Lake Recensione: una vacanza lontano dalla frenesia

Lake è un'avventura rilassante e profonda, che con un velo di malinconia ci racconta dei tempi moderni e della nostalgia per il passato.

Lake Recensione: una vacanza lontano dalla frenesia
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • Xbox Series X
  • "Il tempo scorre e prima o poi ti accorgi che sta scorrendo sul tuo viso": è una frase che ama ripetere Maureen, uno dei personaggi di Lake, citando la cantautrice Dolly Parton. Una frase che raccoglie il terrore del passaggio del tempo - in questo caso il terrore di invecchiare - e che sottolinea perfettamente quale sia il tema centrale di Lake. Il tempo appunto, in tutte le sue declinazioni. Il tempo dell'infanzia sparita e mai più raggiungibile. Il tempo speso con le persone care e quello in cui si tagliano i ponti. Il tempo libero, valutato in contrapposizione a quello lavorativo, in una società che non dà tregua, valorizza la cultura della performance e del profitto.

    La storia di una cittadina

    La protagonista di Lake si chiama Meredith Weiss ed è un prodigio dell'informatica destinato a percorrere la vita nella "corsia di sorpasso".

    In un giorno di settembre del 1986 decide però di prendersi una pausa dai ritmi della grande metropoli e ritornare in un luogo dell'infanzia da cui manca da ventidue anni. Il padre è in pensione e ha lasciato un posto vacante all'ufficio delle poste della cittadina di Providence Oaks, in Oregon: Meredith decide che quella potrebbe essere l'occasione per cambiare ritmo, conoscere nuove persone e ritrovare vecchie amicizie. Si propone quindi come postina e viene affiancata da Frank Coleman, un uomo navigato e alla mano, ma con il vizio delle scommesse. Meredith si accorge che Providence Oaks non è cambiata poi molto, è rimasta cristallizzata nel tempo, come se per un incantesimo fosse immune all'espansione edilizia e a tutte le conseguenze della modernità. Le persone, quelle invece sono cambiate. Qualcuna è rimasta: Mildred Jenkins, la signora dei gatti; Maureen, la risoluta proprietaria del diner della zona. Altre però sono morte e volti nuovi sono arrivati, come Angie, la ragazza che si occupa del negozio di videocassette.

    Ripercorrere le stradine di Providence Oaks è per Meredith un'esperienza agrodolce: per lei è un piacere ritornare nei luoghi d'infanzia, ma ben presto si accorge di quanto tanti siano ventidue anni. La sua amica Kay, con cui bighellonava dopo la scuola, è ora sposata e ha dei figli. La stessa Meredith è cambiata: non è più una ragazzina, ha delle responsabilità e non può più permettersi di divertirsi e fantasticare come un tempo faceva.

    La cittadina di Providence Oaks, placidamente situata attorno a un meraviglioso lago artificiale, è per la protagonista contemporaneamente un luogo d'incanto e di disincanto. Un posto estraneo ai ritmi frenetici, al logorio delle attività alienanti e per questo strumento che rivela la metamorfosi di Meredith: Providence Oaks non è poi tanto cambiata, Meredith lo è, e quel posto le ricorda che quella di prima non potrà mai più essere.

    Lavoro e svago

    Dal punto di vista ludico Lake si presenta senza fronzoli e infiocchettamenti: è un gioco in cui si sale sul furgoncino delle poste e si consegnano lettere e pacchi, saltuariamente interagendo con gli abitanti di Providence Oaks.

    L'operazione è semplice e lineare: i luoghi di consegna sono visibili su una minimappa che dipinge una cittadina piccola e compatta, connessa da poche strade, quanto basta per rendere i viaggi interessanti e dare una sensazione di realismo. Non c'è spazio per gli errori, poiché Meredith infilerà automaticamente la giusta lettera nella cassetta della posta individuata; solo i pacchi chiedono qualche attenzione in più, vanno infatti recuperati dal retro del furgone e poi consegnati a mano al destinatario oppure posizionati davanti all'uscio. Non si può consegnare posta alle persone sbagliate, non c'è alcun punteggio né limite di tempo: l'attività è svuotata di qualsiasi tipo di sfida ed è solo uno strumento per mettere in moto le interazioni sociali tra Meredith e i residenti della cittadina, oltre che una meccanica necessaria a scandire la progressione (le giornate passano solo dopo aver consegnato tutta la posta).

    I ritmi di consegna sono volutamente lenti. Meredith non può correre, al massimo può accelerare il passo. Il furgone si muove a velocità moderata e non è possibile guidare in maniera troppo spericolata, causare incidenti o investire pedoni. Le giornate da postino scorrono insomma placidamente e sulle note di una gradevole colonna sonora composta da canzoni senza diritti d'autore (forse un po' troppo poche e un tantino ripetitive: è consigliabile spegnere la radio ogni tanto).

    A Meredith sarà chiesto di completare dei favori extra: lascereste soffrire un gatto che ha fatto indigestione di ciambelle?

    Impossibile non vedere in questi ritmi rilassati un messaggio che tracima i confini della finzione e diventa commento dell'odierno mercato dei videogiochi, dove i mondi sono sempre più grossi e pieni, la ripetizione ossessiva è sospinta da meccaniche rapide e psicologicamente assuefacenti. E in cui manca una pennellata di umanità, di realismo e quotidianità.

    Lake emerge perché spesso in controtendenza con le usanze più in voga, anche se non si lascia indietro tutto quello che dovrebbe. Include per esempio un viaggio rapido, uno strumento pensato per saltare porzioni di gioco e velocizzare la progressione, ma che non serve davvero, viste le ridottissime dimensioni della mappa. Usarlo significherebbe tradire la bellezza di un'ambientazione cesellata nei dettagli più minimi: dagli avvisi di smarrimento di un gatto, agli interni dei negozi, stracolmi di oggetti diversificati e curati. Providence Oaks è una bellissima cittadina, una di quelle in cui ci si trasferirebbe volentieri se fosse possibile entrare nel proprio monitor (ci sono diverse somiglianze con Bright Falls di Alan Wake, di cui è stato recentemente annunciato Alan Wake Remastered).

    Come detto il gioco è scandito dal lavoro di Meredith e si svolge in due settimane (la durata è intorno alle sette ore): dal lunedì al sabato la protagonista è impegnata a consegnare posta, mentre la domenica è il suo giorno di riposo, che può dedicare a sé stessa o alle vecchie conoscenze e nuove amicizie. Il gioco permette di scegliere in quali attività impegnarsi, se caricare sulle spalle di Meredith gli oneri di un datore di lavoro che la tampina in continuazione oppure la missione di una giovane amante del cinema, intenzionata a convertire a quella passione l'intera cittadina. Le scelte plasmeranno delle Meredith differenti: una maniaca del lavoro, per esempio, oppure colei che vuole prendersi un periodo di meritato relax e sganciare - almeno per un po' - i collegamenti col suo passato.

    Ritorno alla quotidianità

    Il racconto di Lake ha più finali (tre in tutto) e può essere modificato anche in profondità, sebbene alcune delle frasi a scelta multipla servano solamente a costruire caratterialmente la protagonista senza sbloccare conseguenze vere e proprie. Le scelte rientrano comunque in uno specifico spettro di personalità e non possono stravolgere il carattere di Meredith né modificare più di tanto i suoi obiettivi nel corso della sua permanenza a Providence Oaks. Quella di Lake rimane una storia a metà tra la nostalgica malinconia e la speranza per un futuro diverso, lontano dal successo ma anche dalla frenesia e dalle turbolenze. È un racconto senza colpi di scena né stravolgimenti di sorta.

    Uno spaccato di quotidianità in cui trovano spazio banalità, storie d'amicizia, perfino nuovi amori: il collante di queste situazioni è una scrittura che sa essere quasi sempre all'altezza ed è capace di muoversi con scioltezza attraverso registri diversi, quando c'è bisogno che sia più spensierata e frivola riesce a strappare sorrisi, quando dev'essere posata sa proporre contenuti profondi (se cercate un altro gioco dai contenuti struggenti e talvolta profondi, date un'occhiata alla recensione di Spiritfarer).

    Alla base di tutto c'è la ricerca del realismo: i personaggi hanno atteggiamenti credibili che mutano di giorno in giorno in base agli accadimenti che li hanno investiti. I comprimari e la stessa protagonista si cambiano anche d'abito, indossano inoltre cappelli e giacche quando sono all'aperto e se le tolgono quando sono negli interni, a cena in un diner per esempio. Può sembrare un dettaglio piccolo, ma abbiamo memoria di pochi giochi in cui era presente quest'accortezza, che invece descrive una parte importante della vita e aiuta nella raffigurazione dei personaggi digitali come persone, con i loro gusti e le loro routine.

    I problemi più macroscopici di Lake sono i compromessi tecnici che spesso il team ha dovuto accettare, chiaramente per motivi produttivi. In molti casi sono problemini su cui si passa sopra volentieri e agevolmente, in altri, tuttavia, tali compromessi vanno a minare l'efficacia e l'armonia audiovisiva di alcune scene. Si assiste ad animazioni mancanti proprio nei momenti topici, a bruschi tagli nel montaggio di alcune scene per evitare di mostrare animazioni che evidentemente non sono state create. Un peccato, davvero, perché la qualità della recitazione è invece molto buona e calzante con personaggi e situazioni.

    Lake LakeVersione Analizzata PCLake stupisce per la sua coerenza e compattezza, per il suo essere essenziale e allo stesso tempo profondo e malinconico. Quella malinconia che si sintonizza perfettamente con i tempi moderni, con la nostalgia del passato e il terrore del futuro. Viene il dubbio che la linea temporale in cui il gioco è ambientato, gli anni ‘80, sia stata scelta proprio per quello che rappresenta per gli abitanti del ventunesimo secolo: anni di gioia e spensieratezza a cui ci si volge con lo sguardo triste perché si sa che mai più ritorneranno. Lake è insomma un gioco che racconta uno spaccato della vita di una donna nel settembre del 1986, ma in realtà parla di noi; parla a noi. La “vacanza” di Meredith è la nostra vacanza, al termine della quale si potrebbe avere uno sguardo diverso, più consapevole di quello che ci circonda. E si potrebbe persino maturare qualche idea su come gestire e tenere da conto la risorsa più preziosa che abbiamo: il tempo.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: AMD Ryzen 2700X
    • RAM: 16 GB
    • GPU: Nvidia RTX 2070
    8

    Che voto dai a: Lake

    Media Voto Utenti
    Voti: 20
    6.8
    nd