Recensione Lumines 2

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Recensione Lumines 2
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  • Più Lumines che mai

    Inutile girarci attorno, Lumines è non solo uno dei migliori puzzle game mai creati, ma anche uno dei titoli più pregiati disponibili su PSP.
    Partorito dalla brillante mente di Tetsuya Mizuguchi e prodotto dalla Q Entertainment, il primo Lumines è uscito alla fine del 2005 ed è stato uno dei software di lancio della console portatile Sony. Sin dalla sua comparsa sugli scaffali mondiali, ha continuato a ricevere consensi grazie al suo stile impeccabile ed alla sua perfetta fusione tra gioco e musica.
    Tanto è stato il successo della sua creatura che Mizuguchi ha pensato bene di crearne un seguito (dopo averlo adattato in una versione Live per X360 ed una per PS2), ma la domanda sorge spontanea: cosa mancava al suo tanto perfetto predecessore che possa giustificare la necessità di creare un secondo Lumines?
    La risposta è, ovviamente, niente. O quasi.
    Eppure Lumines II è un prodotto imperdibile, forse acora più del primo.

    Il segreto del mio successo

    Il nucleo del gioco di Q Entertainment è rimasto invariato. Si tratta di disporre dei blocchi composti da quattro piccoli quadrati che cadono dall’alto. Ovviamente esiste un limite di altezza che, se superato, porta alla prematura comparsa della scritta “Game Over” sullo schermo. Come fare dunque per eliminare i blocchi? Semplicissimo: i quadratini che li compongono possono essere di due colori. Ruotandoli e posizionandoli in modo da creare un quadrato o rettengolo dello stesso colore, questo verrà messo in evidenza, e prontamente eliminato al passaggio di una sequencer bar che passa lungo lo schermo ad intervalli regolari seguendo il tempo della musica.
    Ed è proprio la presenza della musica a rendere così particolare questo puzzle game! Ogni azione che compirete, dalla semplice rotazione di un pezzo all’eliminazione di un quadrato, produrrà un effetto sonoro che si integrerà alla perfezione con la traccia sonora. Dopo qualche partita, vi stupirete del fatto che starete premendo anche i tasti a tempo, come fareste in un rythm game!
    Giocando bene i vostri pezzi potrete dunque giocare potenzialmente all’infinito e raggiungere vette di punteggi impensabili, mentre fischiettate seguendo la musica.

    Ciò che c'è di nuovo

    La sinestesia è il piatto forte di Lumines, ed in questo secondo capitolo sono stati fatti ulteriori passi da gigante sotto questo aspetto. Le Skin (ovvero l’insieme di colori, immagini, musica e suoni che compongono ognuno dei livelli) sono ora graficamente ancora più appaganti grazie all’introduzione di video sullo sfondo. Questo potrebbe creare un po’ di confusione all’inizio, distraendo i giocatori meno esperti o concentrati, ma dopo un po’ di partite ci si fa l’abitudine.
    I vari stili grafici dei blocchi, inoltre, sono stati migliorati di molto e creano giochi di luci e trasparenze ancora più psichedelici ed immersivi.
    Potreste pensare che l’introduzione di fondali e blocchi animati possa aver reso il gioco estremamente caotico, ma vi sbagliate. Di grosso.
    Lumines II è incredibilmente elegante e sobrio, molto più del primo. Impossibile non rendersene conto già dal bellissimo layout del menu principale, semplicissimo da navigare e graficamente chiaro e riposante.
    Sembra incredibile, ma nonostante sia “soltanto” un gioco a due dimenoni, questo puzzle game risulta uno dei titoli più convincenti sulla piccola piattaforma Sony e ne sfrutta le potenzialità in modo ottimale. La qualità del sonoro è ineccepibile, ed il modo in cui la musica risponde ad ogni movimento crea un’insieme ancora più coordinato e credibile di quanto visto nel lavoro precedente di Mizuguchi.
    Non solo il numero delle Skins è praticamente raddoppiato, ma quasi tutte quelle presenti nel primo Lumines sono sbloccabili giocando le varie modalità, ed hanno subito notevoli ritocchi. Purtroppo i giocatori di vecchia data non saranno felici di scoprire che tra le Skin mancanti ci sono alcune tra le più amate, come Shinin’, Lights o I Hear the Music in my Soul.
    Ovviamente si fa presto a riprendersi da questa triste novella, perché la colonna sonora originale di Lumines II sfoggia delle nuove canzoni davvero notevoli, tra cui spicca Heavenly Star dei Genki Rokets (un riuscitissimo side project musicale di Mizuguchi), dotata peraltro di un video veramente ben fatto. Come se ciò non fosse sufficiente, sono state incluse alcune canzoni di artisti di grossissimo calibro, come Fatboy Slim, i New Order, i Chemical Brothers e tanti altri. Certo, sopportare Gwen Stefani o i Black Eyed Peas è solo questione di gusti, ma non si può che apprezzare l’iniziativa, specie considerando che mentre giocate sullo sfondo verranno riprodotti i video originali delle canzoni, ed in alcuni casi è davvero un peccato non poterli ammirare propriamente (o volete rischare un Game Over?) perché si tratta di veri capolavori come Black Tambourine di Beck oppure Star Guitar, diretto dal grandissimo Michel Gondry.

    Ciò che migliora

    Se il concept di gioco è rimasto intatto, non è accaduto lo stesso con le modalità di gioco. Tutte quelle viste nel primo titolo sono presenti all’appello e, come abbiamo visto per le Skin, sono state migliorate sotto molti aspetti. Basti dire che le luci della ribalta non illuminano più unicamente la modalità Sfida: l’attrazione principale di Lumines II è senza dubbio la modalità Modifica Skin.
    Ma andiamo con ordine, lasciando il piatto forte per ultimo.
    Partiamo proprio dalla modalità sfida, in cui dovremo giocare resistendo il più possibile (una modalità potenzialmente infinita dunque). E’ possibile scegliere tra tre livelli di difficoltà crescente, ognuno dotato delle proprie canzoni. Per ogni Skin a cui “sopravviverete”, questa si sbloccherà in alcune altre modalità e potrete selezionarla a piacimento. Nel primo Lumines per superare un livello bastava soddisfare un punteggio prerequisito, ma c’è un’altra novità. Alcune skin, in particolare quelle su licenza, sono una vera e propria lotta contro il tempo, e non potrete superarle se non dando il vostro meglio per evitare errori fatali!
    Altre due modalità ereditate da Lumines sono la sfida a tempo ed il puzzle mode. Proprio come in precedenza dovrete nel primo caso eliminare un certo numero di blocchi prima dello scadere del tempo, nel secondo creare delle figure secondo le istruzioni della cpu usando un numero limitatissimo di pezzi.
    Nuovo di zecca è invece il mission mode, per certi versi simile al puzzle, in cui vi sarà richiesto di completare degli schemi sempre più complessi untilizzando delle risorse limitatissime.
    Tutte queste modalità sono anche un’ottimo allenamento (in particolare le missioni) per acqusire a sufficienza esperienza con questo gioco apparentemente così semplice ma, come ci si aspetta da qualunque buon puzzle game, dannatamente difficile da apprendere a fondo.
    Come annunciato (clamorosamente) poche righe fa, c’è un’altra modalità con cui i giocatori più o meno esperti passeranno gran parte del tempo dedicato a Lumines, ed è la modalità modifica skin.
    Qui potremo creare una sequenza di brani a nostro piacimento attingendo tra tutte le risorse sbloccate, e giocare a piacimento tentando di battere i record della cpu.
    La possibilità di creare una playlist preferita elimina la noia di dover superare le canzoni meno gradite della modalità sfida, ed è resa ancora più appettibile di poter inserire skin customizzate (fino ad un massimo di quattro) che potrete creare da zero e salvare utilizzando un’apposito editor presente nelle opzioni!
    Non poteva mancare la modalità versus contro la cpu o contro avversari umani dotati ovviamente di una PSP o di una copia del gioco.

    Lumines 2 Lumines 2Versione Analizzata PSPSorpassando le più rosee aspettative, Lumines II riesce a migliorare tutto quello che ci aveva fatto innamorare del suo predecessore, senza cambiarne però ciò che lo rende un gioco davvero speciale: il gameplay. Le nuove canzoni e le nuove modalità, assieme all’incredibile quantità di materiale sbloccabile, rendono questo gioco un “instant classic”, che non deve mancare nella softeca di chi ha amato il primo parto di Mizuguchi e tantomeno dei patiti dei puzzle game. Purtroppo manca una qualunque modalità online, penalizzando in parte la fortunatamente già elevatissima longevità, ma Q Entertainment si fa perdonare grazie all'elevatissimo livello generale del prodotto (e da una piccola chicca bonus: una demo di Every Extend Extra!).

    9

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