Luigi's Mansion Recensione: a caccia di fantasmi su Nintendo 3DS

A diciassette anni dall'originale per GameCube, Luigi's Mansion infesta i due schermi del Nintendo 3DS tramite una conversione di tutto rispetto.

Luigi's Mansion Recensione: a caccia di fantasmi su Nintendo 3DS
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  • Di tutti i primati attribuibili all'originale Luigi's Mansion per Nintendo GameCube, ce ne sono almeno un paio sui quali è davvero difficile controbattere. Storia del videoludo alla mano, si tratta del primo gioco appartenente all'immaginario "mariesco" che aprì i cancelli di una nuova generazione di console senza avere come protagonista Super Mario, costretto ad attendere l'anno successivo prima di poter tornare al centro della scena con Super Mario Sunshine. Parallelamente, parliamo del titolo che investì Luigi del ruolo di star incontrastata per la prima volta in assoluto, per lo meno in forma ufficiale - perché Mario Is Missing!, grazie al cielo, lo abbiamo dimenticato tutti. L'operazione messa in atto da Nintendo, poi, fu di quelle particolarmente argute, volta a dare spessore narrativo a un personaggio che, di fatto, non ne aveva alcuno, salvo l'essere identificato dai giocatori come fratello disgraziato dell'eroe di rosso vestito, il "player two" che nessuno voleva impersonare. L'idea, brillante, fu d'iniettare quell'alone di iella implicita nella personalità dell'allampanato di famiglia fino a renderlo personaggio a tutto tondo, fifone e un po' goffo ma a suo modo impavido, immergendolo oltretutto in un contesto à la Poltergeist perfetto per metterne in risalto le particolarità caratteriali appena acquisite.
    Luigi's Mansion non venne accolto positivamente a voce unanime: "troppo breve", "troppo facile", dissero alcuni, minimizzando la freschezza e la voglia di sperimentare di un prodotto che fu fiera manifestazione di una Nintendo Difference in stato di grazia, in quegli anni più che mai. Come ogni tanto accade, tuttavia, il tempo diede ragione a quello stravagante spin-off "comicorrorifico", concedendogli una nicchia di estimatori sempre più folta, quindi un seguito su 3DS (e un Luigi's Mansion 3 per Switch all'orizzonte), infine un'edizione tascabile, che è poi l'oggetto di questa recensione. Lo scriviamo subito: nel caso in cui aveste mancato il primo appuntamento del 2001, Luigi's Mansion per Nintendo 3DS dovrebbe entrare a far parte della vostra ludoteca a ogni costo. Perché ai capolavori, piccoli o grandi che siano, è importante dare un'opportunità, prima o dopo.

    Ritorno al maniero

    Bisogna innanzitutto chiarire un paio di questioni. A differenza di quanto scritto da altre parti, Luigi's Mansion per Nintendo 3DS non è un remake. Il gioco, nella sostanza, rimane infatti largamente fedele alla controparte per home console, a cominciare dall'impostazione del racconto, identica all'originale tanto nell'ordine degli eventi in-game quanto nella disposizione di tutte le cut scene. Adescato dalla falsa vincita di una villa lussureggiante, Luigi si ritrova invischiato in un'inaspettata caccia ai fantasmi all'interno di un fosco maniero a quattro piani, coadiuvato dalla distanza dal Prof. Strambic, scienziato pazzo e collezionista di particolari ritratti ectoplasmatici che si ottengono imprimendo su tela gli spettri più fotogenici tramite un complicato processo simil-catena di montaggio. Quando il Nostro intuisce che anche Mario si trovi nella magione, imprigionato chissà dove dentro la cornice di un quadro, non ci pensa due volte a imbracciare il Poltergust 3000, invenzione del professore a metà tra uno zaino protonico e un aspirapolvere, e ad affrontare le sue paure per salvare il fratello.
    Tutto, a livello di trama, è insomma esattamente al proprio posto, eccetto il fatto che nel laboratorio del bizzarro inventore ci aspetterà immobile Gommiluigi, clone tutto verde di Luigi inviatoci nientemeno che dallo "Strambic del futuro" per essere messo sotto stress nel corso della nostra spedizione. È un espediente simpatico che serve a giustificare la presenza della co-op locale, una delle novità di punta di questo Luigi's Mansion in salsa portabile. Nello specifico, qualora si giocasse in Download Play è possibile affrontare solamente una parte dello Story Mode assieme a un amico munito di secondo 3DS, mentre possedendo due copie del prodotto è invece consentito vivere in cooperativa l'intera campagna. Regola di base, in ogni caso, è che sia sempre e comunque il Luigi "titolare" a trainare l'esperienza: senza il suo permesso, infatti, Gommiluigi non può varcare alcuna porta della casa, né essere resuscitato in caso di morte - considerando poi che ha a disposizione il 50% in meno di punti vita rispetto al suo alleato più autorevole.

    C'è poi un secondo mito da sfatare: come l'implementazione stessa del multiplayer lascia intuire, Luigi's Mansion per Nintendo 3DS non è nemmeno un semplice porting 1:1. Cerca invece di proporsi come conversione virtuosa, non soltanto prendendo l'opera oramai diciassettenne per nutrirla con qualche contenuto inedito, ma anche facendo fronte all'esigenza - nient'affatto banale - di adattarsi a una piattaforma di gioco diametralmente opposta all'originale per caratteristiche tecniche e di fruizione generale. Per di più, uscendone con le ossa relativamente integre.

    Portatile da far spavento

    Versione che vai, contenuti che troviModalità co-op a parte, Luigi's Mansion per Nintendo 3DS porta in seno qualche altra novità forse non eclatante, ma che è d'uopo almeno menzionare. Celata nella Galleria di Strambic - per l'occasione completamente ristrutturata in fatto di design - c'è per esempio l'opportunità di rivivere ciascuna boss fight anche dopo averla affrontata la prima volta, così da migliorare il proprio score. Tutta nuova, ovviamente, è anche la compatibilità con gli amiibo, scansionando i quali si modificano determinate condizioni della Modalità Storia per il tempo di una singola sessione di gioco. Abbiamo avuto modo di testare una statuetta ritraente Mario, utile a trasformare i funghi velenosi in funghi-power up, ma è possibile adoperare anche tutte le riproduzioni di Luigi, Boo e Toad, là dove ogni modello racchiude nel suo chip un effetto personale. Infine, pur non essendo un'aggiunta vera e propria, segnaliamo che il New Game Plus di Luigi's Mansion, il cosiddetto Palazzo Nascosto, torna qui in una veste che mescola alcune caratteristiche del vecchio gioco in versione PAL con altre estrapolate da quella giapponese, leggermente dissimili l'una dall'altra all'epoca della prima pubblicazione. Quale sia il risultato finale di questa fusione, lo lasciamo alla curiosità degli utenti più "impallinati".

    Vale la pena prendere subito di petto quella che, a conti fatti, è forse l'unica, effettiva nota dolente di questa seconda incarnazione del Luigi's Mansion primigenio: il sistema di orientamento della torcia e del Poltergust. Per chi non lo sapesse, sono entrambi oggetti fondamentali in termini di gameplay, specie nelle fasi di scontro con le entità spiritiche. Puntando la prima verso i fantasmi è infatti possibile paralizzarli, il che è indispensabile per passare direttamente alla successiva meccanica di cattura, agganciandoli con l'aspirapolvere - il cui "risucchio" è affidato alla pressione del dorsale destro - per poi trascinarli a sé con la levetta sinistra della console, così da abbassarne gradatamente l'energia vitale. Va da sé che la tridimensionalità degli spazi imponga il ridirezionamento frequente di entrambi gli arnesi, mossa destinata - come in origine - all'utilizzo del C-Stick, quantomeno su New 3DS e New 2DS XL. Se è vero che il control scheme non è stato stravolto in senso assoluto, la nuova posizione del piccolo pseudo-analogico, più alta e vicina agli altri pulsanti fisici rispetto a come il controller del GameCube ci aveva abituato, rende l'azione di puntamento quantomeno disagevole, specie in relazione al suo reiterarsi costante. Il problema emerge soprattutto nel caso in cui si decida di approcciare l'avventura in modalità Strobobulbo, nuova feature -fortunatamente opzionale- che consente di stordire i nemici caricando la torcia come nell'episodio Dark Moon. Se nel secondo capitolo l'idea traeva giovamento da un'applicazione assennata - sia la mira che il flash erano assegnati alla pulsantiera -, in questo caso la messa in atto risulta invece macchinosa, colpa dell'estrema prossimità dei comandi, da gestire quasi all'unisono.

    Anche senza strobo, l'opportunità di variare la sensibilità del C-Stick migliora il control system solamente fino a un certo punto, così come non aiuta più di tanto neppure la possibilità di attivare i sensori di movimento per alzare e abbassare le proprie "armi" senza il bisogno di far leva sul mini sensore di pressione. Per farla breve: casomai pensaste di giocare partite particolarmente prolungate, mettete pure in conto qualche dolorino alla mano.
    Lodevole, al contrario, la scelta di sfruttare il giroscopio per manovrare il Game Boy Horror, la fanta-console con cui Luigi è in grado di scovare le debolezze dei mid-boss - trattati quasi fossero dei rompicapi ambientali: una delle geniali intuizioni del primo Luigi's Mansion. Laddove il suo -eccellente- impiego è destinato allo schermo superiore del 3DS, il touchscreen ospita invece la mappa del casolare, che si aggiorna in tempo reale e comprende qualche altra informazione utile come il riepilogo dei Boo acchiappati e dei tesori racimolati lungo il tragitto. Una manna per l'avanzamento, che in tal modo non necessita di alcuna interruzione, anche in quei momenti in cui capitasse di perdere la bussola tra le stanze dell'edificio.
    Fatta chiarezza sui mutamenti dei controlli e dell'interfaccia, è giusto concentrarsi, per finire, sul rimaneggiamento cosmetico di Luigi's Mansion per Nintendo 3DS, forse il tema più dibattuto dell'intera operazione. Da questo punto di vista, dobbiamo ammettere che il lavoro svolto da Grezzo, sviluppatore già apprezzato in The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D e Majora's Mask 3D, sia per molti versi sorprendente. Appurati i limiti imposti dalla portatile di Kyoto (è evidente l'abbassamento di risoluzione a 240p dai 480p della versione per il Cubo), l'adattamento sfoggia un colpo d'occhio che dà comunque delle belle soddisfazioni, sintesi del ricorso a texture nuove di zecca e ben dettagliate, di un sistema d'illuminazione diverso ma congeniale alle tetre atmosfere del setting, insomma di un'immagine pulita e piuttosto fluida, salvo qualche lieve calo di frame rate di tanto in tanto.

    Se però, di questa riedizione, c'è un orpello estetico che davvero meraviglia, quello è senza dubbio l'effetto 3D, approdo spirituale di ciò che, a detta dei suoi stessi autori, Luigi's Mansion avrebbe dovuto essere fin dai tempi d'esordio. Una stereoscopia piena, avvolgente, che dona un'avvertibile profondità di campo all'ambientazione e risalta tutto ciò che si avvicenda sulla scena, dai modelli poligonali dei personaggi ai box testuali, dai pezzi di arredamento ai vari giochi di luce. Vogliamo sbilanciarci: siamo di fronte a uno dei migliori "3D senza occhialini" che la nostra memoria ricordi da quando abbiamo iniziato a brandire l'inossidabile handheld di casa Nintendo. Una tecnologia sfortunata che, dopo così tanti anni di servizio, sembra finalmente aver trovato la sua oasi.

    Luigi's Mansion Luigi's MansionVersione Analizzata Nintendo 3DSLuigi’s Mansion per Nintendo 3DS è un ottimo adattamento. Non una conversione perfetta, né l’edizione più allettante di Luigi’s Mansion in senso lato (perché diciamocelo chiaro e tondo: soffriamo un po’ tutti la sua assenza su Switch), ma senz’altro il miglior risultato possibile per un titolo destinato a una console giocoforza sul viale del tramonto. Cosa più importante, è un pretesto assolutamente valido per (ri?)scoprire questo strambo instant classic “a effetto ritardato”, action-adventure di stampo enigmistico tutt’oggi divertente e particolare, pronto a rivivere in una forma molto rispettosa nei confronti della versione di provenienza. Neanche a farlo apposta, con Halloween alle porte, il periodo sembra poi cadere a fagiolo: è l’ora d’imbracciare l’aspirapolvere, di nuovo, proprio come ai vecchi tempi.

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