LawBreakers: Recensione del nuovo gioco di Cliffy B

Dal papà di Gears of War arriva LawBreakers, sparatutto ipercinetico con influenze da arena e hero shooter. Abbiamo provato il nuovo gioco di Cliffy B.

LawBreakers: Recensione del nuovo gioco di Cliffy B
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  • Pc
  • PS4
  • Per Newton fu tutto abbastanza semplice, quando nel 1666, mentre riposava sotto un melo, una mela gli cadde in testa. Fu così che ebbe inizio la sua morbosa ossessione per quella strana forza che riusciva in qualche modo ad attirare tutti i corpi verso il centro della Terra: la gravità. Da quel dì, sono trascorsi oltre tre secoli, e adesso a raccontarci delle sue affascinanti dinamiche non è più un celebre uomo di scienza, bensì un ragazzotto del Massachusetts, che di tanto in tanto si diletta a creare stupefacenti esperienze digitali d'intrattenimento.
    Il suo nome è Cliff Bleszinski (anche se tutti si rivolgono a lui con un colloquiale 'CliffyB'), padre, tra le altre cose, delle serie di Unreal Tournament e di Gears of War. E scusate se è poco.
    Questa volta il leggendario game designer ha tentato di tradurre in forma videoludica le sue fantasie su come gli scontri a fuoco del futuro potrebbero trasformarsi in seguito a una catastrofe gravitazionale. Per farlo, ha deciso di mescolare in un unico titolo due delle anime più rappresentative all'interno del panorama fps: quella old school dei funambolici "arena-shooter", fatta di ritmi frenetici, dinamismi iperbolici ed ettolitri di sangue con cui imbrattare ogni superficie, e quella più moderna dei cosiddetti "hero-shooter", dove due squadre di sedicenti eroi si sfidano per la conquista degli obiettivi di mappa e della vittoria. Il risultato è una composto incandescente dal nome altisonante: LawBreakers. Scopriamolo insieme.

    The "Shattering"

    Le fondamenta esplosive di LawBreakers sono sorrette da una storia appena accennata ma dal grande potenziale.
    Intorno al 2100, la Terra è vittima improvvisa del cosiddetto "Shattering", un evento sismico catastrofico che causa un repentino scombussolamento di tutte le forze gravitazionali del pianeta. Tra tutti i territori, neanche a dirlo, a ergersi come ultimo rifugio per le poche civiltà sopravvissute è l'America. Qui, tuttavia, sfruttando il caos politico e sociale, le più grandi gang e organizzazioni criminali decidono di riunirsi in un unico gruppo armato: i Breakers. Sciacallaggio, soprusi, spaccio, omicidi: sono solo alcuni dei misfatti compiuti impunemente dal "nuovo ordine".
    In una situazione così caotica, con la popolazione divisa tra il gioco criminale e il pandemonio gravitazionale, urge intervenire per evitare che quel poco di mondo rimasto in piedi sprofondi definitivamente nel triste gorgo post-apocalittico. E così, grazie a un decreto siglato dai principali leader mondiali rimasti in vita, alcune fazioni (tra cui quelle degli Arcangel e delle Valkyries) scelgono di riunirsi sotto un unico vessillo per riportare ordine e giustizia nella civiltà, dando vita ai Law.

    Tuttavia, almeno inizialmente, la nuova forza di pace si trova a fare i conti con gli evidenti limiti dei suoi ranghi, davvero troppo poco numerosi e mal equipaggiati per riuscire a fronteggiare l'agguerrito nemico. Si decide così di ricorrere a delle tecnologie sperimentali per "potenziare" i guerrieri più dotati e trasformarli in veri e propri superuomini. Scelta impopolare ma di indubbia efficacia. Lo stesso, però, fanno i Breakers, sfruttando intrugli biochimici non meglio specificati per pareggiare la forza dei loro "nuovi" avversari. È in questo modo, dunque, che ha finalmente inizio la battaglia per la supremazia terrestre: il grande scontro di LawBreakers.
    Va detto, però, che, purtroppo, nonostante il background del titolo risulti certamente affascinante e meritevole di essere approfondito, i ragazzi di Boss Key Productions hanno deciso di lasciare in totale disparte tutte le questioni legate ai retroscena narrativi, preferendo concentrarsi quasi esclusivamente sul puro gameplay e sull'impasto competitivo.
    Una scelta sicuramente non deprecabile, ma che in un certo senso finisce per "tradire" la bontà degli spunti e per tagliare di netto una delle più interessanti opportunità di successo offerte dal mercato odierno, dove -basti pensare a Overwatch- si tenta di raggiungere e far innamorare il proprio pubblico grazie anche a soluzioni "extra-ludiche" e transmediali, come fumetti e cortometraggi.
    Questa rinuncia non solo si avverte nei vari menù di gioco e nelle mappe, nelle quali i riferimenti allo "Shattering" o alle fazioni chiamate in causa sono abbastanza trascurabili, ma anche nel resto del materiale multimediale pubblicato sul web, lontano anni luce dalla cura mostrata dalle opere Blizzard. Gli unici accenni ai tragici eventi che soggiaciono alla base di LawBreakers li possiamo trovare nelle brevissime biografie che accompagnano i 18 "anti-eroi" del roster. Eroi che, grazie a un attento lavoro sul design estetico e delle abilità, sono stati quantomeno realizzati per valorizzare al meglio i due veri pilastri portanti dell'esperienza di gioco: il dinamismo di movimenti scatenato dal caos gravitazionale che imperversa in ogni mappa, e il gunplay.

    Hop. Wham. Boom. Slurch.

    LawBreakers è infatti un titolo decisamente più frenetico e "verticale" del sopracitato capolavoro Blizzard, grazie specialmente allo sfruttamento di alcune caratteristiche che hanno reso celebri gli arena-shooter degli anni '90. Non solo abbiamo a che fare con mappe che alternano saggiamente stanze più claustrofobiche e ricche di cunicoli ad ampie aree circolari con innumerevoli linee di tiro, ma dobbiamo costantemente interfacciarci con dei ritmi di gioco che vengono portati all'estremo da una mobilità eccezionale, sia per mezzo delle straordinarie capacità evasive di cui sono dotati gli eroi sia grazie ad alcuni elementi "speciali" presenti nei vari scenari: a volte si tratta di enormi magneti su cui è possibile sfruttare una sorta di "effetto fionda" per lanciarsi nel vivo dell'azione o per raggiungere rapidamente gli obiettivi; altre volte di vaste zone a "bassa gravità" in cui ci si ritrova letteralmente a fluttuare, e dove ad avere la meglio sono coloro che riescono a gestire contemporaneamente sia la mira che gli spostamenti, il tutto sempre a velocità forsennate.

    Ma LawBreakers non sarebbe LawBreakers se nel suo centrifugato non fossero stati disciolti anche alcuni elementi ereditati dai cosiddetti sparatutto "hero-based". A disposizione del giocatore, infatti, troviamo ben 9 ruoli differenti, ognuno dei quali rappresentato dai due esponenti della fazione dei Law e dei Breakers. Troviamo il Gunslinger, che combina il differente volume di fuoco delle due armi impugnate con l'imprevedibilità del teletrasporto a corto raggio; il Vanguard, equipaggiato con una mini-gun che causa un numero maggiore di danni all'aumentare della rotazione del cannone e dei colpi messi a segno consecutivamente, e che può anche sfruttare il lancio a grappolo di alcune granate per far desistere i nemici più arroccati; il Battle Medic, dotato di un lanciagranate a doppia modalità di fuoco (una all'impatto e una "di rimbalzo") e capace di supportare i compagni feriti con due droni medici; l'Assassin, in grado di risultare letale sia in melee, grazie alle due spade corte e al rampino con cui si lancia addosso agli avversari, e a media distanza, per mezzo di un fucile a pompa a energia; il Titan, davvero devastante grazie all'alternanza tra un lanciarazzi e una pistola energetica con cui lanciare fulmini concatenati a tutti i nemici vicini. Insomma, ce n'è per tutti i gusti e tutti gli stili di gioco.
    Ogni personaggio, oltre a un'abilità caratteristica con un breve cooldown, è dotato anche di una skill specificatamente dedicata alla "mobilità" (alcuni possono muoversi velocemente restando sollevati di qualche pollice dal terreno; altri possono ricorrere a dei propulsori per sfruttare la verticalità di alcune aree; mentre altri ancora riescono a effettuare dei repentini spostamenti orizzontali), e di una potente ultimate che può far svoltare a proprio vantaggio le situazioni di gioco più intricate. Il medico, per esempio, ha la capacità di creare una grossa sfera difensiva che cura tutti gli alleati al suo interno, riuscendo anche a schermarli per qualche prezioso secondo dai proiettili esterni; il Titan può entrare in "berserk" e, quasi fosse la reincarnazione di Darth Sidious, lanciare terrificanti fulmini dalle mani; mentre il Wraith è in grado di scagliare delle onde sonore che rallentano i movimenti e l'utilizzo delle abilità dei nemici investiti.
    È importante sottolineare che, indipendentemente dal personaggio selezionato, il gameplay di LawBreakers riesce a risultare tanto versatile (non dovendo invidiare davvero nulla alla varietà di meccaniche mostrata dai personaggi di Overwatch) quanto "meritocratico", capace, salvo rarissime eccezioni (dettate solitamente da un cattivo posizionamento), di permettere a ogni giocatore di confrontarsi equamente contro qualsiasi altro ruolo, anche in 1v1.
    Ci troviamo infatti al cospetto di un titolo che crede ciecamente nell'importanza della "skill" e nella valorizzazione di un gunplay essenziale, rapido, e sempre pronto a premiare coloro che riescono a far coesistere al meglio la precisione, la prontezza di riflessi e il controllo del personaggio.

    Proprio per questo, pur rimanendo molto breve, il time-to-kill è stato bilanciato per fornire ai giocatori qualche frazione di secondo in più del normale (o comunque rispetto agli shooter di qualche decade fa) per poter agire e reagire, riducendo al minimo le situazioni di puro e crudo "one-shoot". Ciò lo si deve anche al fatto che, in LawBreakers, i personaggi godono di un discreto numero di HP, recuperabili grazie alle premure dei Battle Medic, alle stazioni curative posizionate nei pressi degli obiettivi sensibili, oppure raccogliendo alcune fialette sparse qua e là per la mappa. Non sono invece presenti altre tipologie di power-up (come armature o potenziamenti per il danno) o munizioni (dato che per ogni arma sono illimitate).

    Arena-shooter 2.0: modalità, score e matchmaking

    Venendo alle modalità di gioco, impervio terreno su cui vengono valutate la consistenza e la longevità di ogni titolo competitivo che si rispetti, possiamo ammettere in tutta serenità che le 5 tipologie di match attualmente presenti riescono un po' tutte a sposarsi con il dinamismo ipercinetico dell'azione e con le abilità in possesso degli eroi, valorizzando una curva d'apprendimento che risulta sì piuttosto ostica (specialmente agli inizi), ma anche parecchio soddisfacente da metabolizzare.
    In tutte le modalità, si combatte in due squadre da 5 elementi ciascuna, con le due basi di "respawn" posizionate rispettivamente agli antipodi della mappa.
    La più divertente del corollario di gioco, e che si rivolge specialmente agli amanti dei team deathmatch, è sicuramente Occupy, nella quale per vincere è necessario occupare e difendere più volte una zona di cattura che viene riposizionata ogni 45 secondi.
    Per gli estimatori delle modalità un po' più bizzarre, invece, troviamo Blitzball (dove è necessario raccogliere la palla al centro della mappa e portarla "in rete" nella base avversaria, evitando naturalmente che il portatore venga ucciso), Uplink (dove va recuperato e messo in sicurezza nella propria base un archivio da scaricare) e Overcharge (dove a tronfiare è il team che riesce a conquistare e a proteggere una batteria fino alla sua completa ricarica). Ma troviamo anche una modalità di "conquista" leggermente più canonica: Turf War, che richiede alle due squadre di catturare, dopo un breve intervallo di pura schermaglia, le 3 zone che si attivano contemporaneamente a ogni round.

    Al termine di ogni partita si riceve una valutazione (dalla D alla S) in base allo score di uccisioni, assist e punti obiettivo fatti registrare durante il match. Va detto, tuttavia, che il sistema di valutazione attuale non riesce ancora valorizzare alla perfezione le prestazioni dei giocatori, assegnando punteggi non sempre in linea con i loro reali rapporti di forza e con il loro apporto fornito durante il conseguimento degli obiettivi. Il team di sviluppo, comunque, ha già detto di essere al lavoro per migliorare questo aspetto, così da rendere ancora più equo e bilanciato il resoconto di una partita.
    Sempre in base al punteggio finale si ricevono dei punti XP, che possono essere aumentati grazie al bonus vittoria o al conseguimento di uno dei tanti achievment relativi alle modalità di gioco e ai diversi personaggi.

    A ogni passaggio di livello si viene premiati con una cassa contenente alcune ricompense estetiche di diversa rarità (da "comune" a "boss"). Si va dalle più classiche skin per gli eroi ad alcune stilosissime decalcomanie per le armi, passando per le impronte degli scarponi che vengono lasciate sulla "kill-cam" del povero malcapitato di turno eliminato con un calcione sul muso.
    Se c'è però una mancanza piuttosto grave in LawBreakers, e che è stata certamente una delle principali cause della prima, grande emorragia di giocatori dal lancio a oggi, questa è l'assenza attuale di una modalità "classificata". Già Overwatch ce lo aveva mostrato: un titolo competitivo non può sorreggersi per troppo tempo sulle sole partite rapide, ma ha bisogno degli stimoli alla progressione che soltanto un matchmaking ben strutturato può garantire. Per il momento, dunque, bisogna accontentarsi delle partite "casual" e della raccolta delle reward cosmetiche, in attesa dell'arrivo di un sistema di ranked di cui ancora però non conosciamo una data precisa di pubblicazione.
    Un altro deficit -anche questo messo in mostra da Overwatch- è sicuramente rappresentato dall'assenza di un limite al cosiddetto "stacking" dei personaggi, ovvero quando nello stesso team si rischia di ritrovarsi con anche quattro o cinque personaggi dello stesso ruolo. Si tratta di una situazione che crea inutili squilibri e che mina inesorabilmente la varietà potenziale che il titolo è in grado di offrire. Sarebbe certamente preferibile un limite di massimo due personaggi identici.

    A portrait of a futuristic America

    Venendo al comparto grafico, LawBreakers è un titolo godibile ma non certo esente da piccoli difetti. Da una parte troviamo un character design capace di evidenziare egregiamente la varietà estetica, stilistica e caratteriale dei 18 personaggi del roster, dall'altra una direzione artistica un po' troppo scolastica, specialmente per quanto concerne alcune mappe. Esse, infatti, sono per la maggior parte inscrivibili all'interno di quel filone futuristico che predilige il grigiore metallico delle industrie e delle basi militarizzate.
    Si passa da ex resort ora fortificati e costruiti sul fianco di qualche parete rocciosa a vecchi reattori ormai in disuso, passando per località un po' più urbane ma comunque stilisticamente canoniche. Certo, ci sono anche delle piacevoli eccezioni: come Promenade e Station, entrambe caratterizzate da uno stile ricercato e poco dissimile da quello saggiato nel recente Prey, oppure la nuova Redfalls, mappa in stile asiatico caratterizzata dalle architetture tipiche dei templi buddisti e dei santuari scintoisti.

    Al di là di questo, il team ha svolto un ottimo lavoro sulla definizione delle texture e sull'illuminazione, anche se ci saremmo aspettati certamente dei filtri anti-aliasing leggermente meno "blurrati" del TXAA e del FXAA. Un altro difetto, che si verifica specialmente all'inizio della partita e durante i respawn, è la lentezza nel caricamento delle texture e di alcuni elementi poligonali, che causa talvolta un leggero fenomeno di "stuttering", che però si cheta dopo una decina di secondi al massimo.
    Per quanto concerne le prestazioni, grazie all'utilizzo dell'Unreal Engine 4, LawBreakers si è rivelato un titolo piuttosto scalabile e tendenzialmente abbordabile anche per le macchine un po' più datate. Le numerosi opzioni presenti permettono sempre di trovare il giusto compromesso tra la qualità grafica e le prestazioni. Con il nostro PC dotato di GTX 1070 e CPU i5-3570K siamo riusciti a spingerlo tranquillamente ai 60 fps con tutte le impostazioni su "Ultra", senza subire particolari cali di framerate anche nelle situazioni più concitate.

    LawBreakers LawBreakersVersione Analizzata PCPer CliffyB realizzare uno shooter essenziale e che riuscisse ad amalgamare due delle più apprezzate correnti di pensiero presenti nel panorama competitivo era un'assoluta priorità. E LawBreakers non può che dirsi un esperimento riuscito: da una parte troviamo la funambolica mobilità tipica degli “arena-shooter”, garantita dalle interessanti abilità degli eroi e dal particolare design "gravitazionale" delle arene, dall'altra la necessità dei giocatori di essere abili, precisi, e di capire in autonomia, a seconda delle situazioni, quando combattere con la squadra o quando tentare invece una giocata più da “lupo solitario”. Tra l'ottimo e versatile gunplay, l'egregia diversificazione delle abilità degli eroi, i dinamismi veicolati dalle 5 modalità di gioco, ci siamo trovati di fronte a un titolo ostico ma divertente, che mette sempre al primo posto il valore dell'abilità di ogni giocatore. Dispiace solo, per il momento, l'assenza, oltre che di qualche approfondimento di lore, di una modalità “classificata”, la quale ci avrebbe anche permesso di saggiare in circostanze un pochino più “hardcore” il bilanciamento complessivo del titolo. Bilanciamento che, al netto di situazioni sicuramente più “casual” di quelle che avremmo fronteggiato dinanzi al matchmaking, abbiamo comunque trovato ottimale (sempre considerato che ci troviamo ad appena poche settimane dal lancio), e che offre a ogni player la possibilità di giocare contro tutti, indipendentemente dal ruolo selezionato. LawBreakers, insomma, è uno sparatutto solido, di quelli che meritano assolutamente di ritagliarsi un posto d'onore in un panorama competitivo dominato dai soliti volti noti.

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