Recensione Kane & Lynch 2: Dog Days

Recensito il Third Person shooter di IO Interactive

Recensione Kane & Lynch 2: Dog Days
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Tre anni sono passati dall’uscita del primo Kane & Lynch, Dead Men, sviluppato dai creatori di Hitman, basato su un concept interessante e con protagonisti molto carismatici, promosso e pubblicizzato da onnipresenti banner e trailer sparsi per la rete. Il titolo di IO Interactive finì per essere stroncato quasi unanimemente dalla critica per la presenza di alcuni difetti tecnici sui quali risultò difficile chiudere un occhio.
    Con la presentazione all’e3 dell’anno scorso, e in attesa della trasposizione cinematografica, Eidos ci ritenta, quindi, sfoggiando un gioco la cui atmosfera sembra radicalmente cambiata. Dimenticate le rapine in banca all’ora di punta e le sparatorie in discoteche di lusso, Dog Days riprende i quartieri più malfamati di Shangai, seguendo i due fuggitivi nei vicoli più sudici e degradati. La storia si apre con l’incontro dei due compagni di disavventure in Cina, pronti a mettere a segno l’ultimo colpo in grado di assicurare un gruzzolo abbastanza cospicuo da abbandonare la scena del crimine definitivamente; purtroppo i guai non hanno smesso di inseguire la coppia di criminali, i quali si ritroveranno alle costole la più potente banda del crimine organizzato cinese.
    Kane & Lynch: Dog Days mira ad essere un action game dal carattere marcatamente cinematografico, un’avventura pulp dal forte impatto emotivo, un pugno allo stomaco. Ci riesce, ma non senza prima fare i conti con gli aspetti puramente videoludici.

    Made in China

    Dai primi istanti di gioco è subito chiaro il tentativo di IO Interactive di sacrificare un alto dettaglio grafico in favore di un impatto crudo e realistico; il risultato è una Shangai come non si era mai vista in nessuna trasposizione videoludica, viva e convincente. Tuttavia non avremo il tempo di ammirarla, perché saremo subito trascinati dall’azione frenetica del gioco.
    Se in Dead Men il continuo correre e sparare, costantemente braccati dai nemici, era spezzato da delle brevi sezioni stealth , in Dog Days non avremo un minuto di tregua, fattore che considereremo un punto a favore, vista la dubbia qualità delle sezioni stealth nel suo predecessore.
    La solita telecamera fissa alle spalle del giocatore, tipica dei third person shooters, è stata sostituita da un’inquadratura in continuo movimento, quasi come fossimo inseguiti costantemente da un cameraman; la scelta è di forte impatto, ma in alcuni casi, ad esempio durante gli scatti, l’effetto può risultare esagerato, occhio ai deboli di stomaco, quindi. Per tutta la durata del gioco sembrerà di assistere alla proiezione di un filmato amatoriale, con tanto di data e ora e di effetto spixellamento sulle nudità e sulle scene più cruente.
    Quello che però i videogiocatori sono in ansia di sapere è se i difetti che avevano minato la qualità del primo capitolo della serie sono ancora presenti. La risposta è, purtroppo, si. Il sistema di puntamento, seppur migliorato rispetto a quello di Dead Men, risulta ancora troppo approssimativo; il più delle volte sparare dopo aver mirato accuratamente risulterà efficace esattamente quanto una mitragliata alla cieca durante uno scatto. La copertura risulta troppo macchinosa e non sempre efficace, ci capiterà spesso, nel pieno dell’azione di gioco, di correre verso un riparo per evitare i proiettili nemici e scoprire, con una certa perplessità, che è impossibile mettersi in copertura in quella determinata zona della mappa. Sul piano dell’intelligenza artificiale dei nemici, invece, sono stati fatti passi da gigante, anche se rare volte capiterà di vederne qualcuno esibirsi in qualche insensato rush suicida o mettersi in copertura dal lato sbagliato del riparo. Totalmente inspiegabile, poi, l’assenza di attacchi corpo a corpo, presenti invece in Dead Man; in Dog Days sarà possibile solo prendere i nemici in ostaggio e utilizzarli come scudi umani, pratica della quale ben presto scopriremo l’assoluta inutilità.
    Ma i difetti del sistema di controllo non rappresentano l’unico fattore che fa di Dog Days il secondo mancato capolavoro di IO. Il gioco, in termini di singleplayer, può essere portato a termine anche in 6 ore. Certo, è presente una modalità arcade, ma scopriremo ben presto che si tratta semplicemente di una serie di partite multigiocatore, opportunamente farcite di bot.

    Non fidarti di nessuno

    Oltre all’immancabile modalità Co-op, questa volta giocabile anche online, Dog Days offre tre modalità di gioco multiplayer: il già famoso Fragile Alliance, il classico Cops and Robbers, e il nuovo Undercover Cop.
    In Fragile Alliance saremo impegnati, con la nostra squadra, nell’assalto di un portavalori. In un lasso di tempo limitato dovremo eliminare la resistenza della polizia, controllata dal computer, e arraffare più denaro possibile prima di fuggire con l’elicottero o il furgone di turno; Cops and Robbers dividerà invece i giocatori connessi online in due squadre, guardie e ladri, appunto; in Undercover Cop dovremo portare a termine un colpo consapevoli che uno dei giocatori in squadra è stato designato come agente sotto copertura, e che non esiterà a far fuori gli altri membri dell’allegra combriccola. Ciò che rende interessante ed imprevedibile ogni partita multiplayer di Kane & Lynch 2 è la possibilità di tradire i propri compagni di squadra in qualsiasi momento, per poi fuggire indisturbati col bottino. Questa scelta, decisamente in linea con il clima generale del gioco, garantirà svariate ore di puro divertimento. L’esperienza di gioco multigiocatore non sarà legata assolutamente a questioni di skill, per via della già citata casualità del sistema di puntamento.

    Esercizi di stile

    L’aspetto grafico di Kane & Lynch 2 gode dell’effetto di scelte stilistiche davvero riuscite e, nonostante il conteggio di poligoni non all’altezza degli shooters concorrenti e all’uso di textures talvolta sgranate, il risultato finale è davvero gradevole. I modelli 3d dei due protagonisti sono dotati una buona dose di realismo e risultano molto convincenti. Le animazioni sono in generale ben realizzate, soprattutto alcune sequenze di morte dei nemici, a volte esageratamente suggestive. Gli scenari godono di un’alto livello di distruttibilità, ma di un livello di interazione praticamente nullo; l’interazione massima con l’ambiente di gioco si riduce al saltuario utilizzo delle bombole esplosive sparse nelle varie mappe.
    Il comparto sonoro vanta un’immensa campionatura di effetti sonori e rumori ambientali, così vasta da sopperire con successo alla totale assenza di una colonna sonora, scelta stilistica molto particolare, già vista anche in campo cinematografico con “Non è un paese per vecchi”; perfetto il voice acting nella versione americana, un po’ meno convincente il doppiaggio italiano, anche se si assesta, tutto sommato, su un buon livello.

    Kane & Lynch 2: Dog Days Kane & Lynch 2: Dog DaysVersione Analizzata PCKane & Lynch 2 è la prova che nei videogiochi lo stile non basta per creare un capolavoro. Soprattutto nel vasto panorama degli shooters, è d’obbligo una realizzazione accurata delle basilari meccaniche di gioco. Se siete fra quelli che hanno apprezzato Dead Men nonostante i difetti nel gameplay, acquistate questo titolo ad occhi chiusi, non ve ne pentirete. Se siete in cerca di un ottimo shooter in terza persona, all’altezza di Gears of War e affini, cercate altrove.

    7

    Che voto dai a: Kane & Lynch 2: Dog Days

    Media Voto Utenti
    Voti: 224
    6.9
    nd