Recensione InuYasha Feudal Combat

Inuyasha - Feudal Combat

Proprio mentre il manga di Inuyasha, dopo più di 45 numeri, si assesta in una situazione di stallo dovuta ad una trama che non decolla e risulta ormai ripetitiva, ecco che arriva tempestivo questo Inuyasha - Feudal Combat per PS2, picchiaduro della Bandai che tenta di rendere giustizia ai combattimenti del nostro caro mezzodemone.
Fa piacere vedere come ormai sempre più giochi di questo tipo vengano tradotti e rilasciati nel mercato americano ed europeo, per la gioia di tutti i fan, stanchi di essere costretti a sfogliare il vocabolario di giapponese davanti alla TV, senza grossi risultati. Pazienza se si devono sopportare dei doppiaggi americani di dubbia fattura, l’importante è poter impersonare il proprio eroe preferito.

Un picchiaduro atipico

Con grande sorpresa il gioco non consiste nel classico picchiaduro 1vs1 (come era stato, ad esempio, per Saint Seiya), bensì ci troviamo di fronte ad un sistema di combattimento che sfrutta tutte e tre le dimensioni dell’arena di gioco. Come se non bastasse è prevista la possibilità di comandare un team di due personaggi: a quanto pare alla Bandai bisogna riconoscere lo sforzo per creare qualcosa di interessante senza limitarsi ad sfruttare biecamente la licenza.
Le modalità di gioco sono le classiche del genere: unica precisazione da fare è che lo story mode è suddiviso in base ai personaggi (o coppie degli stessi). Parlando di questi, oltre agli inevitabili protagonisti (Inuyasha, Miroku, Kagome, Sango, Kikyo, Sesshoumaru, Koga e Shippo), ci saranno diversi personaggi extra e nemici molto interessanti, come Naraku, Kagura, il fratello di Sango, Inuyasha Demone e Inuyasha Umano. Non si possono individuare carenze in questo senso.
Iniziata la partita prenderemo presto confidenza con i comandi: un pulsante per saltare, uno per l'attacco forte e uno per quello debole. Il quarto consente di usare la mossa speciale e R1 permette di difendersi. Con R2 si può cambiare obiettivo, mentre con L1 si potranno impartire alcuni ordini al personaggio. Infatti il combattente ausiliare si comporterà in maniera del tutto automatica, fermo restando che potremo selezionare il suo atteggiamento secondo le nostre direttive. Selezionando la modalità "Fuoco" attaccherà il nostro stesso obiettivo, mentre con "Foresta" si scaglierà contro l'altro personaggio nemico. Con "Acqua" tenterà di creare combo in base ai nostri attacchi e infine con "Montagna" farà scudo col suo corpo per difenderci. Di certo questa feature aumenta la strategia di gioco e risulta senza dubbio molto interessante, anche se poteva essere sviluppata un po' meglio a nostro avviso.
Il risultato finale risulta comunque abbastanza equilibrato: niente di particolarmente tecnico (alla fine si risolve tutto nel tentare le varie combo, premendo ripetutamente i tasti), ma le mosse sono ben realizzate (e soprattutto fedeli) per tutti i personaggi, creando anche qualcosa di originale (Miroku può innalzare una barriera per esempio). Sul piano della giocabilità quindi il titolo è promosso, ma non supera di molto la sufficienza.

Largo al Cell Shading!

Tecnicamente, Inuyasha - Feudal Combat si avvale del mai troppo abusato Cell Shading (almeno per questo tipo di giochi), che permette di ricreare perfettamente i personaggi ma di mantenerne lo spirito legato all’anime.
Il nostro caro mezzodemone e la sua combriccola sono tutti realizzati bene, anche se qualche espressione facciale in più sarebbe stata gradita. Le mosse sono tutte spettacolari e dense di effetti, ad eccezione delle super, la cui animazione ha uno sfondo marroncino abbastanza triste.
Le arene di gioco sono abbastanza originali, e alcune addirittura evocative: per quanto concerne il dettaglio siamo su livelli discreti, ma forse si poteva fare qualcosa in più. Nota positiva è la possibilità di rompere alcuni oggetti presenti sullo schermo, oppure il fatto che alcuni stage presentino degli impedimenti (tipo dei geyser velenosi).
Le musiche sembrano inventate apposta per il gioco, e non è stata riportata neppure la classica opening. Ciononostante risultano gradevoli.
Grande sorpresa invece il doppiaggio: chi ricorda ancora il pessimo lavoro svolto per Budokai, rimarrà colpito dalle voci di Inuyasha: non tutte eccelse ma quantomeno azzeccate (e talvolta anche somiglianti alle originali giapponesi), riescono perlomeno a farsi ascoltare.