totalmente nella media delle produzioni di questo tipo. A livello sonoro le cose vanno meglio: motivetti e doppiaggio si rifanno totalmente alla serie animata e convincono anche chi non la conoscesse: peccato che non di rado il lip sync venga completamente a mancare, mostrando a schermo situazioni abbastanza imbarazzanti.

    I Griffin: Ritorno al Multiverso I Griffin: Ritorno al MultiversoVersione Analizzata Xbox 360Mediocre è l’unico aggettivo che descrive alla perfezione il carattere di questo I Griffin Ritorno al Multiverso. Una produzione dalle meccaniche ludiche ripetitive ed implementate in maniera abbastanza superficiale, che offre ben pochi spunti di divertimento esauriti nelle primissime ore di gioco. Non funziona nemmeno la caratterizzazione che, anzi, spingendo un pò troppo sul pedale delle volgarità risulta a larghi tratti fastidiosa ed offensiva. Un titolo che fatichiamo insomma a consigliare persino ai fan più sfegatati della serie televisiva, che non troveranno in questo Ritorno al Multiverso un degno tie-in della produzione di Seth McFarlane.

    5

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