Recensione Key of Heaven

Killer Application per PSP?

Recensione Key of Heaven
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  • Psp
  • Uno squarcio all'orizzonte?

    Playstation Portable è stata aspramente criticata, sia dalla stampa che dal pubblico, per la quasi totale assenza nella sua ludoteca di titoli “caratteristici”, ovvero di quei giochi, possibilmente ottimi ed introvabili su qualsiasi altra console, capaci di invogliare l'utente all'acquisto prima della macchina da gioco e poi del gioco stesso. Contrariamente a quanto accade per il portatile Sony, i titoli finora apparsi sull'antagonista Nintendo DS fanno leva proprio su questa caratteristica, trascurando magari un po' la componente “cosmetica”: i giochi per l'innovativa console Nintendo sono improponibili su qualsiasi altra piattaforma, e se si tratta di derivati da precedenti produzioni, sono potenziati in gran misura delle caratteristiche peculiari di questo ottimo portatile.
    Il prossimo futuro vedrà la distribuzione di un gran numero di giochi in duplice formato Playstation 2 e PSP, la maggior parte dei quali permetterà l'interazione tra le due macchine. Ciò che preoccupa ulteriormente buona parte degli utenti di PSP (che raramente non sono dotati di una console casalinga, sia essa PS2, Xbox o Gamecube) è che questo scambio di informazioni tra i due formati non porta essenziali miglioramenti al gameplay (come magari accadeva su Gamecube in titoli come Zelda - The Wind Waker o Four Swords), ma si limita ad offrire l'aggiunta di alcuni bonus, perlopiù ininfluenti nella valutazione finale di un prodotto.
    Il culmine di questa operazione di marketing sarà raggiunto con Out Run 2006 - Coast to Coast, che permetterà ai possessori di PS2 e PSP (dotati ovviamente del DVD e dell'UMD di entrambi i giochi) di trasferire il file di salvataggio tra le due console, per poter proseguire la propria scalata al successo sia dentro che fuori casa. Chi vi scrive deve ancora avere la fortuna di conoscere una persona tanto appassionata di un racing game da necessitare di proseguire la propria avventura in ogni momento disponibile della propria giornata, ma chissà.. forse chi vi scrive ha pochi amici...
    Insomma il futuro di Playstation Portable sembra ancora nebuloso, nonostante siano passati quasi sei mesi dalla commercializzazione europea: la parola chiave sembra diventata “riciclaggio”, sia dei titoli del passato (continuano inarrestabili i porting e i remake) che del presente, come ampiamente espresso in precedenza.
    Se solo ci fossero per PSP più giochi come Key of Heaven...

    Nel misterioso oriente...


    Key of Heaven è ambientato in un regno misterioso del lontano oriente: questa terra è divisa in cinque stati, Gembu del Nord, Suzaku del Sud, Seiryu dell'Est, Byakko dell'Ovest e Kirin, posto al centro degli altri quattro.
    Ciascuno di questi stati è guidato da un clan, il cui lord amministra con saggezza le finanze e la giustizia. I discepoli delle cinque sette sono istruiti nell'arte della spada, che differisce di nazione in nazione, dal loro stesso signore, depositario della spada Genmei, il simbolo del potere e della massima conoscenza dell'arte del combattimento.
    Key of Heaven racconta la storia di Shinbu, un ex discepolo del clan Seiryu che a causa della sua irruenza è stato allontanato dal tempio. Durante un pomeriggio di allenamento sulla collina che sovrasta il suo villaggio, Shinbu nota un gruppo di guerrieri intenti ad inseguire una giovane; il carattere nobile del nostro eroe lo induce ad intervenire in favore della ragazza, che poi si rivela appartenere al clan Seiryu. Viene a scoprire inoltre che la giovane Sui Lin è stata inviata dal signore del Seiryu in sua ricerca, per ricondurlo al cospetto del suo maestro.
    Il breve viaggio per il tempio della confessione Seiryu si conclude con una tragica scoperta: tutti i membri del clan sono stati uccusi, compreso il supremo lord. Anche la Spada Genmei è stata rubata, ma nulla si sa di chi abbia perpetrato tale crimine. I due giovani decicono di proseguire insieme la caccia agli aggressori, e proseguono il loro pellegrinaggio verso il disante regno di Genbu...

    "Gotta learn'em all"

    Il gameplay di Key of Heaven è un mix di elementi action, roleplaying e slash'em up; il giocatore assume il controllo di Shinbu, un giovane spadaccino armato della spada San'Yuan, lasciatagli in eredità dal padre. Con questa leggendaria arma il nostro eroe, accompagnato da Sui Lin e da molti altri compagni, dovrà visitare i cinque regni alla ricerca del misterioso gruppo di combattenti che sta tentando di annullare i membri dei clan regnanti. Per sopravvivere alle centinaia di scontri all'arma bianca che dovremo affrontare durante l'arco di tutto il gioco, è essenziale apprendere ogni segreto dell'antica arte della spada; ciascun clan del regno ha sviluppato un proprio stile di combattimento e lo tramanda ai discepoli tramite i "Kempu" e i "Bugei". I Kempu sono delle tavolette di bambù su cui è raffigurata l'esecuzione di un singolo colpo, mentre i Bugei sono delle pergamene che permettono di combinare i singoli Kempu in micidiali combo. Esistono vari livelli di Bugei, i più elementari permettono di creare combinazioni di tre o quattro attacchi, quelli di Dan superiore possono sfruttare i Kempu più sofisticati per creare sequenze micidiali, in grado di eliminare tutti i nemici sullo schermo.
    I Kempu si trovano abbastanza facilmente, almeno i più comuni: generalmente le preziose tavolette vengono lasciate al suolo dai nemici sconfitti, oppure possono essere nascoste all'interno di anfore o scrigni depositati lungo i bordi delle strade. I Bugei, invece, sono molto più rari, e si ottengono solo in momenti particolari del gioco: possono essere il premio per il raggiungimento di un obbiettivo, o della sconfitta di un particolare boss, ma possono essere anche nascoste, custodite da guerrieri che ce ne concederanno l'uso soltanto dopo il raggiungimento di un certo livello di abilità. Le "Side Quest" in Key of Heaven, sono davvero molte e tutte particolarmente profonde e appaganti.


    Esistono poi altri due tipi di Bugei, molto più rari e pregiati di quelli precedenti. Sono i "Freestyle" e i "San'Yuan": i primi permettono al giocatore di combinare qualsiasi stile di combattimento e Kempu in proprio possesso, così da creare la migliore combo possibile con i mezzi di cui si è dotati, mentre le pergamene San'Yuan sono quasi introvabili, ma assolutamente letali: lo stile San'Yuan è quello che ha dato origine a tutti gli altri stili di combattimento, rende lo spadaccino in grado di vibrare dei colpi energetici che si diffondono ben oltre la portata della lama.
    I cinque clan, oltre a tramandare i segreti della spada, sono custodi del "Chi", un'arte magica in grado di scatenare uno dei cinque elementi della terra e di convogliarli in un potente attacco. Il Chi non è efficace contro tutti i nemici: un po' come accade nella morra cinese il Chi dell'acqua è in grado di annullare quello del fuoco, ma è inefficace contro quello di terra, e così via per tutti i cinque attacchi. Per apprendere queste arti magiche il giovane Shinbu dovrà scovare le cinque statue delle discipline e leggere il testo misterioso in esse inciso, ma soltanto dopo una lunga pratica potrà sfruttarne appieno le indiscutibili potenzialità.
    Come se non bastasse la ricerca dei Bugei e dei Kempu di tutte le sei confessioni, in Key of Heaven ci sono anche molti elementi da Role Playing Game "classico": gli scontri con i nostri nemici ci premiano sia con punti esperienza (che fanno aumentare il livello del nostro personaggio e del Chi utilizzato in combattimento) che con denaro e oggetti di variegata natura: il denaro può essere speso per comprare amuleti e ornamenti che potenziano le caratteristiche di base del nostro personaggio, oppure per comprare nuove armi (alcune delle quali in grado di convogliare il Chi), o per temprare quelle in nostro possesso e renderle più performanti. Queste trattative si possono svolgere nei molti piccoli villaggi che circondano i templi delle cinque confessioni: in essi possiamo trovare banche, negozi, botteghe di fabbri, taverne per riposare e sciamani per curare gli avvelenamenti e le maledizioni.
    Il menu principale del gioco, infine, permette di avere accesso a tutte le abilità citate in precedenza: potremo equipaggiare Shinbu di spada, amuleti ed oggetti, assegnare un arte Chi e gestire le pergamente Bugei. Non tutte le pergamene, infatti, possono essere usate in combattimento, il primo "limite" al loro uso è rappresentato dalla loro integrità: una pergamena, per essere fruibile, deve contenere tutti i Kempu di cui è composta. Nulla di grave, se non fosse che in differenti pergamene si ripresneta lo stesso Kempu, e che al giocatore è dato di possederne soltanto uno per tipo. Questo ci obbliga a scegliere quale pergamena completare (e quindi usare) e quale lasciare momentaneamente incompleta; una scelta da ponderare bene, potete starne certi.
    Non appena saremo armati, bardati, riposati ed istruiti, potremo finalmente tornare ad affrontare il nemico: gli scontri si svolgono sempre fuori dai villaggi, nelle lunghe e tortuose strade che collegano i regni; i nostri avversari si presentano in gruppi di quattro o cinque elementi tra spadaccini, alabardieri e arcieri. Il metodo di controllo è piuttosto semplice, ma assolutamente efficace: un solo tasto è adibito all'esecuzione degli attacchi, mentre il tasto R ci permette di scegliere tra cinque delle combo preselezionate. Il tasto triangolo ci permette di sfruttare un oggetto (curativo o offensivo) mentre il quadrato è adibito alla concentrazione del Chi, da scaricare contro i nemici una volta riempita una delle tre barre energetiche.
    Non mancano poi gli scontri con i generali nemici o contro dei giganteschi e ferocissimi demoni, ma questi aspetti li lasciamo al gusto della scoperta..

    Un mondo nei minimi dettagli

    Tecnicamente Key of Heaven è forse quanto di meglio visto su Playstation Portable. Le ambientazioni lasciano a bocca aperta, sono vaste, completamente differenti l'una dall'altra, evocative e trabordanti di elementi di pregio: il villaggio del Gembu del Nord, per esempio, è costituito da un enorme gruppo di imbarcazioni collegate da passerelle, mentre il tempio della confessione Byakko è situato in cima ad una montagna colossale, su cui cadono perennemente poderosi fulmini. Climax ha dedicato tanta cura sia ai paesaggi che ai personaggi che la animano, siano essi protagonisti, comprimari o personaggi non giocanti. Shinbu, Sui Lin e tutti gli altri eroi sono realizzati con estrema cura: godono di un ottimo character design e durante i moltissimi dialoghi (tutti in inglese) sono rappresentati con modelli poligonali curatissimi e ricchi di animazioni. Durante i combattimenti lo standard si mantiene sullo stesso livello, specialmente grazie all'incredibile numero di combo presenti nel gioco, che possono essere usate sia da Shinbu che dai nostri combagni o dagli avversari. Gli attacchi speciali creano degli effetti di luce, particellari e di distorsione pregevoli (l'effetto "calore" durante la carica del Chi è spettacolare) e mai eccessivi; infine, nonostante il numero di avversari, il dettaglio delle ambientazioni, gli effetti di luce e la frenesia dell'azione, non c'è il minimo calo di framerate anche nella situazione più concitata.
    Le musiche sono buone, anche se non eccezionali: durante i nostri viaggi saremo accompagnati da un discreto numero di motivetti orientali che ben si adattano alla situazione, ma che a volte risultano un po'noiosi. I combattimenti invece sono enfatizzati da un potente rullare di tamburi Taiko, che si adatta perfettamente alla drammatica situazione. Tutti i dialoghi del gioco sono convincenti e recitati degnamente in inglese.

    Key of Heaven Key of HeavenVersione Analizzata PSPKey of Heaven è il gioco che ogni possessore di PSP dovrebbe avere: il gameplay è bilanciato a dovere tra gli elementi action ed RPG: non è necessario raccogliere ogni Bugei nascosto nella mappa, ma gli amanti di Final Fantasy o Dragon Quest non si lasceranno scappare questa opportunità, così come non è indispensabile sostenere tutti gli scontri contro i più potenti generali avversari, ma un amante degli Slash'em up gradirà molto l'esperienza. Lo story mode è lungo, corposo, animato da una trama ricca di colpi di scena e da personaggi complessi (anche se a volte un po' stereotipati) a cui ci si affeziona molto presto; inoltre c'è una grande varietà di Side Quest, pronte ad aspettare i più caparbi giocatori, ed in grado di regalare gustosissimi extra. Key of Heaven non ha un gameplay originale, questo è vero: si tratta in fondo di un Action RPG come ce ne sono stati altri in passato, ma l'eccellente mix, che è stato realizzato per l'occasione, di strategia ed azione, l'ottimo sistema di combo e di attacchi speciali, la vastità dell'avventura e, per finire, l'incredibile realizzazione tecnica, sono quanto di meglio mai visto su una console portatile, e difficilmente sarà replicabile da una macchina della concorrenza.

    7.5

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