La recensione di LEGO Il Signore degli Anelli

Una vera e propria evoluzione per i mattoncini digitali LEGO

La recensione di LEGO Il Signore degli Anelli
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Disponibile per
  • DS
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • 3DS
  • PSVita
  • Pc
  • Colorati, divertenti e universali: questo sono da oltre cinquant'anni i mattoncini LEGO, adorati da milioni di bambini in tutto il mondo e conosciuti, nelle varie forme e declinazioni, pressoché da ognuno degli oltre sette miliardi di esseri umani su questo Pianeta. Da qualche anno il magico mondo dei LEGO interessa da vicino anche noi videogiocatori, grazie alle produzione Traveller's Tales, che hanno rivisitato in salsa ironica alcune delle più famose licenze cinematografiche dell'ultimo vent'ennio (si vedano Star Wars ed Indiana Jones, ad esempio). Per quanto le produzioni abbiano sempre funzionato e riscosso successo, il continuo riciclo di una struttura molto ripetitiva ne ha pian piano smorzato gli entusiasmi, verso quella che rimane comunque una delle migliori produzioni casual del panorama videoludico. Anche il dev team, fotunatamente, ha sentito la necessità di variare, di donare una marcia in più alle sue produzioni: abbiamo così assistito alla nascita di LEGO Batman 2: DC Super Heroes, dove all'azione classica si è aggiunta una componente free roaming di buon livello; ed assistiamo oggi a quello che è forse l'apice (almeno per ora) della saga: LEGO: Lord of The Rings.
    Disponibile dal 23 Novembre per tutte le console (casalinghe e portatili) LEGO: Il Signore degli Anelli ci permetterà di rivivere l'intera trilogia cinematografica, tagliata e riadattata alla perfezione per soddisfare grandi e piccini. Nonostante in molte sezioni la ripetitività faccia ancora pesantemente capolino, Traveller's Tales ha fatto grossi passi avanti, variegando potentemente la struttura ludica e presentandoci una produzione che unisce velleità free roaming alla necessità di instradare la narrazione su binari ben precisi e sempre piuttosto soddisfacenti.

    “Tutto ebbe inizio con la forgiatura dei grandi anelli...”

    Dal punto di vista ludico quello di LEGO: Il Signore degli Anelli non è uno stravolgimento totale. Questo significa che nei tantissimi quadri di gioco saremo comunque chiamati a distruggere e riassemblare mattoncini, solo non con la frequenza vista in passato. Sin dal principio, infatti, il focus di quest'avventura è tutto sull'azione e sulla risoluzione di semplici quest, forniteci ora dagli abitanti di Hobbiton e della Contea, ora dai viandanti della Terra di Mezzo. Il gioco si divide sostanzialmente in due grossi tronconi ben amalgamati tra loro. Durante le sessioni free roaming, solitamente "di passaggio" tra location particolarmente importanti ai fini della narrazione (si vedano Colle Vento o Gran Burrone), potremo letteralmente sbizzarrirci nel disintegrare quanti più mattoncini possibile, nel tentativo di recuperare le canoniche monete e magari qualcuno dei tantissimi extra inseriti dal dev team. In questi particolari frangenti il puzzle solving farà solo di rado capolino, lasciandoci sostanzialmente in balia delle molte abilità dei personaggi a schermo (che tratteremo in seguito). Per dare uno scopo ad un altrimenti insensato vagare i ragazzi di Traveler's Tale hanno inserito, in questi frangenti, una serie di quest collaterali da completare. Ci imbatteremo in fabbri che ci chiederanno di recuperare formule per la costruzione di particolari utensili (da sfruttare soprattutto in fase di backtracking), viandanti che hanno smarrito preziosi ed abitanti della Terra di Mezzo da aiutare in tante maniere differenti. Nonostante si tratti, in buona sostanza, di "navigare" da A a B, recuperare/fare qualcosa e tornare indietro, il solo inserimento di questi compiti secondari aiuterà a spezzare un ritmo divenuto sempre più snervante nelle ultime incarnazioni del brand (una su tutte LEGO: Harry Potter). A farci da guida nel libero girovagare la possibilità di attivare delle particolari "mappe", in grado di indicarci quali e quanti collectibles sono presenti in una particolare location e fornendoci addirittura l'indicazione per la via più breve, grazie al più classico dei "punti di navigazione". Tutto piuttosto facilitato, dunque, come ci si aspetterebbe da un prodotto "mainstream" del genere; non decade comunque per questo la soddisfazione nello sfruttare al meglio il proprio spirito d'osservazione ed il proprio "party" per recuperare anche "mattoncini segreti" ben indicati sulla mappa. Interessante poi la possibilità di "sbloccare" queste fasi free-roaming transitorie concludendo gli adiacenti capitoli della storia principale. Una volta fatto potremo selezionare in qualsiasi momento "Torna alla Terra di Mezzo" e scorrazzare liberamente tra le location già sbloccate magari per un sano backtracking.

    Come abbiamo detto in apertura l'avventura si suddivide in DUE fasi. La seconda è legata a doppio filo alla narrazione, che segue in maniera abbastanza "libera" le vicende della pellicola Jackson-iana. In questI particolari frangenti, solitamente circoscritti in aree contenute (come i "vecchi" LEGO: ...), il ritmo si farà decisamente più incalzante. Dovremo vedercela con Orchi, Nazgûl e Goblin, in combattimenti piuttosto semplici che sfrutteranno sia le combinazioni automatiche premendo come forsennati il front button dedicato, sia piccoli e semplici Quick Time Event per veicolare azioni via via più spettacolari. Non mancheranno caterve di enigmi e, per la primissima volta, anche interessanti sessioni stealth. In una delle prime, ad esempio, vestiremo i panni della compagnia Hobbit (Frodo, Sam, Pipino e Merry) nel tragitto tra Hobbiton e Brea, tentando disperatamente di sfuggire all'olfatto dei Nazgûl. Saranno situazioni in cui dovremmo affidarci soprattutto alle rodate meccaniche di switching che caratterizzano da anni la produzione videoludica LEGO, andando a sfruttare quelle che già abbiamo introdotto come Abilità Peculiari dei protagonisti. Frodo e gli altri Hobbit, ad esempio, saranno in grado di intrufolarsi in stretti cunicoli per raggiungere aree segrete, Sam di scavare in determinate zone del terreno per recuperare oggetti o piantare semi della crescita rapida per aprirsi la strada verso l'alto. Ma non finisce qui dato che ognuno dei nove protagonisti avrà le sue peculiarità: Gandalf la facoltà di sollevare nemici ed ostacoli sfruttando la magia, Legolas la capacità di saltare più in alto e colpire i bersagli da maggiore distanza e così via.

    "Quello di Traveller's Tale è uno sforzo produttivo apprezzabile, che caratterizza sicuramente il miglior titolo in salsa LEGO uscito sino ad oggi"

    Tutte possibilità che mostrano a schermo una rosa di situazioni piuttosto varia e capace di contrastare la monotonia dei molti scontri nei quali avere la meglio non sarà un problema. Uno dei difetti più grossi della produzione, aldilà di una certa ripetitività insita anche in questo capitolo, è infatti la quasi totale mancanza di sfida. L'intelligenza artificiale latita in maniera preoccupante e le oltre dieci ore di gioco previste metteranno raramente in difficoltà il giocatore. Anzi a dire il vero lo faranno solo quando, in maniera reiterata rispetto ai vecchi capitoli, il titolo ci presenterà indicazioni confuse o aree inquadrate da prospettive (semi-fisse) improponibili. Oppure quando i vari bug inerenti al sistema di pathfinding alleato bloccheranno i nostri compagni a ridosso di qualche ostacolo facilmente aggirabile.
    A mitigare la frustrazione insita comunque in alcuni punti dell'avventura ci pensa fortunatamente un ottimo adattamento delle vicende che, partendo dal principio (dal racconto di Galadriel), ci porteranno a rivivere tutti i momenti migliori della pellicola: la Battaglia per la Terra di Mezzo con Isildur, Elendil ed Elrond, il viaggio degli Hobbit dalla Contea al monte Fato, la battaglia del Fosso di Helm ed alle mura del Nero Cancello e molto, molto altro. Una ricostruzione per la maggior parte del tempo precisa e veicolata da sessioni in game -a volte scriptate- molto riuscite, come il duello tra Gandalf il Grigio e Saruman il Bianco ad Isengard. Per il riesto caratterizzata da un sapiente taglia e cuci, reo soprattutto di inserire quei tipici momenti di semplice e genuina comicità che hanno da sempre caratterizzato la produzione LEGO. Si tratta, in fin dei conti, di licenze poetiche per nulla invasive (Frodo, ad esempio, rivela le scritte nella Lingua Oscura facendo cadere l'Unico Anello nel thé) che anzi stimolano qualche spontanea risata ed evitando di influire negativamente sui più piccoli. Trovate ben orchestrate da Traveller's Tales, che ha saputo mantenersi comunque molto fedele alle pellicole.
    Non manca, in chiusura, una modalità multiplayer locale, con la possibilità di affrontare l'avventura a schermo condiviso.

    Nella media

    A livello tecnico non vi sono particolari meraviglie da decantare, anzi, a dirla tutta, aldilà di una buona modellazione poligonale e di un comparto animazioni sempre piuttosto vario, non possiamo dirci particolarmente stupiti. Punto debole della produzione è ancora una volta la texturizzazione ambientale, di livello abbastanza basso se consideriamo quanto hanno saputo fare tante produzioni anche low budget in questa generazione. Di ottima fattura, invece, gli effetti particellari, in particolare quelli deputati alla visualizzazione delle condizioni atmosferiche avverse nella Terra di Mezzo. Vengono così descritti ambienti e panorami dall'impatto comunque notevole, in grado di impreziosire (pur in maniera contenuta) la progressione. La componente di maggior pregio è tuttavia quella sonora: LEGO: Il Signore degli Anelli può fregiarsi infatti della soundtrack originale del film, riproposta pedissequamente scena dopo scena. Propone inoltre, per la prima volta, dialoghi completamente doppiati - abbandonando l'oramai fastidioso mugolare dei personaggi-mattoncino. La caratterizzazione ne risente in positivo, così come il coinvolgimento: ogni NPC è accompagnato dalla sua voce peculiare e le linee di dialogo inerenti la trama sono le stesse del film,opportunamente sottotitolate in italiano. Uno sforzo produttivo apprezzabile, che caratterizza sicuramente il miglior titolo in salsa LEGO uscito sino ad oggi.

    LEGO Il Signore degli Anelli LEGO Il Signore degli AnelliVersione Analizzata Xbox 360Quella di LEGO: Il Signore degli Anelli è una produzione da non sottovalutare per nessun motivo. Se è vero che ripete alcui dei passi falsi storici della saga (difficoltà irrisoria, IA alleata quasi inesistente...) bisogna altrettanto sottolineare come il dev team abbia fatto di tutto per variare la formula di base, riuscendo, anche grazie alla poderosa licenza, ad approfondirla e variegarla in maniera soddisfacente. Le sessioni free roaming (più contenute rispetto a LEGO Batman 2: DC Super Heroes) si integrano perfettamente con le fasi più guidate, proponendo un sapiente mix che saprà catturare, nella sua semplicità ed immediatezza, il videoplayer più smaliziato così come quello alle prime armi. Un ottimo lavoro di Traveller’s Tales, che si conferma tra le regine di questo Natale.

    8

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