LEGO Batman in azione su PSP: la recensione

Il cavaliere oscuro arriva su Psp

LEGO Batman in azione su PSP: la recensione
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  • DS
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Psp
  • Il ritorno del cavaliere oscuro

    Dopo cinque, fruttuose collaborazioni con il franchise LEGO (tanti sono i videogame ispirati al celebre marchio danese), i ragazzi di Traveller’s Tale hanno pensato che fosse finalmente arrivato il momento di tradurre in mattoncini colorati uno degli eroi più cupi e tenebrosi della storia del fumetto: Batman. E se le versioni casalinghe possono perlomeno contare su un miglior comparto tecnico, la controparte handeld, benché sostanzialmente identica, manca di quella bontà visiva che avrebbe sicuramente giovato ad una produzione che lascia un filo di amarezza sotto più punti di vista. Scopriamo perché.

    Alla Batcaverna!

    Lego Batman, come ogni suo predecessore, è innanzitutto un gioco d’azione e come tale sarebbe illogico aspettarsi una produzione dalla spiccata profondità ludica soprattutto visto e considerato il target di giovanissimi a cui si rivolge. Non stupisce dunque il fatto di trovarsi di fronte ad un titolo interamente fruibile da qualsiasi utente e che pone al centro della sua struttura di gioco l’immediatezza di un gameplay semplice ma al tempo stesso estremamente piacevole.

    Selezionando modalità storia, unica opzione disponibile all’inizio del gioco, si viene immediatamente introdotti nel vivo dell’azione controllando Batman e Robin: si affrontano orde di scagnozzi, ci si arrampica sulle sporgenze, si vola da un palazzo all’altro e, cosa non meno importante, si distrugge tutto ciò che capita a tiro per ricavare monete e mattoncini lego da utilizzare per costruire oggetti utili al superamento del livello. Tralasciando qualsiasi commento sulla ripetitività del sistema di combattimento (se tale può essere definito visto che conta solamente di due tipi di attacco, peraltro molto simili tra loro), rivolgiamo subito ogni attenzione a quelli che sono i veri punti di forza della struttura di gioco, ovvero la possibilità di cambiare costume agli eroi e quella di vestire i panni degli antagonisti. Durante i sei capitoli dedicati ai “buoni”, Batman e Robin hanno la facoltà di indossare diversi tipi di tute, ognuna delle quali corredata da un’apposita funzionalità che permette agli eroi di interagire con l’ambiente circostante in molti modi: il costume alato, ad esempio, consente a Batman prolungare l’azione del salto e tramutarla in volo mentre il costume tecnologico di Robin lo abilita all’uso di pannelli e apparecchiature elettroniche indispensabili alla prosecuzione dell’avventura.

    Il cambio d’abito, oltre a garantire una discreta varietà di azione assieme alle frenetiche sessioni di guida, costituisce un elemento di fondamentale importanza nelle missioni interpretate dai due paladini mascherati poiché, al di là del puro e semplice button-smashing, la vera soddisfazione ludica che l’utente medio può trarre da questo titolo risiede senza ombra di dubbio nella risoluzione degli enigmi, per quanto semplici e puerili. Non va inoltre dimenticato che, nonostante il giocatore possa controllare a piacimento l’uno o l’altro personaggio, tra i due non esiste alcuna differenza sostanziale se non quella assicurata dalla gamma di costumi assegnati ad ognuno; una pecca strutturale che non solo sminuisce la godibilità delle missioni assegnate ai presunti protagonisti, ma contribuisce a mettere in risalto le sessioni di gioco dedicate ai “cattivi”, di gran lunga più emozionanti e varie. Il fascino del male in questo caso viene esercitato in tutta la sua malia attraverso la fattiva applicazione delle caratteristiche che rendono ogni antagonista unico e speciale: l’Uomo Argilla può spostare oggetti ingombranti grazie alla sua forza straordinaria, Mister Freeze è in grado di creare piattaforme ed appigli grazie al suo raggio congelante, l’Enigmista può controllare la mente altrui interagendo così con meccanismi ed interruttori posizionati in zone altrimenti inaccessibili e così via.

    Questa differenziazione in termini di abilità dei vari personaggi, buoni o cattivi che siano, trova una ulteriore ragione d’esistere in modalità Gioco Libero all’interno della quale ognuna delle missioni già giocate nel single player può essere nuovamente rigiocata per accumulare i bonus mancanti e sbloccare quei contenuti extra precedentemente abbandonati poiché non in possesso del giusto potere: capita infatti che nelle prime missioni ci siano, ad esempio, finestre che non possono essere infrante oppure oggetti che, sebbene chiaramente amovibili, non possono essere rimossi se non da un particolare character che si renderà disponibile al controllo solo in un secondo momento. E se l’accumulo di bonus ed extra (spendibili al mega computer della Batcaverna) rappresenta un discreto prolungamento delle ore di gioco, la totale assenza di una modalità cooperativa costituisce una grave quanto inopportuna mancanza per un titolo basato sul gioco di squadra tanto più che la possibilità di affrontare le situazioni di gioco con un amico, anziché con una CPU dall’intelligenza artificiale a dir poco risibile, avrebbe costituito un valore aggiunto non indifferente.

    Gotham City cade proprio a pezzi!

    La pessima IA è solamente uno dei tanti difetti di Lego Batman così come lo è stata per tutti i titoli che l’hanno preceduto: nella maggior parte dei casi, il personaggio controllato dalla CPU, invece che essere di supporto, intralcia le azioni del giocatore andandosene in giro nei momenti in cui occorre eseguire in contemporanea alcune azioni, bloccandosi in angoli delle location (tanto da dover addirittura tornare sui propri passi per poterlo recuperare!) e sovente morendo in continuazione nello stesso punto.

    A questa lacuna va ad aggiungersi un level design piuttosto mediocre nonostante la buona complessità degli stages e la presenza di percorsi nascosti che si rivela in più di una occasione poco intuitivo o addirittura fuori da ogni logica. Malgrado si tratti di un titolo pensato per i più piccini, spesso e volentieri non si riesce nemmeno a capire l’azione da intraprendere per superare un certo ostacolo o mettere fuori combattimento un boss di fine livello; in questi casi a poco o nulla serve ricorrere al batarang (boomerang in gergo pipistrellesco) poiché da solo non sempre è sufficiente ad indicare la via da seguire per tirarsi fuori dai guai.

    Guardando al lato tecnico, appare fin troppo chiaro che l’impegno degli sviluppatori è stato profuso altrove. Sebbene le location non siano composte da mattoncini come tutto il resto degli oggetti e dei personaggi ivi contenuti (il che è un vero peccato), le texture applicate alle ambientazioni sono piuttosto approssimative e povere di particolari; aspetto questo che rende ancor meno comprensibili i lunghissimi tempi di attesa tra uno stage e l'altro. Delude invece su tutta la linea il comparto sonoro, fatto di rumori e suoni riciclati dalle vecchie produzioni, e arricchito da un unico brano (due, se consideriamo la musica che fa da sfondo all’Arkham Asylum) preso in prestito dalla storica colonna sonora del Batman cinematografico diretto da Tim Burton ma poco intelligentemente, ripetuto in loop per tutta la durata del gioco.

    LEGO Batman LEGO BatmanVersione Analizzata PSPLego Batman è, volente o nolente, un clone dei precedenti episodi: stessa ironia, stesse meccaniche di gioco e, purtroppo, stessi difetti. Partendo da un percorso narrativo che non ha nulla a che vedere con quello del fumetto, né tantomeno con quello delle trasposizioni cinematografiche, questo titolo può essere tranquillamente classificato come un simpatico scacciapensieri, un gradevole passatempo per passare qualche ora in leggerezza. La ripetitività di fondo, il risibile livello di difficoltà e la povertà stilistica ne fanno una produzione adatta alle fasce d’utenza più giovani e poco esigenti, difficilmente appetibile per gli utenti più maturi e disincantati. Il fatto che sia venduto ad un prezzo amico (circa 30 €) e che comunque si tratti di un gioco fondamentalmente brioso e divertente costituisce tuttavia un buon motivo per acquistare l’ultima fatica di Traveller’s Tales. Dopotutto si tratta pur sempre di Batman. E di Lego...

    6.5

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