Legacy of Kain: Defiance recensito su Xbox

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Legacy of Kain: Defiance recensito su Xbox
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  • PS2
  • Xbox
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  • Presagio di Sangue

    E' proprio con Blood
    Omen: Legacy Of Kain che la saga cominciava, nel lontano 1996, su Playstation,
    ad opera dei Silicon Knights e prodotto da Crystal Dynamics. Probabilmente i
    suoi programmatori originali non hanno mai presagito che quel piccolo action rpg
    in 2D dall'atmosfera molto dark sarebbe andato così avanti, evolvendosi in una
    saga così complessa ed affascinante. Oggi siamo addirittura al quinto episodio
    della serie, in procinto di vederne affiorare un sesto, tutto questo con un
    successo di critica e pubblico che non accenna a diminuire e senza gli ideatori
    originali della saga, i Silicon Knights, che in tempi recenti hanno collaborato
    e prodotto alcuni titoli di successo come second party di Nintendo.

    Il mondo di
    Nosgoth

    E' nel
    mondo di Nosgoth che tutta la serie è ambientata, un mondo pieno di terrore
    dominato da vampiri e forze oscure che cercano di tirare i fili di ogni singolo
    essere vivente. Tutto ruota attorno ai pilastri di Nosgoth, dalla cui stabilità
    dipende la salvezza del pianeta. Nel corso di tutti gli episodi abbiamo scoperto
    molto sulle due razze che dominavano il pianeta in tempi lontani, gli Hylden e i
    Vampiri, e abbiamo preso coscienza di come questi ultimi avessero costruito i
    pilastri come protezione dagli Hylden, cacciati all'esterno di Nosgoth in una
    dimensione a metà fra lo spazio reale e l'aldilà. Dietro a tutte queste
    vicissitudini sono protagonisti il vampiro Kain, marionetta che vuole ribellarsi
    al suo crudele destino e salvare il mondo, e il suo discepolo/avversario Raziel.
    Assieme a loro troveremo vari coprotagonisti che ci accompagneranno lungo tutti
    gli episodi, come Janos Audron, il padre di tutti i vampiri, Vorador, il suo
    prediletto, Ariel, il guardiano del pilastro del Bilanciamento, l'Elder God,
    un'antica divinità il cui reale scopo è avvolto nel mistero, e Mobius,
    guardiano del pilastro del tempo e suo fedele servitore. La trama di tutta la
    serie ruota attorno ad inganni, personaggi dei quali, come nel migliore dei
    thriller, non capiamo mai il vero allineamento e le vere intenzioni, e tanti
    viaggi nel tempo. Questi ultimi in particolare, come l'esperienza ci insegna,
    sono uno strumento potente in mano allo sceneggiatore, così potente che è facile
    abusarne e far scadere nel ridicolo una trama interessante, o ancora di più
    generare incongruenze e banalità dovute ad una scarsa attenzione nel far
    “quadrare tutto”. Ovviamente questo aspetto comporta ancora più rischi in un
    gioco con una trama densa di misteri, personaggi e avvenimenti come quella di
    Legacy Of Kain. Lungo la serie si sono avuti vari sentori che questo rischio
    stava per diventare tragicamente una realtà, ma proprio quando i dubbi
    cominciavano a non essere più tali arriva questo Defiance, a chiarire tutto e a
    giostrare con grande maestria una trama che stava diventando fin troppo
    complessa da gestire. Lode dunque agli sceneggiatori e alla loro grande
    attenzione nell'arricchire il plot di tantissimi climax, di pathos, di colpi di
    scena e sorprese, di aver saputo affascinare i suoi fan senza deluderli,
    mantenendo una cura certosina nel far quadrare praticamente tutti i particolari
    e creando una sceneggiatura degna del miglior libro ad ambientazione
    gothic/dark.

    Gotica Grafica

    Non si poteva certo parlare di motore grafico ai tempi del primo
    episodio, tutto in 2D, ma molte lodi furono versate per il primo Soul Reaver,
    che a suo tempo presentava non poche innovazioni per l'epoca; come ad esempio
    un mondo completamente 3D, completamente esplorabile e con telecamera libera, un
    “unico” mondo tutto intero, collegato fra sè e sempre riesplorabile in tutte le
    sue parti, (un po' come Metroid o Castlevania), nessun caricamento fra le varie
    zone e l'idea delle due “dimensioni”. Un concept originale e tante idee che poi
    son state riprese successivamente da svariati altri team di sviluppo. Tuttavia
    questa cura e genialità non si è ahimè ripercossa nel sequel Soul Reaver 2
    (lungi dallo sfruttare le capacità di un Playstation 2) e soprattutto in Blood
    Omen 2 (realizzato da un team di sviluppo diverso). Ma proprio quando lo
    scetticismo regnava sovrano e ormai nessuno si aspettava più nulla, arriva
    Defiance, con un motore strabiliante ed oltretutto perfettamente ottimizzato per
    tutte le console, nonostante la sua natura multipiattaforma. A dispetto di molti
    altri titoli multi, la cui differenza fra le varie versioni è minima, in
    Defiance l'aspetto grafico cambia in maniera sensibile ed è con piacere che
    finalmente possiamo vedere l'Xbox sufficientemente sfruttata anche in un titolo
    multi. Lode a Crystal Dynamics dunque, e speriamo che altri seguano il loro
    esempio in futuro. Fin dall'inizio non si può che rimanere stupiti del notevole
    motore 3D; dalla quantità di poligoni utilizzati per la modellazione degli
    sfondi e dei personaggi principali, dalle textures ad alta risoluzione, dagli
    effetti volumetrici per fumo ed alcune fonti di luce ed in ultimo dal framerate
    quasi costantemente fisso a 60 frames al secondo. Un cambiamento interessante
    rispetto ai precedenti episodi possiamo trovarlo nella telecamera, adesso non è
    più totalmente libera e più o meno centrata sulle spalle del personaggio
    principale, ma in punti specifici e strategici degli sfondi. Possiamo definirla
    “semi-dinamica”, poiché anche se “fissata” su elementi dello sfondo e non sul
    personaggio, la telecamera “segue” le azioni di quest'ultimo, inoltre con lo
    stick destro possiamo girarla a piacimento, entro certi limiti, anche se dopo
    ritornerà alla sua posizione “centrale”. La scelta non è da considerare
    negativa, ma è tuttavia discutibile. Non possiamo nemmeno definirla “migliore” o
    “peggiore” di quella totalmente libera dei precedenti episodi, poiché questa
    scelta presenta sia vantaggi che svantaggi. Da una parte abbiamo meno libertà e
    può capitare che a volte non si riuscirà ad guardare proprio dove vorremmo noi,
    tuttavia questa scelta consente, senza un totale taglio di ogni libertà, di
    avere inquadrature molto più cinematografiche e coinvolgenti. E' semmai una
    perdita notevole quella della modalità prima persona, tante volte avrebbe fatto
    comodo il potersi fermare e scrutare con attenzione i dettagli di ciò che ci
    circonda.

    Gotiche Sinfonie

    L'aspetto sonoro di questo Defiance si presenta con tutte le carte
    in regola. Dolby Digital 5.1 e una colonna sonora orchestrale di tutto rispetto.
    Le musiche in questa saga hanno sempre ricoperto un ruolo secondario, ed in un
    certo senso non è in Defiance che le cose cambiano. La successione è più o meno
    sempre la medesima: silenzio interrotto da musiche agitate durante le fasi di
    combattimento e durante gli scontri con i boss. Qui al posto del silenzio
    abbiamo musiche molto sottili, lente, leggere e a volte inquietanti.
    Stilisticamente non c'è nulla di notevole, ma le musiche talvolta rockeggianti
    e piene di strumenti “gotici” come organi etc si adattano davvero molto bene
    all'atmosfera del gioco. Gli effetti sonori sono di ottima qualità, purtroppo è
    la varietà che manca. Non che ci sia la piattezza dei precedenti episodi - il
    livello raggiunto da Defiance è comunque più che accettabile - ma si poteva fare
    decisamente di più. Questione più complessa per le voci. Il gioco, come i due
    precedenti, è completamente doppiato in italiano. Se il doppiaggio del primo
    Soul Reaver era ottimo per l'epoca, il doppiaggio di Soul Reaver 2 lo è forse
    tutt'ora. In Defiance invece dobbiamo purtroppo notare un calo del livello
    medio di qualità. Non solo alcuni doppiatori sono cambiati, ma la loro
    recitazione è decisamente peggiorata. Le cose cambiano se si seleziona l'audio
    inglese, doppiato magistralmente da oltre 20 doppiatori professionisti,
    consultando i nomi (e le foto!) presenti sul DVD del gioco possiamo notare che
    quasi tutti sono nomi molto importanti, già visti in tantissime produzioni
    hollywoodiane e non. Per fortuna la presenza dei sottotitoli permette, se
    desiderato, di impostare l'audio in inglese e continuare a capire ciò che
    succede anche senza una buona conoscenza della lingua parlata.

    Giochi Gotici

    Il gameplay
    del primo Soul Reaver aveva i suoi problemi, ma visti i tempi che correvano e
    viste le sue innovazioni alla fin fine il tutto reggeva bene. Soul Reaver 2
    purtroppo non andava molto oltre, ed essendo uscito un bel po' dopo tutto
    questo poteva pesare. Forse anche questo ha contribuito allo scetticismo
    riguardo all'uscita di Defiance, ma per fortuna i bravi programmatori hanno
    saputo scacciare anche questo fantasma, presentando un gioco con un gameplay
    quasi interamente nuovo, che strizza l'occhio al passato e che alla fine
    risulta essere molto divertente. Al di là di tutte le novità che ci apprestiamo
    a introdurre, è interessante notare come il gameplay sia cambiato proprio alla
    BASE del gioco. La risposta ai comandi è ottimale, così come il targeting dei
    mostri e la sensazione di COLPIRE qualcosa, drammaticamente assente nel
    precedente episodio. Tutto questo unito all'intuitività dei comandi, alle
    ottime animazioni e ai 60fps non fa che aumentare il divertimento che si prova
    muovendo uno dei due protagonisti lungo il territorio di Nosgoth. Sono presenti
    due pulsanti d'attacco (leggero e forte) utilizzabili in successioni diverse
    per creare combinazioni di mosse, il tasto del salto e quello della Telecinesi
    (TK), in questo episodio sfruttata molto meglio. La TK infatti funzionerà
    praticamente come una presa “a distanza” per Kain, e come un forte colpo per
    Raziel. Come probabilmente è già noto durante il gioco si alterneranno fasi in
    cui si controlla Raziel e fasi in cui si controlla Kain. I due personaggi hanno
    moltissime caratteristiche peculiari, ma alla fine le differenze sono più nella
    forma che non nella sostanza. In particolare per Raziel, avrebbe fatto piacere
    vederlo più simile alle sue edizioni passate. E' presente un menu che in un
    certo senso richiama quello del primo Blood Omen, qua dentro si possono
    equipaggiare tutte le svariate armi disponibili (5 per Kain e 9 per Raziel),
    vedere l'attuale obiettivo della missione e consultare i bonus raccolti. Una
    piacevole novità di questo Defiance è l'aver inserito oggetti bonus nascosti
    nel gioco che se trovati sbloccano una galleria nel menu principale del gioco.
    Inoltre i bonus per far aumentare la barra del TK e dell'energia sono stati
    divisi in “emblemi” da trovare nascosti nel gioco. Una trovata interessante per
    aumentare la cura e l'attenzione con cui il giocatore deve esplorare (e
    riesplorare) tutti i vari livelli. Interessante come ogni arma abbia un livello
    del potere che si carica con i colpi inferti ai nemici. Quando è carico al
    massimo l'arma viene ricoperta da un alone che genera effetti diversi a seconda
    dell'arma. Inoltre tenendo premuto il tasto di attacco e rilasciandolo poco
    dopo si genera la mossa speciale dell'arma (e si scarica la barra del potere),
    diversa per ognuna delle armi di Kain e di Raziel. Oltre a tutto ciò è presente
    una sorta di “livello di esperienza” che sale mano a mano che si trucidano
    nemici. Per ognuno dei cinque livelli raggiungibili si sblocca una nuova “mossa
    speciale”. Si perchè esistono delle combo speciali da eseguire con particolari
    movimenti del joypad (generalmente la direzione del nemico e contemporaneamente
    uno dei tasti). Tutte queste mosse sono collegabili fra se tramite le mosse
    normali. E' incredibile come si riesca a fare combo (tutte contate e
    visualizzate su schermo) di oltre 100 colpi massacrando lo stesso o più nemici
    contemporaneamente. Questo aspetto è molto importante, perchè unito al nuovo
    sistema di controllo è uno dei principali contribuenti a quel “feeling” di
    entertaining che si può sperimentare per tutto il gioco. Lo scorrere del
    gameplay è invece piuttosto regolare. Il tutto è di base una grande esplorazione
    interrotta da puzzles, combattimenti e cut-scenes con elementi importanti della
    trama. Ognuno di questi elementi, come già si è avuto modo di dire, è realizzato
    in maniera ottimale. La struttura è molto più lineare rispetto agli altri giochi
    della serie, pur mantenendo una grande libertà. Questo può generare favori o
    dissensi nei giocatori, ma anche questo aspetto (come quello della telecamera)
    deve essere considerato non come un pregio o un difetto rispetto ai titoli
    precedenti, ma piuttosto come una differenza che in quanto tale presenta sia
    vantaggi che svantaggi. Il senso di libertà è un po' limitato: è aumentata
    moltissimo l'area di gioco ed è pedissequamente diminuita la possibilità di
    riesplorazione (pur rimanendo presente), daltronde l'aumentata linearità ha
    concesso anch'essa di far risultare il gioco molto più scorrevole, molto più
    emozionante e di eliminare quasi totalmente i momenti “morti” o di “noia” che
    invece erano molto presenti nei giochi passati. L'idea finale è comunque quella
    che questa nuova scelta rappresenti un compromesso decisamente migliore delle
    soluzioni precedenti, se vista nel suo complesso.

    Ma alla
    fine?

    Supporto multilingua su
    audio e video (sottotitoli), supporto 16:9 completo, ottimo utilizzo delle
    svariate piattaforma (invece che il canonico appiattimento), trama incredibile,
    giocabilità elevata... ci troviamo di fronte ad un capolavoro? E' bene evitare
    di usare termini come questo, fin troppo legati alla soggettività di ognuno di
    noi. Quello che è certo è che Legacy Of Kain: Defiance è un titolo di altissima
    qualità, che nonostante l'uscita di altri action come Ninja Gaiden, mantiene
    comunque alto il suo valore. Il gameplay rivoluzionato e migliorato forse non
    raggiunge i livelli di alcune ultime produzioni giapponesi, ma rimane comunque
    realizzato in maniera eccellente, promettendo di fare ancora meglio per il
    futuro. Legacy Of Kain: Defiance è un acquisto obbligato per chiunque sia un
    appassionato del genere o abbia giocato i precedenti capitoli della saga, e un
    acquisto da considerare seriamente anche per chi non ha ancora avuto modo di
    giocarli (e che potrebbe quindi avere problemi nel capire tutta la trama).

    Cronologia di un Vampiro

    Mentre aspettiamo maggiori informazioni sul sesto capitolo, questa è la
    cronologia di uscita di tutti i cinque capitoli della serie: Legacy Of Kain:
    Blood Omen (Playstation, Saturn e PC - 1996) Legacy Of Kain: Soul Reaver
    (Playstation, PC e Dreamcast - 1999) Soul Reaver 2 (Playstation 2 e PC - 2001)
    Legacy Of Kain: Blood Omen 2 (Playstation 2, Gamecube, Xbox e PC - 2002) Legacy
    Of Kain: Defiance (Playstation 2, Gamecube, Xbox e PC -
    2003)

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