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Speciale Videogiochi
Non servono i capolavori per divertirsi con i videogiochi!

Il contrasto genera tensione: è la regola aurea di qualunque forma espressiva. Una tensione dagli impulsi atavici che, se opportunamente modulata, può condurre dapprima all'inquietudine, evolvendo poi in un disagio concreto, e sfociando poi nella più turpe delle emozioni: la paura, spesso accompagnata dalla fuga come unica risposta possibile.
È proprio su tali delicati meccanismi della psiche che il genere horror fa prepotentemente leva, sospendendo ogni nostra difesa nel tentativo di far affiorare dagli abissi dell'inconscio angosce mai sopite. Specialmente attraverso il linguaggio del videogioco, complice un viscerale senso di immersione e di attivo coinvolgimento, l'orrore può così ambire al raggiungimento della sua massima espressione. Tra le sue manifestazioni videoludiche più recenti, vi è la prima opera originale degli svedesi di Tarsier Studios: meritevole di insediarsi con sapienza in quel sottile limbo tra disagio ed inquietudine, Little Nightmares gioca con efficacia - a partire dal titolo - sull'antagonismo fra concetti opposti e dimensioni antitetiche. Una delicata, ingenua ed infantile; l'altra, vorace, sgraziata ed adulta: sperimentando sulla nostra pelle la particolare esperienza offerta dalla produzione Bandai Namco Entertainment ci ritroveremo dolcemente cullati nel grembo di un incubo dai contorni primordiali e talvolta quasi onirici.
Accolto positivamente e con un pizzico di sorpresa in un denso 2017, nei mesi successivi la piccola rivelazione si è anche arricchita di una storia aggiuntiva, i Segreti de Le Fauci. La versione integrale dell'esperienza, Little Nightmares: Complete Edition, è ora disponibile sull'eShop di Nintendo Switch, mentre dal 24 maggio anche in formato fisico. È proprio sulla console Nintendo che abbiamo trascorso le ultime notti per accompagnare la piccola Six lungo il suo cammino verso la salvezza. Tranquilli: vi racconteremo tutto sotto una tenue fiamma, ma voi seguiteci in punta di piedi e fate attenzione ai cigolii.
Una bambina si risveglia con un sussulto da un sonno agitato, rannicchiata su una valigia umida e consunta. Six non sa dove si trova: percependo istintivamente l'incertezza della situazione, desidera solo fuggire il prima possibile da quel luogo malsano per tornare dai genitori, sempre che ne abbia. Come Georgie di IT, la silenziosa fanciulla è avvolta quasi completamente da un impermeabile giallo quale unica difesa delle sue esili forme contro un mondo ostile. Frugando nelle tasche, poco dopo scopre che può fare affidamento solo sulla flebile luce di un accendino, quel che basta per rischiarare gli angoli più bui. Sarà comunque sufficiente per scoprire che il suo ultimo incubo era solo l'antipasto di uno indefinitamente più grande.
Little Nightmares si apre così, di sobbalzo, senza alcuna linea di testo o dialogo, inseguendo le orme di un abile storytelling non convenzionale, dal fascino implicito, che costituirà una delle colonne portanti dell'esperienza: spetterà infatti a noi tentare di dare un significato alle mostruosità che albergano entro le gocciolanti celle delle Fauci, permettendoci la libera interpretazione degli eventi che accadranno a Six. Un punto fermo c'è: parallelamente all'acquisita consapevolezza di quanto sta effettivamente avvenendo, il tutto assumerà una piega sempre più grottesca e ripugnante, costringendoci a ribaltare alcune delle nostre certezze. Perché tutto questo cibo stipato ovunque? E chi è la misteriosa madama orientale che sembra sapere qualcosa delle indicibili macchinazioni? Come accennato, alcuni dettagli saranno facilmente intuibili, il resto potremo solo teorizzarlo.
Durante l'esplorazione del bastimento oscillante, un senso di vertiginoso straniamento ci pervaderà non appena ci renderemo conto della differenza tra la nostra dimensione rispetto a quella, ben più enorme, dell'ambiente, osservando così le Fauci con lo sguardo di una prospettiva infantile che rievoca terrori primigeni. L'ispirata direzione artistica di Little Nightmares enfatizza tale sensazione attraverso colori opachi e contorni sfocati per descrivere scenografie dai particolari sgradevolmente realistici, con il preciso intento di farci sentire innocui pupazzetti fuori posto, nonché costantemente preda degli infami custodi del luogo.
Quando li osserveremo immersi nelle loro ripugnanti mansioni, ascoltando l'insopportabile scricchiolare delle loro articolazioni, inizieremo a dedurre la vera natura de Le Fauci: una sorta di Paese dei Balocchi subacqueo, su cui però non vogliamo soffermarci oltre. Qualcuno potrebbe dispiacersi per lo scarso approfondimento legato al criptico epilogo della storia: non sempre però ciò che è reso esplicito risulta per forza più efficace. Un finale dalle intriganti suggestioni, del resto, potrebbe anche arricchirsi della nostra immaginazione. Ed in questo, Little Nightmares è semplicemente grandioso.
Attingendo a piene mani dalla filosofia dei platform di stampo narrativo di cui fa capo Another World (all'inizio, le sanguisughe penzolanti ci ricordano non poco il grande classico di Eric Chai), rinvigorita in tempi più recenti da Playdead con Limbo ed Inside, anche il cuore ludico di Little Nightmares pulsa di una massiccia interazione con l'ambiente. Fondamentale sarà quindi la capacità di sfruttare con intelligenza azioni basiche come arrampicarsi, afferrare e lanciare oggetti al fine di superare gli ostacoli che si frapporranno dinanzi o risolvere enigmi dalla logica interessante e non sempre plateale, in cui l'attenzione per il dettaglio verrà sempre stimolata e premiata. Il vertice è naturalmente raggiunto durante i vari incontri con gli abitanti, nei quali alla necessità di sfuggire in modo silenzioso (il certosino lavoro di sound design in questo senso è eccellente) si amalgama ad un'attenta articolazione in verticale dei livelli, portando ad una serie di momenti da brivido assolutamente memorabili.
Purtroppo, specie negli ultimi due capitoli, Little Nightmares mostra il fianco ad una certa mancanza in termini di varietà ludica ed il senso di inquietudine iniziale per i nostri nemici si annacqua anche a causa delle molte sequenze scriptate. Lacune acuite anche dalla somma brevità dell'esperienza (circa 3 ore), che tuttavia si dimostra concentrata e sufficientemente intensa da lasciare il segno. Se verrà voglia di rigiocare l'avventura, l'incentivo è dato dalle numerose statuette da rompere ed "esserini" da abbracciare, collezionabili tramite cui sbloccare gustosi extra come maschere e concept art.
A porre rimedio ad una longevità non esaltante, raddoppiandone la durata, la Complete Edition dà la possibilità di vivere l'avventura in parallelo dal punto di vista di un altro ragazzino, il Fuggiasco, attraverso tre capitoli aggiuntivi focalizzati su alcune novità come l'uso della torcia e collaborazioni insolite, senza tuttavia mai raggiungere gli ottimi livelli qualitativi dell'avventura di Six.
Sull'ibrida di Nintendo, Little Nightmares sfrutta egregiamente l'avanzata vibrazione dei Joy-Con, regalando piacevoli feedback fisici legati allo sforzo durante le arrampicate e attimi di puro cardiopalma quando uno degli aguzzini si affaccerà sotto al tavolo per controllare la nostra presenza. Tecnicamente, le qualità visive del titolo restano ottime anche sul piccolo schermo di Switch, proponendo un'esperienza efficace anche qualora si optasse per una sessione notturna con cuffie alle orecchie. Infine, come simpatico bonus presente solo su Switch, con l'amiibo di Pac-Man è possibile sbloccare una maschera utilizzabile dedicata allo sferico eroe Bandai-Namco.
Little NightmaresVersione Analizzata Nintendo SwitchProtagonista di un'ottima conversione sul piano tecnico e contenutistico, Little Nightmares: Complete Edition va ad arricchire in modo significativo l'esiguo catalogo di esperienze horror di qualità presenti su Switch. L'opera prima di Tarsier Studios è una fiaba cupa che affonda con malsana delicatezza nelle nostre paure più recondite, lasciando viaggiare speditamente la nostra fantasia sui binari di un incubo sempre più grottesco. Nonostante la sua breve durata ci lasci un po' di amarezza per degli aspetti ludici che avrebbero potuto risultare più incisivi, una volta terminata la storia di Six è possibile prolungare l'avventura ne Le Fauci nei panni del Fuggiasco. Nella completezza della sua versione integrale, Little Nightmares sarà un'esperienza horror memorabile, capace di saziare gli appetiti dei fan delle produzioni Playdead, ma anche di rivelarsi un ottimo punto di ingresso per tutti gli altri giocatori intenzionati ad approcciarsi al genere.
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