Recensione IGI2

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Recensione IGI2
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  • Pc
  • Introduzione

    Due anni or sono usciva Project IGI, titolo Codemasters che presentava un massiccio super addestrato incursore SAS impegnato contro il terrorismo nelle più disparate località mondiali.
    L'ambientazione, che certamente non spiccava per originalità, era tuttavia adatta alla dinamica di un gioco che rientra in quella omni-comprensiva casistica di sparatutto con forte connotazione tattica, tattica nel senso che il giocatore che prendeva una pallottola in testa era bello che morto, nessuno scudo iper-tecnologico e scarne borsette con medicinali che poco o niente potevano fare per risolvere una situazione critica.
    Il gioco venne accolto dal mondo alquanto tiepidamente, nessun record di vendita, ma con un interesse marcato da parte di molti giocatori alla ricerca di una particolarità che all'epoca mancava decisamente nel panorama videoludico: gli spazi aperti e quasi (quasi) illimitati su cui sfogare le proprie ataviche rabbie guerresche.

    In un epoca di spazi claustrofobici, di cunicoli medioevali o di corridoi in astronavi grigie, erano rarissimi i giochi dove il giocatore potesse scrutare panorami amplissimi che spaziavano all'orizzonte, e l'avvento di IGI fece venire l'acquolina in bocca a molti giocatori.

    Il gioco era minato alla base da una difficoltà veramente allucinante, nessun salvataggio e avversari che bastava spuntare da dietro un angolo per due centimetri per trovarsi del piombo spinto da energia cinetica in fronte.

    Due anni dopo, e arriviamo ai giorni nostri, Codemasters ci riprova, risolvendo il problema della mancanza di salvataggi e riproponendo i famosi grandi spazi, migliorando il gioco e ripresentandoci il massiccio incursore, solo che... sono passati due anni...

    Grafica e gameplay

    Il motore di gioco è ancora valido, e permette di gestire spazi aperti e discreti effetti di luce con diligenza, il personaggio si muove con le stesse dinamiche riviste in molti eroi virtuali fin dai tempi di Quake e le armi a nostra disposizione sono convincenti, ma oggi bisogna fare di più, molto di più, se si vuole reggere il confronto con la grafica di Unreal 2 o il gameplay tattico di Raibow six: Raven Shield. Non ci siamo, proprio no.

    Lo shooter dovrebbe essere tattico, ma gia dalla prima missione ci si accorge che i nemici è meglio farli secchi piuttosto che strisciare nel buio, (l'importante è starsene nascosti 2 minuti in caso si sentisse stridere la sirena di allarme), ci si accorge che alle sentinelle non fa ne caldo ne' freddo trovare steso a terra un commilitone proprio nel percorso di ronda, che l'interno delle aree che andremo a visitare è a tratti interessante, ma che il più delle volte è scarno e poco curato... potrei andare avanti a lungo, aggiungendo per esempio la facilità di fare saltare la telecamera proprio sopra la testa di una delle guardie e di ritrovarsi con un semplice grugnito interrogativo in risposta dalla stessa, potrei continuare dicendo che la mira degli avversari è ancora troppo micidiale, specie da lontano, ma alla fin fine, è meglio non sprecare troppe parole ma dare solo libero sfogo alla delusione.

    Una delle critiche rivolte a IGI prima versione riguardava la cattiveria dei nemici, che una volta sentito suonare l'allarme piombavano su di voi malcapitati a frotte, costringendo la ricarica della missione, bene, oggi questa difficoltà è stata limata, ma le guardie sono diventate assolutamente ebeti, tanto che nel caso in cui il protagonista si nasconda dietro un angolo, finiranno una dopo l'altra a giocare al mucchio impilato di cadaveri dopo essersi presentati davanti alla canna della pistola avversaria... non ci siamo.

    Altro fattore negativo è la mancanza di una scusa per immedesimarsi con il protagonista, di lui non si sa nulla, non c'è background, di lui non ci potrebbe importare di meno, non è “vero”, per quanto vero possa essere un personaggio di uno shooter: almeno in Quake 2, apoteosi dello “spara-a-qualunque-cosa-si-muova”, sapevi di essere un marine in missione quasi suicida circondato da cattivissimi alieni, ma in IGI2 non si avverte neppure una parvenza di calore.

    Ma forse sono troppo severo, e molti dei giudizi espressi sono puramente soggettivi, cercherò di essere maggiormente tecnico:

    -L'IA dei personaggi è semi-nulla
    -La grafica inizia ad essere datata
    -Manca la maniacale cura del dettaglio che si può trovare in quelli che a buon titolo vogliono essere considerati “Capolavori”

    Fra gli aspetti positivi figura la modalità multiplayer, e gli spazi aperti ben si prestano a questa modalità, solo che nel frattempo sono usciti giochi quali battlefield 1942, e lì con gli spazi aperti si potrebbe organizzare un mercatino, non dimenticando Operation Flashpoint, vero spartiacque nel mondo dei videogiochi, e che ancora regge il confronto con i grandi di oggi, pur avendo anche lui almeno 2 anni sul groppone, mi pare.

    Conclusioni

    Ciò che due anni fa era un fattore fuori canone, oggi è la norma, e quindi capire dove voglio andare a parare è semplice, Codemasters poteva anche pensarci un po' su prima di fare uscire un gioco che rispetto a quello del 2000 ha in più solo la possibilità di salvare tre volte a missione.

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