La Mulana 2 Recensione: un Metroidvania 2D a colpi di frusta

Il sequel de La Mulana arriva su PC portandosi dietro un folle carico di azione in stile retrò, migliorando ed espandendo la formula del predecessore...

La Mulana 2 Recensione: un Metroidvania 2D a colpi di frusta
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Originariamente il primo La-Mulana nasceva come un progetto senza troppe pretese: una celebrazione dei metroidvania "duri e puri" in un periodo in cui i Castlevania e i Metroid avevano perso gran parte della notorietà. Infatti nello stile e nelle idee di design il lavoro del piccolo gruppo di sviluppatori giapponesi era un progetto totalmente anacronistico (già nel 2005), pensato per celebrare la tramontata epoca dell'MSX senza sforzarsi di risultare appetibile al mercato. Nel 2012, però, Nigoro (che ha lavorato anche al seguito) decide di pubblicare un remake senza stravolgere più di tanto l'originale: la modifica più importante riguarda il passaggio dagli 8 ai 16-bit, a cui sono affiancate una serie di rivisitazione dei boss, degli enigmi e del gameplay. Questa moderna reliquia del passato non tarda a conquistarsi una piccola nicchia d'amatori, attirati soprattutto da un altissimo livello di sfida e da una brutalità tendente al sadismo. Fatto sta che sei anni dopo Nigoro pubblica La-Mulana 2, potenziando la formula dell'originale senza lesinare in bastardaggine. Un cocktail apprezzabile proprio per il suo essere fuori tempo massimo e che ancora ha molto da dire. Se insomma avete vissuto l'epoca MSX o avete accompagnato Samus e Simon Belmont nelle loro peripezie, proverete sensazioni nostalgiche ma molto familiari, se, come noi, avete saltato tutta quell'epoca per motivi anagrafici, scoprirete invece un "nuovo" modo per intendere i metroidvania. Che non fa sconti, spinge ad utilizzare un po' di pensiero laterale e, ogni tanto, suggerisce di colpire ogni singolo blocco sospetto, con la speranza che riveli un invisibile passaggio segreto.

    Lumisa Jones

    Non è affatto un segreto che Lumisa - la figlia di Lemeza, il protagonista del primo La-Mulana - sia plasmata attorno alle fattezze di un ben noto archeologo: ha un fedora calcato sulla testa che copre i lunghi capelli biondi, una camicetta kaki, una bandiera americana come foulard e, ovviamente, una frusta. Incarna in tutto e per tutto il cliché dell'avventuriera più interessata all'azione che all'archeologia, ma proprio per questo è la protagonista ideale per La-Mulana 2. Dopotutto il gioco non ricerca nessun tipo di profondità narrativa, ed anzi propone comprimari parossistici e grotteschi, comiche rivisitazioni di personaggi mitologici o buffi aiutanti che, nella loro goffaggine, strappano qualche risatina. L'incipit è piuttosto semplice: è stata registrata la presenza di demoni che provengono dai recessi ormai semidistrutti delle rovine di La-Mulana e il sospetto è che la loro origine risieda nel complesso di Eg-Lana.

    Lumisa si addentra quindi nelle profondità della terra ed entra in contatto con una sequela di mostruosità demoniache estratte dalla mitologia nordica, greca, cristiana, giapponese o egiziana. Un vero e proprio "guazzabuglio" culturale che dà corpo ad una ricercata stratificazione degli ambienti - anch'essi aderenti ad alcuni luoghi mitologici, come il Muspelheim o il Regno dei Morti egizio - che raccontano la storia di diverse civiltà, pur con tanti limiti rappresentativi dovuti allo stile retro. Si dialoga molto in La-Mulana 2, e in gran parte dei casi le informazioni servono per superare più agevolmente un'area o per scovare qualche segreto, ma capita anche di cogliere dei dettagli che contribuiscono a svelare un lore di fondo piuttosto interessante, sebbene sia molto semplice e poco approfondito. Al gioco di Nigoro manca forse un po' di personalità visiva, perché la rappresentazione (rigorosamente in 16-bit) di nemici, luoghi e boss è a volte poco ispirata. In ogni caso è evidente come si sia cercato di creare un crogiolo di citazioni e rimandi, che trova in questo continuo riferimento al mito, tratteggiato spesso in maniera ironica e comica, il nocciolo della sua identità. La-Mulana 2 non avrà insomma il carisma di un campione del presente come Hollow Knight e neanche quello di qualche illustre nome del passato, ma riesce comunque a riprodurre un immaginario coerente e piacevole.

    Inciso nella roccia

    Molta più cura è stata invece riposta nell'identità ludica di La-Mulana 2, che deve il suo successo soprattutto alla voglia di riproporre alcune caratteristiche che i moderni metroidvania hanno ormai accantonato. Innanzitutto il gioco di Nigoro è ermetico, non dà praticamente nessun consiglio esplicito al giocatore su come sfruttare determinati strumenti o particolari ostacoli. Già dall'inizio quindi sta a noi valutare qual è il modo migliore per superare le aree, perfino scoprire come poter utilizzare la mappa della zona. Che sia ermetico, però, non vuol dire che manchi di dettagli essenziali: ci sono, ma vanno colti con molta attenzione dai dialoghi, dalle scritte incise su diverse tavolette presenti nella mappa (il gioco è solo in inglese, quindi occhio) o vanno ipotizzati esaminando alcuni dettagli ambientali.

    Per questo è richiesta tantissima pazienza: spesso la soluzione di un enigma viene trovata in una zona completamente diversa, vale quindi la penna munirsi di carta e penna (oppure sfruttare un sistema ingame che permette di registrare messaggi) e segnarsi informazioni che saranno utili in futuro. Basta perdersi un singolo dettaglio per rimanere bloccati per ore. Fortuna che nell'epoca di internet esistono guide e forum di appassionati in cui discutere, e non ci vergogniamo a dirvi che abbiamo sfruttato più volte questi strumenti per avanzare. L'abbiamo trovato un modo carino e poco frustrante per superare delle asperità che ci avrebbero tenuto sotto scacco per giorni, forse anche settimane vista la complessità di alcuni enigmi. E fidatevi che se intendete arrivare al termine senza perder ogni stilla di sanità mentale, anche voi farete una capatina su una wiki per avere qualche dritta sempre gradita.

    La-Mulana 2, pur sbandierando una difficoltà alle volte esasperante, ci ha comunque restituito buonissime sensazioni: perché di fatto è tutto lì, nero su bianco, se non ci arrivi è perché non hai colto dei dettagli oppure hai trascurato il funzionamento di qualche oggetto. Da buon metroidvania, il gioco è caratterizzato da un sistema di progressione che dipende dall'equipaggiamento che Lumisa raccoglie dagli scrigni sparsi qua e là per Eg-Lana. Per aprirli è quasi sempre necessario completare un enigma dalla complessità variabile, alle volte richiederanno di essere in possesso di particolari oggetti e sarà quindi obbligatorio ritornarci più avanti.

    Di conseguenza il backtracking - elemento caratteristico dei giochi di tal genere - ha una grandissima importanza per sfruttare i nuovi "poteri" della protagonista. Fortunatamente La-Mulana 2 dispone di un comodo sistema di teletrasporti che consente di spostarsi tra le aree con relativa facilità. E soprattutto smorza di molto la noia di dover ripetere più e più volte il solito percorso (e dovete pure tenere in considerazione che girare a vuoto sarà all'ordine del giorno). Per di più gli sviluppatori hanno lavorato molto bene a livello strutturale: la mappa, per quanto complessa ed intricata, è facilmente navigabile grazie ad una serie di passaggi che interconnettono le varie zone. Ci sono anche vie segrete e stanze nascoste a cui si può avere accesso solo se in possesso di uno specifico elemento dell'equipaggiamento, ma con un po' di inventiva e qualche tentativo si può arrivare anche in posti apparentemente irraggiungibili.

    Lumisa possiede anche un tablet che gli permette di ricevere messaggi dai vari personaggi, spesso considerazioni legate alla storia, piccoli consigli ed imbeccate. Con questo strumento si accede anche all'inventario e lo si può utilizzare per installare delle app custodite nei forzieri o vendute da qualche mercante che ha deciso di aprire la sua attività ad Eg-Lana. I bonus forniti da questi particolari oggetti sono tanti (da una mappa più dettagliata fino ad un aumento del danno inflitto), tuttavia per sfruttare alcuni effetti servono spesso delle combinazioni non facili da intuire. È insomma assolutamente evidente come la curiosità, lo sperimentalismo o, perché no, pure la semplice fortuna siano necessari per proceder senza troppi patemi.

    Colpo di frusta

    Con un colpo d'occhio che rimanda molto fedelmente ai classici del passato, La-Mulana 2 sembra davvero un gioco nato un trentennio fa. Almeno finché non si prova a controllare la protagonista: piuttosto fluida, scattante e precisa nei movimenti. Ebbene, le doti atletiche della bionda archeologa verranno costantemente messe a dura prova in tremende sezioni platform in cui sovente ci si imbatterà in trappole spietate. Blocchi che cadono dal cielo, muri che si abbassano rapidamente o buchi nel terreno che fanno precipitare in un fossato di lava ribollente: non sempre si riusciranno a prevedere questi tiri machiavellici (a volte la presenza di scheletri sarà rivelatrice) e alcuni episodi ci sono sembrati troppo cattivi. Anche perché ripetere corposi passaggi di gioco per colpa di "scherzetti" del genere non è affatto piacevole.

    Pure senza marchingegni mortali, La-Mulana 2 richiede discrete abilità nello scorrazzare sulle piattaforme, soprattutto quando si deve atterrare, con previsione chirurgica, accanto ad un'inquietante trafila di spuntoni o cadere su un unico pezzo di terra sospeso sul vuoto. Il calcolo delle distanze sarà quindi essenziale, perché non esiste nessuna possibilità di appigliarsi ad un bordo e di recuperare dopo un salto non perfetto. Un'altra cosa da tenere in forte considerazione è l'animazione del danno, visto che la protagonista viene sbalzata indietro dopo ogni colpo e può cadere in zone indesiderate o su altre crudelissime trappole.

    Il combattimento è invece piuttosto basilare: la frusta, l'arma principale di Lumisa, è lo strumento più versatile per abbattere i nemici, alla quale si aggiungono anche oggetti da lancio come gli shuriken o dei razzi. Utilizzare l'oggetto giusto al momento giusto è una cosa che è richiesta, oltre che per superare gli enigmi, anche per combattere i vari boss e miniboss che costellano l'avventura: ce ne sono tantissimi, in buona parte poco ispirati.
    Non è raro vederli "incastrati" in determinati pattern o incapaci di raggiungere alcune posizioni. Molti di questi trucchetti sono chiaramente stati considerati dagli sviluppatori, ma altri sono la conseguenza di qualche disattenzione nella progettazione. Se però ci sono alcuni boss che possono essere abbattuti senza troppi pensieri, altri hanno un design malvagio che genera improperi e frustrazione. Ci saremmo augurati una cura un po' maggiore sotto questo punto di vista, cura che però ha baciato l'ottimo comparto sonoro, popolato da musiche dal gusto "old" che entrano nella testa già dopo una manciata di minuti.

    La Mulana 2 La Mulana 2Versione Analizzata PCLa-Mulana 2 è un metroidvania complesso ed estremamente impegnativo, ma anche uno di quelli che lascia sulla pelle le maggiori soddisfazioni. Non è troppo bello da vedere ed ha un’ispirazione artistica non sempre brillante, elementi che compensa con un gameplay affinatissimo che trova il suo zenit nella struttura della mappa e nella concezione degli enigmi. È davvero sorprendente pensare all’intricatissimo percorso che abbiamo dovuto affrontare per giungere (dopo più di cinquanta ore) al boss finale: ci ricordiamo soprattutto la sensazione di smarrimento, la rabbia, il sollievo e la gioia al superamento di una sezione ostica. La vergogna per non aver pensato ad una soluzione così banale, l’orgoglio nel vedere che un tentativo azzardato ha in realtà funzionato. Il gioco di Nigoro distilla un po’ tutti questi umori senza una vera e propria soluzione di continuità. Se vi sentite pronti, quindi, potrete vivere un’esperienza che al giorno d’oggi è praticamente impossibile trovare altrove.

    8.4

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