Recensione Le So Tutte

Non ci resta da fare altro che indossare dei "Pantaloni Intelligenti".

Recensione Le So Tutte
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Wii
  • Homo Sapiens Quizzoticus.

    L’essere umano talvolta, segue dei percorsi che sembrano minare alla base i fondamenti darwiniani e le teorie evolutive ad essi collegati: al posto di progredire ed effettuare un salto in avanti, l’uomo cammina ogni tanto a passo di gambero cominciando a presentare peculiarità comportamentali alquanto bizzarre.
    Uno dei più recenti sottogeneri della nostra specie, è quello che potrebbe essere definito Homo Sapiens Quizzoticus. Esaminando i referti ottenuti per mezzi di prove di laboratorio e osservazioni partecipanti, gli studiosi hanno elaborato alcune caratteristiche etologiche di tale sub-categoria. Il più delle volte, il passaggio, l’ingresso in questa tranche evolutiva è caratterizzato dalla smaniosa attrazione nei riguardi dei cosiddetti “giochi a premio televisivi”, programmi in cui altri Sapiens Quizzoticus chiamati concorrenti, possono ottenere sanzioni positive mettendo alla prova la loro abilità motoria o le loro capacità logiche, culturali e mnemoniche tramite test appositamente congeniati. Di solito, questa classe tende a cibarsi malamente e frettolosamente durante la proiezione di questi show, utilizzando tavolini pieghevoli da porre dinnanzi al divano, l’habitat preferito dai membri della specie, per non perdersi neanche un prezioso attimo dell’attività ludica dei suoi più fortunati consimili.
    Uno degli atteggiamenti più curiosi del Homo Quizzoticus è il suo quasi continuo rivolgersi ai partecipanti del quiz televisivo: qualora dovesse essere rivolta al concorrente una domanda di cui egli conosce la risposta, inizia a gridare verso il televisore frasi come ”E’ la risposta C idiota! Ah, se io fossi al tuo posto!”, “scegli l’aiuto del pubblico!”, guidato forse dalla vana speranza che il suo corrispondente catodico possa in qualche modo carpire i suoi suggerimenti.
    Naturalmente, le limitazioni del mezzo televisivo non consentono tale interazione fra Homini Quizzotoci e quindi Electronic Arts ha ben pensato di venire in soccorso a questa categoria umana realizzando un prodotto per Wii chiamato “Le so Tutte!” (noto come Smarty Pants nelle Terre d’Amerigo), per sopperire alle loro esigenze di interazione durante i quiz. Naturalmente, con questo gioco made in EA, non si vincono automobili, viaggi o cospicui premi in denaro, poiché tale possibilità viene sacrificata all’altare dell’interazione uomo-console, pertanto se cercate una mano per pagare il mutuo o le rate del nuovo SUV superaccessoriato, Gerry Scotti rimane ancora una scelta preferibile al titolo EA, almeno sotto certi punti di vista.

    Signora Longari, lei mi casca su.....

    Il mercato dei casual gamer, al di là di proiezioni future ed eventuali sviluppi, offre a delle talvolta sogliate software house, un ricco bacino di riferimento per prodotti che fino a qualche anno fa erano comunque presenti in misura minore nelle softeche delle varie console e che ora tramite Wii e Ds stanno ottenendo un ruolo sempre più importante nell’industria dell’intrattenimento digitale. Tali titoli vengono guardati con diffidenza tanto dagli hardcore gamer quanto dalla stampa specializzata che spesso si rivela più realista del Re, dimostrando di non riuscire a giudicare un titolo per le finalità che si prefigge.
    Questo gioco EA, battezzato in Italia con un titolo di Zelighiana memoria, Le So Tutte!, offre un’esperienza in tutto e per tutto simile a quella dei cari vecchi giochi da tavolo in stile Trivial Pursuit, veri e propri compagni di gioco di tante persone nelle lunghe e fredde nottate invernali.
    Le sue esplicite finalità, rendono praticamente inutile la fruizione in single gaming. Scegliendo la modalità di gioco in solitario, potremo soltanto selezionare un avatar da utilizzare durante il quiz e rispondere al maggior numero di domande prima che scada il tempo. Il software provvederà a proporci dei quesiti rapportati alla nostra età, dato che tale informazione ci verrà chiesta prima d’iniziare “l’avventura”.
    Le altre due opzioni, Amici e Famiglia, sono quelle che esprimono al meglio la natura “sociale” del videogame sviluppato da Planet Moon Studios. Amici prevede la sfida fra più giocatori (fino a 4) e lo scopo è naturalmente quello di rispondere a più domande degli altri diventando il capione di “Le So Tutte”, mentre la modalità famiglia presuppone la collaborazione fra più giocatori e il goal comune è quello di replicare correttamente al maggior numero di test.
    Scendiamo ora nello specifico dell’offerta ludica di questo quiz game made in EA.

    Let’s wear those Smarty Pants!

    Proseguire nella disamina del single gaming sarebbe inutile, dato che non c’è sostanzialmente nulla da aggiungere a quanto già scritto.
    Vediamo ora di capire quanto siano davvero intelligenti questi pantaloni taglia Wii.
    Una volta selezionata la modalità di gioco in multiplayer che preferiamo intraprendere, potremo scegliere un Mii da utilizzare durante il quiz, la durata della partita e il suo grado di difficoltà. Fatto questo, una fastidiosissima voce c’inviterà a girare la ruota per opzionare la categoria d’appartenenza della domanda: per effettuare quest’operazione dovremo tenere premuto il tast A e girare in cerchio il Wiimote come se fosse la manopola di una leva e, una volta caricata a sufficienza la spinta, rilasciare il tasto liberando così la ruota della fortuna. Durante i giri finali del tabellone, potremo influenzare il movimento del disco spingendo A o B e agitando Wiimote in verticale o in orizzontale (sarà il gioco stesso a suggerirci la cosa tramite delle icone a schermo). In seguito, dovremo determinare il punteggio della domanda attraverso un tiro al bersaglio: colpendo i bersagli verdi il punteggio della domanda aumenterà, colpendo quelli rossi diminuirà. Eventuali strategie atte ad aumentare o meno il valore delle risposte, si riveleranno utili a seconda della nostra preparazione nell’ambito della tipologia di quesito da fronteggiare. Il ventaglio degli argomenti proposti è quello tipico dei giochi da tavolo basati sul nozionismo più sfrenato: Arte e Letteratura, Musica, TV e Spettacolo, Costume Italiano, Giochi e Fumetti, Storia e Geografia, Scienza e Sport. Nulla di nuovo sotto il sole. L’aspetto divertente, è costituito dalle performance che dovremo esibire per rispondere alle oltre 20,000 interrogazioni proposte dal videogame. Per prenotare la risposta ad un quiz, dovremo tenere premuto il tasto A ed alzare il Wiimote come se si trattasse della famigerata “mano alzata” degna del migliore dei secchioni. Una volta accaparrato il diritto di risolvere il dilemma proposto, dovremo selezionare la voce che riteniamo esatta fra quelle disponibili e, in caso d’errore, al posto di veder aumentare il conta-punti, lo vedremo diminuire della cifra stabilita durante la fase di selezione punteggio tramite tiro al bersaglio. Le domande compaiono sullo schermo come se fossero digitate da una macchina da scrivere e, qual’ora il giocatore dovesse prenotare la risposta prima che tutto il quesito appaia sulla televisione, rischierà 5 secondi di stop in caso d'errore. Durante le fasi di gioco, i videoplayer potranno anche usufruire di carte speciali, chiamate Carte Sfida, che possono essere recuperate grazie alla ruota della fortuna quando l’indicatore finisce sugli appositi spazi. Quando l’impiego di una carta è consentito, questa lampeggerà sulla parte bassa dello schermo e a quel punto non dovremo far altro che spingere il tasto B e mimare l’atto del lanciare una carta sul tavolo. Queste carte speciali, sono l’equivalente dei vari “aiutini”tipici di ogni quiz show che si rispetti e prevedono il cambio della domanda, lo scippo di un quiz già opzionato da qualcun altro, l’eliminazione di una risposta sbagliata, la sostituzione di una domanda ritenuta troppo ardua con una più accessibile nonché il blocco dello scorrere del cronometro. Di tanto in tanto, bisognerà danzare il Ballo dei Punti Doppi, o almeno bisognerà farlo quando la Wheel of Fortune si fermerà sull’omonima casella: in tale frangente, dovremo far sì che il nostro Mii si esibisca in un frenetico ballo per far aumentare il coefficiente di moltiplicazione dei punti stando ben attenti a non ripetere sempre gli stessi movimento del Wiimote poiché, altrimenti, non otterremo l’agognato bonus.
    Analizzare il comparto tecnico di questo gioco non avrebbe alcun senso, perché l’aspetto estetico di questo Le So Tutte! è davvero privo d’importanza. Va invece rilevato come la navigazione dei menù sia davvero facile ed intuitiva e l’utilizzo del solo Wiimote semplifica ulteriormente le cose. I movimenti richiesti dalle fasi In Game sono anch’essi semplici e alla portata di tutti, come ogni social game che si rispetti. Il numero piuttosto ingente di quiz presenti nel gioco, assicura al titolo EA una discreta varietà, anche perché, è il caso di dirlo, Le So Tutte! difficilmente verrà preso dallo scaffale se non si hanno degli amici con cui condividere l’esperienza di gioco poiché questo è davvero un gioco che, come il Trivial Pursuit, non ha senso di essere giocato da soli.

    Smarty Pants Smarty PantsVersione Analizzata Nintendo WiiRedigere la solita pagella sintetica per un opera come Le So Tutte! sarebbe fuorviante ed inappropriato. Lo scopo del gioco è quello di offrire un’alternativa digitale ed interattiva ai classici quiz televisivi e da tavola e, analizzato sotto un’ottica il più possibile scevra da snobismi vari ed eventuali, Smarty Pants riesce nel compito che si prefigge grazie ad un’interfaccia semplice, ma non semplicistica e ad una navigazione a schermo realmente accessibile a grandi e piccini. Il motivo per cui il gioco non si può guadagnare un Sei bello pieno è imputabile ad un fattore tutt’altro che trascurabile quando si parla di casual o social game: il prezzo. Proporre una collezione di domande ad un retail price in tutto e per tutto simile a quello di opere caratterizzate da una lavorazione ed un costo d'esecuzione ben superiori a quelle del gioco in questione è inammissibile poiché il giocatore abituale difficilmente metterà mano al portafogli per acquistare un titolo che già normalmente non rientra nei suoi piani d’azione mentre il casual gamer, più attento alle questioni economiche che a fattori come la giocabilità o la longevità, eviterà di spendere una cifra con la quale, piuttosto, potrebbe comprare due giochi a budget price.

    5

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