Recensione di Telltale's Jurassic Park

Telltale sviluppa un'avventura grafica ispirandosi al Blockbuster di Spielberg

Recensione di Telltale's Jurassic Park
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPad
  • Pc
  • Inutile nasconderlo, il fascino dei lucertoloni estinti oltre 60 milioni di anni fa ha ben pochi rivali ed il primo Jurassic Park del 1993 ha riscosso un successo planetario. Il film di Spielberg, trasposizione cinematografica del best seller di Michael Crichton, ha generato milioni e milioni di introiti ed un merchandising inarrestabile: potevano mancare tie-in videoludici? In circa 20 anni ne sono usciti tantissimi e dalla qualità altalenante -medio-bassa principalmente-, tuttavia la licenza riscuote sempre un notevole interesse e la notizia della produzione di un'avventura “legata e parallela al primo film” ha fatto drizzare le antenne a tutti gli appassionati di libro, pellicola e rettili troppo cresciuti. La software house responsabile del progetto Jurassic Park: The Game è nientemeno che l'americana Telltale Games, autrice d'avventure di successo come i remake del mitico Monkey Island e del recente “Ritorno al Futuro” a episodi, un prodotto in grado di vendere milioni di copie e soddisfare i fan della celeberrima pellicola di Robert Zemeckis. Il fascino dei dinosauri è forse riuscito a colpire ancora?

    Heavy Park o Jurassic Rain?

    Con Jurassic Park The Game i talentuosi sviluppatori hanno voluto intraprendere un percorso totalmente differente rispetto al classico modus operandi interno, donando al nuovo pargolo un taglio cinematografico e trasformandolo più in un film interattivo che in un gioco vero e proprio. Alla stregua del capolavoro narrativo Heavy Rain di Quantic Dream (videoludicamente evanescente), il titolo Telltale è composto da una serie di sequenze dove nella maggior parte dei casi bisogna affrontare i quick time event tanto cari a Yu Suzuki -pausa di riflessione nostalgica- ed osservare attentamente lo scenario per scovare indizi ed oggetti. Le scene sono su binari e non è possibile divergere dal filum prestabilito dagli sviluppatori: se si muore o non si compiono esattamente le azioni designate non è possibile procedere nella “visione” del gioco, a differenza di quanto accade nell'opera di David Cage dove vi è anche un effettivo controllo del personaggio.
    La storia approfondisce tutti gli aspetti relativi al furto di embrioni da parte del paffuto Dennis Nedry che come ben sapete si è trasformato nella succulenta cena di un simpatico “prendi il bastoncino” dilofosauro. Nei panni di un manipolo di scialbi personaggi il giocatore indagherà sull'accaduto andando ben oltre la fine del film, a sua volta porzione del libro di Crichton. Nonostante la quasi totale assenza di carisma del gruppo -si salva solo la mercenaria latinoamericana Nima- ci si imbatterà spesso e volentieri in citazioni e piccoli dettagli che tutti gli appassionati apprezzeranno: sono molteplici le situazioni che faranno tornare in mente le sequenze del film, anche quelle apparentemente insignificanti. Da questo punto di vista i ragazzi di Telltale hanno svolto un lavoro egregio e si avverte palesemente che si tratta di grandi fan della pellicola.
    Oltre alla già citata Nima controlleremo un veterinario del Jurassic Park, l'irrequieta figlia adolescente ed un paio di insipidi agenti della InGen, alternandoli e facendoli collaborare al fine di risolvere i numerosi -ma semplici- puzzle ambientali predisposti dagli sviluppatori. Ad eccezione del medico nessuno dei protagonisti del gioco è presente nella pellicola di Steven Spielberg; la ricca licenza concessa dalla Universal sicuramente non includeva gli attori e persino Harding ha fattezze diverse.

    “Adesso ho capito perché vi siete estinti!”

    Premi il pulsante, guardati intorno, ripremi il pulsante e riguardati intorno. Questo è -purtroppo- in sintesi Jurassic Park: The Game. Una continua sequela di quick time event e scenografie tridimensionali sotto forma di schermate statiche a scorrimento in cui si deve solo osservare e cliccare sull'icona a forma di lente per attivare un oggetto o nuova sequenza animata. Nulla di più, nulla di meno. Un esempio calzante è rappresentato dallo stage in cui bisogna recuperare la famigerata “schiuma da barba” di Nedry: vi sono quattro schermate distinte richiamabili col grilletto destro e sono tutte al buio tranne una; ruotando i fari della Jeep presente in una di esse è possibile illuminare le altre alternativamente, con lo scopo di di rivelare gli oggetti nascosti dall'oscurità.
    Gli sviluppatori avrebbero sicuramente potuto concedere al giocatore una maggiore interattività, ma tale scelta, in linea con quella di voler creare un “film giocabile”, riesce comunque a garantire momenti estremamente spettacolari e ricchi di pathos, alternati ad altri di un piattume videoludico imbarazzante. Molte scene dispongono di un design riuscito ed accattivante, in particolare segnaliamo quelle di fuga o combattimento con i dinosauri , mentre altre sono state chiaramente inserite per allungare la minestra dei 4 episodi in cui è suddiviso il gioco, la cui longevità può variare dalle 6 alle 8 ore. Tra le più insipide vi sono buona parte di quelle con protagonisti i due dipendenti della InGen e quella in cui la ragazzina ribelle cerca di comunicare in spagnolo con la povera Nima. Per quanto riguarda i puzzle non bisogna far altro che osservare e cliccare un pulsante seguendo la logica dettata dai programmatori, mentre i dialoghi -rigorosamente in inglese anche nei sottotitoli- sono spesso fini a se stessi e funzionano alla stessa maniera delle indagini, in un continuum di azione e reazione con poca sostanza ludica.
    In Jurassic Park: The Game si muore spesso e volentieri, non solo a causa della difficoltà intrinseca di alcuni quick time event, ma anche per un sistema di comandi non troppo preciso e reattivo, in particolare utilizzando la combinazione mouse e tastiera. Fortunatamente è possibile impostare il gamepad come predefinito e quello per Xbox 360 è totalmente compatibile, anche con le icone che appaiono a schermo. Nei nostri test abbiamo riscontrato che in diverse sequenze viene richiesta la pressione direzionale della levetta analogica destra, laddove sarebbe stato più opportuno e comodo poter utilizzare quella sinistra: probabilmente una -povera- scelta di game design dettata dalla volontà di aumentare la difficoltà.
    Dopo un tot di pressioni errate si finisce allegramente in pasto alla fauna locale e le morti esagerate (a volte grottesche) strappano più sorrisi che senso dell'orrore, minando l'atmosfera globale già deteriorata da un comparto tecnico povero e datato. Oltre a questi problemi basilari abbiamo anche riscontrato alcuni bug fastidiosi, come la ripetizione delle medesime frasi da parte dei protagonisti ed alcune sparizioni delle voci dei menù.

    Di di no, sauro!

    Come già accennato l'opera di Telltale Games non brilla nemmeno sotto il punto di vista tecnico, non solo a causa di una scelta di stile poco consona alla produzione di Spielberg (sebbene in linea con le tradizioni della software house), ma anche per l'arretratezza di alcuni comparti. Il peggiore è senza dubbio quello rappresentato dalle animazioni, robotiche come non si vedeva da un decennio a questa parte e troppo legnose per essere associate ad un prodotto che vorrebbe essere un film interattivo. I modelli poligonali sono generalmente discreti con qualche eccezione, mentre buona parte degli ambienti è fedelmente riprodotta e riconoscibile: i fans apprezzeranno.
    A sostenere l'intera impalcatura sono ancora una volta i dinosauri, ben disegnati ed assimilabili a quelli della pellicola. Il T-Rex svolge egregiamente il proprio dovere di nemesi nell'arco di tutto il gioco e nelle sequenze in cui è coinvolto riesce ad incutere il doveroso rispetto.
    Nel menù di gioco si possono settare la qualità dei dettagli e la risoluzione, ma mancano tutte le impostazioni grafiche avanzate. Per quanto concerne la risoluzione dobbiamo segnalare che è necessario passare da una all'altra “dal vivo” nel menù di gioco, osservando a schermo i vari cambiamenti senza poter selezionare e poi cliccare su quella desiderata: un espediente che farà piangere inutilmente i vostri monitor e che decisamente non capiamo.
    Dato che il gioco “soffre” per l'assenza di vsync vi consigliamo di abilitarlo attraverso un programmino come D3DOverrider. Con le due nostre configurazioni di prova (i5 750 con crossfire di HD5870, 8 Giga di Ram e portatile Acer Aspire 5750G con i5, Nvidia GT540M e 4 Giga di Ram) il titolo gira al massimo senza nessun tentennamento, eccezion fatta per qualche rara sequenza e problemi di stuttering -poco invadenti- nella configurazione ATI.
    Un'altra nota dolente è rappresentata dalla colonna sonora: al di là del tema principale che è presente anche se leggermente cambiato, tutti gli altri pezzi sono chiaramente ispirati ma ben lungi dalla qualità dei bellissimi brani originali di Jhon Williams. Ci chiediamo come mai la licenza non li includesse; siamo allenati a giocare tie-in pessimi, ma almeno supportati dalla soundtrack originale! In definitiva solo se non siete veri appassionati del film potreste confondere la colonna sonora del gioco con quella della pellicola, ma noi di everyeye vi assicuriamo che non è così ed è un grosso punto a sfavore del titolo, dato che Jurassic Park è intimamente legato anche alle proprie musiche originali. Per concludere, gli effetti sonori svolgono dignitosamente il proprio dovere mentre il doppiaggio è buono nella maggior parte dei casi.

    Jurassic Park Jurassic ParkVersione Analizzata PCJurassic Park: The Game è un titolo consigliabile solamente ai fan della pellicola originale, che potranno apprezzare le numerose e piacevoli citazioni oltre che l'approfondimento della trama. Tuttavia anche loro dovranno scendere a compromessi con un gameplay praticamente inesistente, con una realizzazione tecnica datata e nel complesso con un'opera dozzinale, che alterna buoni momenti di pathos e design ad altri scialbi e del tutto superflui. Se i quick time event non fanno per voi passate direttamente oltre. Tutti gli altri possono attendere le future offerte: in fondo al titolo c'è del buono ed alcune sequenze meritano di essere provate. Dannata colonna sonora clone.

    6

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