Lost in Play Recensione: una folle avventura cartoon sulla fantasia

Due fratellini, compagni di giochi e di avventure, in un viaggio tra goblin, polli, mostri e castelli per tornare a casa: ecco Lost in Play.

Lost in Play Recensione: una folle avventura cartoon sulla fantasia
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Disponibile per
  • Pc
  • Switch
  • Due fratellini dalla mente creativa. Un viaggio tra stramberie e misteri, Goblin e orsi, draghi e polli, deserti sconfinati e minacciosi castelli. L'obiettivo è tornare a casa, in un'avventura interattiva dalla cornice cartoonesca. Lost in Play era tra i titoli più interessanti e bizzarri presentati durante la Summer Game Fest 2022, e dopo averlo giocato a fondo possiamo confermarvi che si tratta di un'esperienza dall'anima fantasiosa e divertente, che vi intratterrà per una manciata di ore all'insegna della spensieratezza, ma anche della logica.

    Il prodotto di Happy Juice Games per Switch e PC è infatti un'avventura grafica basata su enigmi e rompicapi da risolvere per superare determinate aree. L'ispirazione visiva proviene da Gravity Falls, nota serie animata di Disney Channel, ma più in generale da tutto il filone delle comedy d'animazione, da Adventure Time a Rick and Morty (a proposito, avete visto il nuovo poster di Rick & Morty). Non vi resta che farvi risucchiare, un po' come Toto e Gal in viaggio tra dimensioni parallele, nella nostra recensione.

    Persi nel gioco

    Toto e la sua sorellina Gal sono due bambini, come dicevamo, dalla mente iperattiva. Persi nel proprio mondo, tra giochi e balocchi, si lasciano trasportare dalla fantasia, vivendo incredibili avventure immaginarie a suon di fantasy. Tra folletti e animali bislacchi, la creatività dei due fratelli raggiunge il culmine quando all'improvviso durante una passeggiata si ritrovano intrappolati in un altro universo, sperduti e lontani da casa, ma mai davvero privi della voglia di scoprire sperimentare.

    Toto e Gal decidono di intraprendere un viaggio che li riporterà indietro, ma per farlo dovranno attraversare una vera e propria Terra di Mezzo. Dovranno quindi sopravvivere in foreste buie e sfuggire a famelici Grizzly con l'aiuto di un gruppo di rospi, prendere il volo da una landa desolata costruendo un drago meccanico con gli scarti di una discarica e attraversare villaggi di Goblin fino all'atto finale del loro allucinante trip, in cui si ritroveranno a tirare le somme di questa bizzarra odissea. Non c'è una narrazione esplicita o lineare in Lost in Play: a parlare, principalmente, sono le immagini e gli eventi che colpiscono gli sventurati protagonisti, le situazioni no-sense che si ritrovano ad affrontare, i versi indecifrabili e le onomatopee che si sostituiscono ai dialoghi. È un racconto che funziona e soprattutto diverte, pur senza inventare nulla: nella comicità quasi demenziale di Lost in Play, gli esperti di animazione riconosceranno lo stile eclettico e sopra le righe di Adult Swim, pur non ritrovandovi alcun contenuto pensato per un pubblico maturo. La piacevolezza dell'avventura di Happy Juice Games sta proprio nella sua innocenza e nella semplicità dei due piccoli eroi e dei loro comprimari, che sfoggiano comunque un'ironia graffiante e per nulla banale.

    Persi tra gli enigmi

    Gameplay alla mano, Lost in Play assume sin da subito i caratteri di una classica avventura punta e clicca. Impersonando a turno uno dei due fratellini è necessario risolvere svariati enigmi interagendo con oggetti e persone, recuperando elementi necessari a proseguire nelle aree successive.

    Come da canone per titoli di questo genere, inoltre, il giocatore ha a disposizione un piccolo inventario in cui depositare gli strumenti utili, per poi selezionarli all'occorrenza. In tal senso, la progressione si è rivelata piuttosto stratificata soprattutto nelle ultime fasi dell'avventura: ci siamo ritrovati spesso in un piccolo agglomerato di mappe, raggiungibili semplicemente spostandosi verso i margini dello schermo.

    Accade spesso, infatti, di dover esplorare a fondo sezioni piuttosto ampie, lasciando indietro alcuni rompicapi per superarne altri e ottenere l'oggetto necessario per poi tornare sui propri passi. Il più delle volte abbiamo dovuto raccogliere un certo numero di strumenti da consegnare ad un personaggio che ci avrebbe aiutato a fuggire. Per completare i puzzle, comunque, è sufficiente esplorare a fondo le aree di gioco, carpendo tutti gli indizi necessari per andare avanti.

    C'è da sottolineare che il livello di sfida dell'avventura non è altissimo: gli enigmi si sono rivelati piuttosto intuitivi, e in questo Lost in Play si pone molto al di sotto delle avventure punta e clicca più impegnative e stimolanti. Alcuni di essi, d'altro canto, ci hanno comunque chiamato ad aguzzare l'ingegno, specie in alcune specifiche sezioni di gioco.

    A volte, infatti, ci si ritrova alle prese con dei minigame pensati per mettere alla prova le capacità logiche dell'utente: che si tratti di giocare a dama con una creatura del bosco, di ritrovarsi in un'intensa sessione di poker in compagnia di un gruppo di Goblin incalliti o di completare un percorso sfruttando il motorino di una manciata di paperelle di gomma, con queste piccole sfide Lost in Play ci ha messo di fronte agli intermezzi più intriganti di tutta l'avventura, fino a un epilogo piuttosto fuori di testa ma comunque coerente coi toni di questo racconto dalle poche ore di durata.

    Per chi desidera avere vita facile, però, esiste un comando che fornisce indizi concreti sulla risoluzione dell'enigma corrente. Tale meccanica ci è sembrata ora utile, ora superflua, a seconda delle diverse situazioni in cui ci siamo ritrovati. Seppure durante i puzzle più complessi i suggerimenti si siano rivelati preziosi e mai troppo invasivi, il più delle volte sfruttare questa possibilità ci ha svelato la soluzione del rompicapo, ragion per cui il nostro consiglio è di utilizzarla il meno possibile e lasciarvi trascinare dalla creatività e dall'inventiva del viaggio di Toto e Gal. Pur non risultando particolarmente originale da un punto di vista dell'immaginario e senza rappresentare l'apice del genere, Lost in Play offre un'avventura soddisfacente e gradevole a vedersi, grazie alla sua ottima cornice artistica. Parliamo di un vero cartone animato interattivo disegnato a mano, colorato e sgargiante, ricco di folli personaggi e ambientazioni.

    Un impegno produttivo comunque notevole per il team indipendente, specie tenendo conto di alcuni momenti della storia in cui la messinscena diventa più spettacolare. Insomma, considerata la portata artistica del titolo possiamo considerare Lost in Play una scommessa vinta, pur con tutti i limiti del caso.

    Lost in Play Lost in PlayVersione Analizzata PCLost in Play è un’avventura punta e clicca fatta di dissacrante comicità no-sense, di enigmi intuitivi e puzzle non particolarmente stimolanti, ma stratificati a sufficienza da farvi trascorrere una manciata di ore di divertimento. Le fasi più piacevoli sono le mini-sfide, che vi metteranno alla prova con alcuni dei rompicapi più particolari e impegnativi. Pur non rappresentando l’apice del genere, comunque, il titolo di Happy Juice Games è un intrigante e ironico tuffo nella creatività e nella fantasia, un cartone interattivo per gli amanti delle più bizzarre e sgangherate commedie d’animazione.

    7.8

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