Recensione LEGO Lo Hobbit

L'ennesimo Tie-In a mattoncini

Recensione LEGO Lo Hobbit
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • 3DS
  • PSVita
  • Wii U
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Vengono fuori dalle fottute pareti. Non sono gli Alien(s) di Ridley Scott ma i giochi su licenza targati LEGO, che non perdono occasione di rileggere -con la loro ironia "spigolosa" ed il rigore "squadrato" delle meccaniche di gioco- qualsiasi grande saga cinematografica partorita dalla bolgia di Hollywood. E quando proprio non possono perchè magari la licenza degli Avengers costa troppo, ta-dah: Marvel Super Hero Squad con Hulk e Cap in copertina (e ci mettiamo pure Wolverine, che è uscito da poco "L'Immortale").
    Ecco; la Next-Gen non ha compiuto neppure un anno, e di giochi LEGO, su Ps4 e Xbox One, ce ne sono ben tre, dato che alle già citate avventure di X-Men e compagnia bella si è aggiunto l'adattamento di LEGO The Movie e -fresco fresco di stampa- pure questo LEGO Lo Hobbit.
    Siete rimasti scioccati dalla possibilità appena ventilata che questo novembre escano ben due (!) Assassin's Creed? Proprio non sopportate che Activision rilasci un Call of Duty l'anno? "Fuggite sciocchi!", direbbe Gandalf il Grigio, perchè qui siamo proprio su altri livelli: Traveller's Tales è ormai maestra della serializzazione, regina incontrastata della clonazione videoludica, e continua imperterrita ad appassionare quintali di giocatori che non sembrano neppure porsi il problema di una martellante omologazione.
    Del resto le meccaniche di gioco funzionano sempre, perfette per un po' di sano "giocazzeggio" e collocate in una struttura che -ogni volta- riesce a trasmettere l'illusione di una smisurata varietà.
    E allora via: si parte ancora una volta per i blocchettosi mondi dell'ultimo LEGO, stavolta costruiti seguendo le tappe di Un Viaggio Inaspettato e le lamentazioni de La Desolazione di Smaug.

    La desolazione di Smaug

    Il modo migliore per descrivere LEGO Lo Hobbit, è dire che è "quasi uguale a quello prima". Ve lo dimostro: vado a pescare un pezzo della recensione di Marvel Super Hero Squad, e provo a cambiargli i nomi. Dovrebbe funzionare.
    "A livello di Gameplay LEGO Marvel Super Heroes Lo Hobbit resta un capitolo generalmente conservativo, ma aggiunge nuovi elementi per proporre una struttura ancor più vasta e completa. La progressione nelle tantissime missioni principali mantiene fede agli incrollabili dogmi della saga: quadri chiusi e piuttosto lineari, nei quali procedere abbattendo orde di nemici e risolvendo, grazie alle capacità degli eroi, gli innumerevoli enigmi ambientali. Per quanto riguarda il combattimento, anche se ogni personaggio si accompagna ad uno stile di lotta differente, siamo ben lontani dalla varietà di un qualsiasi action game: in LEGO Marvel Super Heroes Lo Hobbit basta infatti premere un tasto a ripetizione per avere la meglio sugli avversari. Il livello di sfida è inequivocabilmente tarato verso il basso e la selezione di nemici mai davvero in grado di impensierire i potenti protagonisti. Il vero cuore della progressione sono però le possibilità di interazione ambientale, i gli enigmi e le ampie possibilità di backtracking garantite dalle abilità degli eroi Marvel della Terra di Mezzo.
    Al di là dei puzzle più semplici, che richiedono semplicemente di "spaccare" lo stage mandando in frantumi le strutture "blocchettose", per recuperare così il materiale da costruzione necessario ad assemblare scale ed oggetti vari, in molti frangenti bisogna sfruttare delle capacità uniche dei super-eroi. La potenza dell'Incredibile Hulk magia di Gandalf ci consente di afferrare e lanciare veicoli o sfondare muri illuminare le zone buie, mentre la percezione animale di Wolverine le abilità di Radagasti di scovare passaggi nascosti alla vista curare gli animali, e le capacità intellettive di Tony Stark o della Vedova Nera varie armi dei nani, dalle catene ai martelli, di accedere a particolari mini-game per bypassare i sistemi di sicurezza spaccare pietre preziose o agganciare tirare degli oggetti."

    Ecco, funziona alla perfezione. Si può anche insistere, e dire che "come da tradizione della saga, il vero punto di forza del titolo è la possibilità di riaffrontare gli stage con nuovi eroi, alla ricerca di passaggi secondari e dei tanti collectible che costellano i livelli", e andare avanti così fino alla fine.
    Magari non sarebbe proprio giustissimo, nei confronti del titolo, perché bisogna ammettere che qualche nuova dinamica di gioco c'è. Durante i combattimenti, ad esempio, si possono eseguire attacchi combinati, mentre nelle fasi di esplorazione capita di dover gestire una compagnia di quattro eroi e superare puzzle ambientali un po' più complessi del solito. Insomma, il tentativo di avvicinarsi ad un'utenza un po' più matura si nota, come si nota anche il focus sulla componente free roaming: qui al posto della Gotham City di DC Super Heroes c'è tutta la Contea, e andare in giro è necessario anche per accumulare un sacco di materiali e oggetti, che poi servono a superare alcuni minigame di costruzione ripresi dal recente LEGO The Movie. Però ecco, ci siamo capiti: nella versione a blocchetti de "Lo Hobbit" ci sono elementi recuperati qua e là dagli episodi precedenti della prolifica saga, che vengono ogni volta smontati e rimontati proprio come un playset di mattoncini danesi.
    C'è anche -va detto- l'incontenibile ironia che sa rileggere in maniera veramente spassosa alcune scene dei due lungometraggi, e che resta probabilmente l'elemento più brillante dell'intera produzione. Se cercate però un grado di fedeltà alla storiella di Tolkien maggiore di quello offerto da Peter Jackson, tocca darvi una brutta notizia, dal momento che gli eventi rievocati sono esattamente quelli dei film, riproposti con un occhio a quel tipo di regia e con un tono più epico che fiabesco.

    Fra l'altro, le vicende vengono interrotte proprio sul più bello e, per completarle, sarà necessario acquistare -quando uscirà a fine anno- il DLC che includerà le missioni ispirate al terzo film, Racconto di un ritorno. Sul fronte della completezza, quindi, nonostante gli 80 personaggi giocabili (chissà chi sono andati a pescare, vi chiederete), le cose non sono proprio rose e fiori.
    Migliorato abbastanza, invece, il colpo d'occhio, almeno sul fronte della pulizia generale e degli effetti d'illuminazione, che sfruttano in maniera convincente la potenza dei nuovi hardware. Niente di miracoloso, invece, per quel che riguarda animazioni, texture, densità poligonale: è tutto molto regolare, e a tutti sembra andar bene così.

    LEGO Lo Hobbit LEGO Lo HobbitVersione Analizzata Xbox OneIn attesa di LEGO Game of Thrones (?), il fantasy a blocchi di LEGO Il Signore degli Anelli si tramuta in quello un po' più trottante ed epico -ma sempre molto spiritoso- di LEGO Lo Hobbit: un capitolo che raccoglie alcune dinamiche da LEGO Marvel e altre da LEGO The Movie, allontanandosi in maniera abbastanza netta dalla povertà di LEGO Harry Potter. E insomma ci siamo capiti: tutto è al posto di sempre, e tutto funziona come sempre, con qualche timida novità per ringalluzzire gli appassionati ed un approccio a tratti più adulto, giacché il team dev'essersi accorto che il suo utente-tipo è il pigro trentenne da serate sul divano. Che poi io me l'immagino, la vita di uno che lavora da Traveller's Tales, la cui massima ispirazione dev'esser quella di passare ad una licenza più grossa. Tutto sommato, per un team che sviluppa videogiochi con la scritta LEGO praticamente dal 2005, le cose vanno benone, giacché il pubblico e la stampa sono ogni volta felici dell'ennesima avventura a mattoncini. Il trucco è sempre lo stesso: a LEGO Lo Hobbit, come agli ultimi dieci capitoli della “saga”, si potrebbe dare un 9 come un 5. Perché da una parte c'è ancora chi resta affascinato dall'enorme quantità di missioni, personaggi, cose da fare, e divertito sommariamente dall'ironia di fondo; e dall'altra c'è chi invece non ha troppo tempo da perdere con l'ennesimo, leggerissimo clone di una serie di leggerissimi Tie-In. Va sempre a finire che, per non scontentare nessuno e memori della saggezza latina (In medio stat virtus), tutti noi stiamo nel mezzo e gli diamo 7. Ecco: anche a LEGO Lo Hobbit gli diamo 7. Anzi, facciamo sei-e-mezzo, giusto per ricordarci che ogni tanto, nel mezzo, oltre che alla virtù ci sta pure la mediocrità.

    6.5

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