Il Signore Degli Anelli Il ritorno del Re: recensione della versione GameCube

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Il Signore Degli Anelli Il ritorno del Re: recensione della versione GameCube
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  • PS2
  • Gba
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • Ad ogni film il suo

    E' ormai una legge che ogni film di successo debba avere una trasposizione videoludica, purtroppo quasi sempre di qualità mediocre. La saga cinematografica de “Il Signore degli Anelli” non fa naturalmente eccezione. Ispirandosi a questa saga fantasy, infatti, sono usciti un buon numero di giochi, dalla qualità piuttosto altalenante; tra questi spiccano, almeno per popolarità, quelli sviluppati da Electronic Arts, società che si è sempre dimostrata abilissima nello sfruttare dal punto di vista commerciale le licenze che man mano si assicura.
    Dopo il buon successo (più di pubblico che di critica) ottenuto con “Le Due Torri”, è infine disponibile il nuovo tie-in del produttore americano, ispirato ovviamente al terzo e ultimo capitolo della trilogia di Tolkien.

    Un po' di storia

    Anche se probabilmente conoscerete a memoria la storia, è giusto fare il punto della situazione. La Compagnia dell'Anello si è ormai da tempo separata: a est gli Hobbit Frodo e Sam, guidati dall'infido Gollum continuano ad avvicinarsi a Mordor, con l'obiettivo ddi distruggere l'Unico Anello; Aragorn, Legolas e Gimli hanno ritrovato Gandalf nella foresta di Fangorn e, dopo aver combattuto nella grande battaglia del Fosso di Helm, si muovono verso Gondor, per aiutare gli Uomini della Terra di Mezzo nella loro disperata resistenza contro le forze del male. Davanti alle porte di Minas Tirith sono infatti pronte a scatenarsi le immense schiere di Sauron, per spazzare via ogni residua speranza degli Uomini. Riuscirà Gondor a resistere? Riusciranno i due piccoli Hobbit a raggiungere il Monte Fato per distruggere l'Anello? Il futuro della Terra di Mezzo sarà questa volta completamente nelle nostre mani (siamo messi proprio bene...).

    Basta chiacchiere e giochiamo

    Dopo aver inserito il gioco nel GC e dopo aver creato il classico file di salvataggio assistiamo ad uno splendido filmato realizzato con spezzoni della pellicola originale, che ci riporta in realtà qualche passo più indietro, precisamente alla battaglia del fosso di Helm. Quando il gioco passerà alla veste poligonale dovremmo guidare Gandalf in un livello-tutorial dove apprenderemo le mosse di base. Concluso questo livello potremmo finalmente accedere alla schermata iniziale.
    Il gioco ci permetterà di scegliere fra tre diverse vie, ovvero i tre gruppi che si sono andati a formare dopo la divisione della compagnia: la Via dello Stregone (Gandalf), la Via del Re (Aragorn e i suoi due compagni Legolas e Gimli) e la Via dell'Hobbit (Frodo e Sam). Ricordatevi però che le loro strade si sono divise, ma tutte hanno un unico scopo: la distruzione dell'Anello; le avventure dei personaggi della compagnia si incastrano e si influenzano a vicenda, perciò per poter accedere ai livelli finali dovrete per forza completare tutte e tre le vie.
    La struttura di gioco si sviluppa in modo piuttosto classico, con il personaggio da noi selezionato che dovrà percorrere il livello massacrando orchi e abomini vari, risolvendo di tanto in tanto semplici enigmi. In questo senso il gioco EA pur non offrendo nulla di rivoluzionario si difende piuttosto bene, in quanto i livelli non si limitano ad un corri dall'inizio alla fine dello stage massacrando sempre allo stesso modo tutto ciò che si muove, ma offre vari percorsi alternativi e vari modi di superare i nemici. Emblematico è il caso di Sam, che non essendo certo un guerriero invincibile, obbliga il giocatore a ingegnarsi, nascondendosi con il suo mantello elfico o attaccando i nemici di sorpresa.
    Anche gli altri personaggi hanno naturalmente stili di lotta differenti con il classico personaggio-carro armato (Gimli) che si troverà bene con le armi da mischia, il personaggio agile e abile con le armi da lancio (Legolas) e il personaggio intermedio (Aragorn). Il sistema di combattimento, anche se all'inizio può sembrare un po' confusionario, specie per il gran numero di nemici presenti, è in realtà piuttosto profondo e permette di togliersi parecchie soddisfazioni. Inoltre ogni volta che uccideremo un nemico, in base alla nostra velocità ci verrà assegnato un voto che va da “medio” a “superbo”. In base ai voti presi poi ci verranno assegnati dei punti esperienza che serviranno poi ad acquistare nuove mosse o a potenziare quelle già apprese; è poi possibile distribuire punti esperienza tra i vari personaggi, non solo a quello da noi effettivamente utilizzato, in modo da dover maggiormente pianificare le nostre scelte. E' stata inoltre inserita una buonissima modalità multiplayer che permette di allungare di un bel po' la vita del gioco. Se però vogliamo cercare il pelo nell'uovo una piccola critica in questo campo ci sarebbe da fare: il multiplayer è limitato a soli due giocatori ma in buona parte dei livelli i personaggi che sono in azione sono tre. Ci voleva tanto a inserire nella versione GC (e in quella XBOX già che c'erano) una modalità multiplayer per tre giocatori? Perché in gran parte dei giochi multipiattaforma non vengono sfruttate le quattro porte per i pad che offrono queste due console?

    L'aspetto tecnico

    Certamente l'aspetto più riuscito del gioco è l'aspetto tecnico. Ogni angolo della Terra di Mezzo è ricreata con estrema cura. I modelli poligonali dei personaggi sono molto belli, così come le loro animazioni, i fondali sono molto evocativi e fanno un uso splendido dei colori, le texure sono più che buone. Soffre invece di qualche problema di troppo la telecamera virtuale, che a volte per dare un'angolazione più “cinematografica” finisce per mostrare male l'azione al giocatore. Buono è invece il frame rate che non soffre mai di cali evidenti (dimenticavo: il gioco non supporta la modalità video a 60 Hz). Nota di merito anche ai bellissimi spezzoni tratti dal film che si “fondono” col gioco passando improvvisamente alla veste poligonale, offrendo l'idea di interagire col film.
    Meraviglioso è il sonoro, che sfodera la colonna sonora dei film (premiata con l'Oscar), un completo doppiaggio in italiano con le voci degli attori originali, e effetti sonori più che adeguati. Il gioco supporta anche il Dolby Surround, per chi può sfruttarlo.

    Conclusioni

    Nel gioco non ho trovato grandissimi difetti. I livelli, anche se solo 14, sono impegnativi e molto lunghi (a volte anche troppo) e la quantità di extra da sbloccare è elevata: sono presenti schizzi preparatori, foto tratte dal backstage della pellicola cinematografica, personaggi segreti, e soprattutto delle belle interviste con gli attori originali (ricordatevi di attivare i sottotitoli in italiano). Anche la modalità multiplayer, come già detto può allungare la vita di un gioco destinato a durare abbastanza, anche magari per una partitina “mordi e fuggi”.
    Un appunto però credo sia doveroso farlo. Ci sono tante persone (me compreso) che sognerebbero di poter giocare ad un vero gioco di ruolo ambientato nel mondo creato da Tolkien, che riesca a far sognare e emozionare come il film e (soprattutto) come il libro. Semplicemente trovo riduttivo utilizzare la licenza de “Il Signore degli Anelli” per creare un gioco che nella sua struttura è in realtà un semplice picchiaduro a scorrimento. Con questo non voglio dire che il gioco sia brutto, anzi, ma è anche vero che se questa licenza fosse stata sfruttata per creare un gioco di ruolo vasto e fantastico alla Baldur's Gate per fare un esempio, ci saremmo potuti trovare davanti ad un capolavoro assoluto. L'Electronic Arts ha ancora una volta svolto il suo compitino con intelligenza, ma un giocatore esigente farebbe bene a spendere i suoi soldi altrove.

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