Kamiwaza Way of the Thief Recensione: rubare ai ricchi per salvare chi ami

A distanza di sedici anni, arriva anche sul mercato occidentale Kamiwaza Way of the Thief, versione rimasterizzata del gioco uscito nel 2006 su PS2.

Kamiwaza Way of the Thief Recensione: rubare ai ricchi per salvare chi ami
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • Il 31 agosto del 2006 Kamiwaza esordiva sul mercato nipponico e in esclusiva Playstation 2. Si trattava di un videogioco stealth sviluppato da Acquire, studio giapponese già noto in quel periodo per aver ideato Tenchu e Way of the Samurai e che in tempi più recenti, insieme a Square Enix, ha dato i natali alla saga di Octopath Traveler (se ve la siete persa, ecco la nostra recensione di Octopath Traveler 2). Tornando a Kamiwaza, che al tempo non venne mai distribuito in Occidente, sappiate che da pochi giorni ha fatto il suo debutto in Stati Uniti ed Europa con una veste grafica rinnovata e il sottotitolo di Way of the Thief e noi siamo finalmente pronti a parlarvene.

    Ebizo, il Robin Hood di quartiere

    Ambientato durante il periodo Edo in Giappone, Kamiwaza: Way of The Thief ci chiama a vestire i panni di Ebizu, ladro alle prime armi e membro dell'Aizo Crew, una gilda che ruba ai ricchi per donare ai poveri. Questa nuova "carriera" avrà però vita breve. Durante la sua prima missione - affiancato dal suo compagno e mentore Ainosuke - assiste infatti a un brutale omicidio di massa commesso dai suoi stessi compagni per motivi misteriosi. Nella fuga, il giovane Ebizu incontra una bambina, Suzuna, l'unica superstite al massacro, che viene prontamente salvata.

    Sono passati dieci anni da quello scioccante evento. Ebizu è ora un artigiano che vive felice con Suzuna - adesso sua figlia adottiva - in una piccola casa. Questa condizione di pace e tranquillità è tuttavia destinata a finire perché la piccola si ammala di una rara e pericolosa malattia e l'unico modo per Ebizu di trovare i soldi per pagare la costosa medicina (la panacea) è quello di tornare sulla strada e dedicarsi a quel "lavoro" che in passato aveva consapevolmente abbandonato.

    Giurerà di farlo solo per la salute di sua figlia in nome di quegli stessi ideali che crollarono davanti ai suoi occhi. La storia di Kamiwaza: Way of the Thief è semplice ma al tempo stesso coinvolgente, sebbene le prime ore di gioco - sulle otto complessive da noi impiegate per completare l'avventura - ci abbiano fatto pensare a una sua banale conclusione. Al contrario, siamo stati smentiti e piacevolmente sorpresi da un plot twist capace di dare uno scossone alla narrazione e perfino al gameplay alla base dell'esperienza.

    Una questione di scelte

    Per recuperare il denaro necessario a pagare le medicine di Suzuna, Ebizu sarà costretto a rubare tutto ciò che troverà dopo essere entrato di soppiatto nelle case dei ricchi e in alcuni negozi e magazzini sparsi per le vie della città di Mikado. Basterà avvicinarsi furtivamente a diversi oggetti situati all'interno delle stanze, come ad esempio katane, quadri e tappeti orientali, e colpirli fino ad esaurire completamente una sorta di barra della salute. Una volta fatto, vedremo i beni volare all'interno del sacco che il protagonista porta sulle spalle. Inoltre, c'è la possibilità di sottrarre monete e altri cimeli dalle gonfie tasche dei cittadini e dei boss che affronteremo.

    Spogliati delle loro ricchezze, le persone cadranno a terra, come stordite dalla vergogna per aver subito il furto. Quando avremo raggiunto il massimo carico di trasporto, faremo ritorno alla Bathhouse, un bagno turco nonché vero e proprio quartier generale dei ladri di Mikado. Qui potremo scambiare il bottino in cambio di denaro, attivare nuove missioni o comprare gadget utili per distrarre chi ci vuole vedere dietro le sbarre, bandane per non farci riconoscere e grimaldelli. Infine, sempre in questo luogo potremo imparare nuove abilità. Una di queste, nello specifico la possibilità di creare un ponte tra due strette pareti sfruttando gambe e braccia e salire un passetto alla volta al piano superiore di una struttura altrimenti inaccessibile, è propedeutica per superare alcune missioni legate alla storyline principale. L'alternativa è donare quanto rubato alle persone povere del villaggio, ottenendo così la loro fiducia ma sacrificando la salute della piccola Suzuna, a cui dovremo consegnare una medicina almeno una volta al giorno (c'è infatti un ciclo giorno/notte). La prima scelta che siamo chiamati a compiere è decidere cosa fare della nostra merce: seguire il credo del clan oppure dedicare anima e corpo alla salvezza della figlia di Ebizu. Per quanto il gioco ci inviti a trovare un equilibrio fra le due attività, la bilancia penderà sempre verso Suzuna: senza il farmaco la bambina morirà, facendoci incappare in un game over anticipato.

    Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che Kamiwaza mostra una prima criticità e cioè il notevole backtracking durante la prima parte dell'avventura. Ogni volta che attiveremo una missione presso la sauna dovremo raggiungere la zona della città indicata sulla mappa; rubare l'oggetto richiesto dal mandante, tornare a piedi alla base, trasformare il loot in denaro, rimetterci in cammino verso il dottore che vende la panacea e con essa teletrasportarci finalmente da Suzuna.

    Lo spostamento rapido esiste ma consente solo di muoversi da un qualsiasi punto della mappa verso la nostra casa o il quartier generale e per di più non è utilizzabile durante un incarico. Il ritmo della partita risente notevolmente di questa scelta di design voluta probabilmente per generare quell'ansia derivante dalla eventualità di perdere il malloppo. La realtà dei fatti è ben diversa in quanto basterà correre senza voltarsi indietro dritti per superare incolumi le guardie, indipendentemente dal livello di allerta generato.

    Rubare con stile

    Giungiamo quindi a parlare dello scippo con stile, che si attiva ogni volta che passiamo dinanzi a un passante o a una guardia. Il tempo si rallenta per un secondo, quell'istante necessario a premere il grilletto destro del controller per diventare praticamente invisibili ed entrare in una sorta di "modalità berserk" in cui ogni furto sarà immediato e il valore dell'oggetto maggiorato.

    Tuttavia, una volta padroneggiata, questa mossa speciale si è rivelata fin troppo efficace e ha privato l'esperienza del brivido del furto perché, molto semplicemente, la scelta del giusto equipaggiamento da portare con noi, lo studio della zona da rapinare e delle routine comportamentali dei mob, finiscono inevitabilmente per passare in secondo piano. Insomma, pur offrendo una certa profondità sulla carta, il gameplay si è dimostrato abbastanza monotono, complice anche una crescita del personaggio pressoché assente. I limiti della ricetta ludica sono poi accentuati da un design dei livelli semplice e ripetitivo, certamente ancorato ai limiti dell'hardware che ha ospitato l'originale approdo di Kamiwaza. Mancano infatti quei guizzi creativi che avrebbero garantito quel pizzico di varietà in più nell'approccio alla missione.

    Per quanto imponente, la Gaigasaki Manor, ad esempio, offre da saccheggiare solamente un giardino esterno, una stanza principale, due più piccole (in questi angusti spazi la telecamera spesso fatica a seguire i rapidi movimenti di Ebizu) e un paio di depositi. Più in generale, la mappa di Mikado è costituita da nove "quartieri", quasi tutti esplorabili nella loro interezza, il che è di fatto una rinuncia a quel senso di scoperta che avrebbe aiutato a ridurre la ripetitività delle sessioni di gioco.

    L'età di Kamiwaza si fa sentire ma Acquire è stata comunque capace di tirare a lucido il titolo grazie a una rimasterizzazione ben fatta che ne aumenta la qualità grafica complessiva. L'ottimo lavoro svolto si nota soprattutto durante il giorno grazie a effetti di illuminazione che rendono la città di Mikado più viva e realistica di quanto non lo fosse in passato. Le spente espressioni facciali invece sono rimaste le stesse di sedici anni fa, un vero peccato se consideriamo l'ottimo doppiaggio in lingua giapponese (Kamiwaza non è localizzato in lingua italiana). Lato tecnico, non abbiamo mai notato cali di frame rate - aspetto questo di fondamentale importanza per padroneggiare i furti stilosi - e i caricamenti si sono confermati praticamente istantanei.

    Kamiwaza Way of the Thief Kamiwaza Way of the ThiefVersione Analizzata PCKamiwaza: Way of the Thief è una edizione rimasterizzata piacevole dal punto di vista tecnico, capace di offrire una storia emozionante e commovente grazie al gran cuore del suo proagonista, un ladro gentiluomo che opera per le strade della cittadina di Mikado. Chiaramente il gameplay è figlio del suo tempo e si compone di meccaniche che finiscono per scontrarsi con la filosofia stealth dell'avventura in modo sin troppo evidente.

    6

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