Recensione Legend of Dungeon

Il duo di RobotLovesKitty in un action RPG di derivazione arcade.

Recensione Legend of Dungeon
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  • Pc
  • Legend of Dungeon è un'insolita commistione di elementi che, a ben vedere, non aggiunge nulla di nuovo ai generi da cui trae ispirazione, combinandoli tuttavia in modo originale e divertente. Il risultato è un ibrido dal gameplay tipico dei dungeon crawling, ma con una forte inclinazione verso una tipologia di gioco del tutto simile ai rogue-like. L'impronta old school del titolo è sottolineata da una veste grafica ad 8-bit, impreziosita dalla collaborazione con Sebastiaan Van Hijfte - noto pixel artist - nel ruolo di character design. Uno stile particolare ed evocativo che rappresenta con efficacia la natura indie del titolo, pensato e sviluppato esclusivamente da RobotLovesKitty, un piccolo studio fondato da Calvin Goble ed Alix Stolzer, due coniugi statunitensi visionari e geniali.

    LANTERNE E CAPPELLI

    Legend of Dungeon ha un solo ed unico obiettivo, scendere fino al ventiseiesimo piano di un labirinto infestato da mostri e pieno di trappole, recuperare il tesoro, e tornare indietro sani e salvi. Un compito che si rivelerà per niente facile, e il cui punto di partenza è una taverna piccola e squallida, in cui troveremo una lanterna, una spada e delle provviste (nonché degli avventori poco inclini al dialogo). Recuperati questi pochi oggetti saremo pronti a scendere le scale per il primo piano, ed iniziare un viaggio tanto folle quanto pericoloso. Ciò che ci aspetta è un dedalo di porte e scale senza soluzione di continuità, dove sarà molto facile perdersi e davvero difficile sopravvivere. I livelli sono generati casualmente di volta in volta, cosicché ad ogni partita il labirinto assumerà una geografia completamente nuova, negando dunque qualsiasi vantaggio possa derivare dal cercare punti di riferimento lungo il percorso. La tecnica procedurale usata per generare i livelli funziona abbastanza bene, assecondando la progressione del gioco, sorprendendoci talvolta con situazioni inaspettate e fuori dalla nostra portata. Durante l'esplorazione dei primi piani avremo modo di prendere confidenza con i comandi di gioco e gli ambienti circostanti, successivamente la complessità delle situazioni, e l'aggressività dei nemici, aumenteranno man mano che ci avvicineremo al ventiseiesimo piano.

    "La tecnica procedurale usata per generare i livelli funziona abbastanza bene, assecondando la progressione del gioco."

    Il bestiario sviluppato dalla piccola softo del Vermont è piuttosto ampio e propone mostri di ogni genere, tra cui non mancano mummie, vampiri, pipistrelli giganti e minotauri. Sebbene il sistema di combattimento sia simile al più classico dei beat'em up, andare avanti tirando fendenti a destra e manca funzionerà solo per i primi minuti di gioco, difatti le creature più pericolose ci costringeranno ad un approccio misurato, quasi strategico. Sottovalutare il rischio ci porterà inevitabilmente alla sconfitta, costringendoci a ricominciare tutto daccapo a causa dell'impossibilità di salvare i nostri progressi, e della morte permanente del nostro impavido eroe. Dunque un titolo dall'impronta decisamente hard-core che lascia poco spazio agli imprudenti, e che fa della fortuna una dote necessaria al raggiungimento dell'obbiettivo.
    Ad aiutarci nell'impresa c'è un vasto arsenale di armi classiche, con qualche contaminazione degna della migliore tradizione sci-fi: spade, asce, martelli da guerra, lance, scudi, bazooka, shotgun, visori laser in stile Marvel, gatti laser (?!) ed incantesimi di varia natura, tra cui l'evocazione di creature demoniache molto potenti. Nella discesa verso l'ultimo piano è possibile incappare in alcuni cappelli, piuttosto bizzarri, che rappresentano l'elemento protettivo dell'equipaggiamento. Ognuno di essi ha un nome particolare ed aumenta o diminuisce i nostri punti armatura, in più attiva una particolare abilità che può rivelarsi indispensabile od inutile: Khat ci permette di fare amicizia con una mummia, Kitty ha la forma di un gatto ed è solo estetico, Magnetic funziona come una grossa calamita, Rogue Hood riduce le probabilità di essere visti dai mostri, mentre Green Goblin aumenta la velocità di spostamento (finora ne abbiamo contati trentadue ma è molto probabile che ce ne siano diverse decine). Ovviamente le pozioni presenti in gioco non sono da meno, in quanto anch'esse sono soggette alla stessa procedura usata per generare casualmente i livelli, e ciò rende impossibile associare un tipo di effetto al colore. L'uso ci espone a conseguenze imprevedibili, spesso ingestibili, tra cui la morte per avvelenamento o l'autocombustione.

    PIXEL DINAMICI

    Pur manifestando tutti i limiti di una produzione low budget, Legend of Dungeon mette in mostra uno stile che funziona, a testimonianza della cura riposta nella fase di sviluppo. La veste grafica, interamente progettata in bit, è povera e non regge il confronto con altre produzioni simili, tuttavia la gestione dinamica delle luci è pressoché perfetta, tanto da restituire un'atmosfera davvero ispirata e d'effetto. Le animazioni sono ridotte al minimo e in alcuni frangenti risultano approssimative, a tal punto da interferire con la gestione dell'hit box dei nemici. Un plauso particolare al level design ed al sistema di generazione casuale dei livelli, in grado di presentare ambienti di gioco ben strutturati (con decine di porte, trappole e passaggi segreti) mai uguali tra loro, un'accortezza che aumenta sensibilmente il fattore longevità. Molto buona la componente audio, soprattutto la colonna sonora, coinvolgente e mai noiosa.

    Legend of Dungeon Legend of DungeonVersione Analizzata PCLegend of Dungeon è un gioco concepito per gli appassionati di sfide complesse, dove spesso l'abilità non basta se non è accompagnata anche da una buona dose di fortuna. Sviluppato sulla base di un tipico rogue-like, esaspera il genere introducendo elementi beat'em up difficili da gestire, capaci di smantellare senza fatica la pazienza anche dei giocatori più esperti. A tutto ciò si deve aggiungere una forte competitività, rappresentata dalla classica scalata delle classifiche on-line, basate sul punteggio ottenuto raccogliendo i tesori disseminati sul percorso. Insomma, un gioco dalla grafica old school e dal gameplay intuitivo, ma selettivo, che difficilmente si lascerà apprezzare dai neofiti del genere. Se invece siete degli estimatori di titoli di questo stampo, allora vi consigliamo di giocarlo, magari in co-op con qualcuno tanto folle da seguirvi. Non ve ne pentirete.

    7

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