Injustice 2 Recensione

Dagli autori di Mortal Kombat arriva il sequel di Injustice, apprezzato picchiaduro dedicato all'universo DC Comics.

Injustice 2
Recensione: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Se c'è una cosa che mi hanno insegnato le mie due librerie piene zeppe di albi Dc Comics, a parte che nessun morto resta morto per sempre, è che se devi scrivere il continuo di una saga di successo, devi sempre alzare la posta. E devi farlo con stile. Ebbene, nel caro vecchio Injustice: Gods Among Us c'erano già tutte le fondamenta necessarie per creare un nuovo grande brand: un immaginario che vanta fra le sue file i personaggi più famosi di sempre, un combat system ben collaudato e apprezzato da tutti, e una spettacolarità imbattibile per il suo genere di riferimento. Certo è che la prima stesura del picchiaduro made in Netherrealm Studios, risalente oramai a quattro anni fa, aveva innegabilmente anche qualche limite. Un roster non particolarmente esteso e per giunta anche un po' troppo sbilanciato, il combat flow ancora da perfezionare e in generale una povertà di contenuti che non tardava troppo ad affiorare. Nonostante i comprovati difetti, però, il primo Injustice è riuscito comunque a conquistarsi il plauso del pubblico, ritagliandosi meritatamente un suo spazio nel fin troppo stretto ring dei beat ‘em up moderni; in poche parole, la strada per il secondo capitolo era già spianata.
    Injustice 2, infatti, riparte proprio da lì e s'impone di seguire la linea di quella tipologia di sequel che non sbagliano mai, convinto che il trittico "bigger, faster, better" sia la formula evolutiva vincente e azzeccata. Scelta più che mai vincente, perché già dai nostri primi hands-on avevamo potuto testimoniare la bontà dell'operato di Ed Boon e affiliati, sempre attenti e capaci di ascoltare le richieste del pubblico, ma nonostante questo un paio di domande ci frullavano ancora in testa. Al netto di un titolo estremamente promettente, infatti, le questioni spinose restavano comunque due, ovvero la politica dei DLC voluta da Warner Bros Games, che già si era fatta una cattiva reputazione con Mortal Kombat X, e poi ancora la faccenda del bilanciamento del roster, soprattutto a fronte della nuova dinamica di personalizzazione dei personaggi, che rende possibili non solo le modifiche estetiche, ma anche quelle statistiche. A queste due vogliamo aggiungere anche l'importanza, imprescindibile, di avere un netcode solido ed affidabile, giacché anche in questo caso il precedente lavoro di Netherrealm aveva riscontrato più di un problema al lancio. Insomma, nonostante avessimo già una indiscussa confidenza con Batman & friends, le questioni da risolvere non erano affatto poche, e metteteci anche che quando si ha a che fare con un universo narrativo sconfinato come quello DC Comics, per godersi appieno i suoi dettagli, le sue storie, bisogna quantomeno essere laureati in materia. Il caso vuole che qui su Everyeye.it ci sia anche una setta assai devota al multiverso, e ci sembrava quindi doveroso riservare a Injustice 2 un trattamento speciale. Ed ecco che, non appena si materializza il codice review, la stanza ove risiede la nostra PS4 Pro si popola di pro-player, filologi del fumetto, archivisti direttamente provenienti da OA, e pure un campione scelto di esperti della domenica che, si sa, non fa mai male. Numerosi banchetti più tardi, dopo un weekend stracolmo di brindisi in onore della Golden Age, possiamo dire di aver spolpato a dovere il titolo in questione, ed ora abbiamo finalmente le risposte che tutti cercavate.

    The story so far

    "Perché non metti il mondo intero in una bottiglia, Superman?"
    Superman: Red Son, 2003
    Millar, Johnson, Plunkett

    Lezioni di fumettologia a parte, se dovessimo individuare il merito più grande del primo Injustice, sicuramente la prima cosa che ci verrebbe in mente sarebbe proprio lo story mode. Innanzitutto va detto che non era affatto facile inserire una modalità storia in un picchiaduro, figuriamoci quando devi metterci dentro un intero multiverso fumettistico con più di ottant'anni di storie sulle spalle. Eppure Netherrealm c'è riuscita, spingendosi ben oltre quel primo, notevole abbozzo di campagna che assaggiammo all'epoca di Mortal Kombat 9.

    Con Injustice: Gods Among Us, gli autori riuscirono a creare un racconto ancora più organico e godibile, attingendo sapientemente citazioni da grandi fumetti d'autore come Superman: Red Son (e per chi se la ricorda la novel "The Reign of Superman"), rinunciando però a qualche ora di narrazione. Con Mortal Kombat X, poi, ci fu un nuovo innalzamento in termini di tecnica e regia, e questo nuovo Injustice 2 non è certo da meno.
    La modalità storia in questione, che dura all'incirca 5-6 ore, è davvero ben fatta e si ispira, anche questa volta, alle opere di grandi nomi quali Jeph Loeb e Geoff Johns. Nei dodici capitoli che la compongono, le cut-scenes sono tante e ben ritmate, dirette ottimamente e recitate in maniera molto efficace, e questo grazie anche ai nuovi standard raggiunti per le animazioni facciali. Ad essere onesti, però, la trama in sé è meno potente di quella narrata nel precedente capitolo. Si riparte esattamente da dove avevamo lasciato, con un Superman in catene, ma sempre fedele alla sua idea di regime, ed un Batman vincente, eppure terribilmente solo nella sua idea di giustizia.

    È una situazione di "pace forzata", che pare voler esplodere da un momento all'altro, finche, alla fine, esplode sul serio. Questa volta, però, il caos scaturisce non tanto da una civil war fatta nel nome di un ideale, quanto dall'arrivo del super-villain di turno Brainiac, che riesce a rovinare gli equilibri, ristabilisce indirettamente nuove alleanze e, ovviamente, minaccia l'intera popolazione terrestre. Si tratta quindi di un plot semplice e abbastanza prevedibile, quasi classico - potremmo dire -, ma che comunque resta ben scritto e senza dubbio godibilissimo. Gli eventi si lasciano seguire con interesse, come se fossimo in una moderna serie TV, ed anche i dialoghi dei personaggi sono sempre divertenti ed efficaci, eppure, per i più esigenti sarà impossibile non percepire una mancanza di un qualche guizzo d'autore, o di qualche glorioso, per quanto possibile, colpo di scena. È bene dire che sequenze intense, ricche di pathos e di dubbi filosofici, non mancano di certo, ed è bello vedere come la continuity inventata per questo universo narrativo risulti oramai perfettamente indipendente, con una dignità tutta sua. Peccato però che alcuni personaggi siano sfruttati pochissimo, come ad esempio il Joker, Atrocitus o Swamp Thing, ma del resto c'era da aspettarselo vista la maggiore estensione del nuovo roster, e forse insistere in questa direzione avrebbe compromesso la tensione generale della trama. Insomma, a conti fatti, la modalità storia di Injustice 2 è comunque ottima, ma non eccellente: guadagna moltissimo in forma e perde chiaramente qualcosa in sostanza, ma in ogni caso, se comunque amate i personaggi DC, vi assicuriamo che non ne resterete certo delusi. In più, vi farà piacere sapere che esistono finali multipli, nonché alcuni capitoli con "doppio personaggio", che vi permetteranno di scegliere con chi affrontare l'avversario di turno, sbloccando ogni volta dialoghi diversi e piccole varianti delle cut-scenes. Non aspettatevi chissà quale rivoluzione, ma si tratta comunque di un dettaglio interessante, che aumenta notevolmente il fattore longevità/rigiocabilità.

    Venga il tuo regno, sia fatta la tua giocabilità

    Ed eccoci qua: questo è il capitolo dove affrontiamo tutte le questioni inerenti al gameplay, al bilanciamento ed in generale a tutta quella struttura ruolistica che sorregge Injustice 2. Partiamo subito col dire che, se il primo capitolo risultava un passo indietro a Mortal Kombat X, oggi quel divario è stato senza dubbio colmato. I moveset, ad esempio, sono stati migliorati sia per quanto riguarda la quantità che la tipologia delle mosse, e nonostante questo il concept del combat system resta saldamente ancorato a quella dichiarata varietà proposta dai ventinove personaggi, ognuno caratterizzato in maniera unica. Il flow generale degli incontri è leggermente più veloce, ed ora si avvicina a quello di MK, e questo per noi è estremamente positivo, poiché conferisce al titolo una profondità assai maggiore. Anche le combo rispettano la stessa filosofia modulare già vista nel primogenito dei Netherrealm Studios, anche se qui risulta un poco più accessibile, con sequenze generalmente semplici da eseguire e concatenare, eppure tutt'altro che banali. Ritornano anche le arene multiple e le interazioni ambientali con gli scenari, sempre geniali e perfettamente integrate con l'economia dello scontro, così come anche la dinamica del cosiddetto "clash", dal grande peso strategico e piacevolissima da vedere. Come da tradizione è presente anche una lunga lista di Special Moves, completamente diverse fra loro e quasi tutte rinnovate, che a volte si trasformano in vere e proprie stances, come nel caso di Blue Beetle. Immancabili anche le counter e le Super Moves, qui più spettacolari e brutali che mai. Le vere novità di questo capitolo sono però due, ovvero la possibilità di evadere il juggling, sia a terra che in aria (mediante una sorta di interruzione dell'animazione che ci permetterà di rotolare fuori dalla portata della combo avversaria) e le abilità aggiuntive uniche ottenibili con le loot box. Queste ultime in particolare risultano particolarmente interessanti: in pratica, ogni personaggio, fra un drop che aumenta le statistiche e una skin, potrà anche utilizzare due abilità particolari da inserire in appositi slot, a patto però di riuscire prima a "dropparle". Ogni personaggio accumula esperienza e livelli, e i due slot si sbloccano rispettivamente al livello dieci e venti, e così facendo riesce a dare maggior peso al nostro pick, valorizzando ancor di più la sensazione di progressione. Si tratta principalmente di special moves, che a volte si sostituiscono a quelle già esistenti (come lo scudo di Lanterna Verde) e che fortunatamente risultano non vitali per l'avanzamento del personaggio, ma hanno comunque un loro peso strategico, che in parte sostituisce la dinamica dello switch delle armi già vista in Mortal Kombat.
    Quanto appena detto ci porta inevitabilmente alla questione dei drop e delle statistiche, ovvero la novità più grande mai vista in un picchiaduro. In poche parole, ogni volta che disputeremo un match online o avanzeremo nello story mode, non otterremo soltanto le classiche valute per gli acquisti in-game, ma anche dei pezzi di equipaggiamento, che potremo poi aggiungere ai nostri personaggi nell'apposita scheda di personalizzazione. Questi oggetti sono tantissimi, sono divisi per rarità e comprendono gambali, elmi, guantoni, corazze e chi più ne ha più ne metta. Il fatto è che non hanno solamente una funzione cosmetica (sebbene siano tutti caratterizzati stupendamente e realizzati con estrema cura), ma vanno proprio a modificare le statistiche base del personaggio, ovvero forza, abilità, resistenza ai danni e punti vita, e a volte aggiungono persino abilità ed effetti specifici.

    Crisi sui DLC infiniti

    A fronte di del grande lavoro svolto dai ragazzi di Netherrealm su tutti i versanti della loro produzione, va detto che c'è una nota dolente, che purtroppo non può non pesare sul giudizio complessivo dell'opera. Si tratta, ovviamente, dell'infelice politica dei DLC messa in campo anche questa volta dal publisher, già osteggiata aspramente dalla community in passato. Di fatto, sono presenti anche delle valute in-game, che permettono al giocatore di acquistare equipaggiamento, abilità, shader e fantastiche skin (per la cronaca: c'è anche il Flash della Golden Age e John Stewart) senza sborsare un centesimo, ma a quanto pare anche questa volta WB Games ha annunciato, prima ancora del day one, un corposo add-on a pagamento, identico al chiacchierato Kombat Pack di MKX. Ciò viene inevitabilmente percepito come una mutilazione premeditata del gioco base, e continua ad essere una pratica duramente criticata dai fan. Forse si tratta solo di un problema di tempistiche, e basterebbe annunciare a posteriori i DLC in questione, o forse, ancora meglio, basterebbe non comprarli affatto, cercando così di scoraggiare i publisher che adottano questa politica. Fatto sta che se Warner continua a proporli un motivo deve esserci, e probabilmente, per quanto una grossa fetta del pubblico continui ad indignarsi (anche giustamente), deve esserci anche una corposa controparte che invece alimenta il meccanismo. Non sarà bello a dirsi, ma più che una legge di mercato, ahimè, è una legge della democrazia...

    Questa sfumatura spiccatamente RPG può sembrare un controsenso in un primo momento, e così è stato inizialmente anche per noi, ma ora che abbiamo avuto modo di provarlo anche in 1v1 online, abbiamo finalmente compreso il suo reale valore.
    Innanzitutto è bene chiarire che quando ci si scontra in match classificati, il livello dei personaggi viene pareggiato, annullando così il potenziale divario. Le modifiche alle statistiche, poi, non stravolgono il combattente, piuttosto lo aggiustano secondo il nostro personale stile di gioco, e gli effetti specifici di cui vi parlavamo poc'anzi (come ad esempio una resistenza maggiore ai poteri dei Kryptoniani), sono spesso utilizzabili solo quando si affrontano le sfide PvE nella modalità Multiverso. Si tratta senza dubbio di un'idea originale, che cambia il concept stesso alla base dei Beat ‘em up. Secondo la nostra esperienza iniziale, l'impatto non è stato negativo e il gameplay classico in stile Netherrealm non né è uscito affatto sfigurato, anzi, tutt'altro. C'è da dire che l'equipaggiamento da provare sembra potenzialmente infinito, e se da un lato ci ha sorpreso, lasciandoci intendere una longevità smisurata, dall'altro ci ha impedito, almeno inizialmente, di sperimentare tutte le sue sfumature, al punto da non poter affermare con certezza come questo potrà riflettersi nel futuro del multiplayer competitivo. A fronte dei nostri numerosi scontri online, possiamo dirvi che al momento non abbiamo avvertito particolari fastidi o sbilanciamenti, merito anche di un roster ben congeniato e di un netcode che questa volta sembra essere in forma smagliante e libero dal lag. Di certo immaginiamo che qualche purista storcerà il naso, e non c'è neanche da biasimarlo, ma secondo il nostro parere si tratta di un'innovazione tanto audace quanto positiva, che nasconde un potenziale enorme ancora tutto da scoprire.

    The New, new, new 52

    Un'altra grande trovata del nuovo Injustice 2 è sicuramente la modalità Multiverso, che altro non è se non una variante potenziata delle torri dinamiche di Mortal Kombat X. A guardar bene, però, si scopre che sotto c'è molto di più di una "sKalata": il Multiverso offre una marea di possibilità, fra cui l'immancabile modalità Arcade, che vi garantirà un finale unico per ogni personaggio (di quelli in stile graphic novel animata), e sarà disponibile in più difficoltà. Ci sono poi i vari mondi a tempo, ovvero una lista di eventi e sfide che dopo un certo periodo scadono, per ritornare ciclicamente in un futuro non troppo distante. Si tratta principalmente di scalate sempre più difficili, che dovremo affrontare in compagnia dei soliti malus, oppure di torri tematiche, da intraprendere esclusivamente con un personaggio specifico, appositamente livellato ed equipaggiato. Dedicarsi al Multiverso significa imparare a conoscere ogni personaggio, per poi plasmarlo a nostro piacimento, al fine di ottenere ricompense speciali e l'accesso ad altre torri. Ciò si traduce in una profondità davvero squisita, estremamente appagante e di certo introvabile negli altri picchiaduro ad oggi in circolazione. Nel Multiverso si è invogliati a progredire, a cercare nuovo loot specifico per le nostre esigenze, e si ha sempre la sensazione di vivere in un PvE davvero dinamico e divertente, a nostro avviso, perfino superiore a quanto visto in Mortal Kombat X. Per ultimo citiamo anche il ritorno delle torri Survival e la presenza delle Gilde: altra azzeccatissima trovata che vi permetterà di formare gruppi o di unirvi ad altri già esistenti, affrontando insieme a loro boss e sfide giornaliere e mensili, guadagnando punti e scalando con i vostri amici le ladder di tutto il mondo.

    Unreal Terzo, Immortale

    Parlare di grafica e tecnica con un prodotto come Injustice 2, è un po' come parlare della storia dell'Unreal Engine 3, che ancora una volta scende in campo più moddato che mai. C'è da dire che Netherrealm ha fatto un lavoro con i fiocchi anche questa volta, ma del resto, dopo aver visto i risultati di MKX, non ci aspettavamo nulla di meno.
    In termini di prestazioni, l'Unreal si comporta benissimo sulla nostra PS4 Pro, mostrandosi sempre fluidissimo ed incollato senza esitazioni allo standard dei 60fps. Come già detto poco fa, questo non ci stupisce, ma dal punto di vista puramente grafico non possiamo non fare i complimenti agli sviluppatori, che hanno raggiunto un livello qualitativo encomiabile nonostante tutti i limiti portati dall'engine.

    Textures ottime e curate, insieme ad animazioni riuscitissime, garantiscono sempre un alto tasso di godibilità dell'immagine, mentre gli effetti di prim'ordine conferiscono alla produzione quel taglio cinematografico che tanto amiamo. Va però detto che, nonostante il gran lavoro svolto, qualche difetto c'è e si nota. Stiamo parlando della gestione delle luci, che purtroppo non riesce a tenere il passo coi tempi, e a volte, nelle situazioni di giorno pieno, finisce con l'appiattire un po' troppo i colori, ma per fortuna, l'80% delle cut-scenes dello story mode è ambientato al chiuso o in notturna, dribblando così agilmente il problema. La colonna sonora, dal canto suo, è epica e possente come ci si aspetterebbe da un film del DC Universe, e per coloro che non amano i sottotitoli, state tranquilli: il doppiaggio in italiano non è da Oscar, ma neanche da Mortal Kombat 9.

    Injustice 2 Injustice 2Versione Analizzata PlayStation 4Dopo un primo capitolo riuscito solo in parte e forse non adatto a tutti, Netherrealm e WB Games confezionano un nuovo Injustice, ed è più potente, grande ed epico che mai. Sarebbe bastato seguire mestamente le orme dei grandi successi come gli ultimi Mortal Kombat, ma non è così: Injustice 2 non è un semplice reskin con annessi i personaggi del DC universe, è un brand che finalmente raggiunge una sua completezza, una sua dignità, che riesce a guadagnarsi un posto in prima fila nel mondo dei picchiaduro per il grande pubblico. C’è uno story mode di prima scelta ed altamente cinematografico, una struttura PvE potenzialmente infinita e più viva che mai, ed un PvP dallo stile inimitabile, spettacolare e capace di regalarvi ore ed ore di sacrosanto divertimento. Il sistema del loot, insieme alla componente RPG, si è rivelato -per ora- un’ottima trovata, ed anche se bisognerà aspettare il prossimo futuro per comprenderne appieno le potenzialità, ci sentiamo di promuoverlo e incoraggiarlo. Sembrano inoltre spariti anche i problemi legati al netcode, e anche in questo caso speriamo di poter riconfermare le nostre impressioni quanto prima. Peccato per la solita ed infelice questione dei cosiddetti “DLC invasivi”, che purtroppo non può non pesare sul giudizio complessivo, ma a parte questo e poche altre imperfezioni, crediamo sia impossibile non lodare questo nuovo Injustice 2: per quanto ci riguarda, i ragazzi di Netherrealm si confermano come sempre una garanzia e, qualora aveste bisogno di un picchiaduro, ora sapete dove cercare.

    8.5

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