Little Nightmares: Recensione del nuovo DLC Il Nascondiglio

L'avventura del Fuggiasco in Little Nightmares prosegue ne Il Nascondiglio, seconda parte del DLC Secrets of The Maw.

Little Nightmares: Recensione del nuovo DLC Il Nascondiglio
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Attenzione: L'articolo che segue contiene riferimenti a personaggi e situazioni appartenenti a Little Nightmares, platform-puzzle sviluppato da Tarsier Studios ed edito da Bandai Namco Entertainment, nonché a Le Profondità, prima parte del DLC Secrets of The Maw. Consigliamo quindi di procedere alla lettura solamente dopo aver completato il titolo in tutti i capitoli distribuiti fino ad oggi.

    Privo di particolari guizzi ma anche veicolo di un colpo di scena niente male, Le Profondità ha ufficialmente acceso la miccia di Secrets of The Maw, il DLC in tre parti di Little Nightmares incentrato sulla figura del Fuggiasco, costretto a condividere l'incubo con la piccola Six e tanti altri bambini. A qualche mese dalla release del primo capitolo, Tarsier Studios ha finalmente messo a disposizione per il download il prosieguo della vicenda, Il Nascondiglio, venduto singolarmente a € 3,99 oppure incluso nell'Expansion Pass da € 9,99. Un momento di transizione che traghetta placidamente il giocatore verso la conclusione del racconto, ad oggi prevista per il febbraio del prossimo anno. Nondimeno, un episodio privo di spessore, che comincia a farci dubitare seriamente dell'utilità di un add-on che, a un passo dalla chiusura, ha ancora tutto da dimostrare.

    In cerca di Nomini

    Avevamo lasciato il Fuggiasco all'interno di una gabbia, catturato dal Custode per essere mandato al macello come tutti i piccoli "ospiti" delle Fauci, il resort galleggiante che fa da palcoscenico alla vicenda di Little Nightmares. All'inizio de Il Nascondiglio ritroviamo il protagonista già bell'e impacchettato per la consegna ai Cuochi Gemelli, che ormai sappiamo occuparsi dei pasti che La Signora, padrona di questo luogo sinistro, suole offrire ai suoi clienti famelici e ripugnanti. Appeso ad un gancio e trasportato da una corda verso il suo orrendo destino, il giovane riesce d'un tratto a liberarsi per poi precipitare nel vuoto sottostante. Frenato da un cumulo di carbone, egli si trova accerchiato da un gruppo di Nomini, gli esseri a testa piramidale incrociati anche durante il viaggio parallelo di Six. Subito scappano impauriti: il Fuggiasco li insegue, li abbraccia, se li fa amici. Insieme superano qualche ostacolo fino a raggiungere un'area meccanizzata con al centro un'enorme caldaia.

    Il Nascondiglio parte da qui: dalla necessità di alimentare quel forno per riattivare un vecchio elevatore inceppato. Per farlo, il giocatore ha l‘onere di scovare ed ingraziarsi tutti i Nomini nascosti nelle stanze adiacenti, così da farsi aiutare ad immettere combustibile nel fuoco e ottenere infine l'accesso verso la zona successiva della magione.

    Seguendo la scia di Little Nightmares in tutte le sue forme precedenti, l'episodio vive in prevalenza di puzzle ambientali dalla risoluzione piuttosto semplicistica. Questa volta, date le premesse, la sfida verte soprattutto sull'intuire il corretto impiego dei Nomini su alcuni oggetti di scena specifici. Si tratta per lo più di prendere in braccio le creaturine e lanciarle contro maniglie e interruttori al fine di aprire camere altrimenti precluse, oppure, talvolta, di liberarle da una trappola affinché ci aiutino a muovere gli arnesi più pesanti, come porte socchiuse, cassoni e carrelli.

    Sebbene non sia mai stato l'elemento di maggior fascino del titolo Tarsier, il puzzle design de Il Nascondiglio risulta purtroppo ai minimi storici, monotono allo sfinimento e privo di qualsivoglia cenno creativo. Sempre a livello di gameplay, il gioco alterna l'avanzamento per enigmi con un paio di sezioni puramente stealth, in cui cioè, torcia alla mano, viene richiesto di sgattaiolare tra stanze avvolte dal buio assoluto sorvegliate dal Custode, che ricordiamo essere cieco, laddove è invece in grado di sentirci benissimo. Anche queste fasi funzionano in modo approssimativo, poco incisive in termini ludici e, soprattutto, per nulla capaci di trasmettere quella tensione che chiunque, braccato da un mostro gigantesco, avrebbe ben ragione di provare.

    Al di là di questo, ciò che più lascia perplessi dell'ora utile a congedarsi dal capitolo è la completa mancanza di un approfondimento narrativo. È noto che Little Nightmares si nutra di una storia silente, presentata per suggestioni ed indizi visivi che, tuttavia, ne Il Nascondiglio paiono essere quasi del tutto assenti, non permettendo all'utente di aggiungere alcuna tessera a quel mosaico che, fino a Le Profondità, si era via via arricchito in maniera più o meno sostanziosa.

    Se poi la prima parte del DLC poteva almeno contare sulla presenza di un nuovo avversario subacqueo minaccioso e invisibile, la sola e fugace riapparizione del Custode, rieletto villain per rafforzare la continuità spazio-temporale con l'impresa di Six, non aiuta di certo l'episodio a ricamarsi un'identità propria nell'insieme del racconto. Anche il cliffhanger finale, ovviamente imprescindibile, si limita a rimarcare il già visto, sedimentando in chi gioca quel pizzico di curiosità per il -si spera- gran finale di febbraio, senza tuttavia dare un senso ai minuti di gioco in assoluto più deboli dell'intera epopea di Little Nightmares.

    Little Nightmares Little NightmaresVersione Analizzata PlayStation 4Avrebbe potuto -e dovuto- dare una sferzata convinta a un DLC cominciato in sordina, eppure Il Nascondiglio, secondo atto di Secrets of The Maw, non fa assolutamente nulla per infondere carattere nell’avventura del Fuggiasco. Anzi, nell’oretta di gioco che ne accompagna le gesta si ha la netta sensazione che l’opera abbia compiuto un passo indietro. Una serie di puzzle ambientali meno ispirati del solito e uno sviluppo narrativo intangibile non ci consentono di apprezzare un capitolo di transizione non soltanto sbiadito in sé e per sé, ma anche senza peso nell’economia generale di Little Nightmares. Ai Tarsier rimane l’arduo compito di salvare il salvabile con un finale in grande stile. Visti i presupposti, tuttavia, non ci sentiamo particolarmente rassicurati.

    5.3

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