Recensione IL-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad

777 Studio ci porta tra i cieli ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, con un simulatore fedelissimo e accurato

Recensione IL-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad
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  • Dopo averci fatto rivivere gli albori dell'aviazione militare con l'ottimo Rise of Flight, i ragazzi di 777 Studios ci portano tra gli incandescenti cieli di Stalingrado durante il secondo conflitto mondiale.
    La feroce battaglia che ha avuto luogo tra le forze del terzo reich e quelle sovietiche ha il triste primato di essere una delle più sanguinose della storia, e forse proprio per questo motivi è stata tra le più rappresentate in numerosi media, tra cui naturalmente i videogiochi. Tuttavia nessuno, a detta degli sviluppatori, è riuscito a descrivere con chiarezza ciò che accadde nei cieli sopra la città. Ed è proprio per questo che nasce l'idea di un simulatore di volo che possa raccontare, il più verosimilmente possibile, l'esperienza di quei piloti che combatterono tra il 1942 ed il 1943, anno che segnò l'inizio della sconfitta e della ritirata delle forze dell'asse.
    Disponendo addirittura di documenti dell'epoca recentemente desecretati, 777 Studios due anni fa lanciò una fortunata campagna crowfounding, in modo da portare il proprio simulatore sul mercato destinato nonostante l'interesse di una ristretta -ma evidentemente agguerrita- cerchia di appassionati.
    IL2 Sturmovick: Battle of Stalingrad è approdato su Steam qualche settimana fa è approdato, nella sua versione 1.0, pronto a farci rispolverare le nostre cloche e “dare contatto" ai motori.

    UN SIMULATORE PER TUTTI?

    Lo abbiamo già detto in passato e lo ribadiamo ancora oggi: per volare con IL2: Battle of Stalingrad è necessario possedere un joystick, non esistono altre periferiche che tengano. Questo ovviamente a causa della natura prettamente simulativa del titolo, che per definizione cerca di avvicinarsi il più possibile ad una rappresentazione realistica delle dinamiche di volo ai tempi della seconda guerra mondiale.
    Il gioco è, strutturalmente parlando, molto “spigoloso” e certamente esigente, e sulle prime sembra non fare sconti ai neofiti. Si presenta infatti senza alcun tutorial che si degni almeno di insegnare i basilari concetti del volo: un vero peccato, dal momento che 777 Studios ci aveva lusingato con la lunga e curata campagna di addestramento del loro precedente titolo -Rise of Flight- dimostrando una rara abilità nel "saper insegnare" a volare. Oltretutto il gioco non prevede la presenza di cockpit interattivi: questo significa che, a differenza di altri simulatori, non potremo usare il mouse per tirare una leva o schiacciare un interruttore presente nel nostro abitacolo. Ciò costringe di fatto l'utente a memorizzare una moltitudine di comandi sulla tastiera anche per eseguire le operazioni più semplici come alzare i flap o abbassare il carrello.
    Per fortuna il titolo viene incontro ai giocatori grazie ai due livelli di difficoltà selezionabili, pensati appositamente per accontentare ogni tipo di utenza. Al livello più semplice i novelli piloti potranno disporre di un hud con tutti gli aiuti per la navigazione ed il riconoscimento degli aerei nemici. Invece, in quello più complesso, l'aviatore virtuale sarà costretto a monitorare costantemente gli strumenti di bordo e i cieli, proprio come nella realtà. Oltretutto, al massimo livello di realismo, è fondamentale la gestione del motore, che richiede diversi interventi da parte del giocatore: bisogna cambiare la miscelazione del carburante ad ogni cambio di quota, o tenere d'occhio le temperature per evitare di grippare qualche pistone proprio nel momento del bisogno.

    E' possibile scegliere il livello di difficoltà per ognuna delle missioni proposte nella campagna single player, così da poter superare più agilmente qualche momento più ostico. La storia si divide in cinque fasi distinte, che ripercorrono i punti salienti della battaglia di Stalingrado tra il 1942 e il 1943. Trattandosi di una campagna dinamica, il dispiegamento di forze e gli obiettivi varieranno in base ai risultati ottenuti in battaglia, ed in ogni momento si potrà scegliere se schierarsi con i sovietici o con l'asse e decidere quale dei quattro tipi di missioni affrontare: scorta, interdizione, bombardamento e attacco al suolo. Anche in questo caso traspare l'intenzione di aprire il proprio prodotto ad una più ampia fascia di giocatori: le impostazioni permettono infatti di scegliere se decollare dall'aeroporto o partire già in aria, riducendo in questo secondo caso così i tempi di gioco - che nei simulatori possono rivelarsi molto lunghi anche per operazioni semplici.
    Il gioco permette di personalizzare i propri aerei spendendo i punti esperienza accumulati nelle varie missioni: si può scegliere il proprio armamentario, tra proiettili e bombe, finendo per modificare torrette, pannelli blindati, mimetiche e livree da applicare sulla carena. La scelta non è vastissima: dopotutto ricordiamo che il titolo fa dell'accuratezza storica il suo punto di forza. Eppure, la presenza di queste modifiche, riesce a spronare il giocatore nella progressione della campagna.

    VIVI OGGI, COMBATTI DOMANI

    Joystick alla mano, IL2 Sturmovick: Battle of Stalingrad è un simulatore di volo capace di regalare molte soddisfazioni a chi si applica nel perfezionare la sua tecnica di volo, e altrettante frustrazioni per coloro che pensano di avere a che fare con il successore di Birds of Prey o una versione a pagamento di War Thunder.
    A discapito del livello di difficoltà scelto, ciascuno dei dieci aerei disponibili si presenta con sostanziali differenze sia in termini di prestazioni che di aerodinamica. Anche il solo decollo di un semplice caccia si rivela (come nella realtà) un momento critico, se non si adottano le dovute precauzioni. Come ad esempio quella di dare gas lentamente ed essere pronti ad usare il timone per evitare che l'aereo finisca fuori pista ancor prima che si stacchi dal suolo. Già solo in questa fase, preliminare al volo, ciascuno dei velivoli inclusi nell'offerta si comporta diversamente a seconda delle variabili di progettazione.
    Gli stessi concetti valgono e diventano più complicati nel corso dei combattimenti tra i cieli, in particolare per ciò che riguarda le dogfight. Virate o imbardate troppo strette occluderanno la visuale del pilota a causa dell'accelerazione, e sarà doveroso sempre tenere un occhio sulla velocità per evitare di finire in stallo o spezzare le ali durante una picchiata troppo lunga. Quando un aereo nemico finisce nei mirini è del tutto inutile tenere premuto il grilletto a oltranza: in questo modo le munizioni si esauriranno in una manciata di secondi e non potremo fare altro se non scappare. Molto meglio usare raffiche brevi, aggiustare la mira e colpire le parti più delicate come il motore, la cabina di pilotaggio oppure le ali. Il raffinato sistema di danni di Battle of Stalingrad è capace di simulare una serie di innumerevoli guasti che possiamo provocare o subire. L'incendio del motore vedrà il propagarsi delle fiamme su tutta la carena ed un'ala spezzata manderà l'aereo in un'inesorabile vite, sino allo schianto. Naturalmente è anche possibile colpire direttamente un pilota causandone prematuramente la morte, oppure far danni al sistema idraulico, che dapprima spruzzerà olio sul parabrezza causando vistosi nuvoloni di fumo nero, e infine incepperà il motore.

    Come simulatore, Battle of Stalingrad impone brevi sessioni di combattimento accompagnate da numerose ore di volo senza colpo ferire (che possono essere saltate all'occorrenza). Del resto anche tra i piloti dell'epoca serpeggiava il detto "vivi oggi, combatti domani": accanirsi contro ogni singolo bersaglio comporterebbe infatti l'inevitabile abbattimento dell'aereo, mentre per un pilota militare è doveroso sempre ponderare quando sia il momento di attaccare e quando quello di tornare alla base. Su questo concetto è stata costruita anche l'intelligenza artificiale che governa gli aerei nemici e alleati. Più di una volta ci è capitato di colpire un aereo senza abbatterlo per vederlo poi scappare dietro linee avversarie. La stessa cosa vale per i mezzi a terra come camion e carri armati in convogli lungo le strade: dopo il primo bombardamento questi accelerano e schivano le carcasse dei mezzi colpiti per limitare le perdite. Nel complesso l'IA evidenzia un buon lavoro di programmazione, anche se in qualche frangente, ammettiamo che i caccia nemici sotto il nostro fuoco hanno eseguito manovre evasive un po' troppo semplici, con virate troppo larghe o andature troppo rettilinee perché potessero sfuggirci.
    Il titolo dispone ad ogni modo di un ottimo comparto multigiocatore in cui, grazie ad un semplice editor, si potranno importare le missioni in solitaria e giocarle con i propri amici, o combattere a suon di dogfight in server esclusivamente dedicati.
    Il comparto multiplayer di Battle of Stalingrad rappresenta senza ombra di dubbio l'offerta più appetibile di tutto il pacchetto. C'è anche la possibilità di dividere il proprio aereo con un altro giocatore, a patto che l'apparecchio disponga di posti per mitragliere. Purtroppo, come accade in tutte le sessioni online dei simulatori a sfondo bellico, chi possiede un dispositivo Track IR è sempre molto avvantaggiato rispetto a chi si accontenta solo del joystick. Quindi, in caso non si vogliano spendere certe cifre per giocare online, sarà obbligo armarsi di pazienza ed allenarsi parecchio.
    Bisogna anche citare che il titolo dispone di una community molto attiva ed appassionata, che si sta già prodigando nel creare missioni online curate sin nel minimo dettaglio storico.

    DIAMO UN' OCCHIATA AL MOTORE

    Graficamente IL2 Sturmovick: Battle of Stalingrad rappresenta probabilmente la migliore offerta attualmente presente sul mercato, considerato ovviamente il genere d'appartenenza. Lo scenario dei dintorni di Stalingrado, sebbene risulti spoglio per motivi storici-geografici, è realizzato con la massima cura, e in grado di regalare panorami davvero mozzafiato. Merito anche dell'ottima realizzazione della neve, che si sfalda e deforma sotto le ruote per le vie di rullaggio, estendendosi poi, una volta in quota, a macchia d'olio sino all'orizzonte. A questo si aggiungono anche gli ottimi effetti di luce che abbagliano il pilota quando punta l'apparecchio contro il sole. Naturalmente il tutto è contornato da texture e shader di altissima qualità, sia per quanto riguarda gli aerei che i veicoli e le strutture a terra. La stessa città di Stalingrado si estende al centro dell'enorme mappa con dettagli a dir poco maniacali, tanto che è possibile scorgervi elementi caratteristici come la stazione o la piazza centrale con la fontana Barmaley.
    Anche gli effetti particellari e volumetrici, per ciò che riguarda esplosioni o aerei che vanno in pezzi, contribuiscono tantissimo a ricostruire con estremo realismo le drammatiche esperienze dell'epoca. In particolare, il sistema dei danni degli aerei è dettagliatissimo, tanto che persino negli schianti vedremo i componenti in legno spezzarsi mentre quelli in metallo piegarsi.

    Siamo riusciti a far girare il titolo con tutti i filtri al massimo a 1080p, senza incappare in alcun calo di frame con la nostra configurazione (i5 2500, 8gb di ram con una Ge Force 770). Insomma Battle of Stalingrad dal punto di vista tecnico eccelle sotto ogni aspetto, e forse l'unico neo va ricercato nella monotonia cromatica e scenica dell'ambientazione.
    Per ciò che concerne il comparto audio, i suoni sono campionati magistralmente, dal motore alle vibrazioni riportate sull'aereo. La sensazione è proprio quella di volare su una scatola fatta di lamiere e metallo, contribuendo non poco all'immersione con l'ambiente di gioco. Qualche incertezza l'abbiamo registrata nei momenti in cui qualche raffica ha colpito il nostro apparecchio, perchè tutto sembra ammutolirsi di fronte ai sordi impatti dei proiettili: ne esce una situazione strana, con l'aereo che sembra quasi “afono”; ci sembra una soluzione non proprio realistica, probabilmente adottata per veicolare in maniera più efficace l'impatto dei colpi.
    Purtroppo il titolo risulta pressoché privo di musiche, se non nelle cinque cutscene presenti nella campagna principale, rimanendo "muto" persino nel menù di gioco. Non riusciamo a spiegarci come gli sviluppatori non siano riusciti a trovare una traccia audio che accompagni almeno la schermata iniziale.

    IL-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad IL-2 Sturmovik: Battle of StalingradVersione Analizzata PCIL2 Sturmovick: Battle of Stalingrad è un combat flight simulator che prova ad aprirsi, nonostante un fortissimo realismo di fondo, anche ai giocatori meno smaliziati, grazie alla possibilità di scegliere il livello di difficoltà ed evitare più avanti sia i tempi morti che alcuni momenti “delicati” come il decollo. Purtroppo l'assenza di tutorial pesa inevitabilmente sulla possibilità del gioco di catturare anche utenti completamente “vergini”. Per i veterani, invece, si tratterà di un prodotto eccezionale: il livello di simulazione è esaltante, e l'attendibilità storica si basa su una ricerca precisissima. Il titolo vanta una campagna dinamica ben strutturata, ma il suo fiore all'occhiello è un comparto multiplayer sostenuto da una community eccezionale. A tutto questo si accompagna un comparto tecnico di prim'ordine dal punto di vista grafico, che inciampa solo per ciò che riguarda l'accompagnamento musicale. Battle of Stalingrad, insomma, anche al netto di uno scenario forse un po' povero, convince su quasi tutti i fronti, se non quello dell'accessibilità. Tenete a mente che si tratta di un titolo che richiede passione e dedizione, prendendo le dovute distanze dai simulatori arcade persino al livello di difficoltà più facile. Nel caso in cui l'assenza di compromessi sia proprio quello che cercate, il titolo vi farà respirare l'emozione delle battaglie aeree ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

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