Life is Strange Remastered Collection Recensione: un ritorno fuori forma

La remastered dei primi due capitoli della saga di Dontnod non convince, a causa di problemi tecnici e di una direzione artistica incerta.

Life is Strange Remastered Collection Recensione: un ritorno fuori forma
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • Dopo il grande successo di pubblico e di critica raccolto dall'ottimo Life is Strange: True Colors (la nostra recensione di Life is Strange: True Colors è a portata di click) nutrivamo ottime speranze per il nostro ritorno ad Arcadia Bay, cittadina di tramonti mozzafiato, terribili segreti e tempeste misteriose. Ma prima di ogni altra cosa è l'ambientazione dell'avventura di Chloe e Max, due ragazze il cui nome è scolpito a lettere d'oro nel cuore di milioni di fan in tutto il mondo.

    E questi appassionati avrebbero meritato di più da Square Enix. Lo avrebbero meritato anche i personaggi di queste avventure, che oggi si rivolgono sia ai giocatori di vecchio corso sia a nuovi, potenziali appassionati. Quella che seguirà è un'analisi che non vuole scalfire in alcun modo il valore dei primi due capitoli della saga, ma analizzare ciò che rende questa remastered un prodotto che avrebbe meritato più amore e cura. E più tempo.

    Indietro nel tempo

    Vale la pena ribadirlo: Life is Strange è una serie che merita pienamente di essere approcciata da giocatori che non hanno ancora avuto l'occasione di dedicarsi ai suoi capitoli. Certo, il prezzo di questa versione remastered è tutt'altro che modesto (39.99 €) e l'assenza di contenuti aggiuntivi rispetto ai due Life is Strange e Life is Strange: Before the Storm rende il banchetto poco invitante, specie se si possiedono i due titoli originali.

    La Remastered Collection ha poi avuto delle vicende di sviluppo non semplici, con un rinvio al 2022 avvenuto nello scorso agosto (la release era prevista per

    lo scorso anno) e, negli scorsi giorni, l'annuncio che l'uscita su Nintendo Switch è stata rimandata a data da destinarsi. Se è vero che queste notizie, ormai, non stupiscono più - la pandemia ha colpito duramente il settore dello sviluppo videoludico, come tutti sappiamo - bisogna anche riconoscere che non facevano ben sperare. Senza contare video di comparazione tra vecchia e nuova versione rilasciati nel corso di questi mesi hanno suscitato reazioni miste da parte del pubblico degli appassionati. Avendo ora giocato le versioni rimasterizzate dei due giochi originali, possiamo affermare che la direzione artistica ha preso una strada poco comprensibile.

    I primi due episodi della serie presentavano dei personaggi dai tratti quasi acquerellati, con contrasti di luce spesso leggeri ed espressioni facciali non troppo marcate: di quest'ultima scelta è facile capire il perché, visto che Max e Chloe sono due adolescenti alle prese con i tormenti tipici della loro età. C'è poco spazio per delle risate a trentadue denti, eppure questo è ciò che rimane impresso di queste remastered: i denti.

    Un'estetica discontinua

    Comparare le due versioni è un esercizio interessante, senz'altro, ma presto si capisce cosa c'è che non va. Gli aggiornamenti fatti al lyp-sinc - peraltro non sempre puntuali - hanno portato a risultati davvero strani: quasi tutti i personaggi tendono a mostrare i denti più del dovuto, in un eterno ghigno che risulta spesso alla lunga grottesco e fuori posto.

    Si perde quell'approccio sfumato alle emozioni che era proprio degli originali, insomma. In qualche caso ne guadagnano le luci, l'accuratezza dei tratti somatici, gli edifici di Arcadia Bay; più spesso ci si chiede come si sia riusciti a peggiorare così tanto l'aspetto di determinati personaggi - Kate e Victoria sono due vittime illustri - e perché si sia voluta tentare la strada di aumentare il realismo di due giochi che facevano del loro art style impressionistico un punto di forza. L'impressione è che gli sviluppatori abbiamo preso come riferimento il recentissimo Life is Strange: True Colors, che ha certamente rappresentato un'evoluzione nel percorso estetico della serie.

    Benissimo, ma la strada andava percorsa fino in fondo: è visibile un maggiore lavoro, specialmente sui volti, nel primo capitolo di Life is Strange, soltanto per poi constatare una sconfortante discontinuità nelle ore successive. Un vero e proprio disastro la situazione di alcuni personaggi secondari, come ad esempio Zachary: parlare con loro è un'esperienza surreale, tra occhi costantemente spalancati e texture rimaste a diversi anni fa.

    Nel corso della nostra prova su PlayStation 5 abbiamo assistito ad improvvisi cambiamenti nell'illuminazione, transizione a scatto tra inquadrature in numerose occasioni e strani movimenti di alcune parti dei volti (povere sopracciglia). In particolare, è il volto di Max ad essere fortemente variabile, come se fosse intrappolato in uno strano limbo temporale tra l'originale e la nuova versione. Lo sguardo di Chloe non se la passa meglio: le due protagoniste avrebbero davvero meritato di più.

    Problemi tecnici

    E le criticità non finiscono qui.Non per sminuire l'importante delle problematiche estetiche, che spesso si traducono in una drammatica rottura della sospensione dell'incredulità, ma gli scivoloni tecnici in cui incorre questa Life is Strange Remastered Collection sono inescusabili.

    In più occasioni ci siamo trascinati delle scritte a schermo fino alla fine di un capitolo, e di frequente i sottotitoli scompaiono di colpo. Rimanendo sui sottotitoli, in maniera costante dal secondo capitolo di Life is Strange in poi hanno iniziato a comparire, al loro posto, i nomi dei file di riferimento, e non sempre il reset del gioco ha risolto il problema. Occasionalmente è venuto a mancare anche l'audio - ed è un vero peccato, perché le musiche e i doppiaggi originali hanno mantenuto alla grande i segni del tempo. Glitch grafici frequenti, massiccio pop-in nelle aree aperte, mancato caricamento delle texture vanno a completare un quadro sconfortante, e che avrebbe meritato ben altro tipo di restauro.

    Life is Strange Remastered Collection Life is Strange Remastered CollectionVersione Analizzata PlayStation 5Life is Strange Remastered Collection è, allo stato attuale, un prodotto incomprensibile. Perché è impossibile capire come mai Square Enix abbia voluto trattare così una delle sue creature più note e amate, con delle protagoniste - Chloe e Max - tra le più iconiche della storia del medium videoludico. Si tratta di un prodotto non rifinito, che avrebbe meritato altro tempo ed una maggiore coerenza nella direzione artistica. Gli appassionati non hanno alcuna ragione per acquistare questa remastered; quanto ai nuovi arrivati, possiamo dire soltanto che i primi due capitoli della serie Life is Strange meritano tutta la loro attenzione, ma sarà opportuno attendere che i problemi tecnici vengano (si spera) risolti, o quantomeno limati da future patch.

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