LEGO Gli Incredibili: La recensione del gioco ispirato ai due film Disney Pixar

La famiglia più incredibile del cinema in formato mattoncino: non il migliore dei tie-in per uno dei film Pixar più apprezzati dell'ultimo decennio.

LEGO Gli Incredibili: La recensione del gioco ispirato ai due film Disney Pixar
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  • Nel 2004 la Pixar, poi acquisita in toto dalla Disney, proponeva il suo ennesimo capolavoro cinematografico: stiamo parlando de Gli Incredibili, pellicola destinata a stravolgere la concezione del "cinecomic" moderno. Fu una delle prime volte, infatti, in cui in sala arrivava un film sui supereroi per le famiglie e non più soltanto per le nicchie di appassionati. L'epica derivata dal genere di riferimento incontrava l'ironia e la tenerezza tipica delle produzioni Disney/Pixar, anticipando di gran lunga il successo di film come Big Hero 6. L'avventura di Hiro e Baymax è rimasta impressa nei cuori degli appassionati, ma il ricordo della famiglia Parr è rimasto più che mai vivido e un sequel era praticamente nell'aria da molti anni. Ecco che il 2018, dopo ben 14 anni dal primo episodio, ci porta nuovamente in sala con Gli Incredibili 2, già uscito nei cinema statunitensi e in arrivo nel nostro Paese a settembre. A sancire questo importante ritorno non poteva mancare il consueto tie-in di TT Games, che porta a fondere l'universo dei mattoncini LEGO con un grande franchise dell'intrattenimento: la partnership tra LEGO e Disney porta ora sui nostri scaffali LEGO: Gli Incredibili, il videogioco ispirato a entrambi i film di animazione della Pixar. Questa volta, però, TT Games non riesce a fare del tutto centro.

    Il film anzitempo

    Come nella più classica delle trasposizioni, LEGO Gli Incredibili adatta in formato mattoncino la trama delle due pellicole, rispettivamente, del 2004 e del 2018. Le vicende dei Parr, una "normale" famiglia di supereroi, potranno essere vissute con la solita ironia delle produzioni LEGO, infarcendo la storia di qualche dettaglio utile a tradurre la narrazione in chiave comica e in meccaniche ludiche, tra livelli da superare a suon di puzzle e svariate soluzioni di gameplay contro boss o sezioni platform.

    Ma andiamo con ordine: dal punto di vista della struttura la produzione appare molto ambigua, poiché la trama del gioco potrà essere vissuta in capitoli disposti "al contrario". L'avventura, infatti, inizia con Gli Incredibili 2 e riprende proprio laddove la prima pellicola si interrompeva: usciti dallo stadio presso il quale hanno assistito alla gara del piccolo Flash, i Parr si ritrovano ad affrontare un vecchio nemico, il Minatore, deciso a seminare il panico in città.
    Neanche un battito di ciglia e gli Incredibili sono già pronti per contrastare la minaccia, dando il via al primo livello del gioco: il tentativo di fermare il Minatore, tuttavia, causa gravi danni all'assetto urbano, motivo per cui il Governo non può ancora avallare l'atto che sancisce nuovamente l'abilitazione dei Super a svolgere la loro professione. Una misteriosa organizzazione, inoltre, intende ripristinare il precedente status quo facendo affidamento sugli eroi meno irruenti: la scelta cade quindi su Helen, aka Elastigirl, che si ritroverà a lavorare da sola mentre suo marito Bob rimane a casa a badare ai figli.

    Sì, avete capito bene: quanto delineato finora sembra proprio la trama del film che in Italia uscirà a settembre. LEGO Gli Incredibili, in sostanza, vi permetterà di vivere le vicende della pellicola alcuni mesi prima del suo arrivo nel nostro Paese. Molti spettatori italiani rischiano insomma di rovinarsi l'esperienza in sala, nonostante la narrazione del gioco TT Games tenti di adattarne la stooryline nel modo più snello e riassuntivo possibile, cercando di sostituire alcune scene clou che vedremo al cinema con delle sequenze chiaramente rielaborate nell'usuale formula comica dei LEGO. Gli eventi messi in scena dal gioco, in ogni caso, sono eccessivamente raffazzonati. Le cose cambiano leggermente con la seconda parte dell'avventura, che si ispira alla prima pellicola del 2004 e che per questo può permettersi di narrarne la trama senza penalizzare eccessivamente il racconto tramite scomodi spoiler. Ne risulta anche una formula ludica molto più libera, coraggiosa e ispirata sia nel level design che nelle sfide proposte in ogni stage.

    Si va in scena!

    Tralasciando la scelta decisamente infelice in termini narrativi e contenutistici, sotto tutti gli altri aspetti LEGO: Gli Incredibili si attesta come un more of the same piuttosto pragmatico e poco incisivo. La struttura è quella che, negli ultimi anni, regola ormai tutte le produzioni TT Games: il giocatore viene immerso in un open world formato mattoncino più o meno vasto, in cui è possibile portare a termine incarichi secondari di vario tipo o imbarcarsi nelle missioni principali.

    Nel caso di queste ultime la scena si sposta ovviamente nei livelli specifici in cui sono ambientate le fasi della storia: attraverso elementari puzzle di vario tipo e semplici combattimenti si potranno sfruttare le capacità dei protagonisti per progredire nelle mappe di gioco.
    Nonostante il titolo metta a disposizione, come al solito, un roster di personaggi estremamente ben nutrito - tra skin secondarie dei protagonisti e ospiti speciali derivati da altre produzioni Pixar, come Dori de Alla Ricerca di Nemo - nel corso dell'avventura ci si ritroverà a utilizzare principalmente proprio i 4 membri della famiglia Parr e, in alcuni momenti specifici, eroi secondari come il buon Siberius. Ciò ovviamente cambia nella modalità Partita Libera, nella quale potrete sfruttare tutti i personaggi da sbloccare per terminare ogni livello al 100%, andando a rimpinzare come al solito il tasso di rigiocabilità dell'esperienza.

    Gli eroi controllabili che sono maggiormente caratterizzati - e le cui capacità saranno perlopiù essenziali nella progressione - sono dunque Bob, Helen, Flash, Violetta e il piccolo Jack Jack. L'eccezionale forza di Mr. Incredibile lo rende un vero e proprio colosso, in grado sia di frantumare qualunque elemento su schermo semplicemente attraversandolo, sia di sollevare oggetti anche molto grandi; Elastigirl, invece, potrà sfruttare la sua flessibilità per raggiungere sporgenze troppo distanti o cambiare la propria forma per permettere ai suoi compagni di varcare determinate aree; Violetta, dal canto suo, può passare attraverso barriere pericolose con i suoi poteri psionici, creare oggetti con la telecinesi e collaborare con suo fratello Flash per attivare alcune piattaforme speciali; il velocista può approfittare della sua rapidità per dare potenza a oggetti e motori vari e, infine, Jack Jack risulta il più versatile dei quattro: il neonato può diventare un piccolo ma forzuto Golem o prendere fuoco, capace addirittura di sparare laser dagli occhi.
    Siamo di fronte all'ennesima produzione LEGO, con i suoi pregi e i suoi difetti: se, da un lato, possiamo ormai contare su un combat system rodato, spettacolare e scenicamente d'impatto, merito anche di sfondi realizzati fin nel minimo dettaglio, dall'altro non possiamo ritenerci propriamente soddisfatti dei contenuti di gioco e del tasso di sfida proposto dal gameplay. Salvando alcuni livelli stratificati e complessi, presenti perlopiù nella seconda parte del gioco, la prima metà dell'avventura risulta blanda, sottotono e non particolarmente stimolante sul piano della difficoltà e degli enigmi che ci sbarreranno la strada. Sul versante tecnico e ludico, la produzione sembra dunque meno ispirata rispetto ai suoi predecessori, anche in termini artistici e visivi, anche a causa di un certo conservatorismo di fondo.

    Benché l'impronta artistica di TT Games resti lodevole, cercando di ricostruire le stesse atmosfere della pellicola di riferimento (tra citazioni e musiche ufficiali), LEGO Gli Incredibili affronta l'opera di trasposizione in formato mattoncino con estrema superficialità rispetto al solito: manca un tasso di sfida sufficiente a godersi l'avventura in single player, ed il tie-in pecca sul piano contenutistico, sia nella gestione della trama che nelle attività disponibili in multigiocatore locale.
    LEGO Gli Incredibili ci sembra, francamente, un'occasione sprecata per incarnare un altro memorabile e simpatico prodotto per famiglie: il team di sviluppo britannico, storico produttore di efficaci e convincenti trasposizioni LEGO (che in passato ci hanno abituato a ben altri fasti) avrebbe insomma dovuto essere "più... flessibile".

    LEGO Gli Incredibili LEGO Gli IncredibiliVersione Analizzata PlayStation 4Un'opera di animazione sontuosa come Gli Incredibili avrebbe meritato un tie-in migliore. LEGO Gli Incredibili cerca di essere una trasposizione antologica, proponendo entrambe le pellicole targate Disney Pixar: il risultato, oltre a rappresentare una pessima operazione di lancio per tutti quei Paesi che vedranno Gli Incredibili 2 solo tra qualche mese, ci appare tuttavia scialbo e fin troppo riassuntivo, pur infarcendo la narrazione della solita vena comica propria di TT Games. La produzione evidenzia una formula ormai stanca, priva di verve creativa e di un tasso di sfida degno di questo nome, che riesce a salvarsi in corner solo grazie alle meccaniche di interazione tra l'ambiente e i 4 protagonisti, ben caratterizzati in termini ludici. Il ritorno in scena di Mr. Incredibile e della sua pazza famiglia non è stato dei migliori: speriamo di rifarci gli occhi quando andremo in sala a settembre.

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