Recensione London Life

Analizzato il piccolo RPG incluso nella versione USA dell'ultimo Professor Layton

Recensione London Life
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  • DS
  • L’uscita dell’ultimo episodio di Professor Layton per DS, sottotitolato Il Richiamo dello Spettro, era molto attesa ma è stata funestata dall’annuncio della rimozione di London Life, vero e proprio gioco nel gioco, inserito originariamente nella cartuccia giapponese.
    Nintendo Europe, durante il processo di localizzazione, ha deciso di eliminare London Life dalla versione distribuita sui nostri mercati, mentre Nintendo of America è stata più lungimirante, lasciando intatto il quantitativo di contenuti presenti per gli Stati Uniti e il Canada.
    Attirati dallo stile e dalla promessa di cento ore di gioco, abbiamo deciso di provare proprio la versione statunitense, per capire se la perdita di London Life sia effettivamente un peccato o meno.

    Festival di Pixel

    London Life si differenzia pesantemente dallo stile ormai consolidato di Professor Layton, facendo un vero e proprio tuffo nel passato e proponendo ambientazione, personaggi e oggettistica completamente in pixel art.
    Lo stile è quindi classico, con una visuale dall’alto leggermente inclinata, in modo da presentare una leggera prospettiva malgrado l’uso del 2D; ad una prima occhiata London Life fa tornare in mente tantissimi giochi del passato, tra cui capisaldi del genere come Mother o la moltitudine di JRPG usciti per le console più disparate negli anni ’80 e ’90, risultando istantaneamente delizioso.
    Già dalla fase iniziale di creazione del proprio personaggio si nota la cura per i piccoli dettagli e gli elementi di vestiario disponibili inizialmente, sebbene in numero non troppo ampio, permettono di generare un proprio eroe, alla volta della sua nuova vita verso Londra.

    Arrivo in Città

    Dopo il simpatico disclaimer, che avvisa del fatto che nel mondo di London Life gli oggetti non saranno in perfetta scala fra loro e molti elementi risulteranno piccolissimi ma di grande importanza, si arriverà a Londra, sfruttando lo stesso mezzo utilizzato nell’incipit dei vari episodi di Animal Crossing: il treno.
    In questo caso specifico, però, non si tratterà di un treno qualunque ma del Molentary Express, vero protagonista della prima metà dell’avventura in Professor Layton e lo Scrigno di Pandora; ovviamente il proprietario sarà ancora Mr. Beluga, intento a tener d’occhio i controllori nell’atrio della stazione che verificano i biglietti, confermando la sua proverbiale indole scontrosa.
    Il folle Sammy Thunder ci inviterà a scendere, in quanto Londra è il capolinea, esortando il giocatore ad iniziare ad esplorare i dintorni, in cerca della stanza prenotata a suo nome.
    Dopo alcuni passi si inizieranno a riconoscere i personaggi caratteristici della serie, che vanno cammineranno lungo le piccole vie, si affanneranno nei lavori quotidiani, parlando e cercano aiuto.

    Oltre allo stile c’è sostanza

    Dopo aver raggiunto la stanza si potrà iniziare a parlare con la padrona di casa che spiegherà alcune delle meccaniche alla base del gioco; fondamentalmente in London Life ci sono due unità di misura: la ricchezza e la felicità, strettamente collegate tra loro.
    La ricchezza esprime il quantitativo di denaro posseduto, che potrà essere guadagnato cercando un lavoro, aiutando gli altri abitanti o vinto in vari modi, e si utilizzerà per acquistare vestiti, arredamento e oggetti di ogni tipo, in modo da poter personalizzare progressivamente il proprio mondo.
    La felicità, invece, è un concetto differente: viene rappresentata da una barra che decrescerà quando il personaggio si imbatterà in situazioni poco piacevoli, come l’incontro con un malvivente< in un locale a notte fonda, oppure lo scontro con dei pipistrelli nel quartiere occidentale della città, dominato da un cimitero e da una casa apparentemente abbandonata; crescerà invece ogni volta che si riuscirà a soddisfare un bisogno, proprio o altrui, completando le piccole quest o acquistando quel divano che da tanto tenevamo d’occhio al negozio in centro.
    Il collegamento tra felicità e ricchezza è tanto assurdo quanto giustificato: lavorando felici si guadagnerà di più, semplicemente perché un lavoratore felice è più efficiente in quello che fa e quindi porterà a compimento le proprie mansioni meglio e più in fretta.
    Sarà quindi necessario mantenere la felicità sempre alta, in modo da ottenere mance migliori quando si porteranno gli abitanti alla destinazione richiesta, guidando un taxi, oppure si raccoglierà dei semplici rifiuti dalle strade, rendendo Londra più accogliente e pulita.
    Dedicarsi a svariate tipologie di attività non sarà mai un problema, in quanto basterà parlare con gli abitanti per sentire i loro bisogni, decidendo quindi di accettarli per migliorare la propria felicità e, di conseguenza, il portafoglio, ottenendo spesso in cambio oggetti unici o curiosi.
    A causa della grandezza della città, poi, ogni mattina ci verrà recapitato il giornale locale, che all’interno dei suoi articoli nasconderà svariati indizi relativi alle quest disponibili durante quella giornata, da portare a compimento il prima possibile se marcate come rosse, quindi relative alla trama principale, o da valutare di volta in volta, tenendo conto che quelle gialle appariranno solo una volta in tutta la propria vita in London Life, mentre quelle verdi si ripresenteranno ancora in futuro.

    Attività alternative

    Le quest permetteranno di esplorare più a fondo la città e portando avanti la trama principale la vedremo evolvere sotto i nostri occhi.
    Nessuna attività sarà mai fine a sé stessa: pescare dal ponte vicino al parco permetterà di ottenere pesci da rivendere al ristorante nel quartiere orientale, fare un salto all’università ci farà non solo incontrare il Professor Layton ma anche i suoi stralunati colleghi, sempre alla ricerca di nuove scoperte, ognuno con una doppia attività segreta.
    Infine potremo decidere di uscire di notte, grazie ad un ciclo alternato innescato dal sonno, magari andando al casinò, una volta acquistato un vestito che ci permetta di superare la porta d’ingresso altamente controllata, oppure avventurandoci nei locali notturni, per mangiare un tipico fish and chips britannico, accompagnato da un’ottima pinta di birra.
    Proprio l’abbigliamento ricoprirà un ruolo di primo piano, in quanto va inciderà su alcune statistiche che permetteranno di entrare nei luoghi più alla moda, oppure faranno resistere alla perdita di felicità quando accadrà qualcosa di brutto, grazie ad un rinnovato sangue freddo.
    Nulla è lasciato al caso, ogni scelta influenzerà il futuro della città, dalla più piccola alla più grande, in quanto nuovi personaggi arriveranno ed altri decideranno di partire, in un flusso generale solo parzialmente sotto il controllo del giocatore: non si può decidere per gli altri e ognuno seguirà la propria strada.

    Professor Layton e il Richiamo dello Spettro Professor Layton e il Richiamo dello SpettroVersione Analizzata Nintendo DSIl format di London Life non si allontana moltissimo da quello proposto da Animal Crossing: si parla con gli abitanti, li si aiuta, si lavora e si acquistano beni per personalizzare la propria casa e il personaggio. Quello che mancava ad Animal Crossing, però, era una vera e propria trama, inserita in London Life in modo blando ma efficace, in modo da sfruttare l’ambientazione di Professor Layton non solo dal punto di vista visivo ma dando continui richiami agli appassionati che non potranno non notare moltissimi dettagli provenienti dalla serie principale. Il gameplay è calmo, rilassato, ed il ritmo è deputato completamente al giocatore, che può decidere di portare a termine le quest del giorno, oppure andare ad acquistare un nuovo paio di pantaloni e fermarsi dalla bambina al parco, per migliorare il proprio record al minigioco del giocoliere. London Life si conferma quindi come una mancanza importante all’interno della cartuccia europea di Professor Layton e il Richiamo dello Spettro: lo stile è inconfondibile e l’approccio è un’evoluzione diretta di quanto proposto da altri titoli in passato, reso però talmente profondo da garantire decine e decine di ore di divertimento, passeggiando per le vie di una Londra mai così piccola ed irresistibile.

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