Recensione Largo Winch

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Recensione Largo Winch
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  • PS2
  • Largo Winch è....

    Se la domanda che vi assilla da anni è
    come ci sente nelle vesti di un multimiliardario, forse(e sottolineo forse) è
    arrivato il gioco che fa per voi.

    La
    trama

    Come ogni ricco e brillante magnate di una
    megacorporazione (con tanto di grattacielo privato) che si rispetti il signor
    Winch deve fare i conti ogni giorno con migliaia di scelte vitali per la sua
    azienda, il tutto senza perdere il suo fascino di giovane scapestrato ( pieno di
    soldi però...) La sua compagnia (molto originalmente chiamata “W” ) si trova, un
    brutto giorno, immischiata in pericolosi giochi di potere internazionali; quando
    Largo viene a conoscenza che qualcosa di losco viene architettato alle sue
    spalle, non si lascia intimorire ed inizia ad indagare. L'indagine non è
    semplice, ma fortunatamente Largo può contare sui suoi fidati collaboratori:
    L'amico d'infanzia dal passato burrascoso, che si dimostra da subito un vero e
    proprio Don Giovanni (dei disgraziati), abilissimo a cacciarsi nei guai ma meno
    ad uscirne. E' un esperto scassinatore(e non solo di serrature!! ehm...) pronto a
    sacrificare la vita per Largo. Non meno importante la fida assistente e guardia
    del corpo di Largo, una vera professionista dalle maniere alquanto convincenti.
    Come in ogni cast d'azione che si rispetti non manca l'esperto di informatica;
    non molto utile, in verità, dato che i vari sistemi informatici dovrete
    “scassinarli” da voi; ha lavorato per il KGB come si può notare anche dal suo
    accento fin troppo artefatto :) A completare il quadro(che ricorda molto il cast
    di una telenovela) contribuiscono anche i vari sottoposti del signor Winch
    compresa la segretaria, l'amante(che si concederà sin dalle prime sessioni di
    gioco). La trama si dipana lentamente via via che il giocatore viene
    scaraventato da una parte all'altra del globo terrestre nel tentativo di capire
    quale legame possa intercorrere fra l'omicidio di due guardie e dei semi di
    colza transgenici. Seppur estremamente articolata e complessa la trama sembra
    (via via che il gioco prosegue) sempre più simile ad una soap opera di cui il
    giocatore è un mero spettatore chiamato, ogni tanto, a risolvere qualche banale
    enigma.

    Il gioco

    La struttura di gioco è quella classica delle avventure bidimensionali
    trasposta in un mondo poligonale. A differenza, però dei grandi capolavori del
    genere, Largo Winch non presenta né enigmi geniali né situazioni tali da tenere
    sempre desta l'attenzione del giocatore; questo difetto è sicuramente il più
    grave in quanto rende il titolo noioso in pochissimo tempo. Gli enigmi non
    appassioneranno più di tanto i giocatori professionisti in quanto essendo
    estremamente semplici richiederanno poco tempo per essere risolti anche da chi è
    digiuno di avventure grafiche. Spesso si tratta di enigmi privi di ogni
    attrattiva e fantasia; essi sono, tutto sommato, una versione intelligente degli
    enigmi di Residend Evil: trova l'oggetto A usalo con l'oggetto B per ottenere
    il risultato C (che spesso consiste nel distrarre una persona di guardia). Le
    relazioni con gli altri esseri viventi avverrà tramite la scelta di domande da
    porre alla persona con cui state parlando e a sentire la sua risposta; il fatto
    negativo è che nel novanta per cento dei casi non avrà alcuna importanza
    l'ordine in cui ponete le domande o quali scelte farete. Fortunatamente accanto
    agli enigmi troverete da affrontare dei sottogiochi che, seppur realizzati non
    proprio egregiamente, potranno farvi passare felicemente quei cinque minuti in
    più di gioco necessari a portarli a termine. Il primo (e a mio modesto parere il
    meglio realizzato) riguarda l'hakeraggio di sistemi informatici. Si tratta
    essenzialmente di un puzzle dove dovrete evitare che voi ed il nemico vi
    incontriate avendo a disposizione un numero determinato di mosse ciascuno; pur
    non rasentando il divertimento allo stato puro, il puzzle si lascia giocare
    aumentando di difficoltà ogni volta che sarete costretti ad affrontarne uno.
    Altro sottogioco degno di nota è il poker (o per lo meno una pallida imitazione
    di quest'ultimo): in esso sarete chiamati a fare una partita di poker (dove si
    punta sempre la stessa cifra) dopo l'altra, finché non ridurrete sul lastrico
    il vostro avversario. Più insistenti, nella loro presenza, di questi sottogiochi
    sono i combattimenti. Essenzialmente si tratta di scontri gestiti, come nei
    giochi di ruolo, assegnando determinate azioni ad un personaggio e vedendo il
    risultato che esse sortiscono sul nemico, niente di più niente di meno; le mosse
    sono infatti( salvo rarissimi casi) sempre le stesse, non esistano combo o altre
    mosse speciali degne di nota. Inoltre l'esito di ciascun attacco che porterete
    nei confronti dell'avversario sarà risolto in maniera alquanto criptica per il
    giocatore, che potrà cos' infliggere il numero massimo di danni come zero.
    Largo può attaccare in due modi diversi (con i piedi o con i pugni) nel
    tentativo d'infliggere il massimo punteggio, qualche volta verrà affiancato da
    un compagno (anch'esso gestito dal giocatore) che presenterà qualche mossa in
    più rispetto al repertorio standard del signor Winch. Nulla di entusiasmante
    quindi, ma nemmeno di tragico o insopportabile. Tutti i minigiochi si lasciano
    comunque giocare inducendo tutt'al più uno stato di forte sonnolenza nel
    giocatore, ma mai rabbia o frustrazione (soprattutto perché molti li supererete
    al primo tentativo).

    Tecnicamente parlando

    Dal punto di vista tecnico, Largo Winch può lasciare
    perplessi ad un primo impatto, se infatti si guarda gli scenari non si può non
    notare che sono ben realizzati ricchi di dettagli ed in tempo reale, se però si
    guarda l'animazione dei personaggi essa appare realizzata in maniera
    approssimativa (per non dire alle volte quasi grottesca). Lampante esempi di
    tutto questo è il padre di Largo che appare nel prologo non poi molto diverso da
    una marionetta. Fatto positivo è che il gioco pur essendo tutto in real time (o
    almeno così millantano i programmatori) possiede scenari di gioco che non hanno
    nulla da invidiare a scenari precalcolati in quanto a dettaglio e interazione.
    L'interazione con gli scenari è limitata a quelli oggetti che dovrete usare per
    risolvere determinati enigmi, tutto il resto è precluso alle grinfie del
    giocatore.... Il sonoro rimane nella media né mostruoso ne sbalorditivo.

    In
    sintesi

    Largo
    Winch è un titolo tutto sommato giocabile che non potrà mai essere considerato
    un capolavoro, ma nemmeno un inferno videoludico. Se siete appassionati di
    avventure grafiche il titolo potrà risultare, oltre che brevissimo, anche poco
    attraente a causa della sua disarmante semplicità; d'altro canto se siete poco
    attratti dal genere non sarà L.W. a far nascere in voi la passione per questo
    genere. Il gioco risulterà piacevole, quindi, a chi sta movendo i primi passi
    nel genere e vuole un avventura non molto impegnativa con cui passare qualche
    ora in compagnia, gli altri guardino pure
    altrove.

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